Solo digitale: Giovani Adulti
Che altro potrei imparare dal Libro di Mormon? Tanto!
Pensavo di sapere tutto sul Libro di Mormon — a quanto pare mi sbagliavo.
Durante la mia missione nel Kentucky ho parlato a molti del Libro di Mormon. Ho visto persone rifiutarlo e altre accettarlo pienamente.
Ho anche vissuto un’esperienza che ha cambiato la mia vita con questo libro.
Grazie al Libro di Mormon, ho conosciuto Gesù Cristo, “il Signore Onnipotente” (Mosia 3:5). Ho imparato a conoscere il Suo sacrificio eterno per me, il potere infinito della Sua grazia e l’amore infinito che Lui e il Padre hanno per tutti noi.
Quando sono tornato a casa dalla missione, credevo di sapere tutto quello che c’era da sapere sul Libro di Mormon. Ovviamente, non l’ho mai ammesso ad alta voce, ma guardando indietro questo atteggiamento ha influenzato il modo in cui approcciavo le Scritture dopo la missione.
E non in modo positivo.
Dalla testimonianza ardente alla noncuranza
Quando studiavo le Scritture, mi ritrovavo spesso a tornare più volte su dei passi che conoscevo bene, per lo più per ricordare e riconfermare a me stesso le cose che avevo imparato prima. Cercavo certamente di continuare a meditare sulle Scritture per imparare qualcosa di nuovo, ma non sentivo mai di stare facendo nuove scoperte. L’entusiasmo che una volta avevo per il Libro di Mormon ha iniziato a scemare.
Poco dopo essere tornato a casa, ho anche iniziato un nuovo lavoro e il mio tempo per lo studio delle Scritture si è ridotto dall’ora intera che avevo in missione a trenta minuti. Poi ho ricevuto un incarico e quei trenta minuti sono diventati quindici. Poi, durante l’estate, ho servito come consigliere di FSY e usavo la maggior parte del mio tempo di studio per ripassare una manciata di versetti che condividevo ripetutamente con i giovani settimana dopo settimana.
Sapevo che il Padre Celeste apprezzava ogni momento che dedicavo a studiare la Sua parola. Francamente, però, non mi sentivo di stare seguendo l’invito di Nefi di “[nutrirmi] abbondantemente delle parole di Cristo” (2 Nefi 32:3). Mi ero convinto del fatto che non poteva esserci nulla di nuovo da imparare. Invece di nutrirmi abbondantemente del Libro di Mormon, lo stavo a malapena sgranocchiando.
Questo atteggiamento di autocompiacimento ha continuato fino al mio primo semestre alla Brigham Young University, durante il quale ho frequentato un corso sul Libro di Mormon. Il primo giorno, il mio professore si è alzato davanti alla nostra classe e, fissandoci con uno sguardo amichevole ma penetrante, ha detto: “Il mio obiettivo in questa classe è convincervi che non conoscete affatto il Libro di Mormon”.
Questa frase mi ha incuriosito, ma sembrava più una battuta di esordio che i professori dicono per attirare l’attenzione piuttosto che una promessa reale.
Fortunatamente, mi sono completamente sbagliato.
Una visione rinnovata
Come parte del corso, il mio professore ci ha chiesto di leggere il Libro di Mormon. Non solo aprendolo e scorrendo le parole o sorvolando appena un capitolo tanto per ricordare la stessa storia che magari avevamo letto un milione di volte.
Voleva che lo leggessimo veramente.
Per esempio, ci ha insegnato che il manoscritto originale del Libro di Mormon era privo di punteggiatura — e ci ha chiesto di aggiungere la punteggiatura a un passo lungo e confuso di Alma 13 per insegnarci la differenza che le virgole e i punti possono fare. Ci ha fatto leggere un singolo versetto con a fianco un dizionario Webster del 1828, consultando parole chiave che detenevano significati completamente diversi rispetto a quelli che avevo inizialmente ipotizzato.
Il corso ha messo in discussione molti dei miei presupposti basilari persino su cosa fosse il Libro di Mormon. Per esempio, non mi ero mai reso conto che Nefi scrisse 1 Nefi anni dopo che lui e la sua famiglia avevano viaggiato verso la terra promessa (vedere 1 Nefi 9:1–5; 2 Nefi 5:28–31).
Ho anche scoperto quanto i profondi difetti della cultura nefita avessero parallelismi sorprendenti con le difficoltà che la nostra cultura affronta oggi.
Ho imparato a conoscere i messaggi attenti e consapevoli che Mormon, Moroni e altri avevano inserito specificamente per noi — e quanto fossero profondamente preoccupati che non ci facessimo coinvolgere dallo scetticismo e dai dubbi del mondo.
Il presidente Russell M. Nelson ha attestato che “il Libro di Mormon è davvero la parola di Dio. Contiene le risposte alle domande più importanti della vita. Insegna la dottrina di Cristo. Amplia e chiarisce molte delle verità ‘chiare e preziose’ [vedere 1 Nefi 13:29–33] che erano andate perdute nei secoli e a causa delle numerose traduzioni della Bibbia.
Il Libro di Mormon fornisce la comprensione più piena e autorevole dell’Espiazione di Gesù Cristo che si possa trovare”1.
Mentre meditavo su queste verità, la mia percezione e la mia testimonianza di questo libro hanno cominciato a cambiare.
C’è sempre di più da imparare
Nutrendomi abbondantemente delle sue parole, ho scoperto che il Libro di Mormon rivela chi è Gesù Cristo — non solo dottrinalmente, ma personalmente e intimamente. Il libro porta la Sua firma su ogni pagina. È un documento permanente che attesta come Egli non abbia dimenticato il Suo popolo dell’alleanza e non lo farà mai.
Il presidente Nelson ha inoltre insegnato: “Qualcosa di possente accade quando un figlio di Dio cerca di sapere qualcosa in più su di Lui e sul Suo Figlio diletto. Da nessuna parte queste verità sono insegnate con più chiarezza e potere di quanto lo sono nel Libro di Mormon”2.
Non ho tutte le risposte alla vita. Ma ho capito di non avere imparato tutto quello che c’era da sapere sul Libro di Mormon dalla mia missione — c’è sempre altro da imparare e da aggiungere alla nostra fede.
I molti nostri impegni possono facilmente farci adagiare sul nostro studio delle Scritture. Possiamo presto presumere di aver imparato tutto quello che c’è da sapere. Ho capito però che il Libro di Mormon può continuamente offrirci molto di più. Se vuoi rinnovare la tua visione delle Scritture, fai del loro studio una priorità. Avere un cuore e una mente aperti per rendere più profonda la tua conversione a Gesù Cristo e per accrescere la tua conoscenza ti aiuterà davvero a “[nutrirti] abbondantemente” della parola di Dio. Per me è stato così.