Insegnamenti dei presidenti
Come camminare sul sentiero che conduce alla vita eterna


Capitolo 3

Come camminare sul sentiero che conduce alla vita eterna

Quando ci sforziamo intensamente di vivere secondo il Vangelo e concentriamo la vita sulle cose di Dio, ci manteniamo saldamente sul sentiero che porta alla vita eterna.

Dalla vita di Heber J. Grant

Nei discorsi che tenne durante le conferenze generali, il presidente Heber J. Grant esortò ripetutamente i santi a mantenersi sul sentiero stretto e angusto che conduce alla vita eterna. Li mise in guardia dal pericolo di non mettere nel giusto ordine le loro priorità e di allontanarsi dalle cose di maggior valore. Egli affermò: «Possiamo impedire che le benedizioni del Signore si riversino su di noi attaccandoci troppo saldamente alle cose di questo mondo. Possiamo sacrificare le ricchezze eterne, i dollari per i centesimi, tanto per intenderci».1

Jesus Christ

Il Salvatore disse: «Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io l’amerò e mi manifesterò a lui» (Giovanni 14:21).

Per illustrare l’importanza di riconoscere e ricercare le cose di valore eterno, il presidente Grant raccontò di una fedele sorella, secondo la quale egli andava in giro con una valigetta «di aspetto orribile». Ella desiderava che qualcuno gli desse una «borsa decente, d’aspetto decoroso». Ciò di cui questa sorella non si rese conto era che la borsa del presidente Grant valeva molti soldi e che gli era stata donata da un collega d’affari in segno di stima. «Non ne conosceva il valore», spiegò il presidente. D’altro canto, il tipo di borsa che preferiva era di qualità di gran lunga inferiore. Il presidente Grant paragonò la «stima errata delle cose» della brava sorella, alla maniera in cui il mondo manca di riconoscere i principi del Vangelo restaurato. «Non conoscono la verità», disse. «Non si rendono conto del valore del vangelo di Gesù Cristo».2

Il presidente Grant insegnò: «Che cos’è il Vangelo? È il piano di vita e salvezza. È ciò che è più prezioso della vita stessa. Non c’è da sorprendersi che siamo pronti e disposti a fare sacrifici per il Vangelo, quando ci rendiamo conto di ciò che significa mettendolo in pratica».3Questo fu un principio guida nella sua vita. Malgrado le sue molte capacità e interessi, egli non consentì a cose di minor importanza di offuscare la sua visione di ciò che contava di più. La sua competenza negli affari, ad esempio, lo portò a grandi successi in numerosi sforzi professionali. Gli piaceva prender parte a gare agonistiche, in particolar modo di tennis e di golf. Adorava il teatro e l’opera. Amava leggere, apprezzava la natura e gli piaceva socializzare. Era attivo in politica. Egli viaggiò in lungo e in largo per la Chiesa e per gli affari. Lui e la sua famiglia apprezzavano i luoghi e le esperienze nuovi. A seguito della sua dedizione e del suo servizio, ricevette vari riconoscimenti. Le sue attività, l’importanza e il successo, però, non lo distolsero dal sentiero che porta alla vita eterna.

Il suo consiglio in merito al seguire il sentiero stretto e angusto fu schietto. Egli insegnò semplicemente ai santi a fare il loro dovere, cioè osservare i comandamenti. Egli dichiarò: «Io dico a tutti i Santi degli Ultimi Giorni: obbedite ai comandamenti di Dio. Questo è il mio concetto chiave, queste poche parole solamente: obbedite ai comandamenti di Dio!».4

Insegnamenti di Heber J. Grant

Se amiamo il Signore, il grande obiettivo della nostra vita è di servirLo e di osservare i Suoi comandamenti.

Nel 225 capitolo di Matteo, troviamo quanto segue:

«Or i Farisei, udito ch’egli avea chiusa la bocca a’ Sadducei, si raunarono insieme;

e uno di loro, dottor della legge, gli domandò, per metterlo alla prova.

Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?

E Gesù gli disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua.

Questo è il grande e il primo comandamento.

Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso.

Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ed i profeti» [Matteo 22:34–40].

Più vado avanti nella vita, più studio il Vangelo, più vengo a contatto con gli uomini, più sono fermamente convinto della veridicità dell’affermazione del Salvatore nelle parole che vi ho appena letto. Se amassimo di fatto il Signore nostro Dio con tutto il nostro cuore, con tutta la mente e con tutta l’anima, non occorrerebbe incalzare di volta in volta le persone sulla necessità di osservare i comandamenti del Signore. Sarebbe un loro piacere servire Dio e osservare i Suoi comandamenti. Ci è detto che dov’è il tesoro di un uomo, quivi ci sarà anche il suo cuore [vedere Matteo 6:21], se amassimo il Signore con tutto il nostro cuore, mente e anima, servirLo sarebbe il più grande obiettivo della nostra vita e il tesoro per cui lavoriamo sarebbe il Suo amore. Se seguissimo il secondo comandamento, di amare il nostro prossimo come noi stessi… le nostre difficoltà si risolverebbero amichevolmente… sarebbe quasi [superfluo] appellarsi alle persone per ricevere delle donazioni, per esortarle a essere liberali, generose, a sforzarsi a beneficio del loro prossimo.6

Quando osserviamo i comandamenti, il Signore ci benedice e ci assiste nelle nostre opere.

Ci è insegnato che la fede senza le opere è morta; che come il corpo senza lo spirito è morto, così pure la fede senza le opere è morta [vedere Giacomo 2:17, 26]. Mi duole dirlo, ma ci sono molte persone che si professano Santi degli Ultimi Giorni, ma che sono spiritualmente morte.

Molte volte ci poniamo la domanda: «perché un uomo progredisce nel piano di vita e salvezza, mentre il suo prossimo, dotato di altrettanta intelligenza e capacità, apparentemente con la stessa testimonianza e ugual potere, o magari maggior potere, rimane ad un punto fermo?» Vi spiegherò il motivo. Una persona osserva i comandamenti del nostro Padre celeste, mentre l’altra no. Il Salvatore afferma che chi osserva i Suoi comandamenti è un uomo che Lo ama, chi osserva i comandamenti di Dio sarà amato dal Padre e il Salvatore dice che Egli lo amerà e si manifesterà a lui [vedere Giovanni 14:21].

Il Signore ci dice inoltre che coloro che odono le Sue parole e le mettono in pratica saranno paragonati all’uomo avveduto che aveva edificato la sua casa sopra la roccia. Quando cadde la pioggia, giunsero i torrenti e i venti soffiarono e investirono la casa, essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. D’altro canto, il Salvatore paragonò coloro che odono le Sue parole e non le mettono in pratica all’uomo stolto che aveva edificato la casa sopra la rena. La pioggia cadde, giunsero i torrenti e i venti soffiarono e investirono la casa, che cadde e la sua ruina fu grande [vedere Matteo 7:24–27.] Ci sono molti Santi degli Ultimi Giorni che stanno edificando la loro casa sulla sabbia. Essi mancano di mettere in pratica i comandamenti del nostro Padre celeste che ci giungono di tanto in tanto mediante i Suoi servitori ispirati.

Ora, se noi abbiamo il Vangelo (e sappiamo di averlo), e qui mi rivolgo a ognuno dei Santi degli Ultimi Giorni che desiderano crescere e progredire nel Vangelo, dobbiamo osservare i comandamenti di Dio. Quando osserviamo i comandamenti di Dio e viviamo secondo l’esempio del Signore, diveniamo pieni di carità, longanimità e amore per il nostro prossimo, cresciamo e ci sviluppiamo in tutte le cose che ci rendono nobili e simili a Dio. Guadagnamo, inoltre, l’amore e la fiducia di coloro che ci circondano; noi cresceremo nello spirito di Dio mediante l’espletamento dei compiti semplici e quotidiani che ci sono affidati.7

Gioisco grandemente nel vangelo di Gesù Cristo rivelato in quest’epoca e desidero intensamente poter, insieme al resto dei santi, mettere ordine nella mia vita in modo che la mente possa non oscurarsi mai e io non allontanarmi mai dalla verità, o infrangere una qualsiasi alleanza che ho stipulato col Signore. Desidero con tutto il cuore conoscere gli intenti e la volontà del mio Padre celeste e avere la capacità e la forza di carattere di fare altrettanto nella mia vita. Ho lo stesso desiderio per tutti i Santi degli Ultimi Giorni. Apprezzo pienamente il fatto che in proporzione alla nostra diligenza, fedeltà e umiltà nell’osservare i comandamenti di Dio, Egli ci benedirà e ci assisterà nelle nostre opere. È dovere di ogni persona cercare intensamente il Signore per apprendere le Sue vie.8

Nella provvidenza benevola del Signore ogni uomo che vive il vangelo di Gesù Cristo, prima o poi, riceve quella cosa preziosa conosciuta alla parte eterna della sua natura come testimonianza, una testimonianza che riguarda la divinità dell’opera in cui siamo impegnati.

Non c’è popolo che faccia i sacrifici che noi facciamo, ma per noi non si tratta di un sacrificio ma di un privilegio: il privilegio dell’obbedienza, il privilegio di entrare in società col nostro Padre celeste e di guadagnare le benedizioni grandiose promesse a coloro che Lo amano e osservano i Suoi comandamenti.9

Nessun ostacolo è insormontabile quando Dio comanda e noi obbediamo… Nefi [disse]: «Poiché so che il Signore non dà alcun comandamento ai figlioli degli uomini senza preparare loro la via affinché possano compiere quello che egli comanda loro» [1 Nefi 3:7]. Possiamo noi renderci conto di questo e capire che l’osservanza dei comandamenti di Dio ci porterà la luce e l’ispirazione del Suo Spirito, allora il desiderio del nostro cuore sarà di conoscere gli intenti e la volontà del Signore, pregheremo per ricevere la forza e la capacità di portarla a compimento, seguendo, pertanto, i passi del nostro Signore e Maestro, Gesù Cristo.10

Quando facciamo il nostro dovere e cresciamo nella fede e nella testimonianza, l’avversario non può farci sviare dalla nostra strada.

Il diavolo è pronto ad accecare i nostri occhi con le cose di questo mondo e vorrebbe derubarci con piacere della vita eterna, il più grande fra tutti i doni. Ma non è dato al tentatore, né mai gli sarà dato potere di far cadere un Santo degli Ultimi Giorni che osserva i comandamenti di Dio. Se facciamo il nostro dovere, non è dato potere all’avversario dell’anima umana di distruggerci. Se non siamo assolutamente onesti con Dio e abbassiamo la guardia, allora abbiamo distrutto parte delle fortificazioni dalle quali siamo protetti e il diavolo può avere accesso. Nessun uomo, però, ha mai perso la testimonianza del Vangelo, nessun uomo ha mai deviato a destra o a sinistra, tra coloro che avevano la conoscenza della verità, che adempivano ai loro doveri, che osservavano la Parola di Saggezza, che pagavano la decima, che rispondevano alle chiamate e ai doveri del loro ufficio e agli incarichi nella Chiesa.

Ci sono alcuni uomini che chiedono continuamente di conoscere ciò che il Signore desidera da loro e che sembrano incerti a questo proposito. Sono assolutamente convinto che tutto ciò che il Signore desidera da me e da voi o da qualsiasi altro uomo o donna della Chiesa è che svolgiamo pienamente i nostri doveri e osserviamo i comandamenti di Dio».11

Voi trovatemi un uomo che partecipi alle sue riunioni di quorum, che adempia i propri doveri nel rione in cui vive, che paghi onestamente la decima e io vi troverò un uomo pieno dello spirito di Dio che cresce nella testimonianza del Vangelo. D’altro canto, trovatemi un uomo che abbia visto gli angeli, che abbia avuto meravigliose manifestazioni, che abbia visto demoni cacciati, che sia andato ai confini della terra e abbia predicato il Vangelo, ma che non stia osservando i comandamenti di Dio e io vi troverò un uomo che sta criticando gli unti del Signore, che trova da ridire su quello che fa il presidente, sui suoi spostamenti, gli impegni che si assume e il suo modo di gestire gli affari della Chiesa…

Vedrete che coloro che non assolvono il proprio dovere si lamentano sempre di qualcuno che lo fa e trovano delle scuse per giustificarsi. Non ho mai visto un uomo che stesse osservando i comandamenti di Dio muovere delle critiche o essere preoccupato in merito alla gestione degli affari della Chiesa. Trascurare il proprio dovere e mancare di osservare i comandamenti di Dio oscurano la mente dell’uomo e lo Spirito del Signore si ritira. Lo troviamo scritto in Dottrina e Alleanze: «Poiché, sebbene un uomo possa avere molte rivelazioni e avere il potere di compiere molte opere potenti, tuttavia se si vanta della sua forza e non tiene conto dei consigli di Dio e segue i dettami della sua volontà e dei suoi desideri carnali, egli dovrà cadere» [DeA 3:4].12

Sono molto pratico nel formarmi un’idea: quando un santo mi dice di essere impegnato nell’opera di Dio, di sapere che questa è l’opera del Signore, di sapere che Joseph Smith fu un profeta ispirato, di sapere che gli uomini che sono oggi a capo della Chiesa sono servitori ispirati di Dio, ma quest’uomo non presta attenzione in alcun modo ai semplici doveri che gli vengono insegnati un giorno dopo l’altro, un mese dopo l’altro, un anno dopo l’altro, allora dico che non ho molta fiducia in questo tipo di uomo.13

Non c’è alcun pericolo che un uomo o una donna perdano la fede in questa chiesa se sono umili, pregano e sono obbedienti nei loro doveri. Non ho mai sentito dire che una tale persona abbia perso la fede. Nello svolgere il nostro dovere la fede aumenta sino a diventare una conoscenza perfetta.14

Ho visto uomini e donne cadere in apostasia nella Chiesa e quasi senza eccezioni ho visto che ciò accadeva in maniera graduale.

Quando vi trovate nell’adempimento del vostro dovere è come se vi trovaste di fronte a una linea di paletti tutti allineati. Facendo, però, un passo di lato, sembra che ogni paletto non sia esattamente allineato. Più vi allontanate da quella linea retta, più i paletti sembreranno storti. È il sentiero stretto e angusto del dovere che riporterà me e voi alla presenza di Dio.15

I comandamenti ci aiutano a prepararci a dimorare col nostro Padre celeste.

Il Signore, conoscendo ciò che è meglio per voi e per me, nonché per ogni persona, ci ha dato delle leggi che, se verranno obbedite, ci renderanno più simili a Lui, ci formeranno, qualificheranno e prepareranno per ritornare a dimorare alla presenza del nostro Padre celeste e per ricevere questo elogio: «Va bene, buono e fedel servitore» [Matteo 25:21].

Questo è ciò per cui lavoriamo.

Noi siamo a scuola, ci stiamo formando, qualificando e preparando affinché possiamo essere degni e in grado di ritornare e dimorare alla presenza del nostro Padre celeste. L’uomo che afferma di conoscere che il Vangelo è vero e che non vive di conseguenza, non osserva i comandamenti di Dio. Una tale persona non conseguirà mai quella forza, quel potere, quell’eminenza e quella capacità nella Chiesa e regno di Dio che potrebbe ottenere se obbedisse alle leggi dell’Eterno.16

Il miglior corso da seguire è adempiere quotidianamente i compiti richiesti, man mano che si presentano. In questo modo un uomo riceve le ricompense strada facendo e cammina sul sentiero che conduce alla salvezza.17

Il successo agli occhi del nostro Creatore è molto diverso da ciò che l’uomo ritiene che sia infatti, quasi sempre, è esattamente l’opposto. Molto spesso un uomo è considerato di successo se si è arricchito, ma non si presta attenzione a come ci sia riuscito o che uso faccia dei suoi beni. Potrebbe aver distrutto tutti i più delicati sentimenti innati ed essersi privato del privilegio di dimorare con il suo Creatore nella vita a venire, per la folle corsa alle cose di questo mondo che non hanno un valore duraturo…

Possiamo noi tutti fare la volontà del nostro Padre in cielo oggi, allora saremo preparati per i nostri compiti di domani, nonché per l’eternità a venire. Non dimentichiamoci mai che stiamo lavorando per la perla di gran prezzo, la vita eterna. Solo colui il cui lavoro terreno glielo concederà, sarà un uomo di successo.18

Se esaminiamo il piano di vita e salvezza, se consideriamo i comandamenti ricevuti quali membri della chiesa di Dio, scopriremo che ognuno di questi comandamenti è stato dato con lo scopo ben preciso che ne potessimo ricevere giovamento, educazione, affinché potessimo essere qualificati e preparati a ritornare e dimorare alla presenza del nostro Padre celeste. Questi doveri e obblighi sono designati a renderci più simili a Dio nel nostro carattere. Sono stati ideati per fare di noi degli dèi e per prepararci e qualificarci affinché possiamo divenire, come ci è stato promesso che possiamo divenire, coeredi del Signore e Salvatore Gesù Cristo e dimorare con Lui alla presenza di Dio, il Padre eterno, per tutte le epoche dell’eternità.

L’obiettivo dell’essere stati posti su questa terra è di avere la possibilità di giungere all’esaltazione, di prepararci a ritornare e a dimorare con il nostro Padre celeste il quale, conoscendo i difetti e le debolezze degli uomini, ci ha dato certi comandamenti cui obbedire. Se esaminiamo questi requisiti e le cose che ci sono accadute, troveremo che sono tutte per il nostro bene e progresso individuale. La scuola di vita in cui ci troviamo e le lezioni impartiteci dal nostro Padre faranno di noi esattamente le persone che Egli desidera, in modo che possiamo essere preparati per dimorare con Lui.19

Qui sta il concetto chiave, cari Santi degli Ultimi Giorni. Cerchiamo di renderci conto che Dio è più potente di tutta la terra. Possiamo noi comprendere che se siamo fedeli nell’osservanza dei comandamenti di Dio, le Sue promesse si adempiranno alla lettera. Egli ha detto, infatti, che neppure un iota o un apice della legge passerà, che tutto non sia adempiuto [vedere Matteo 5:18]. Il problema è che l’avversario dell’anima umana offusca la loro mente. Egli getta polvere, tanto per intenderci, nei loro occhi ed essi sono accecati dalle cose di questo mondo. Gli uomini non si fanno tesori in cielo, ove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sconficcano né rubano [vedere Matteo 6:19–20], ma essi ripongono il proprio cuore nelle cose di questo mondo e il nemico ottiene potere su di loro.

Dico a voi, Santi degli Ultimi Giorni, che la perla di gran prezzo è la vita eterna. Dio ci ha detto che il più grande dono che Egli può dispensare all’uomo è la vita eterna [vedere DeA 14:7]. Stiamo lavorando per quel grande dono, che sarà nostro se osserviamo i comandamenti di Dio. Eppure non ci sarà di alcun beneficio limitarci a professare e proclamare alle estremità della terra che questo è il Vangelo, ma ci sarà di giovamento se faremo la volontà di Dio.20

La cosa fondamentale per voi e per me è scoprire se stiamo camminando sul sentiero stretto e angusto che conduce alla vita eterna. In caso negativo, abbiamo consentito all’avversario di accecare la nostra mente e fatto sì di allontanarci dalla via che ci riporta alla presenza di Dio? Ognuno deve indagare il proprio cuore per scoprire se ha sbagliato, poi deve cercare con diligenza il nostro Padre celeste per chiedere l’aiuto del Suo Santo Spirito, onde poter ritornare sulla giusta via.21

È stato detto… che non stiamo facendo tutto ciò che possiamo. Ritengo che nessun uomo viva all’altezza dei suoi ideali; ma se ci sforziamo, se ci adoperiamo, se cerchiamo al meglio delle nostre capacità di migliorare giorno per giorno, allora stiamo facendo il nostro dovere. Se cerchiamo di rimediare ai nostri difetti, se viviamo in modo da poter chiedere a Dio luce, conoscenza, intelligenza e soprattutto il Suo Spirito, sì da poter vincere le nostre debolezze, allora vi posso dire che ci troviamo sulla via stretta e angusta che conduce alla vita eterna. E allora non abbiamo bisogno di temere.22

C’è, però, solo un sentiero sicuro per i Santi degli Ultimi Giorni e questo è la via del dovere. Non è solo il fatto di avere una testimonianza, manifestazioni meravigliose, di conoscere che il vangelo di Gesù Cristo è vero, che è il piano di salvezza, non è solo il fatto di sapere davvero che il Salvatore è il Redentore e che Joseph Smith fu il Suo profeta, che ci salverà, ma l’osservanza dei comandamenti di Dio, vivendo da Santi degli Ultimi Giorni.23

Suggerimenti per lo studio

  • In quali modi si può dire dell’obbedienza che «non si tratta di un sacrificio ma di un privilegio»? In che modo il fatto di avere il cuore pieno dell’amore di Dio fa sì che osservare i Suoi comandamenti sia un piacere?

  • Quali esperienze hai fatto che confermano il principio che Dio è vincolato nell’adempimento delle Sue promesse quando facciamo ciò che comanda? (Vedere anche DeA 82:10).

  • Come può un’idea sbagliata del successo allontanarci dalla via che conduce alla vita eterna?

  • Quali aspetti della vita potrebbero distrarci dal concentrarci su ciò che è di Dio? Come possiamo evitare che questi aspetti diventino distrazioni?

  • Come mai la negligenza nei confronti dei propri doveri spesso si insidia gradualmente? Cosa possiamo fare che ci aiuti a rimanere diligenti e valorosi nell’adempimento dei nostri doveri?

  • Quali sono i doveri di tutti i giorni che spettano a tutti i fedeli della Chiesa? Quali altri doveri sono specifici alle tue circostanze personali?

  • Perché il dovere è l’unico «sentiero sicuro per i Santi degli Ultimi Giorni»?

Note

  1. Brian H. Stuy, Collected Discourses Delivered by President Wilford Woodruff, His Two Counselors, the Twelve Apostles, and Others, 5 volumi (1987–1992), 5:60.

  2. Conference Report, ottobre 1911, 24–25.

  3. Gospel Standards, G. Homer Durham (1941), 24.

  4. Conference Report, aprile 1945, 10.

  5. Conference Report, ottobre 1911, 20–21.

  6. Conference Report, aprile 1900, 21–22; paragrafi modificati.

  7. Collected Discourses, 4:33.

  8. Gospel Standards, 38–39.

  9. Conference Report, ottobre 1899, 18.

  10. Conference Report, aprile 1944, 10.

  11. Conference Report, aprile 1900, 22; paragrafi modificati.

  12. Collected Discourses, 5:59–60.

  13. Conference Report, aprile 1934, 131.

  14. Conference Report, ottobre 1935, 5.

  15. Gospel Standards, 40.

  16. Collected Discourses, 2:137.

  17. «Letter from President Heber J. Grant», Millennial Star, 26 febbraio 1903, 130–131.

  18. Collected Discourses, 4:355–356; paragrafi modificati.

  19. Gospel Standards, 44–45.

  20. Gospel Standards, 47.

  21. Conference Report, aprile 1909, 111.

  22. Conference Report, aprile 1945, 9.