Capitolo 2
“Qualcosa di meglio”
La Società di Soccorso Femminile di Nauvoo
Nella primavera del 1842, i santi degli ultimi giorni di Nauvoo, in Illinois, lavoravano con entusiasmo alla costruzione del tempio nella loro città. Il profeta Joseph Smith incoraggiava tutti a partecipare. Gli uomini si occupavano della costruzione del tempio e le donne cercavano altri modi per contribuire. Sarah M. Kimball racconta:
“Le mura del Tempio di Nauvoo erano alte circa un metro. Il presidente della Chiesa e altri dirigenti chiedevano a tutti di aiutare per accelerare i lavori.
“La signora [Margaret] Cook… un giorno, mentre parlavamo sulla recente richiesta di provvigioni, vestiti, biancheria e forniture generali per gli operai e le loro famiglie, disse che sarebbe stata lieta di mettere a disposizione la sua sartoria se le fosse stato fornito il materiale. Io offrii del materiale per permetterle di cominciare e suggerii che anche altri avrebbero voluto farlo. Parlammo poi di organizzare una società per il cucito, allo scopo di contribuire all’edificazione del tempio.
Una dozzina circa di sorelle nostre vicine furono invitate a riunirsi a casa mia il giovedì successivo”.1
In quell’epoca era una pratica comune che alcune donne formassero una propria organizzazione, spesso completa di statuti e regolamenti. Le donne che si riunirono nella casa di Sarah Kimball decisero di darsi uno statuto e un regolamento, e Eliza R. Snow accettò l’incarico di scriverli. Poi le donne chiesero a Joseph Smith di guardarli e dare la sua opinione. Dopo che il Profeta li ebbe letti, disse che “erano i migliori che avesse mai visto. ‘Ma’, disse, ‘questo non è quello che volete. Riferite alle sorelle che la loro offerta è accettevole al Signore, ma che Egli ha da offrire loro qualcosa di meglio di una costituzione scritta. Le invito tutte a incontrarsi con me e con alcuni Fratelli… giovedì pomeriggio prossimo, e io organizzerò le donne sotto il sacerdozio, secondo lo schema del sacerdozio’”.2
L’organizzazione della Società di Soccorso
“La Società di Soccorso è stata stabilita tramite lo spirito di ispirazione e [da allora] è stata guidata da quello stesso spirito, e ha instillato nei cuori di innumerevoli nostre buone sorelle quei desideri di rettitudine piacevoli al Signore”.
Joseph Fielding Smith
Relief Society Magazine, dicembre 1970, 883
Il giovedì successivo, il 17 marzo 1842, venti donne si riunirono al primo piano dell’edificio che spesso veniva chiamato “il negozio di mattoni rossi”, dove Joseph Smith aveva un ufficio e un’attività per mantenere la sua famiglia. Si riunirono sotto la direzione di Joseph Smith e di due membri del Quorum dei Dodici Apostoli, gli anziani John Taylor e Willard Richards.3
Piuttosto che organizzare la società di donne della Chiesa come le società femminili che erano prevalenti e popolari all’epoca, il profeta Joseph Smith la organizzò in modo divinamente ispirato e autorizzato.
All’inizio della riunione, disse alle sorelle che dovevano incoraggiare “i fratelli a compiere buone opere prendendosi cura dei poveri, cercando i bisognosi e provvedendo alle loro necessità, contribuendo a correggere la morale e a rafforzare le virtù della comunità”.4
Emma, la moglie di Joseph Smith, fu scelta per servire come presidentessa di questa nuova società. Il Profeta incoraggiò poi sua moglie a scegliere delle consigliere che, insieme a lei, presiedessero “questa società, nel prendersi cura dei poveri e aiutandoli nelle loro necessità, e per gestire gli affari di questa istituzione”. La sorella Smith scelse come consigliere Sarah M. Cleveland e Elizabeth Ann Whitney. L’anziano Taylor in seguito mise a parte ciascuna di loro tramite l’imposizione delle mani per permettere loro di agire come presidenza.5
Durante la riunione, Joseph Smith disse che la chiamata di sua moglie adempiva la profezia che gli fu rivelata dodici anni prima, nella quale il Signore la definiva “una donna eletta, che io ho chiamato” e le disse che sarebbe stata “ordinata sotto la sua mano [di Joseph Smith] per esporre le Scritture e per esortare la chiesa, secondo quanto ti sarà dato dal mio Spirito”.6 Joseph Smith lesse a tutti i presenti l’intera rivelazione, che è ora la sezione 25 di Dottrina e Alleanze.7
Nella rivelazione, il Signore disse ad Emma quali onori avrebbe ricevuto, come quello di essere uno scriba per suo marito e di fare una scelta di inni per i Santi. Il Signore consigliò a Emma anche di dare ascolto alla Sua voce, di essere fedele e virtuosa, di non mormorare, di essere un conforto e un aiuto per suo marito, di insegnare usando le Scritture e di esortare la Chiesa, di scrivere e di imparare, di “lasciare da parte le cose di questo mondo e di cercare le cose di uno migliore”, di attenersi alle alleanze, di essere mite e badare all’orgoglio, e di rispettare i comandamenti.8
Alla fine della rivelazione, il Signore dichiara che quanto detto a Emma non era solo per lei, ma era la Sua “voce a tutti”.9 Con autorità profetica, Joseph Smith ripeté questo punto, enfatizzando che il consiglio e gli ammonimenti di questa rivelazione si applicavano a tutti i membri della nuova società. Egli disse che “non solo [Emma], ma anche altre persone possono ricevere le stesse benedizioni”.10 Questa rivelazione stabilì dei principi fondamentali per le donne della Chiesa.
Dopo qualche discussione, le sorelle decisero di chiamarsi Società di Soccorso Femminile di Nauvoo. Emma Smith dichiarò: “Faremo qualcosa di straordinario… Ci aspettiamo occasioni eccezionali e richieste urgenti da soddisfare”.11
Al termine della riunione, l’anziano John Taylor condivise il suo pensiero. Disse che il suo “cuore gioì” quando vide “le anime più nobili partecipare in tale causa, che si prefigge di esercitare ogni virtù e dare uno scopo ai buoni sentimenti del cuore femminile”. Gioì anche nel “vedere questa istituzione organizzata secondo le leggi del cielo, secondo una rivelazione data in precedenza alla signora [Emma] Smith, chiamata a questo importante incarico, e di vedere tutte le cose avanzare in tale modo glorioso”. La sua preghiera era che “le benedizioni di Dio e la pace del cielo possano restare su questa istituzione per sempre”. Un coro poi fece eco alle parole dell’anziano Taylor, cantando “S’approssima il tempo d’eterna salvezza” prima della preghiera di chiusura.12
Autorità del sacerdozio, modelli e benedizioni
In una riunione della Società di Soccorso tenuta sei settimane più tardi, il profeta Joseph Smith insegnò a lungo alle sorelle e poi disse: “Questa Società deve ricevere istruzioni tramite l’ordine che Dio ha stabilito, tramite la guida di coloro che sono nominati a dirigere. Giro la chiave in vostro favore nel nome di Dio, e questa Società gioirà, e la conoscenza e l’intelligenza scaturiranno da essa da ora in poi: questo è l’inizio di giorni migliori per questa Società”.13
Quale profeta del Signore, Joseph Smith deteneva tutte le chiavi dell’autorità del sacerdozio sulla terra. Quindi, quando organizzò la Società di Soccorso per agire sotto la sua direzione generale, egli diede alle donne della Chiesa la possibilità di avere un ruolo essenziale nell’opera del regno del Signore. Potevano ora servire sotto l’autorità del sacerdozio e venivano loro promesse benedizioni maggiori di quelle ricevute fino a quel momento. Queste benedizioni sarebbero giunte secondo la loro fedeltà e diligenza. La conoscenza e l’intelligenza sarebbero fluite nel ricevere la pienezza delle benedizioni del sacerdozio nel tempio. Avrebbero ricevuto ordinanze e fatto alleanze sacre che le avrebbero aiutate a prepararsi, insieme alle loro famiglie, per la vita eterna. (Per approfondimenti sulla Società di Soccorso e il sacerdozio, vedere il capitolo 8).
L’entusiasmo iniziale per la Società di Soccorso
La Società di Soccorso femminile di Nauvoo crebbe rapidamente, raggiungendo oltre 1.100 membri nell’agosto del 1842. All’inizio, diventare membri della società non era automatico per le donne della Chiesa. Dovevano farne richiesta e venivano ammesse in base alla loro bontà e virtù. Joseph Smith disse: “Deve essere una società separata da tutti i mali del mondo, scelta, virtuosa e santa”.14
Le sorelle di Nauvoo richiedevano di far parte della Società di Soccorso. Erano entusiaste di poter dare assistenza materiale e spirituale in modo organizzato e autorizzato. Si rendevano conto della possibilità di poter ricevere insegnamenti dal profeta per prepararsi a una conoscenza spirituale maggiore e alle benedizioni del tempio. A loro piaceva essere unite insieme e unite ai fratelli del sacerdozio in questa grande causa.
Ora che avevano ricevuto questo onore, avevano la responsabilità di esserne degne. Joseph Smith disse loro: “Voi siete ora in una situazione in cui potete agire secondo questi sentimenti umanitari che Dio ha impiantato nel vostro cuore. Se vivrete all’altezza di questi principi sarete grandi e gloriose!”15 Molti anni più tardi, il presidente Boyd K. Packer, del Quorum dei Dodici Apostoli, disse: “Ogni donna ha l’obbligo di fare posto nella sua vita alle virtù incoraggiate dalla Società di Soccorso, come è obbligo per gli uomini di edificare la loro vita secondo lo schema incoraggiato dal sacerdozio”.16
La Società di Soccorso non era solo un altro gruppo di donne che voleva rendere del bene al mondo. Era diversa. Era “qualcosa di meglio” perché organizzata sotto l’autorità del sacerdozio. La sua organizzazione era un passo necessario per far avanzare l’opera di Dio sulla terra. Preparava le donne della Chiesa a ricevere le ordinanze e le alleanze del sacerdozio, e le aiutava nei loro doveri familiari.
Le istruzioni di Joseph Smith
Nella prima riunione della Società di Soccorso Femminile di Nauvoo, sorella Eliza R. Snow fu scelta quale segretaria dell’organizzazione. In questa sua responsabilità, scrisse dei verbali precisi e dettagliati ad ogni riunione della Società di Soccorso alla quale partecipava. Joseph Smith disse alle sorelle che questi verbali sarebbero diventati la “costituzione e la legge” della società.17
Nella maggior parte delle riunioni, le sorelle dedicavano del tempo a ricevere le istruzioni. Le sorelle ebbero la possibilità di essere istruite dal profeta Joseph Smith in sei delle loro riunioni. Mentre lui insegnava, loro poterono sentire la presenza dello Spirito. Al termine di una di queste riunioni, la sorella Snow registrò: “Lo Spirito del Signore fu su di noi in maniera molto potente, e nessuno dei presenti a quella interessante occasione lo dimenticherà mai”.18
Di tutti i verbali tenuti dalla sorella Snow, quelli riguardo ai discorsi del Profeta furono i più influenti. Gli insegnamenti del Profeta in queste occasioni guidarono l’opera delle sorelle della Società di Soccorso e dei dirigenti del sacerdozio che lavoravano con loro. E continuano a influenzare l’opera della Chiesa oggi.
Joseph Smith ha insegnato dei principi che aiutavano le sorelle a “Soccorrere i poveri” e “salvare le anime”: i principi fondamentali sui quali fu basata la Società.19 Stabilita con queste fondamenta, la Società di Soccorso ha continuato e ha aumentato la sua influenza. Dalle prime riunioni della Società di Soccorso, le sorelle hanno messo in pratica gli insegnamenti del Profeta per accrescere la fede e la rettitudine personale, rafforzare la famiglia e la casa e cercare i bisognosi per aiutarli.
Accrescere la fede e la rettitudine personale
“Il futuro della Società [di Soccorso] è pieno di promesse. Col crescere della Chiesa, il suo campo di azione crescerà di conseguenza e avrà ancora più forza per il bene che nel passato. Se tutte le sorelle sosterranno la società, essa compirà un’opera meravigliosa e continuerà ad essere una benedizione per la Chiesa”.
Lorenzo Snow
Deseret Evening News, 9 luglio 1901, 1
Joseph Smith ha insegnato alle sorelle che avevano l’obbligo solenne di cercare la propria salvezza. Egli disse: “Noi possiamo vivere soltanto adorando il nostro Dio; tutti devono farlo da sé; nessuno può farlo per un altro”.20 Ha insegnato loro a essere rette, a diventare un popolo santo e a prepararsi per le ordinanze e le alleanze del tempio. Le ha incoraggiate ad essere in pace col Signore, con il prossimo e con se stesse: “Sorelle… vi saranno contese fra voi? Non ve lo permetterò. Dovete pentirvi e ottenere l’amore di Dio”.21 “Non la guerra, non le chiacchiere, non le contraddizioni, ma la mansuetudine, l’amore, la purezza: queste sono le cose che dovrebbero farci onore”. 22
In una riunione della Società di Soccorso, il profeta Joseph parlò del capitolo 12 di 1 Corinzi, enfatizzando che ogni sorella, nell’adempimento del suo ruolo, era importante per tutta la Chiesa. Diede “istruzioni in merito ai vari uffici [nella Chiesa] e alle necessità che ogni individuo agisse nella sfera in cui era posto, adempiendo le diverse funzioni cui era nominato”. Mise anche in guardia contro la disposizione a “considerare non onorevoli gli uffici minori della Chiesa e a guardare con gelosia la posizione degli altri”. Disse che questo era “un’irrazionalità del cuore umano, per una persona aspirare ad altri incarichi diversi da quelli assegnati da Dio”.23 Grazie a questi insegnamenti, ha aiutato le sorelle a camminare “in santità davanti al Signore”.24
“Se veniamo a Dio”, ha detto Joseph Smith alle sorelle della Società di Soccorso, “dobbiamo essere puri”.25
Rafforzare la famiglia e la casa
Benché le donne della Società di Soccorso dell’epoca erano impegnate socialmente e sempre pronte ad aiutare il prossimo, non persero mai di vista le responsabilità verso le proprie famiglie. Erano fedeli al loro dono innato di madri e nutrici. Erano anche fedeli alle rivelazioni che il Signore aveva dato a Joseph Smith riguardo la famiglia:
“Il compito della tua chiamata è di essere un conforto per… tuo marito, nelle sue afflizioni, con parole di consolazione, in spirito di mitezza”.26
“Se dei genitori hanno dei figli in Sion, o in qualunque suo palo che sia stato organizzato, e non insegnano loro a comprendere la dottrina del pentimento, della fede in Cristo il Figlio del Dio vivente, e del battesimo e del dono dello Spirito Santo per imposizione delle mani all’età di otto anni, il peccato sia sul capo dei genitori.
Poiché questa sarà una legge per gli abitanti di Sion, o di qualunque suo palo che sia stato organizzato.
E che i loro figli siano battezzati per la remissione dei peccati all’età di otto anni, e ricevano l’imposizione delle mani.
Ed insegnino pure ai loro figli a pregare e camminare rettamente dinanzi al Signore”.27
“Vi ho comandato di allevare i vostri figli in luce e verità…
metti in ordine la tua casa…
Ciò che dico ad uno lo dico a tutti…
preoccupa[ti che i membri della famiglia] siano più diligenti e partecipi in casa, e che preghino sempre”.28
I verbali della Società di Soccorso Femminile di Nauvoo indicano che Joseph Smith e le sorelle non hanno mai dimenticato i principi di queste rivelazioni. Le loro parole e azioni mostrano che le loro famiglie e quelle degli altri avevano la priorità nei loro pensieri. Per esempio, Emma Smith insegnò che “è il momento in cui le madri devono tenere d’occhio le figlie ed esortarle a restare sul sentiero della virtù”.29 Il profeta Joseph espresse la sua preoccupazione sulla relazione tra marito e moglie. Egli esortò le sorelle: “Fate che questa Società insegni alle donne a comportarsi bene con i loro mariti, a trattarli con dolcezza ed affetto. Quando un uomo è afflitto da problemi, quando è perplesso, se gli offrite un sorriso, invece che un rimprovero, se gli offrite dolcezza, i suoi sentimenti si addolciranno. Quando si è disperati, c’è bisogno di sollievo… Quando andate a casa non usate mai parole dure, ma fate sì che la gentilezza, la carità e l’amore siano il coronamento delle vostre opere”.30 Dall’altro lato, il profeta dava consigli simili agli uomini, dicendo che “è dovere del marito amare, prediligere e proteggere la moglie” e “considerare con tenerezza i suoi sentimenti”.31
Quando le sorelle della Società di Soccorso parlavano di modi in cui aiutare la comunità, spesso si concentravano sulle famiglie. I verbali delle loro riunioni sono pieni di espressioni del tipo: “La signora Hawkes ha parlato della famiglia Drury: stanno ancora male e hanno bisogno delle nostre preghiere, se non altro”.32 “La sorella Joshua Smith… è andata a trovare le sorelle McEwen e Modley. Hanno bisogno di aiuto. Devono essere seguite ogni giorno”.33 “P. M. Wheeler… raccomanda che la Società mostri carità verso la sorella Francis Lew Law, che è ammalata e senza casa, è una vedova anziana e senza soldi”.34 “La sorella Peck riporta che il signor Guyes e la sua famiglia sono ammalati e poveri. Li ha aiutati… La signora Kimball ha detto che il signor Charleston e la sua famiglia sono ammalati, sua moglie è debole e ha bisogno di un’infermiera. Ha detto di aver dato loro assistenza”.35
La collaborazione dei santi per costruire il tempio di Nauvoo era influenzata dal loro amore per le loro famiglie. Il profeta Joseph aveva insegnato loro che potevano essere battezzati a favore dei loro parenti defunti. Era stato loro permesso di celebrare queste ordinanze fuori da un tempio per un breve periodo, ma il Signore aveva comandato:
“Costruite una casa al mio nome, perché vi abiti l’Altissimo.
Poiché non si trova un luogo sulla terra in cui egli possa venire a restaurare di nuovo ciò che per voi era perduto, ossia che egli vi ha tolto, sì, la pienezza del sacerdozio.
Poiché non v’è sulla terra un fonte battesimale in cui essi, i miei santi, possano essere battezzati per coloro che sono morti,
Poiché questa ordinanza appartiene alla mia casa”.36
Volevano anche costruire un tempio in cui poter ricevere la nuova ed eterna alleanza del matrimonio, grazie alla quale le loro famiglie potessero essere unite per l’eternità.37
I membri della Chiesa a Nauvoo trovarono grande conforto nel battesimo per i morti e nella promessa di famiglie eterne. Uno di questi membri era la sorella Sally Randall. Quando suo figlio George di quattordici anni morì, comunicò la triste notizia ai parenti. Poco dopo, apprese del battesimo per i morti. Scrisse di nuovo ai parenti, questa volta con un sentimento di pace e sicurezza:
“Il padre di [George] è stato battezzato per lui; quanto è glorioso credere e ricevere la pienezza del Vangelo come predicato oggi e poter essere battezzati per tutti i nostri amici deceduti e salvarli, andando tanto indietro fino a che possiamo. Vorrei che mi scriveste i nomi di tutti quelli che conoscete che sono defunti, andando indietro ai nonni e alle nonne. Voglio poter fare il possibile per salvare i miei amici… Penso che la considererete una dottrina strana, ma scoprirete che è vera”.
A sua madre, che, come lei, aveva perso un figlio, Sally testimoniò: “Oh, mamma, se riusciremo ad avere parte alla prima resurrezione, avremo i nostri bambini proprio come erano quando li abbiamo calati nella tomba”.38
Offrire soccorso cercando e aiutando i bisognosi
Fin dall’organizzazione della Chiesa nel 1830, le donne sante degli ultimi giorni hanno trovato innumerevoli modi per rendere servizio. Sono state fedeli alle parole del Salvatore: “In quanto l’avete fatto a uno di questi minimi fratelli, l’avete fatto a me”.39
Quando il profeta Joseph Smith guidò i lavori per la costruzione del tempio di Kirtland, nell’Ohio, le sorelle videro che gli operai e le loro famiglie avevano molte necessità. Sarah M. Kimball racconta: “Le donne producevano del burro e lo mandavano con gioia agli uomini che lavoravano nel tempio, non tenendone per loro stesse”.40 Le sorelle videro anche che servivano tende e tappeti per il tempio. Polly Angell ricorda un commento di Joseph Smith quando le vide al lavoro: “Le sorelle sono sempre le prime e le migliori nelle buone opere. Maria [Maddalena] fu la prima a vedere il Signore risorto; e le sorelle ora sono le prime al lavoro per gli interni del tempio”.41
Con la Società di Soccorso organizzata sotto l’autorità del sacerdozio, l’assistenza a coloro che lavoravano alla costruzione del tempio fu ancora maggiore. In una riunione della Società di Soccorso, le donne si concentrarono su modi pratici per rendere servizio agli uomini che lavoravano con tanta diligenza al tempio. “Le sorelle espressero una per una i loro sentimenti” manifestando unanimemente “il desiderio di assistere nel far avanzare la costruzione e aiutare nella causa di Sion”. Nei verbali sono registrate molte donazioni offerte dai membri della Società di Soccorso:
“La sorella Jones ha detto che poteva andare in giro a cercare il materiale, se richiesto; si è anche offerta di ospitare a casa sua un operaio.
La signora Durfee ha detto che se le dirigenti della società avessero voluto lei poteva andare in giro con un carro a raccogliere la lana e altro per far avanzare il lavoro.
La signora Smith ha suggerito che le mogli dei commercianti donino del materiale in modo che le altre possano fare il lavoro.
La signora Wheeler ha detto che lei poteva dedicare del tempo.
La signora Granger è disposta a fare qualsiasi cosa, fare la maglia, cucire o assistere gli ammalati secondo necessità.
La signora Ells ha detto che lei è disposta ad andare in giro a sollecitare donazioni eccetera.
La signora Angell è disposta a rammendare vestiti logori, se necessario e non si trova tessuto nuovo.
La signora Smith ha proposto di trovare della lana e dare alle signore anziane il necessario per fare calze per gli operai per l’inverno prossimo.
La sorella Stringham si è offerta di cucire vestiti per gli uomini e portarli al tempio.
La sorella Felshaw ha proposto di donare del sapone…
La sorella Stanley ha proposto di dare anche un litro di latte oltre che 50 grammi di lino al giorno.
La signora Beman farà dei vestiti.
La sorella Smith ha proposto di chiedere del tessuto eccetera ai commercianti che non sono membri della Chiesa, ma che sono amici…
La sorella Geen si è offerta di donare del filo tessuto da lei”.42
Nel cuore di queste sorelle c’era un grande desiderio di fare delle buone opere. Lo facevano con la lana e i carri, il sapone e il cucito, il cibo e i gioielli, il tempo e i talenti. Grazie alla nuova società, le donne della Chiesa agivano secondo il loro desiderio naturale di edificare la chiesa del Signore.
Il profeta Joseph Smith incoraggiò le sorelle della Società di Soccorso nella loro opera di rafforzare chi era nel bisogno. In una riunione della Società di Soccorso, dopo aver terminato di insegnare i principi in 1 Corinzi 12 (vedere a pagina 18), iniziò a leggere il discorso di Paolo sulla carità in 1 Corinzi 13. Commentando questo capitolo, disse: “Non siate limitati nei vostri punti di vista inerenti alla virtù del vostro prossimo… Dovete elevare reciprocamente la vostra anima, se volete fare come Gesù… Nell’accrescere la vostra innocenza, virtù e bontà, aumentate l’amore e la compassione che provate verso gli altri; dovete essere longanimi e sopportare le colpe e gli errori dell’umanità. Quanto sono preziose le anime degli uomini!”43
In un’altra riunione della Società di Soccorso, insegnò: “Niente induce le persone ad abbandonare il peccato come il prenderle per mano e vigilare su di loro con affetto. Quando le persone mi manifestano anche il minimo segno di gentilezza e amore, oh, quale potere ha ciò sulla mia mente! Mentre il comportamento opposto tende a risvegliare tutti i sentimenti più duri e a deprimere la mente umana”.44
Le sorelle della Società di Soccorso hanno preso il servizio caritatevole come principio base della loro organizzazione. Ogni settimana, alla riunione della Società di Soccorso Femminile di Nauvoo, le sorelle parlavano dei bisognosi. Una tesoriera raccoglieva le donazioni, e queste venivano usate per soccorrere i bisognosi. Esse comprendevano soldi, forniture, talenti e tempo. Le donne donavano abiti e biancheria; lino, lana e filo per cucire; ma anche cibo: mele, cipolle, farina, zucchero, pane e burro.
La sorella Emma Smith, quale presidentessa della Società di Soccorso, era un grande esempio di servizio caritatevole. Aprì la sua casa agli affamati, ai senzatetto e agli ammalati. La casa degli Smith era composta da un salone e due camere. Al momento dell’organizzazione della Società di Soccorso, la casa ospitava altre undici persone, oltre a Emma, Joseph e i loro quattro figli.
Le prime sorelle della Società di Soccorso aiutavano i bisognosi e a volte ricevevano loro stesse assistenza. Per esempio, Ellen Douglas si unì alla Società di Soccorso subito dopo essere arrivata con la famiglia a Nauvoo, nel marzo 1842. Tre mesi dopo, suo marito George morì. Lei e i suoi figli lavoravano insieme per mantenersi, ma non era facile senza il loro marito e padre. Eppure, Ellen partecipava attivamente all’opera della Società di Soccorso alleviando sofferenze, malattie e povertà. Nell’aprile del 1844 lei e alcuni dei suoi figli si ammalarono e si trovarono nel bisogno. Scrisse una lettera alla sua famiglia in Inghilterra, descrivendo come la Società di Soccorso l’aveva aiutata quando andò a trovare la sua amica Ann:
“Quando iniziai a stare meglio, andai in città a trovare Ann e rimasi da lei per due notti… La donna presso cui abitava Ann mi disse che dovevo fare una richiesta alla Società di Soccorso Femminile di qualche vestito per me e i miei figli. Rifiutai, ma lei mi disse che ne avevo bisogno, ero stata ammalata a lungo e se non lo avessi fatto io, lo avrebbe fatto lei”. La sorella Douglas alla fine accettò di chiedere aiuto. “Andammo da una sorella”, continua, “che mi chiese cosa mi servisse maggiormente. Le risposi che avevo bisogno… di molte cose. Mentre io stavo male, i bambini avevano consumato i vestiti perché non potevo rammendarli, così lei mi disse che avrebbe cercato di fare del suo meglio. Ann venne da me qualche giorno dopo con un carro così pieno di cose regalate come io non avevo mai visto prima”45
“Ritrovarci insieme in cielo”
L’anziano John A. Widtsoe, del Quorum dei Dodici Apostoli, descrisse l’opera fondamentale della Società di Soccorso: “Soccorso nella povertà, nella malattia, nel dubbio, nell’ignoranza e in tutto ciò che impedisce la gioia e il progresso delle donne. Quale magnifico incarico!”46
Alle donne della Chiesa, forti nella fede e nella testimonianza, viene veramente “dato di essere angeli”.47 L’anziano M. Russell Ballard, membro del Quorum dei Dodici Apostoli, ha insegnato: “Ogni sorella nella Chiesa che ha fatto alleanze con il Signore ha il mandato divino di aiutare a salvare le anime, guidare le donne del mondo, rafforzare le case di Sion ed edificare il regno di Dio”. 48
Quando Sarah M. Kimball e Margaret Cook decisero di iniziare una società di cucito, volevano aiutare a costruire un tempio per le persone. Sotto l’ispirazione e la guida di un profeta e altri dirigenti del sacerdozio, loro e le loro sorelle alla fine hanno aiutato a preparare le persone per il tempio.
Quest’opera continua ancora oggi. Guidate dai principi insegnati da Joseph Smith, le sorelle della Società di Soccorso lavorano insieme per preparare le donne e le loro famiglie alle più grandi benedizioni di Dio. Seguono con gioia il consiglio della madre di Joseph Smith, Lucy Mack Smith: “Dobbiamo sostenerci a vicenda, vegliare l’una sull’altra, confortarci a vicenda e acquisire un’istruzione per poterci ritrovare insieme in cielo”.49