2019
L’occhio della fede
Maggio 2019


15:15

L’occhio della fede

Se del proclama accettiamo solo ciò che ci fa comodo, offuschiamo la nostra visione eterna, dando troppa importanza alle esperienze che viviamo qui e ora.

Poco prima della Sua crocifissione, Gesù fu portato nel pretorio dinanzi a Pilato. “Sei tu il Re dei Giudei?”, chiese Pilato con sufficienza. Gesù rispose: “Il mio regno non è di questo mondo […]. Son venuto nel mondo, per testimoniare della verità. Chiunque è per la verità ascolta la mia voce”.

Cinicamente, Pilato chiese: “Che cos’è verità?”.1

Nel mondo di oggi, la domanda: “Che cos’è verità?” può essere dolorosamente complessa per la mente terrena.

Cercando su Google “Che cos’è verità?”, appaiono più di un milione di risposte. Abbiamo a disposizione più informazioni nel nostro cellulare che in una biblioteca vera e propria. Viviamo con un sovraccarico di informazioni e opinioni. Veniamo costantemente perseguitati da voci attraenti e invitanti.

Intrappolate nella confusione odierna, non sorprende che così tante persone si siano affidate alle parole che Protagora rivolse a un giovane Socrate 2.500 anni fa: “Ciò che è vero per te”, disse, “è vero per te, e ciò che è vero per me è vero per me”.2

Verità tramite il vangelo restaurato di Gesù Cristo

Essendo benedetti con il vangelo restaurato di Gesù Cristo, noi dichiariamo umilmente che ci sono alcune cose che sono completamente e assolutamente vere. Queste verità eterne sono le stesse per ogni figlio e figlia di Dio.

Le Scritture insegnano: “La verità è la conoscenza delle cose come sono, e come furono, e come devono avvenire”3. La verità guarda al passato e al futuro, espandendo la prospettiva della nostra ristretta attualità.

Gesù disse: “Io son la via, la verità e la vita”4. La verità ci mostra la strada verso la vita eterna e giunge solo tramite il nostro Salvatore Gesù Cristo. Non c’è altra via.

Gesù Cristo ci insegna come vivere e, tramite la Sua Espiazione e la Sua risurrezione, ci offre il perdono dei nostri peccati e l’immortalità al di là del velo. Questo è vero in modo assoluto.

Ci insegna che non ha importanza se siamo ricchi o poveri, famosi o sconosciuti, sofisticati o semplici. Piuttosto, la nostra missione sulla terra è rafforzare la nostra fede nel Signore Gesù Cristo, scegliere il bene invece del male e obbedire ai Suoi comandamenti. Anche se celebriamo le innovazioni della scienza e della medicina, le verità di Dio vanno ben al di là di queste scoperte.

In contrapposizione alle verità dell’eternità, sono sempre esistite delle contraffazioni per distrarre i figli di Dio dalla verità. Le argomentazioni dell’avversario sono sempre le stesse. Ascoltate queste che sono state espresse 2000 anni fa:

“Non potete sapere di cose che non vedete […]. Qualsiasi cosa un uomo [faccia] non [è] un crimine”.

“[Non è Dio che vi benedice, ma] ogni [persona prospera] secondo le sue [proprie] inclinazioni”.5

“Non è ragionevole che […] un tale essere come il Cristo [sia] il Figlio di Dio”.6

“[Ciò in cui credete è una stolta tradizione ed è frutto di una] confusione della vostra mente”.7 Sembrano i giorni nostri, non è vero?

Con la restaurazione del Vangelo, Dio ci ha dato il modo per apprendere e conoscere le verità spirituali essenziali: le apprendiamo tramite le Sacre Scritture, attraverso le nostre preghiere personali e le nostre esperienze, mediante i consigli dei profeti e degli apostoli viventi e tramite la guida dello Spirito Santo, che può aiutarci a “conoscere la verità di ogni cosa”8.

La verità si giudica spiritualmente

Possiamo conoscere le cose di Dio quando le ricerchiamo spiritualmente. Paolo disse: “Nessuno conosce le cose di Dio, salvo che abbia lo Spirito di Dio […], perché le si giudicano spiritualmente”9.

Osservate quest’opera d’arte di Michael Murphy. Da questa prospettiva stentereste a credere che si tratti della rappresentazione artistica di un occhio umano. Tuttavia, guardando i punti da una prospettiva diversa, si può vedere la bellezza della creazione dell’artista.

Allo stesso modo, noi scorgiamo le verità spirituali di Dio tramite la prospettiva dell’occhio della fede. Paolo disse: “Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono pazzia; e non le può conoscere, perché le si giudicano spiritualmente”10.

Le Scritture, le nostre preghiere, le nostre esperienze personali, i profeti moderni e il dono dello Spirito Santo ci conferiscono la prospettiva spirituale della verità necessaria per il nostro viaggio qui sulla terra.

Il proclama attraverso l’occhio della fede

Esaminiamo il proclama sulla famiglia con l’occhio della fede.

Il presidente Gordon B. Hinckley presentò “La famiglia – Un proclama al mondo” con queste parole: “Davanti a tanti sofismi che vengono propinati come verità, ai tanti inganni riguardo alle norme e ai valori, alle tante lusinghe e seduzioni che portano a essere corrotti come il resto del mondo, abbiamo ritenuto necessario ammonirvi”11.

Il proclama esordisce così: “Tutti gli esseri umani — maschi e femmine — sono creati a immagine di Dio. Ognuno di essi è un beneamato figlio o figlia di spirito di genitori celesti e, come tale, ognuno di essi possiede una natura e un destino divini”.

Queste sono verità eterne. Voi ed io non siamo un incidente della natura.

Amo queste parole: “Nel regno preterreno i figli e le figlie di spirito conoscevano e adoravano Dio come loro Padre Eterno e accettarono il Suo piano”12.

Prima di nascere, noi vivevamo. La nostra identità individuale è impressa eternamente in noi. In modi che non comprendiamo pienamente, il progresso spirituale che abbiamo compiuto lì, nel mondo preterreno, influisce su chi siamo qui.13 Abbiamo accettato il piano di Dio. Sapevamo che sulla terra avremmo affrontato difficoltà, dolore e sofferenza.14 Sapevamo anche che il Salvatore sarebbe venuto e che, se avessimo dimostrato di essere degni, ci saremmo levati nella risurrezione e ci sarebbe stata “aggiunta gloria sul [nostro] capo per sempre e in eterno”15.

Il proclama è esplicito: “Noi proclamiamo che i mezzi mediante i quali viene creata la vita terrena sono stati stabiliti divinamente. Noi affermiamo la santità della vita e la sua importanza nel piano eterno di Dio”.

Il piano di nostro Padre incoraggia marito e moglie a mettere al mondo dei bambini e ci impone di parlare in difesa dei nascituri.

I principi del proclama sono magnificamente collegati

Se del proclama accettiamo solo ciò che ci fa comodo, offuschiamo la nostra visione eterna, dando troppa importanza alle esperienze che viviamo qui e ora. Meditando sul proclama con l’aiuto della preghiera tramite l’occhio della fede, comprendiamo meglio in che modo i principi sono magnificamente collegati, sostenendosi a vicenda e rivelando il piano di nostro Padre per i Suoi figli.16

Dovremmo veramente sorprenderci quando i profeti del Signore dichiarano la Sua volontà e, per alcuni, le domande permangono? Ovviamente, alcuni rifiutano la voce dei profeti immediatamente,17 mentre altri riflettono con l’aiuto della preghiera sulle loro domande sincere — domande che troveranno risposta tramite la pazienza e l’occhio della fede. Se il proclama fosse stato rivelato in un secolo diverso ci sarebbero state comunque delle domande; semplicemente sarebbero state diverse da quelle di oggi. Uno degli scopi dei profeti è aiutarci a trovare risposta alle nostre domande sincere.18

Prima di essere il presidente della Chiesa, il presidente Russell M. Nelson ha detto: “I profeti vedono gli eventi futuri. Essi vedono i pericoli tormentosi che l’avversario ha posto o che porrà sul nostro sentiero. I profeti prevedono anche le grandi possibilità e i grandi privilegi che attendono coloro che ascoltano con l’intento di obbedire19.

Rendo testimonianza della verità e del potere spirituale della voce unificata della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici.

Il mondo si sta allontanando

Nel corso della mia vita ho assistito a un drammatico cambiamento nelle convinzioni del mondo relative a molti principi insegnati nel proclama. Durante la mia adolescenza e nei miei primi anni di matrimonio, molti in questo mondo si sono allontanati dalla norma del Signore che noi chiamiamo legge della castità, secondo cui le relazioni sessuali devono avere luogo solo tra un uomo e una donna legittimamente sposati. Quando avevo tra i venti e i quarant’anni, molti si sono allontanati dal principio della sacra protezione dei nascituri, man mano che l’aborto diventava più accettabile. Negli ultimi anni molti si sono allontanati dalla legge di Dio secondo cui il matrimonio è un’unione sacra tra un uomo e una donna.20

Guardando molte persone allontanarsi dai confini stabiliti dal Signore, ci viene alla mente quel giorno a Capernaum quando il Salvatore dichiarò la Sua divinità e, tristemente, “molti de’ suoi discepoli [se ne andarono]”.

Il Salvatore allora si rivolse ai Dodici e chiese: “Non ve ne volete andare anche voi?”.

Pietro rispose:

“Signore, a chi ce ne andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna;

e noi abbiam creduto ed abbiam conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.21

Non tutte le situazioni corrispondono perfettamente a quelle del proclama

Ci sono molti, giovani e meno giovani, che rimangono leali e fedeli al vangelo di Gesù Cristo, anche se la loro attuale condizione non corrisponde perfettamente a quella auspicata nel proclama sulla famiglia: figli la cui vita viene scossa da un divorzio; giovani i cui amici deridono la legge della castità; donne e uomini divorziati che sono stati profondamente feriti dall’infedeltà del proprio coniuge; mariti e mogli che non possono avere figli; uomini e donne il cui coniuge non condivide la loro fede nel vangelo restaurato, donne e uomini single che, per varie ragioni, non hanno potuto sposarsi.

Un mio amico, che conosco da quasi vent’anni e che ammiro grandemente, non è sposato perché attratto da persone dello stesso sesso. È rimasto fedele alle alleanze stipulate nel tempio, ha ampliato i suoi talenti creativi e professionali e ha servito nobilmente sia nella Chiesa che nella comunità. Recentemente, mi ha detto: “Posso capire coloro che si trovano nella mia situazione e che decidono di non obbedire alla legge della castità nel mondo in cui viviamo. Ma Cristo non ci ha forse chiesto di non essere ‘del mondo’? È chiaro che le norme di Dio sono diverse da quelle del mondo”.

Spesso le leggi degli uomini escono dai confini fissati dalle leggi di Dio. Coloro che desiderano compiacere Dio hanno bisogno senza alcun dubbio di fede, pazienza e diligenza.22

Io e mia moglie, Kathy, conosciamo una sorella non sposata sui quarantacinque anni che ha grandi doti professionali e che serve valorosamente nel suo rione. Anche lei osserva le leggi di Dio. Ha scritto:

“Sognavo il giorno in cui sarei stata benedetta con un marito e dei bambini. Sto ancora aspettando. A volte la mia situazione mi fa sentire dimenticata e sola, ma cerco di evitare di focalizzarmi su quello che non ho e di concentrarmi invece su ciò che ho e su come posso aiutare gli altri.

Il servizio reso ai miei familiari, al mio rione e nel tempio mi ha aiutata. Non sono dimenticata né sola, perché io e tutti noi facciamo parte di una famiglia più ampia”.

C’è Uno che capisce

Alcuni diranno: “Tu non capisci la mia situazione”. Forse io no, ma rendo testimonianza che c’è Uno che può.23 C’è Uno che conosce i vostri fardelli grazie al Suo sacrificio compiuto nel giardino e sulla croce. Vi prometto che, se Lo cercherete e obbedirete ai Suoi comandamenti, Egli vi benedirà e allevierà i fardelli troppo pesanti da portare da soli. Egli vi darà amicizie eterne e opportunità di servire. Cosa ancor più importante, Egli vi riempirà del potere dello Spirito Santo e farà risplendere la Sua approvazione celeste su di voi. Nessuna scelta, nessuna alternativa che rinneghi la compagnia dello Spirito Santo o le benedizioni dell’eternità è degna della vostra considerazione.

So che il Salvatore vive. Rendo testimonianza che Egli è la fonte di tutta la verità che conta veramente, e che Egli accorderà tutte le benedizioni promesse a coloro che obbediscono ai Suoi comandamenti. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Giovanni 18:33, 36–38.

  2. William S. Sahakian and Mabel Lewis Sahakian, Ideas of the Great Philosophers (1966), 28.

  3. Dottrina e Alleanze 93:24.

  4. Giovanni 14:6.

  5. Alma 30:15, 17.

  6. Helaman 16:18.

  7. Vedere Alma 30:14, 23, 27.

  8. Moroni 10:5.

  9. Joseph Smith Translation, 1 Corinthians 2:11 [in 1 Corinthians 2:11, nota a piè di pagina c]; 1 Corinthians 2:14, nella versione di re Giacomo della Bibbia in lingua inglese pubblicata dalla Chiesa.

  10. 1 Corinzi 2:14.

  11. Gordon B. Hinckley, “Resistete fermamente alle lusinghe del mondo”, La Stella, gennaio 1996, 116. Di recente il presidente Russell M. Nelson ha spiegato parte della storia di questo proclama, come riassunto da Sheri Dew in Insights from a Prophet’s Life: Russell M. Nelson (2019), 208:

    “Nel 1994 il Quorum dei Dodici Apostoli trascorse una giornata nella sala del consiglio nel Tempio di Salt Lake parlando di questioni riguardanti la famiglia. Prese in considerazione tutto, dalla natura sempre più onnipresente della pornografia alle potenziali legislazioni di vari tipi contro la famiglia. Non si trattava di una discussione nuova, ma quel giorno l’intero ordine del giorno gravitava intorno a questo argomento essenziale.

    I Dodici riesaminarono sia le dottrine che le direttive, valutando le cose che non potevano essere cambiate, cioè le dottrine; e quelle che avrebbero potuto cambiare, cioè le direttive. Trattarono alcune questioni che vedevano all’orizzonte, tra cui una spinta sempre più intensa della società verso il matrimonio gay e i diritti dei transessuali. ‘Ma ciò che vedevamo non si limitava a quello’, ha spiegato l’anziano Nelson. ‘Potevamo vedere l’impegno di diverse comunità nell’eliminare tutte le norme e le limitazioni relative all’attività sessuale. Vedevamo la confusione dei generi. Potevamo vedere tutto questo all’orizzonte’.

    Questa lunga discussione, insieme ad altre fatte per un certo periodo di tempo, ha portato alla conclusione che i Dodici avrebbero dovuto stilare un documento, forse persino un proclama, che delineasse la posizione della Chiesa sulla famiglia, da presentare alla Prima Presidenza affinché lo prendesse in considerazione”.

  12. La famiglia – Un proclama al mondo”, Liahona, maggio 2017, 145.

  13. Il presidente Dallin H. Oaks ha detto: “Tutte le miriadi di persone che sono nate su questa terra scelsero il piano del Padre e combatterono per difenderlo. Molti di noi fecero anche alleanza con il Padre riguardo a quello che avremmo fatto sulla terra. Secondo modi che non ci sono stati rivelati, le nostre azioni nel mondo degli spiriti ci influenzano su questa terra” (“Il grande piano di felicità”, La Stella, gennaio 1994, 83).

  14. Vedere Dallin H. Oaks, “La verità e il piano”, Liahona, novembre 2018, 25–28.

  15. Abrahamo 3:26.

  16. Il presidente Dallin H. Oaks ha detto:

    “I Santi degli Ultimi Giorni convertiti credono che il proclama sulla famiglia, emanato quasi un quarto di secolo fa e ora tradotto in un gran numero di lingue, ribadisca nuovamente le verità evangeliche affermate dal Signore delle quali abbiamo bisogno affinché ci sostengano nell’affrontare le attuali sfide lanciate contro la famiglia. […]

    Attesto che il proclama sulla famiglia è una dichiarazione di verità eterna, la volontà del Signore per i Suoi figli che cercano la vita eterna. È stato la base degli insegnamenti e delle pratiche della Chiesa durante questi ultimi ventidue anni e continuerà a esserlo in futuro. Consideratelo sotto questa luce, insegnatelo, vivetelo, e sarete benedetti mentre progredirete verso la vita eterna. […]

    Credo che il nostro atteggiamento nei confronti del proclama sulla famiglia sia una delle prove per questa generazione. Prego affinché tutti i Santi degli Ultimi Giorni non cedano durante tale prova” (“Il piano e il proclama”, Liahona, novembre 2017, 30–31).

  17. Il presidente Russell M. Nelson ha detto: “Ci sono persone che ci etichettano come bigotti, ma i bigotti sono coloro che non ci permettono di avere la nostra opinione, mentre vogliono che noi permettiamo loro di avere la loro opinione. La nostra posizione, in fin dei conti, si riduce alla legge della castità. I Dieci Comandamenti sono ancora validi. Non sono mai stati revocati. […] Non è nostra prerogativa cambiare leggi che Dio ha decretato” (citato in Dew, Insights from a Prophet’s Life, 212).

  18. “Se da una parte la famiglia è sotto attacco in tutto il mondo, le verità del proclama sulla famiglia vi fortificheranno.

    Voi, meravigliosi giovani di regal retaggio, dovete comprendere le conseguenze di vasta portata dell’odierna battaglia intrapresa dalla società proprio sulla definizione di matrimonio. L’attuale dibattito comprende il quesito che riguarda la possibilità di due persone dello stesso sesso di sposarsi. Se avete domande sulla posizione della Chiesa riguardo a questa o ad altre questioni importanti, pregate e meditate, poi prestate attenzione ai messaggi profetici della prossima conferenza generale di ottobre della Chiesa. Questi discorsi ispirati, insieme all’illuminazione che viene dallo Spirito Santo, porteranno alla vostra mente una maggiore e più reale comprensione” (Russell M. Nelson, “Giovani di regal retaggio: cosa sceglierete?” [riunione del Sistema Educativo della Chiesa per i giovani adulti, 6 settembre 2013], broadcasts.ChurchofJesusChrist.org).

  19. Russell M. Nelson, “Essere veri millennial”, Liahona, ottobre 2016, 53.

  20. Il presidente Nelson ha detto: “I governi, nello scrivere, riscrivere e applicare le leggi, sono pesantemente influenzati dalle tendenze sociali e dalle filosofie secolari. Malgrado ciò che le legislazioni civili possano deliberare, la dottrina del Signore sul matrimonio e la moralità non possono essere cambiate. Ricordate: un peccato, anche se legalizzato dall’uomo, agli occhi di Dio è sempre un peccato!(“Decisioni eterne”, Liahona, novembre 2013, 108).

  21. Giovanni 6:66-69.

  22. Vedere Alma 32:41–43; mi ha sempre colpito che in questo capitolo meraviglioso su come accrescere la nostra fede, le virtù della fede, della pazienza e della diligenza vengono menzionate insieme in ciascuno degli ultimi tre versetti.

  23. Vedere Alma 7:12; Gesù Cristo non ha sofferto solo per i nostri peccati, ma anche per le nostre infermità: “E prenderà su di sé la morte, per poter sciogliere i legami della morte che legano il suo popolo; e prenderà su di sé le loro infermità, affinché le sue viscere possano essere piene di misericordia, secondo la carne, affinché egli possa conoscere, secondo la carne, come soccorrere il suo popolo nelle loro infermità”. (Alcuni sinonimi di infermità sono malattia, debolezza, afflizioni, invalidità). Vedere Dottrina e Alleanze 88:6: “Colui che ascese in alto, così come discese al di sotto di tutte le cose, cosicché comprese ogni cosa, per poter essere in tutte le cose, e attraverso tutte le cose, la luce di verità”.