Il ministero mondiale degli apostoli
A marzo 2019, per la prima volta nella storia della Chiesa restaurata, tutti i membri della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici Apostoli si sono riuniti insieme in un solo luogo al di fuori degli Stati Uniti quando si sono recati tutti in Italia per la dedicazione del Tempio di Roma (vedere la storia a pagina xx).
In altri incarichi di ministero durante gli ultimi sei mesi:
Dopo aver visitato la Carolina del Nord e del Sud, negli Stati Uniti, il presidente Dallin H. Oaks e l’anziano David A. Bednar hanno parlato alle vittime spossate dell’uragano a una riunione serale tenuta a Tallahassee, in Florida. Il presidente Oaks ha ricordato ai presenti che le avversità e le afflizioni fanno parte della vita terrena, ma che “se siamo fedeli e ricorriamo alla preghiera, il Signore ci aiuterà ad affrontarle”.
A Chicago, nell’Illinois, il presidente Oaks ha dato ai giovani membri sposati della Chiesa questo consiglio: “La conversione al Signore precede la conversione alla Chiesa, e la conversione al Signore giunge tramite la preghiera, lo studio e il servizio”. In Arizona, insieme al presidente Russell M. Nelson, il presidente Oaks ha anche ricordato ai giovani e ai giovani adulti che “la qualità migliore di tutte con cui definire noi stessi è che siamo un figlio o una figlia di Dio”.
I membri del Quorum dei Dodici Apostoli hanno anche portato a termine ulteriori incarichi in tutto il mondo:
In Inghilterra, l’anziano Jeffrey R. Holland è stato l’unico oratore in occasione di una riunione di Natale presso la cappella del Pembroke College all’Università di Oxford, dove ha insegnato che il significato gioioso del Natale è incentrato non solo sulla nascita di Cristo, ma anche sulla Sua vita, sulla Sua morte e sul “Suo trionfante sacrificio espiatorio”.
A San Paolo e a Salvador, in Brasile, l’anziano Dieter F. Uchtdorf ha ministrato a gruppi numerosi in occasione di riunioni, ma anche a gruppi ridotti e a singoli, ad esempio quando ha consolato la famiglia di un missionario a tempo pieno deceduto poco tempo prima, quando ha partecipato alla riunione sacramentale e alle classi della Scuola Domenicale in due rioni, quando ha accompagnato diverse coppie di missionari a fare visita a famiglie in cui non tutti appartengono alla Chiesa e quando un nuovo membro lo ha riconosciuto nella metropolitana di San Paolo. Egli ha affermato che il Brasile è un “luogo in cui l’idea che siamo tutti figli del Padre Celeste è davvero evidente e messa in pratica”.
Negli Emirati Arabi Uniti, l’anziano David A. Bednar ha tenuto una riunione speciale con i giovani e i giovani adulti del Palo di Abu Dhabi. Ha fatto visita a un centro di formazione per rifugiati africani in Egitto e a un centro per sfollati interni nel Kurdistan iracheno. “Siamo tutti figli e figlie di Dio”, ha detto l’anziano Bednar dopo aver incontrato i rifugiati. In Israele, ha presieduto a una conferenza del Distretto di Gerusalemme e a una riunione presso il Centro di Gerusalemme della Brigham Young University. Durante la conferenza di storia familiare RootsTech a Salt Lake City, nello Utah, l’anziano Bednar ha presentato a nome della Chiesa una donazione di due milioni di dollari in favore dell’International African American Museum Center for Family History.
In Ucraina, Armenia, Francia, Ungheria, Svizzera, Romania e Cechia, l’anziano Quentin L. Cook ha trattato il tema del vivere il vangelo restaurato di Gesù Cristo ogni giorno e del condividerlo tramite l’esempio e aiutando gli altri. A New York City, l’anziano Cook ha parlato del terreno comune che esiste tra la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e le comunità ebraiche. “Condividiamo con i nostri amici ebrei l’interesse verso gli oppressi e verso chi affronta difficoltà speciali”, ha affermato.
A Città del Messico, Mérida e Cancún, in Messico, l’anziano Cook ha ministrato a dirigenti, membri e missionari della Chiesa oltre che a dirigenti in ambito religioso, governativo e imprenditoriale. Una riunione a cui hanno partecipato 800 giovani di otto pali di Città del Messico è stata trasmessa a 38.000 giovani in tutto il Messico. L’anziano Cook ha parlato anche a un forum nell’auditorium del Senato messicano, dove ha esortato le persone di fede a essere salde e unite nel difendere la libertà di religione.
A Porto Rico e nella Repubblica Dominicana, l’anziano D. Todd Christofferson ha osservato come i membri si stiano riprendendo nonostante la distruzione causata dagli uragani. Egli ha affermato che la zona è “galvanizzata”, sapendo che presto ci saranno tre templi nei Caraibi (ad Haiti, Porto Rico e nella Repubblica Dominicana). Ha parlato anche a una conferenza sull’etica commerciale e a una conferenza sulla libertà di religione. A un summit per gli organi di informazione a Washington, D.C., l’anziano Christofferson ha parlato dell’importanza della verità e dell’integrità. Nello svolgimento di un incarico in Guatemala e a El Salvador, oltre che ad altre riunioni, l’anziano Christofferson ha preso parte a delle trasmissioni — viste in tutta l’America Centrale — sottolineando l’importanza di studiare il Vangelo a casa.
In Sudafrica e nello Zimbabwe, l’anziano Neil L. Andersen ha consigliato ai membri di ricordare il Salvatore e di abbracciare il concetto di un apprendimento incentrato sulla casa e sostenuto dalla Chiesa. In Inghilterra, Galles, Francia e Austria, ha sottolineato la forza che giunge quando le famiglie diventano famiglie multi-generazionali nella Chiesa e ha affermato che i membri europei continuano a ricoprire un ruolo indispensabile per la crescita e la stabilità della Chiesa. Sono difensori della fede, ha dichiarato.
La Chiesa prende sul serio il suicidio degli adolescenti, ha sottolineato l’anziano Ronald A. Rasband parlando agli insegnanti del Seminario e dell’Istituto a Salt Lake City, nello Utah. Gli insegnanti del Seminario e dell’Istituto possono aiutare chi è a rischio usando le numerose risorse fornite dalla Chiesa sulla prevenzione del suicidio e ricordando agli studenti che tramite il Salvatore sono disponibili l’aiuto e il ministero divini.
In Ruanda, l’anziano Gary E. Stevenson ha fatto visita al memoriale del genocidio, dove ha affermato che, nonostante i problemi del passato, il popolo ruandese è pieno di “una benevolenza, una gentilezza, una riconciliazione e un perdono” che incarnano il meglio dell’umanità. Ha presentato una donazione al memoriale a nome della Chiesa. L’anziano Stevenson ha anche visitato l’Uganda, l’Etiopia, la Tanzania e il Madagascar tenendo conferenze per i dirigenti del sacerdozio, parlando ai membri e ai missionari, prendendo parte a una riunione per i giovani e i giovani adulti non sposati, incontrandosi con funzionari di governo e rispondendo alle domande degli organi di informazione.
Nello svolgimento di un incarico in Argentina e in Cile, l’anziano Dale G. Renlund ha fatto visita a località remote come Antofagasta, nella regione desertica del Cile settentrionale; a una conferenza per la Missione argentina di Comodoro Rivadavia; al Ramo El Calafate, in Argentina, dove una piccola cappella era piena di persone ben oltre le 30–40 previste; e a una riunione a Ushuaia, in Argentina, dove i 600 presenti rappresentavano la maggioranza dei membri attivi di tutta la regione della Terra del Fuoco. In luoghi come Rio Gallegos, in Argentina, l’anziano Renlund ha parlato delle benedizioni dei corsi di studio incentrati sulla casa e sostenuti dalla Chiesa e del modo in cui le famiglie saranno benedette dall’osservanza del giorno del Signore.
In Paraguay, Uruguay, Cile e Argentina, l’anziano Gerrit W. Gong ha condiviso principi tratti dalle Scritture e dagli insegnamenti del presidente Nelson, tra cui temi relativi al ministero, al restare sul sentiero dell’alleanza, alla rivelazione personale, all’utilizzo corretto del nome della Chiesa e all’usare il Vangelo per trovare risposte e superare sfide e ostacoli.
Al centro di addestramento per i missionari in Guatemala l’anziano Ulisses Soares ha condiviso delle lezioni che ha appreso dalla conversione dei suoi genitori, usandole per incoraggiare i missionari a restare fedeli e forti. Ha fatto visita anche alla Costa Rica e a Panama, e ha affermato che i membri in America Centrale “vogliono servire il Signore. Vogliono fare ciò che Egli ha chiesto loro di fare”. In occasione di una visita successiva che ha incluso la Repubblica Dominicana e Trinidad e Tobago, egli ha dichiarato che nei Caraibi “le persone stanno gioendo del vangelo di Gesù Cristo nella loro vita”. Inoltre, ha dedicato la nazione insulare di Curaçao alla predicazione del Vangelo. “La Chiesa ha un grande futuro a Curaçao”, ha aggiunto. “Le persone sono fedeli e disposte a ricevere il Vangelo”.