Capitolo 11
L’organizzazione e il destino della chiesa vera e vivente
«Voi non ne sapete di più, riguardo al destino di questa chiesa e regno, di un bambino che sta in grembo a sua madre. Non riuscite a comprenderlo… Questa chiesa riempirà l’America Settentrionale e l’America Meridionale—riempirà il mondo intero».
Dalla vita di Joseph Smith
Nel giugno del 1829 il profeta Joseph Smith completò la traduzione del Libro di Mormon. «Quando la traduzione stava per terminare», dichiarò il Profeta, «ci recammo a Palmyra, Contea di Wayne, Stato di New York, ci assicurammo i diritti d’autore e ci accordammo con Egbert B. Grandin sulla stampa di cinquemila copie per la somma di tremila dollari».1 Egbert B. Grandin era più giovane di Joseph Smith di un anno, e aveva aperto di recente una tipografia a Palmyra. Aveva acquistato una nuova macchina con una tecnologia che permetteva una stampa considerabilmente più veloce. Fu una cosa stupefacente che il Profeta avesse trovato nella rurale Palmyra una tipografia in grado di stampare così tante copie di un volume come il Libro di Mormon. Poiché la stampa del Libro di Mormon fu molto costosa, Martin Harris ipotecò la fattoria al signor Grandin per assicurarne il pagamento.
Sul finire dell’estate del 1829, Joseph Smith, Martin Harris e altri fratelli si riunirono presso la stamperia per controllare il frontespizio: la prima pagina del Libro di Mormon. Quando il Profeta si dichiarò soddisfatto di questa pagina, la stampa proseguì il più velocemente possibile. Ci vollero circa sette mesi per completare il lavoro, e il 26 marzo 1830 le copie del Libro di Mormon furono rese disponibili al pubblico.
Avendo completato la traduzione e la pubblicazione del Libro di Mormon, Joseph Smith procedette ad organizzare la Chiesa. Nella rivelazione che ora si trova nella sezione 20 di Dottrina e Alleanze, il Signore rivelò al Profeta «il giorno preciso in cui, secondo la Sua volontà e per Suo comandamento, avremmo dovuto procedere ad organizzare la Sua chiesa ancora una volta sulla terra».2 La data stabilita era il 6 aprile 1830.
«Facemmo sapere ai nostri fratelli», disse il Profeta, «che avevamo ricevuto il comandamento di organizzare la Chiesa; di conseguenza ci riunimmo a questo scopo nella casa di Peter Whitmer senior (ed eravamo sei membri), martedì 6 aprile 1830».3 Circa 60 persone riempirono completamente due stanze della casa dei Whitmer a Fayette, Stato di New York. Sei tra gli uomini presenti furono scelti come fondatori della nuova Chiesa per adempiere la legge dello Stato di New York: il profeta Joseph Smith, Oliver Cowdery, Hyrum Smith, Peter Whitmer junior, Samuel Smith e David Whitmer.4
Benché all’inizio la Chiesa fosse molto piccola, Joseph Smith aveva una consapevolezza profetica del suo destino grandioso. Wilford Woodruff ricordò che durante una riunione del sacerdozio tenuta nell’aprile del 1834 a Kirtland, Ohio, il Profeta cercò di rendere consapevoli i fratelli dello stato futuro del regno di Dio sulla terra:
«Il Profeta invitò tutti coloro che detenevano il sacerdozio a radunarsi nella piccola scuola di legno. Era poco più di una capanna, forse di sedici metri quadrati, ma sufficiente ad accogliere tutti i sacerdoti della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni che a quel tempo si trovavano nella città di Kirtland… Dopo che ci fummo riuniti, il Profeta invitò gli anziani d’Israele che stavano con lui a portare testimonianza di quest’opera… Quando ebbero finito il Profeta disse: ‹Fratelli, sono stato molto edificato e ammaestrato dalle vostre testimonianze tenute qui questa sera. Ma voglio dirvi, al cospetto del Signore, che voi non ne sapete di più, riguardo al destino di questa chiesa e regno, di un bambino che sta in grembo a sua madre. Non riuscite a comprenderlo›. Rimasi alquanto sorpreso. Egli continuò: ‹Questa sera è qui presente solo una manciata di sacerdoti, ma questa chiesa riempirà l’America Settentrionale e l’America Meridionale, riempirà il mondo intero›».5
Insegnamenti di Joseph Smith
La vera chiesa di Gesù Cristo fu organizzata da Joseph Smith nella dispensazione della pienezza dei tempi.
Joseph Smith riportò ciò che avvenne durante la riunione tenuta il 6 aprile 1830 per organizzare la Chiesa: «Dopo aver aperto la riunione con una preghiera solenne al nostro Padre celeste, procedemmo, secondo un precedente comandamento, a chiedere ai fratelli se ci accettavano come insegnanti nelle cose del regno di Dio e se erano convinti che noi dovessimo procedere ad organizzarci come chiesa secondo il comandamento che avevamo ricevuto. Essi accettarono con voto unanime queste proposte.
Allora posi le mani su Oliver Cowdery e lo ordinai anziano della ‹Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni›, dopo di che, egli mi ordinò allo stesso ufficio di tale chiesa. Poi prendemmo il pane, lo benedicemmo e lo spezzammo insieme con loro; anche il vino, lo benedicemmo e lo bevemmo con loro. Poi imponemmo le mani su ciascun membro della Chiesa presente, affinché ricevesse il dono dello Spirito Santo e fosse confermato membro della chiesa di Cristo. Lo Spirito Santo fu ampiamente riversato su di noi: alcuni profetizzarono mentre tutti lodavamo il Signore e gioivano grandemente…
Procedemmo poi a chiamare e ordinare altri fratelli a diversi uffici del sacerdozio, secondo quello che ci manifestava lo Spirito. Dopo il momento felice trascorso a testimoniare e a sentire i poteri e le benedizioni dello Spirito Santo attraverso la grazia di Dio conferita su di noi, ci accomiatammo con la piacevole consapevolezza di essere membri della ‹Chiesa di Gesù Cristo›, riconosciuta da Dio e organizzata in conformità ai comandamenti e alle rivelazioni date da Lui in questi ultimi giorni, così come descritta nel Nuovo Testamento».6
In occasione della prima conferenza generale della Chiesa, tenuta il 9 giugno 1830 a Fayette, Stato di New York, fu amministrato il sacramento, diverse persone furono confermate, altre furono ordinate agli uffici del sacerdozio e lo Spirito Santo si riversò sui santi. Il profeta Joseph Smith scrisse: «Queste scene erano tali da ispirare al nostro cuore una gioia indescrivibile e da riempirci di stupore e riverenza per quell’Essere Onnipotente, per la Cui grazia eravamo stati chiamati come strumenti, affinché i figliuoli degli uomini godessero di queste benedizioni gloriose che ora erano riversate su di noi; per essere impegnati nello stesso ordine di cose degli antichi santi apostoli; per comprendere l’importanza e la solennità di tali azioni; per essere testimoni e provare con i sensi naturali le manifestazioni gloriose del potere del sacerdozio, dei doni e delle benedizioni dello Spirito Santo, della bontà e della condiscendenza del Dio misericordioso verso tutti coloro che osservano il vangelo eterno del Signore Gesù Cristo, combinati per creare in noi sensazioni di gratitudine entusiastica e per ispirarci con nuovo zelo ed energia nella causa della verità».7
La chiesa di Cristo è organizzata secondo l’ordine di Dio.
«Cristo era il capo della Chiesa, la pietra angolare, la rocca spirituale su cui la Chiesa era edificata, contro cui le porte dell’inferno non prevarranno [vedere Matteo 16:18; Efesini 2:20]. Egli edificò il Regno, scelse gli Apostoli e li ordinò al Sacerdozio di Melchisedec, conferendo loro il potere di amministrare le ordinanze evangeliche».8
«‹Cristo… ha dato gli uni, come apostoli; gli altri, come profeti; gli altri, come evangelisti; gli altri, come pastori e dottori» [Efesini 4:11]. Come furono scelti gli Apostoli, i profeti, i pastori, gli insegnanti e gli evangelisti? Per profezia (rivelazione) e mediante l’imposizione delle mani, su direzione divina e tramite un’ordinanza stabilita dall’Altissimo, tramite il sacerdozio, organizzato secondo l’ordine di Dio, su incarico celeste».9
«[Il Libro di Mormon] ci racconta che il nostro Salvatore apparve in questo continente [l’America] dopo la Sua risurrezione; che stabilì qui il Vangelo nella sua pienezza, ricchezza, potere e benedizioni; che avevano apostoli, profeti, pastori, insegnanti ed evangelisti; che c’era lo stesso ordine, sacerdozio, ordinanze, doni, poteri e benedizioni di cui godevano nel continente orientale».10
«Un evangelista è un patriarca… Ovunque sulla terra esista la chiesa di Cristo, là deve esservi un patriarca per il beneficio della posterità dei santi, come fu nel caso di Giacobbe quando impartì la benedizione patriarcale ai figli».11
Articoli di Fede 1:6: «Noi crediamo nella stessa organizzazione che esisteva nella chiesa primitiva, cioè: apostoli, profeti, pastori, insegnanti, evangelisti e così via».12
La Chiesa è guidata dalla Prima Presidenza, dal Quorum dei Dodici Apostoli e dai quorum dei Settanta.
«Credo fermamente nei profeti e negli apostoli, con Gesù Cristo come pietra angolare, che parla come avendo autorità e non come gli scribi».13
«La Chiesa è guidata dai Presidenti o dalla [Prima] Presidenza di cui il Signore si serve per rivelare i Suoi disegni e la Sua volontà. Questo è l’ordine del cielo, nonché il potere e il privilegio [del Sacerdozio di Melchisedec]».14
«Che importanza è connessa con la chiamata di questi dodici apostoli, diversa dalle altre chiamate od uffici della Chiesa?… Essi sono i Dodici Apostoli, che sono chiamati all’ufficio del sommo consiglio viaggiante e che hanno il compito di presiedere alle chiese dei santi… Essi detengono le chiavi di questo ministero, per dischiudere la porta del regno celeste a tutte le nazioni e per predicare il Vangelo a ogni creatura. Questo è il potere, l’autorità e la virtù dell’apostolato».15
Orson Pratt, che fu membro del Quorum dei Dodici Apostoli, insegnò: «Il Signore… stabilì che fosse organizzato il Quorum dei Dodici Apostoli, il cui compito sarebbe stato quello di predicare il Vangelo alle nazioni, in primo luogo ai Gentili, poi ai Giudei. Il sacerdozio fu radunato dopo la costruzione del Tempio di Kirtland e, rivolgendosi ai Dodici Apostoli, il profeta Joseph Smith dichiarò di aver ricevuto l’apostolato con tutti i relativi poteri proprio come gli antichi apostoli».16
Wilford Woodruff, quarto presidente della Chiesa, raccontò: «Joseph Smith chiamò dodici apostoli. Chi erano? Il Signore gli disse: ‹I Dodici saranno coloro che desidereranno prendere su di sé il mio nome con pieno intento di cuore. E se desiderano prendere su di sé il mio nome con pieno intento di cuore, essi sono chiamati ad andare in tutto il mondo a predicare il mio Vangelo ad ogni creatura› [DeA 18:27–28]… Quando il Profeta organizzò il Quorum dei Dodici Apostoli, insegnò loro [il] principio di unità. Fece loro comprendere che dovevano essere d’un solo cuore e di una sola mente, che dovevano prendere pienamente su di sé il nome di Cristo, che se Iddio avesse loro comandato qualcosa essi avrebbero dovuto andare e compierla».17
«I Settanta devono costituire dei quorum viaggianti, per andare ai quattro canti della terra, ovunque i Dodici Apostoli li chiameranno».18
«I Settanta non sono chiamati a servire alle mense [vedere Atti 6:1–2]… ma è loro richiesto che predichino il Vangelo e edifichino [le chiese], e stabiliscano sommi sacerdoti, che non appartengono a questi quorum, a presiedere [alle chiese]. Anche i Dodici… devono portare le chiavi del Regno a tutte le nazioni, dischiudere loro la porta al Vangelo e invitare i Settanta a seguirli e assisterli».19
Benché le forze del male possano cercare di distruggere la Chiesa, «nessuna mano profana può impedire all’opera di progredire».
«Sin dall’organizzazione della chiesa di Cristo… il 6 aprile 1830, abbiamo avuto la soddisfazione di essere testimoni della diffusione della verità in varie parti della nostra terra, nonostante i nemici abbiano cercato con incessante diligenza di arrestarne il corso e di prevenirne il progresso. Benché il male e i cospiratori si siano uniti per distruggere l’innocente… tuttavia il Vangelo glorioso nella sua pienezza si sta propagando e ogni giorno miete convertiti, per le quali cose invochiamo l’Eterno, affinché possa continuare così e possano essere aggiunte schiere di persone che saranno salvate per l’eternità».20
«Lo stendardo della verità è stato eretto; nessuna mano profana può impedire all’opera di progredire; potranno infierire le persecuzioni, potranno radunarsi plebaglie o eserciti, la calunnia potrà diffamarci, ma la verità di Dio andrà avanti con risolutezza, nobiltà e indipendenza, fino a quando avrà penetrato ogni continente, avrà raggiunto ogni regione, si sarà diffusa in ogni paese e avrà rituonato in ogni orecchio; tutto questo fino a che i propositi di Dio non saranno adempiuti, e il Grande Geova dirà che l’opera è compiuta».21
«Egli narrò loro un’altra parabola che contiene un’allusione al Regno che dovrebbe essere fondato proprio prima o al tempo della mietitura. Essa dice: ‹Il regno de’ cieli è simile ad un granel di senapa che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è bene il più piccolo di tutti i semi; ma quando è cresciuto, è maggiore de’ legumi e diviene albero; tanto che gli uccelli del cielo vengono a ripararsi tra i suoi rami› [Matteo 13:31–32]. Da ciò si può arguire chiaramente che questo simbolismo è citato per raffigurare la Chiesa che sorgerà negli ultimi giorni. Ecco, il regno dei cieli è paragonato ad essa. Cos’è che le assomiglia?
Prendiamo il Libro di Mormon, che un uomo prese e nascose nel suo campo, assicurandolo con la sua fede, perché poi vedesse la luce negli ultimi giorni, o nel tempo stabilito; guardiamolo uscire dalla terra, come il più piccolo di tutti i semi, ma lo vediamo ramificarsi, sì, addirittura torreggiare con i suoi alti rami, con una maestà simile a quella di Dio, finché come il granello di senape diviene la più grande di tutte le erbe. Esso è verità, ed è germogliato e spuntato dalla terra, e la giustizia comincia a riguardare dal cielo [vedere Salmi 85:11; Mosè 7:62], e Dio sta mandando i Suoi poteri, doni ed angeli a ripararsi fra i suoi rami.
Il regno dei cieli è come un granello di senape. Ecco, non è forse questo il regno dei cieli che sta sollevando la testa negli ultimi giorni, come una roccia impenetrabile ed irremovibile in mezzo al possente mare, esposto alle tempeste di Satana, ma che fino ad ora è rimasto fermo, e tuttora sta sfidando le vorticose onde dell’opposizione, sospinte da venti tempestosi, che si rompono con una spaventosa schiuma, sollevate con raddoppiata furia dal nemico della giustizia, con il suo fardello di menzogne?»22
Nella preghiera per la dedicazione del Tempio di Kirtland, in seguito riportata in Dottrina e Alleanze 109:72–76, il profeta Joseph Smith disse: «Ricorda tutta la tua chiesa, o Signore, assieme a tutte le loro famiglie e a tutti i loro parenti prossimi, con tutti i loro ammalati e afflitti, con tutti i poveri e i mansueti della terra, affinché il regno che hai istituito senza opera di mano diventi una grande montagna e riempia la terra intera; affinché la tua chiesa esca dal deserto di tenebre, e risplenda bella come la luna, pura come il sole, e terribile come un esercito con vessilli; e sia adorna come una sposa per il giorno in cui svelerai i cieli e farai sì che le montagne fondano alla tua presenza, e che le valli siano elevate, i luoghi scabri siano resi piani; affinché la tua gloria riempia la terra; affinché, quando la tromba suonerà per i morti, ognuno di noi sia rapito nella nube per incontrarti, per essere sempre con il Signore; affinché i nostri abiti siano puri, affinché siamo rivestiti con vesti di rettitudine, con palme nelle mani e una corona di gloria sulla testa, e raccogliamo gioia eterna per tutte le nostre sofferenze».23
Abbiamo tutti la responsabilità di rafforzare la Chiesa e di fare la nostra parte nell’edificazione del regno di Dio.
«La causa di Dio è una causa comune, alla quale ogni santo è interessato; siamo tutti membra di un medesimo corpo, abbiamo in comune lo stesso spirito, siamo battezzati con un identico battesimo e possediamo la stessa speranza gloriosa. L’avanzamento della causa di Dio e l’edificazione di Sion è affare tanto di un uomo quanto di un altro. L’unica differenza è che uno è chiamato a adempiere un compito, l’altro un altro. ‹Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui. L’occhio non può dire all’orecchio: Io non ho bisogno di te; né il capo può dire al piede: Non ho bisogno di te›. Sentimenti di parte, interessi separati, progetti esclusivi non dovrebbero essere contemplati in una causa comune, nell’interesse del tutto [vedere 1 Corinzi 12:21, 26]».24
«Fratelli e sorelle, siate fedeli, diligenti, combattete strenuamente per la fede che è stata una volta tramandata ai santi [vedere Giuda 1:3]; fate sì che ogni uomo, donna e bambino si renda conto dell’importanza dell’opera e agisca come se il successo dipendesse solo dal suo sforzo; adoperatevi affinché tutti partecipino, poi considerate che essi vivono in un momento la cui contemplazione animò migliaia di anni fa il cuore di re, profeti e giusti, l’aspettativa del quale ispirò gli scritti più dolci e i versi più elevati, facendo sì che esplodessero in espressioni estasiate, come sono riportate nelle Scritture. Presto dovremo esclamare nella lingua dell’ispirazione:
‹Il Signore ha riportato Sion;
Il Signore ha redento il suo popolo, Israele› [DeA 84:99]».25
Nel 1839 Joseph Smith fece la dichiarazione seguente ai membri dei Dodici che stavano partendo per una missione in Gran Bretagna, secondo quanto ricordato da Wilford Woodruff: «Non importa ciò che può accadervi: mantenete le spalle dritte e sopportate, sostenendo e difendendo sempre gli interessi della Chiesa e del Regno di Dio».26
Suggerimenti per lo studio e l’insegnamento
Quando studiate il capitolo o vi preparate a insegnare, riflettete sulle idee seguenti. Per ulteriori suggerimenti, consultate le pagine vii–xii.
-
Immaginate come sarebbe stato partecipare alla riunione del sacerdozio descritta a pagina 142. In che modo pensate che vi sareste sentiti se aveste udito Joseph Smith profetizzare che la Chiesa un giorno avrebbe riempito la terra? Riconsiderando ora questa profezia, che pensieri o sentimenti provate?
-
Esaminate le pagine 143–144, prestando attenzione alle azioni intraprese all’organizzazione della Chiesa e alla prima conferenza generale. Joseph Smith affermò: «Queste scene erano tali da ispirare al nostro cuore una gioia indescrivibile e da riempirci di stupore e riverenza per [Dio]» (pagina 144). Quando avete provato i sentimenti descritti da Joseph Smith?
-
Ripassate gli insegnamenti di Joseph Smith sulla Chiesa ai tempi di Gesù e del Libro di Mormon (pagine 144–145). In che modo la Chiesa segue oggi lo stesso modello?
-
Perché ritenete che abbiamo bisogno di dirigenti che presiedono alla Chiesa a livello mondiale? (Per alcuni esempi vedere le pagine 146–147). In che modo avete tratto benefici dal servizio svolto dalla Prima Presidenza, dal Quorum dei Dodici Apostoli, dai quorum dei Settanta e dal Vescovato Presiedente?
-
Che cosa ne pensate o che sentimenti provate leggendo le profezie di Joseph Smith sul destino della Chiesa? (Vedere pagine 147–149). In che modo possiamo partecipare a quest’opera? (Per alcuni esempi vedere le pagine 149–150).
-
Joseph Smith insegnò: «Ogni uomo, donna e bambino si renda conto dell’importanza dell’opera e agisca come se il successo dipendesse solo dal suo sforzo» (pagina 150). Pensate a come mettere in pratica questo consiglio nella vostra vita.
-
Se qualcuno vi chiedesse perché siete membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che cosa rispondereste?
Ulteriori versetti di riferimento: Daniele 2:31–45; Mosia 18:17–29; DeA 20:1–4; 65:1–6; 115:4–5