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Lezione 6: Prepararsi per una vita da missionario


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Prepararsi per una vita da missionario

Introduzione

Svolgere una missione a tempo pieno vuol dire accettare una chiamata a rappresentare il Signore Gesù Cristo. La missione è un’esperienza gioiosa, ma implica anche un duro lavoro. Per essere dei missionari efficaci, i giovani, ragazzi e ragazze, devono essere preparati a confidare nel Signore nei momenti difficili. Se i missionari potenziali stabiliscono delle sane aspettative di vita missionaria, essi saranno meglio preparati per servire “con tutto il cuore, facoltà, mente e forza” (DeA 4:2).

Preparazione

Suggerimenti per insegnare

Come diventare un missionario

Inizia la lezione ponendo alla classe queste domande:

  • Come pensate che cambierà il vostro stile di vita quando inizierete il vostro servizio missionario?

  • Che cosa potete cominciare a fare ora per prepararvi a quei cambiamenti?

video iconMostra la seguente dichiarazione dell’anziano David A. Bednar, del Quorum dei Dodici Apostoli, e chiedi a uno studente di leggerla oppure mostrane il video clip. Spiega che, benché l’anziano Bednar si stesse rivolgendo ai giovani uomini durante la sessione del sacerdozio della Conferenza generale, i principi che insegna sono validi anche per le giovani donne.

Elder David A. Bednar

“Alle riunioni che tengo in giro per il mondo con i giovani membri della Chiesa, spesso invito i presenti a fare delle domande. Una delle domande che viene posta più frequentemente dai giovani è: ‘Che cosa posso fare per prepararmi nel modo più efficace a svolgere una missione a tempo pieno?’ Tale domanda sincera merita una scrupolosa risposta.

Miei cari giovani fratelli, la cosa più importante che possiate fare per prepararvi alla chiamata è quella di diventare missionari molto tempo prima di andare in missione. Vi prego di notare che nella mia risposta ho sottolineato diventare piuttosto che andare. Lasciate che vi spieghi cosa intendo.

Nel nostro vocabolario di Chiesa, spesso parliamo di andare in chiesa, andare al tempio e andare in missione. Oso suggerire che il nostro sottolineare continuamente questo andare ne fa perdere il vero significato.

La questione non è andare in chiesa, ma rendere il culto e rinnovare le alleanze frequentando la chiesa. Il fatto importante non è andare al tempio o nel tempio, ma serbare nel nostro cuore lo spirito, le alleanze e le ordinanze della Casa del Signore. Non è questione di andare in missione, piuttosto di diventare missionari e servire gli altri per tutta la nostra vita con tutto il nostro cuore, facoltà, mente e forza. È impossibile per un giovane andare in missione senza diventare un missionario, e questo non è ciò che il Signore chiede o ciò di cui ha bisogno la Chiesa.

La mia maggiore speranza per ogni giovane uomo è che non vada semplicemente in missione, ma che diventi un missionario molto tempo prima di mandare le carte per la missione, molto prima di ricevere la chiamata a servire, molto prima di essere messo a parte dal presidente di palo e di entrare al MTC” (“Come diventare un missionario”, Liahona, novembre 2005, 45).

  • Qual è la cosa più importante che potete fare per prepararvi alla chiamata di svolgere una missione, secondo le parole dell’anziano Bednar? (Diventare un missionario molto prima di andare in missione).

video iconChiedi a uno studente di leggere la parte successiva della citazione dell’anziano Bednar oppure mostrane il video clip:

Elder David A. Bednar

“Ovviamente il processo di diventare un missionario non richiede che un giovane uomo indossi camicia bianca e cravatta per andare a scuola ogni giorno o che segua le regole missionarie sull’ora in cui andare a letto e alzarsi, anche se molti genitori sarebbero pronti a sostenere quest’idea. Potete però accrescere il vostro desiderio di servire Dio (vedere DeA 4:3), e potete cominciare a pensare come fanno i missionari, a leggere ciò che i missionari leggono, a pregare come i missionari pregano, e a provare ciò che i missionari provano. Potete evitare le influenze del mondo che fanno ritirare lo Spirito Santo, potete accrescere la vostra fiducia imparando a riconoscere e rispondere ai suggerimenti spirituali. Linea su linea, precetto su precetto, qui un poco e là un poco, potete gradualmente diventare il missionario che sperate di essere e il missionario che si aspetta il Salvatore” (“Come diventare un missionario”, 46).

Quindi chiedi:

  • Secondo l’anziano Bednar, in quali modi potete diventare missionari prima di entrare al centro di addestramento per i missionari?

Dopo le risposte degli studenti, scrivi alla lavagna la seguente verità: Posso diventare un missionario ora nel modo in cui penso, sento e agisco. Per illustrare questo principio, chiedi agli studenti di prendere Alma 17:2–3, 9, 11 e spiega che questi versetti descrivono i figli di Mosia, che stavano svolgendo una missione tra i Lamaniti. Chiedi a uno studente di leggere questi versetti a voce alta mentre la classe segue, prestando attenzione a ciò che i figli di Mosia fecero per prepararsi a insegnare con potere e autorità, poi domanda agli studenti:

  • Che cosa fecero i figli di Mosia per prepararsi a insegnare con potere e autorità?

  • In che modo i missionari potenziali possono seguire l’esempio dei figli di Mosia per prepararsi adesso a diventare missionari?

Chiedi agli studenti di prendere pagina 145 di Predicare il mio Vangelo e fai leggere a uno studente, ad alta voce, il terzo paragrafo, poi fai domande simili alle seguenti:

  • Secondo la lettera di chiamata in missione, che cosa viene richiesto ai missionari di dedicare al Signore e che cosa ci si aspetta che si lascino dietro?

  • Quali sono alcuni esempi di “affari personali” che ai missionari viene chiesto di lasciarsi dietro quando iniziano il loro servizio missionario?

  • In quali occasioni siete stati benedetti facendo dei sacrifici per poter servire Dio?

Lascia loro qualche minuto, quindi, per meditare e per scrivere le risposte alle domande seguenti sul proprio diario di studio. Incoraggiali a scrivere soprattutto ciò che sentono che lo Spirito Santo stia comunicando a loro personalmente. Poi chiedi:

  • Quali sono alcune delle cose che potete fare ora per iniziare a pensare, sentire e agire come un missionario?

  • Come potete prepararvi a lasciarvi dietro gli affari personali e a dedicare tutto il tempo e le attenzioni al servizio del Signore?

  • In che modo fare queste cose può aiutarvi a prepararvi a insegnare con potere e autorità, come i figli di Mosia?

Incoraggia gli studenti a scrivere delle mete specifiche nel loro diario. Alcune idee possono essere: studiare il Libro di Mormon ogni giorno, pregare mattina e sera, partecipare a tutte le riunioni della Chiesa, andare a letto prima delle 22:30 e alzarsi alle 6:30, diminuire il tempo trascorso usando i dispositivi elettronici oppure cercare di essere più obbedienti ai comandamenti.

Le norme di dignità

Scrivi alla lavagna la parola “prerequisito” e chiedi agli studenti di pensare ad alcune situazioni in cui sono necessari dei prerequisiti. Concedi loro qualche minuto per cercare in Dottrina e Alleanze 88:74 alcuni prerequisiti per svolgere una missione, quindi chiedi:

  • Che cosa ha consigliato di fare il Signore ai lavoratori nel Suo regno per prepararsi a predicare il Vangelo? (Santificarsi, purificare il loro cuore e nettare le loro mani).

  • Che cosa significa santificarsi? (Essere puri, essere degni dello Spirito Santo).

  • Quale principio che riguarda i missionari viene insegnato in Dottrina e Alleanze 88:74? (Dopo le risposte degli studenti, scrivi alla lavagna: Il Signore comanda ai Suoi servitori di essere puri).

Per spiegare cosa significa che un missionario sia puro e degno di svolgere una missione, mostra il seguente estratto di un discorso dell’anziano M. Russell Ballard, del Quorum dei Dodici Apostoli, e chiedi a uno studente di leggerlo ad alta voce:

Elder M. Russell Ballard

“Quale apostolo del Signore Gesù Cristo vi invito a iniziare proprio ora, questa sera, a essere totalmente e completamente degni. Decidete e impegnatevi con voi stessi e con Dio che da questo momento vi sforzerete diligentemente di conservare il cuore, le mani e la mente puri e immacolati da qualsiasi trasgressione morale. Decidete di stare lontani dalla pornografia come evitereste la più insidiosa delle malattie, perché è proprio quello che è. Decidete di evitare totalmente l’uso di tabacco, alcool e droghe. Decidete di essere onesti. Decidete di essere buoni cittadini e di rispettare le leggi del paese in cui vivete. Decidete che da stasera non contaminerete il vostro corpo né farete uso di linguaggio volgare e scorretto per un detentore del sacerdozio” (“La più grande generazione di missionari”, Liahona, novembre 2002, 47).

Poni delle domande simili alle seguenti per aiutare gli studenti ad analizzare il consiglio dell’anziano Ballard:

  • Quali comandamenti sono stati specificamente menzionati dall’anziano Ballard e a cui i missionari potenziali devono obbedire?

  • Che cosa significa “conservare il cuore, le mani e la mente puri e immacolati da qualsiasi trasgressione morale”? (Se necessario, puoi fare riferimento alla sezione “Purezza sessuale” in Per la forza della gioventù [libretto, 2011], 35–37).

  • Perché è saggio stare lontani dalla pornografia come dalla più insidiosa delle malattie, e in che modo evitare la pornografia aiuta a pensare, sentire e agire come un missionario?

video iconMostra il video “State entro le linee” (05:10) per aiutare gli studenti a sentire la verità e l’importanza di essere degni di svolgere una missione. Prima di mostrare il video, potresti parlare del perché in alcuni sport le linee di confine sono importanti. Parlate della differenza tra “dentro” e “fuori” e in che modo le linee influiscono sulle azioni degli atleti durante i giochi. Di’ agli studenti che l’anziano Jeffrey R. Holland, del Quorum dei Dodici Apostoli, ha parlato di che cosa significa stare entro le linee spirituali prima della missione.

Dopo aver guardato il video, potresti porre agli studenti le seguenti domande:

  • Che relazione c’è tra “stare entro le linee” e prepararsi a svolgere una missione?

  • L’anziano Holland esorta coloro che sono nella squadra del Signore a rimanere nella squadra e a non starne “fuori”. Che cosa significa questo secondo voi?

  • Perché non pentirsi dei peccati commessi nel passato impedisce a un missionario di aiutare efficacemente il prossimo a venire a Cristo?

Concedi agli studenti un momento per riflettere sul proprio livello di dignità per svolgere una missione. Spiega loro che, se hanno qualche dubbio riguardo alla loro dignità, dovrebbero cercare la guida tramite la preghiera sincera e parlarne al proprio vescovo o presidente di ramo.

La preparazione fisica ed emotiva

Mostra la seguente dichiarazione della Prima Presidenza rilasciata nel 2002 e chiedi agli studenti di leggerla in silenzio, oppure falla leggere ad alta voce a uno studente.

“Il servizio missionario a tempo pieno è un privilegio per coloro che sono chiamati per ispirazione dal presidente della Chiesa. I vescovi e i presidenti di palo hanno la grave responsabilità di trovare i candidati degni e qualificati che siano spiritualmente, fisicamente ed emotivamente preparati per questo sacro compito e che possano essere raccomandati senza riserve” (lettera della Prima Presidenza, 11 dicembre 2002).

Poi chiedi:

  • Perché bisogna prepararsi fisicamente ed emotivamente, oltre che spiritualmente, per svolgere una missione?

Mostra la seguente citazione e chiedi a uno o più studenti di leggerla ad alta voce:

Esercizio fisico (quotidiano) regolare. Un missionario deve essere in grado di camminare per una media di 10 chilometri al giorno e andare in bicicletta per 19 chilometri al giorno. Gli aspiranti missionari le cui uniche camminate consistono nel percorso dall’auto all’aula scolastica o al luogo di lavoro soffriranno sicuramente di piedi doloranti e di vesciche, sul campo di missione. […] Un missionario che non è in forma sarà affaticato dal lavoro missionario, e un missionario stanco è più propenso a scoraggiarsi e ad avere problemi di salute di un missionario fisicamente a posto.

Gli aspiranti missionari possono prepararsi ai rigori della vita missionaria stabilendo un percorso regolare di esercizio aerobico: camminare, correre o andare in bicicletta per un’ora ogni giorno. […]

Riposo adeguato. Anche se il bisogno di sonno può variare, i giovani adulti hanno generalmente bisogno di sette–otto ore di sonno per notte. Idealmente, dovrebbero andare a letto tra le 22:30 e mezzanotte e alzarsi tra le 06:30 e le 08:00. Rimanere alzati fino alle 02:00 o alle 03:00 di notte e dormire fino alle 10:00 comporta sentirsi stanchi per tutto il giorno e il desiderio di dormire fino a mezzogiorno. […] I missionari vivono una vita programmata. Vanno a dormire alle 22:30 e si svegliano alle 06:30 ogni giorno. Questo orario sarà difficile da mantenere se gli aspiranti missionari non iniziano una routine simile molto prima della loro chiamata a servire.

Sane abitudini alimentari. Invece di vivere di zuccheri e grassi, i giovani dovrebbero imparare ad apprezzare pasti ricchi di proteine e fibre, come carne magra, yogurt, verdura e frutta. Inoltre, bere più di una lattina di bibita gasata al giorno è troppo” (Donald B. Doty, “Missionary Health Preparation”, Ensign, marzo 2007, 64).

  • Se un missionario non è fisicamente in forma, quali effetti può avere questo sul progresso dell’opera, sul suo collega e sul proprio benessere?

Chiedi agli studenti di meditare in silenzio sulle seguenti domande:

  • Come giudichereste la vostra attuale preparazione fisica per svolgere una missione?

  • Che cosa potete fare già da adesso per prepararvi a soddisfare i requisiti fisici per una missione a tempo pieno?

Incoraggia gli studenti a fare un programma per iniziare ora a dormire sufficientemente, a mangiare del cibo sano e a fare dell’esercizio in modo da avere il vigore necessario per essere missionari di successo. Se il tempo lo permette, invitali a scrivere il loro programma nel proprio diario di studio.

Chiedi a uno studente di spiegare come risponde il corpo ad attività fisiche dure, come correre su e giù per le scale (aumento del battito cardiaco, respirazione più pesante, sudore, stanchezza muscolare e così via). Spiega che lo stress fisico è solo una delle difficoltà che i missionari devono affrontare. Poi chiedi:

  • Come potrebbero reagire il corpo e la mente allo stress emotivo o psicologico derivante da situazioni difficili o da problemi imprevisti?

Spiega che tutti i missionari affrontano un certo stress emotivo, sentimenti di nostalgia o di inadeguatezza, sofferenze o altre emozioni che possono deprimerli; e questo fa parte della normale vita missionaria.

video iconMostra il video “La preparazione di Gordon B. Hinckley: dimentica te stesso e mettiti al lavoro” (02:04). Incoraggia gli studenti a cercare le ragioni per cui il presidente Gordon B. Hinckley si sentiva scoraggiato quando era un giovane missionario in Inghilterra.

Chiedi alla classe:

  • Per quali motivi il presidente Hinckley era scoraggiato dopo essere arrivato sul campo di missione?

  • Cosa fece il presidente Hinckley che lo aiutò a superare lo scoraggiamento?

Spiega alla classe che alcuni tra i più grandi missionari nelle Scritture hanno provato lo scoraggiamento e altre difficoltà nella loro opera missionaria. Scrivi alla lavagna i seguenti riferimenti scritturali: Geremia 1:4–9; Alma 17:5; 26:27; e Mosè 6:31–32. Chiedi ai membri della classe di scegliere uno dei passi e di leggerlo in silenzio, cercando le difficoltà che la persona di cui stanno leggendo ha individuato o riscontrato. Mentre gli studenti rispondono, potresti riassumere le loro risposte alla lavagna nel modo seguente:

Geremia 1:4–9. Geremia temeva che il popolo non lo avrebbe ascoltato in quanto lui era troppo giovane.

Alma 17:5; 26:27. Ammon e i suoi compagni soffrirono nel corpo e nella mente. Si sentivano depressi e pronti a lasciar perdere.

Mosè 6:31–32. Enoc si preoccupava che nessuno gli avrebbe dato ascolto, poiché era lento nel parlare e ancora molto giovane.

Quindi, chiedi:

  • Che cosa imparate da questi tre racconti riguardo alle difficoltà emotive legate alla predicazione del Vangelo? (Mentre gli studenti rispondono, puoi scrivere questa verità alla lavagna: le difficoltà fisiche ed emotive costituiscono una parte normale della vita missionaria.

  • Quali pensieri avete quando leggete che le difficoltà fisiche ed emotive sono una parte normale della vita missionaria?

  • In che modo sapere che tutti i missionari affrontano dei problemi influenza la vostra preparazione a servire?

Aiuta gli studenti a comprendere che quasi tutti i missionari affrontano difficoltà emotive o fisiche. Pertanto, i missionari devono imparare a gestire lo stress in modo sano e adeguato alla missione. Spesso, i modi sani per gestire lo stress che sono efficaci fuori dal campo di missione, come passare del tempo da soli, ascoltare musica o praticare uno sport, non sono fattibili su base regolare per i missionari. I missionari devono imparare a gestire lo stress in modi che rispettino le regole missionarie.

Dividi la classe in piccoli gruppi e distribuisci agli studenti la pagina di approfondimento “Impegni della vita missionaria”. Ogni gruppo (1) legge a voce alta la prima sezione, intitolata “Impegni della vita missionaria” e (2) parla di come conoscere gli impegni della vita missionaria possa aiutarli a prepararsi meglio per le difficoltà della vita missionaria.

Missionary Life handout

Dopo che i gruppi hanno avuto il tempo sufficiente per leggere e parlare della sezione, chiedi ad alcuni studenti di condividere alcuni punti principali trattati nel proprio gruppo. Poi, tutti insieme, dedicate qualche minuto a leggere e a discutere della sezione successiva della pagina di approfondimento, intitolata “Adattarsi alle nuove esperienze”, parlando di come la comprensione delle fasi tipiche dell’adattamento possa aiutare gli studenti quando entrano all’MTC.

Guardare al Signore per ricevere aiuto nelle difficoltà

Per incoraggiare gli studenti a iniziare a pensare a come gestiranno le difficoltà quando le dovranno affrontare sul campo di missione, spiega che Nefi affrontò profondi sentimenti di inadeguatezza e di scoraggiamento e scrisse ciò che fece per superarli. Chiedi a uno studente di leggere ad alta voce 2 Nefi 4:17–19, poi chiedi:

  • Quali parole o espressioni ha usato Nefi per descrivere le conseguenze della sua debolezza?

Chiedi agli studenti di studiare 2 Nefi 4:19–26, cercando ciò che ha aiutato Nefi a superare i suoi sentimenti di scoraggiamento. Quindi, chiedi:

  • Quali espressioni ha usato Nefi per descrivere come ha superato i suoi profondi sentimenti negativi? (Gli studenti dovrebbero individuare che Nefi confidava nel Signore [vedere il versetto 19], ricordava ciò che il Signore aveva fatto per lui in passato [vedere i versetti 20–23], pregò possentemente [vedere il versetto 24] e ricordava la misericordia del Signore [versetto 26]).

  • In che modo ricordare il Signore e la Sua bontà vi ha aiutato nei momenti di scoraggiamento o di stress?

  • Prima, durante la lezione, abbiamo riconosciuto che è normale che i missionari provino stress emotivo, sentimenti di nostalgia di casa e di inadeguatezza, sofferenza o altre emozioni che possono deprimerli. Prendendo in considerazione ciò che scrisse Nefi in 2 Nefi 4:19–26, quali consigli dareste a un missionario che prova questo genere di sentimenti? (Aiuta gli studenti a individuare il seguente principio e decidi se scriverlo alla lavagna: quando i missionari hanno fiducia nel Signore, Egli può aiutarli a gestire le fatiche fisiche ed emotive della vita missionaria).

Potresti condividere con gli studenti la seguente dichiarazione dell’anziano Jeffrey R. Holland, del Quorum dei Dodici Apostoli:

Elder Jeffrey R. Holland

“Mai ho reputato il lavoro missionario un lavoro facile così come non sono facili la conversione, la fermezza, e la fedeltà. Credo che ci sia richiesto un po’ di sforzo dal profondo dell’anima.

Se Egli poté inginocchiarsi nella notte, cadere a faccia in giù sulla terra sanguinando da ogni poro e gridare: ‘Abba, Padre, se possibile, allontana da me questo calice’ [vedere Marco 14:36], allora non c’è da meravigliarsi di come la salvezza non sia facile da raggiungere. Se vi state chiedendo se non esista una via semplice, ricordate che non siete i primi a farlo. Qualcuno molto più nobile e valoroso di voi se lo domandò già molto tempo fa.

[L’Espiazione tocca il cuore dei missionari in modo forse maggiore di quanto tocca il cuore dei simpatizzanti]. Quando lottate, quando siete rifiutati, umiliati e scacciati, sappiate che lo fate per la migliore vita che il mondo abbia mai conosciuto, l’unica vita pura e perfetta mai esistita. Avete motivo di camminare a testa alta ed essere grati che il Dio vivente e Suo figlio conoscano bene le vostre afflizioni. L’unica via che porta alla salvezza è quella che attraverso il Getsemani porta al Calvario. L’unico modo di arrivare alla vita eterna è attraverso di Lui: la Via, la Verità e la Vita” (“Il lavoro missionario e l’Espiazione”, Liahona, ottobre 2001, 32).

Poi chiedi:

  • Secondo l’anziano Holland, quale motivo hanno i missionari di camminare a testa alta durante i momenti di difficoltà?

Attesta agli studenti che, quando affrontano momenti difficili nel campo di missione, devono ricordare che l’opera che stanno compiendo è portare le persone a Gesù Cristo. Scrivi alla lavagna i seguenti riferimenti scritturali: Alma 26:11–13; 29:10 e Dottrina e Alleanze 18:15–16. Chiedi ad alcuni studenti di leggere questi passi a turno, a voce alta, mentre la classe segue cercando che cosa insegnano riguardo alla vita missionaria. Invita gli studenti a esprimere i loro sentimenti e assicurali che, nonostante il servizio missionario a tempo pieno sia un duro lavoro e a volte possa essere scoraggiante, quando ci adoperiamo per portare il prossimo a Gesù Cristo il Signore ci benedice con la gioia. Potresti chiedere agli studenti di raccontare le esperienze che hanno già avuto riguardo a questo principio.

Fai loro notare che a volte potrebbero avere un collega con problemi emotivi o mentali. In tali casi, dovrebbero essere disposti ad ascoltare e a mostrare affetto al loro collega, poiché un collega con un atteggiamento di sostegno può essere fondamentale nell’aiutare a risolvere la situazione. Non devono mai suggerire che se un missionario con delle difficoltà avesse più fede, il suo problema sparirebbe.

Spiega anche che alcune difficoltà richiedono un ulteriore aiuto da parte dei dirigenti del sacerdozio e dei professionisti della salute mentale, e che molte missioni hanno a disposizione per i missionari dei professionisti nel campo della salute. I missionari che hanno problemi emotivi dovrebbero parlare della loro situazione con il proprio presidente di missione per sapere quale aiuto può essere adeguato.

Per aiutare gli studenti a riflettere ulteriormente su come gestire i problemi fisici ed emotivi che potrebbero dover affrontare come missionari, concedi loro qualche minuto per scrivere un’esperienza in cui hanno dovuto superare situazioni difficili. Approfondisci chiedendo loro che cosa hanno imparato sul Signore e su se stessi da quell’esperienza e come possono usarla per rafforzarsi in futuro.

Concludi esprimendo fiducia nei tuoi studenti e nella loro capacità di gestire i cambiamenti che accompagnano la vita missionaria. Attesta che il Signore aiuta coloro che si volgono a Lui per gestire le fatiche fisiche ed emotive della vita.

Inviti ad agire

Invita i membri della classe a prepararsi per la vita missionaria portando a termine una o più delle seguenti attività:

  • Pensate a che cosa dovete fare per diventare puri e degni di svolgere una missione. Se necessario, eliminate azioni e pensieri inappropriati che offendono lo Spirito.

  • Fissate delle mete personali di seguire un programma quotidiano di esercizi, una dieta più salutare o di sviluppare abitudini riguardo al riposo che seguono il programma giornaliero dei missionari.

  • Prendete visione delle norme di abbigliamento per i missionari a tempo pieno che si trova in LDS.org.

  • Chiedete a un missionario ritornato di parlarvi di cosa ha fatto per gestire lo stress e superare le difficoltà della vita missionaria.

  • Parlate con i genitori o i dirigenti del sacerdozio dei modi in cui comportarsi con un collega con cui potreste non avere molto in comune o col quale potreste far fatica a relazionarvi.

Pagina di approfondimento

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