Insegnamenti dei presidenti
«Lode all’uomo»: i profeti degli ultimi giorni rendono testimonianza del profeta Joseph Smith


Capitolo 47

«Lode all’uomo»: i profeti degli ultimi giorni rendono testimonianza del profeta Joseph Smith

«Il profeta Joseph Smith… fu chiamato da Dio, dalla voce di Dio Stesso, ad aprire per l’ultima volta la dispensazione del Vangelo al mondo intero» (Joseph F. Smith)

Dalla vita di Joseph Smith

Dopo la morte del profeta Joseph Smith e di suo fratello Hyrum, i membri del Quorum dei Dodici che erano in missione negli Stati Uniti ritornarono quanto prima a Nauvoo. I Dodici convocarono una riunione per i santi da tenersi l’8 agosto 1844, alla quale parlò Brigham Young, presidente del Quorum dei Dodici. Mentre parlava, avvenne un evento straordinario di cui furono testimoni molti santi: miracolosamente l’aspetto e la voce del presidente Young sembrarono quelli di Joseph Smith. «Se Joseph fosse risorto e avesse parlato di nuovo ai santi», raccontò George Q. Cannon, «l’effetto non sarebbe stato più sorprendente di quello che fu per molte persone presenti alla riunione. Era proprio la voce di Joseph; e non solo udimmo la sua voce; ma agli occhi delle persone fu come se Joseph in persona stesse dinanzi a loro. Non si era mai sentito parlare di un avvenimento più meraviglioso e miracoloso di quello che avvenne in presenza di quella congregazione. Il Signore diede al Suo popolo una testimonianza che non lasciava dubbi su chi fosse l’uomo che il Signore aveva scelto per guidarlo».1

Al termine della riunione i santi votarono che i Dodici presiedessero su di loro. Poco più di tre anni dopo, nel dicembre 1847, la Prima Presidenza fu nuovamente riorganizzata, con Brigham Young che fu sostenuto come presidente della Chiesa.

A partire da Brigham Young, tutti i profeti che hanno presieduto alla Chiesa hanno reso testimonianza della grandiosa missione del profeta Joseph Smith. Joseph Smith fu scelto nel Concilio dei Cieli per diventare il grande profeta e veggente degli ultimi giorni. La sua missione fu tanto importante da essere predetta dagli antichi profeti, tra cui il profeta Giuseppe dell’Antico Testamento, che fu venduto in Egitto. Giuseppe d’Egitto era egli stesso un veggente e profetizzò molto su Joseph Smith:

«Il Signore mio Dio susciterà un veggente, per il frutto dei miei lombi, che sarà un veggente di valore… E il suo nome sarà come il mio; e sarà come il nome di suo padre. Ed egli sarà come me; poiché ciò che il Signore porterà alla luce per sua mano, mediante il potere del Signore porterà il mio popolo alla salvezza» (2 Nefi 3:6, 15; vedere anche 2 Nefi 3:6–22).2

Nel dicembre 1834 Joseph Smith senior diede al profeta Joseph una benedizione che confermava che era il veggente di cui Giuseppe aveva profetizzato: «Ti benedico con le benedizioni dei tuoi padri Abrahamo, Isacco e Giacobbe, e di tuo padre Giuseppe, figlio di Giacobbe. Ecco, egli si curò della sua posterità negli ultimi giorni… cercò diligentemente di sapere da dove sarebbe giunto colui che avrebbe portato alla luce la parola del Signore, mediante il quale gli uomini sarebbero stati riportati alla luce e nel vero gregge, e i suoi occhi videro te, figlio mio; il suo cuore gioì e la sua anima fu soddisfatta. Egli disse… ‹Dal mio seme, sparso con i Gentili, sorgerà un veggente scelto… il cui cuore mediterà una grande saggezza, la cui intelligenza contemplerà e comprenderà le cose profonde di Dio, la cui bocca proferirà la legge del giusto›… Tu deterrai le chiavi di questo ministero, persino la presidenza di questa chiesa, nel tempo e nell’eternità».3

Grazie a Joseph Smith, il veggente scelto degli ultimi giorni, le dottrine e le ordinanze di salvezza del Vangelo sono state rivelate e la vera chiesa di Gesù Cristo fu ancora una volta stabilita sulla terra. La testimonianza dei profeti antichi e moderni si uniscono per proclamare che Joseph Smith fu lo strumento mediante il quale Dio restaurò la pienezza del Vangelo a beneficio di «tutta l’umana famiglia nell’arco dell’eternità».4

Testimonianze dei profeti degli ultimi giorni

Joseph Smith fu preordinato alla sua chiamata profetica.

Presidente Brigham Young: «Nei consigli dell’eternità, molto tempo prima della creazione della terra, fu decretato che [Joseph Smith] sarebbe stato l’uomo dell’ultima dispensazione di questo mondo a diffondere la parola di Dio fra le genti, a ricevere la pienezza delle chiavi e del potere del sacerdozio del Figlio di Dio. Il Signore aveva messo gli occhi addosso a lui e a suo padre, e al padre di suo padre e ai loro progenitori fino ad Abrahamo, e da Abrahamo al diluvio, dal diluvio a Enoc, e da Enoc a Adamo. Egli aveva vegliato su quella famiglia e su quel sangue dalla sorgente fino alla nascita di quell’uomo; [Joseph Smith] fu preposto nell’eternità a presiedere a quest’ultima dispensazione».5

Presidente Joseph Fielding Smith: «Joseph Smith fu scelto per essere a capo dell’opera del Signore negli ultimi giorni e la Sua missione gli fu assegnata nelle eternità prima che nascesse tramite la prescienza del nostro Padre celeste. Egli giunse nello spirito di Elias per preparare la via per la venuta del nostro Signore. A nessun profeta dai giorni di Adamo, salvo, ovviamente, al nostro Redentore, fu assegnata una missione più grande».6

Presidente Ezra Taft Benson: «Per avere una visione della grandezza della missione terrena del Profeta dobbiamo considerarla sotto una luce eterna. Egli era tra ‹i nobili e i grandi› che Abrahamo descrisse così:

‹Ora, il Signore aveva mostrato, a me, Abrahamo, le intelligenze che erano state organizzate prima che il mondo fosse; e fra tutte queste ve n’erano molte di nobili e di grandi; E Dio vide queste anime, che erano buone, e stette in mezzo a loro, e disse: Questi li farò miei governatori: poiché stava fra coloro che erano spiriti, e vide che erano buoni; e mi disse: Abrahamo, tu sei uno di loro; tu fosti scelto prima di nascere› (Abrahamo 3:22–23).

Così fu anche per Joseph Smith. Anche lui era lì. Anche lui sedette in concilio con i nobili e i grandi. Occupando un posto d’onore e d’eccellenza, egli contribuì senza dubbio alla programmazione e all’esecuzione della grande opera del Signore di ‹fare avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo›, la salvezza di tutti i figli del nostro Padre [Mosè 1:39]. La sua missione ebbe e doveva avere un’influenza su tutti coloro che erano venuti sulla terra; tutti coloro che dimoravano allora sulla terra e i milioni ancora non nati…

Il profeta Joseph Smith non era semplicemente ‹uno dei nobili e dei grandi›, ma si interessò e continua ancora oggi a interessarsi alle questioni importanti qui sulla terra dai reami celesti. Poiché agli occhi del Signore… è tutto un grande programma eterno in cui il profeta Joseph Smith ha una parte importante grazie all’eterno sacerdozio e all’autorità di Dio».7

La prima visione di Joseph Smith è una parte fondamentale della testimonianza personale.

Presidente Joseph F. Smith: «Il più grande avvenimento che sia mai accaduto nel mondo, dopo la risurrezione del Figlio di Dio dalla tomba e la Sua ascensione in cielo, fu l’apparizione del Padre e del Figlio al giovane Joseph Smith per preparare la strada alla fondazione del regno [di Dio]—non il regno dell’uomo—che non sarebbe mai più cessato né sarebbe mai più stato distrutto.

Avendo accettato questa verità, io trovo facile ogni altra verità che egli dichiarò e annunciò durante la sua missione… nel mondo. Egli non insegnò mai una dottrina non vera. Non praticò mai una dottrina che non gli fosse stato ordinato di praticare. Non difese mai l’errore. Non fu ingannato. Egli vide; udì; agì secondo gli ordini ricevuti; e quindi Dio è responsabile dell’opera compiuta da Joseph Smith, non Joseph Smith. Il Signore ne è responsabile, non l’uomo».8

Presidente Heber J. Grant: «O Joseph Smith vide veramente Dio e parlò con Lui, Dio stesso presentò Gesù Cristo al giovane e Gesù Cristo gli disse che sarebbe stato uno strumento nelle mani di Dio per riportare sulla terra il vero vangelo di Gesù Cristo, oppure il cosiddetto Mormonismo è una favola. E il Mormonismo non è una favola! È il potere di Dio per la salvezza. È la chiesa di Gesù Cristo stabilita sotto la Sua direzione e tutta l’incredulità del mondo non può cambiare i fatti fondamentali legati alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni».9

Presidente Howard W. Hunter: «Sono grato di appartenere alla Chiesa e la mia testimonianza sulla sua divinità è imperniata sulla semplice storia di un ragazzo che s’inginocchiò in un bosco e ricevette dei visitatori celesti: non un Dio, ma due Personaggi separati e distinti, il Padre e il Figlio, rivelando ancora una volta sulla terra i personaggi della Divinità. La mia fede e la mia testimonianza dipendono da questa semplice storia e, se non fosse vera, il mormonismo cadrebbe; ma se è vera, e io rendo testimonianza che lo è, allora è uno dei più grandi singoli eventi in tutta la storia dell’umanità».10

Presidente David O. McKay: «L’apparizione del Padre e del Figlio a Joseph Smith è il caposaldo dottrinale di questa chiesa, in cui sta il segreto della sua forza e della sua vitalità. Questa è la verità e io ne rendo testimonianza. Questa singola rivelazione risponde a tutti gli interrogativi della scienza su Dio e sulla Sua personalità divina. Non capite che cosa significa? È la risposta alla domanda ‹chi è Dio?› Il Suo rapporto con i Suoi figli è chiaro, il Suo interesse per l’umanità, tramite l’autorità delegata all’uomo, è evidente. Il futuro dell’opera è assicurato. Queste ed altre sublimi verità sono chiarite da quella gloriosa prima visione».11

Presidente Ezra Taft Benson: «La prima visione del profeta Joseph Smith è un elemento fondamentale della teologia della Chiesa. L’avversario lo sa, e ha attaccato la credibilità di Joseph Smith sin dal giorno in cui egli annunciò l’apparizione del Padre e del Figlio… Portate sempre testimonianza della verità della Prima Visione. Joseph Smith vide davvero il Padre e il Figlio. Gli parlarono, proprio come egli attestò. È l’evento più glorioso occorso dopo la risurrezione del nostro Signore. Qualsiasi dirigente che non è in grado di dichiarare senza riserve che Dio e Gesù Cristo apparvero a Joseph Smith non potrà mai essere un vero dirigente, un vero pastore. Se non accettiamo questa verità… se non abbiamo ricevuto una testimonianza di questa grande rivelazione, non possiamo ispirare fede in coloro che guidiamo».12

Presidente George Albert Smith: «Quando il giovane profeta vide nel bosco di Palmyra il Padre e il Figlio e si rese conto che Essi erano dei Personaggi reali, che potevano udire e rispondere a ciò che diceva, iniziò una nuova era per questo mondo e furono poste le fondamenta per la fede dei figliuoli degli uomini. Essi potevano ora rivolgersi al loro Padre celeste e rendersi conto che Egli poteva ascoltarli e rispondere alle loro preghiere, che esisteva una connessione tra il cielo e la terra».13

Il profeta Joseph Smith fu istruito da Dio e da angeli.

Presidente John Taylor: «Chi era Joseph Smith? Il Libro di Mormon ci racconta che egli apparteneva al seme di Giuseppe che fu venduto in Egitto e che fu scelto, come Abrahamo, per adempiere un’opera sulla terra. Dio scelse questo ragazzo. Egli era illetterato secondo il mondo, ma era l’uomo più profondamente istruito e intelligente che abbia mai incontrato, e ho viaggiato per centinaia di migliaia di chilometri, in diversi continenti conoscendo persone di tutte le classi e religioni, tuttavia non ho mai incontrato nessuno tanto intelligente come lui. Dove ottenne la sua intelligenza? Non dai libri; non dalla logica, dalla scienza o dalla filosofia umana, ma dalle rivelazioni divine che gli furono date per mezzo del vangelo eterno».14

Presidente Wilford Woodruff: «Non ho mai letto da nessuna parte, per quanto ne sappia, che sia stato manifestato ai figliuoli degli uomini in una qualche dispensazione lo stesso potere di quello mostrato al profeta di Dio nell’organizzazione di questa chiesa, quando il Padre e il Figlio apparvero al profeta Joseph in risposta alla sua preghiera, quando il Padre disse: ‹Questo è il mio Figlio diletto. Ascoltalo!› Questa fu un’importante rivelazione, mai manifestata allo stesso modo in nessun’altra dispensazione, che Dio ha dato riguardo alla Sua opera. Per organizzarla, il profeta di Dio ricevette il ministero degli angeli celesti. Essi furono i suoi insegnanti e istruttori, e tutto ciò che egli ha fatto e compiuto sin dal principio, da quel giorno al suo martirio, era secondo le rivelazioni di Gesù Cristo».15

Presidente Lorenzo Snow: «Joseph Smith, che Dio scelse per stabilire quest’opera, era povero, illetterato e non apparteneva ad alcuna denominazione religiosa popolare di cristiani. Era un semplice ragazzo, onesto, integro… Come Mosè, si sentiva incompetente e non qualificato per il compito di ergersi come riformatore religioso, in una posizione assai scomoda, per combattere contro le opinioni e i credi che erano in auge da secoli con l’approvazione degli uomini, la più profonda nell’obbedienza teologica; ma Dio lo aveva chiamato per liberare i poveri e gli onesti di cuore di tutte le nazioni dalla [prigionia] spirituale e materiale. Dio gli promise che chiunque avesse accettato e seguito il suo messaggio, e avesse ricevuto il battesimo per la remissione dei peccati con intento reale avrebbe ricevuto manifestazioni divine, lo Spirito Santo e le benedizioni promesse e ottenute tramite il Vangelo, come predicato dagli antichi apostoli; e questo messaggio, questa promessa, sarebbe stato valido ovunque e per chiunque l’avesse ricevuto dagli anziani, i messaggeri autorizzati da Dio. Così disse Joseph Smith, il ragazzo illetterato, schietto, franco, semplice, onesto».16

Presidente Harold B. Lee: «Joseph Smith, il giovane non istruito nelle teologie e nelle grandi scuole dell’epoca… [era] una persona che poteva sottomettersi agli insegnamenti e ai sussurri dello Spirito. Joseph Smith non avrebbe potuto istituire questa chiesa. Non avrebbe potuto portare avanti l’opera del Signore, il Libro di Mormon. Possono schernire il profeta Joseph Smith come uomo. Possono mettere in dubbio come ebbe inizio questa chiesa, ma c’è qualcosa che si erge come un monumento: il Libro di Mormon. Joseph, l’uomo, non avrebbe potuto farlo, ma Joseph, spinto dal potere del Dio Onnipotente, operò il miracoloso atto di servizio di portare il regno fuori dall’oscurità nella luce del vangelo restaurato di Gesù Cristo».17

Presidente David O. McKay: «È di Joseph Smith che vorrei parlare, non solo del grande uomo, ma dell’ispirato servitore del Signore. La grandezza di Joseph Smith consiste, infatti, nell’ispirazione divina…

‹Come mai s’intende costui di lettere, senz’aver fatto studi?› si domandavano i giudei meravigliandosi della saggezza di Gesù [Giovanni 7:15]. Allo stesso modo possiamo ripeterci la domanda riguardo a Joseph Smith, quando consideriamo ciò che portò a termine nel breve periodo di [quattordici] anni, dall’organizzazione della Chiesa al suo martirio; quando contempliamo l’armonia perfetta del vangelo restaurato con la chiesa originale stabilita da Gesù e dai Suoi apostoli; quando osserviamo il suo intendimento profondo dei principi e delle dottrine; quando comprendiamo il piano incomparabile e l’efficienza della chiesa stabilita mediante l’ispirazione di Cristo, di Cui porta il nome. La risposta alla domanda ‹Onde ha costui questa sapienza?› è data dal seguente verso:

Lode all’uomo che vide Dio Padre, scelto a portare al mondo il Vangel. Quale supremo Profeta e Veggente sia riverito da ogni nazion».18

Presidente Howard W. Hunter: «Lodiamo [Joseph Smith] per la sua capacità di comunicare non soltanto con Geova, ma anche con altri personaggi celesti. Molti gli sono apparsi, gli hanno conferito delle chiavi e hanno istruito quel ‹veggente scelto› suscitato negli ultimi giorni… Lodiamo Joseph Smith anche per la sua diligenza e capacità di tradurre e di ricevere centinaia di pagine di Scrittura rivelata. Egli fu il canale della rivelazione. Si calcola che tramite lui siano state rivelate più pagine di meravigliose Scritture di quante ne siano state rivelate tramite qualunque altra persona della storia umana».19

Il profeta Joseph Smith fu chiamato da Dio ad aprire la dispensazione finale e a restaurare la pienezza del Vangelo.

Presidente Spencer W. Kimball: «Oggi io rendo testimonianza al mondo che più di un secolo e mezzo fa questa barriera di ferro fu spezzata ed i cieli si aprirono nuovamente, e da allora le rivelazioni sono state continue.

Quel giorno fatidico sorse quando un’altra anima piena di anelante passione pregò per ottenere la guida divina. Un giovane cercò un luogo solitario e tranquillo, si inginocchiò, umiliò il suo cuore, levò al cielo un’invocazione ed una luce più splendente del sole a mezzogiorno illuminò il mondo—il velo non si sarebbe più richiuso.

Un giovane… Joseph Smith, dalla fede incomparabile, spezzò l’incantesimo, spezzò la barriera di ferro che ci separava dal cielo e ristabilì le comunicazioni. Il cielo baciò la terra, la luce dissipò le tenebre e Dio parlò nuovamente all’uomo per rivelare nuovamente ‹il suo segreto ai suoi servi, i profeti› (Amos 3:7). La terra aveva nuovamente un profeta e per suo tramite Dio istituì il Suo regno perché non fosse mai più distrutto né dato ad un altro popolo: un regno che sussisterà in perpetuo.

L’eternità di questo regno e le rivelazioni che l’hanno istituito sono realtà assolute. Il sole non tramonterà mai più. Mai più tutti gli uomini si dimostreranno totalmente indegni di comunicare con il loro Creatore. Mai più Dio si nasconderà ai Suoi figli sulla terra. Le rivelazioni non cesseranno mai».20

Presidente Gordon B. Hinckley: «La storia della vita di Joseph è la storia di un miracolo. Egli nacque in povertà, fu allevato in mezzo a tante traversie, fu cacciato da un posto all’altro, fu accusato falsamente e imprigionato in maniera illegale. Fu assassinato all’età di trentotto anni. Eppure nel breve spazio di vent’anni ha compiuto ciò che nessun altro ha fatto durante un’intera vita. Tradusse e pubblicò il Libro di Mormon, volume che è stato tradotto in moltissime lingue e che è accettato come parola di Dio da milioni di persone sparse su tutta la terra. Le rivelazioni che egli ricevette e i suoi altri scritti sono parimenti considerati Scritture. Il numero totale delle pagine da lui scritte equivale a circa il doppio di quelle del Nuovo Testamento nella Bibbia; e tutto ciò è stato fatto da un solo uomo nel breve spazio di alcuni anni. In questo stesso periodo egli istituì un’organizzazione che… ha resistito a ogni avversità e sfida e che oggi è in grado di dirigere efficacemente… i fedeli sparsi in tutto il mondo, con la stessa efficacia con la quale, nel 1830, ne dirigeva trecento. Vi sono alcuni scettici che si sono adoperati per spiegare questa straordinaria organizzazione come un prodotto dei tempi in cui egli visse. Questa organizzazione, io dichiaro invece, era tanto unica e straordinaria allora quanto lo è oggi. Non fu un prodotto dei tempi: fu istituita per rivelazione di Dio…

Nello spazio di vent’anni Joseph Smith dette vita a un programma per portare il Vangelo alle nazioni della terra. Mi stupisco davanti al coraggio con il quale egli si mosse. Anche agli albori della Chiesa, in periodi di gravi difficoltà, i fedeli vennero chiamati ad abbandonare casa e famiglia, ad attraversare il mare, a proclamare la restaurazione del vangelo di Gesù Cristo. La sua prospettiva abbracciava il mondo intero.

In occasione delle conferenze generali, che si tengono due volte l’anno, i santi si riuniscono nell’America Settentrionale, Centrale e Meridionale; nelle Isole Britanniche e in Africa; nelle nazioni europee; nelle isole e continenti del Pacifico, e nelle terre antiche dell’Asia. Ciò è frutto della visione di Joseph Smith, il profeta di Dio. Egli fu un veggente possente che vide questi giorni, come pure dei giorni ancora più grandi a venire, man mano che l’opera del Signore progredisce sulla terra».21

Presidente Joseph F. Smith: «A prescindere da ciò che il profeta Joseph Smith possa aver compiuto o essere stato, non dobbiamo dimenticare il fatto che egli fu, tra milioni di esseri umani che abitavano la terra in quel periodo, l’unico uomo a essere stato chiamato da Dio, per mezzo della Sua stessa voce, per introdurre per l’ultima volta una dispensazione evangelica nel mondo. Questa è una cosa importante da tenere a mente: egli fu chiamato da Dio per portare il Vangelo agli uomini, restaurare il santo sacerdozio ai figli degli uomini, organizzare la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e restaurare tutte le ordinanze del Vangelo per la salvezza non solo dei vivi, ma anche dei morti, e fu chiamato a questa missione dall’Eterno in persona…

Ci sono stati anche altri profeti e grandi profeti, che hanno ricevuto visite dagli angeli, altri profeti che hanno visto il dito di Dio, che sono stati più o meno favoriti, ma quali sono le circostanze e chi è l’uomo cui il Padre e il Salvatore sono apparsi insieme di persona, dichiarandosi a lui? Dov’è quest’uomo? Non ce n’è traccia, salvo il profeta Joseph Smith, e ciò avvenne quando era un ragazzo. Egli era solo un giovane, infatti, quando subì il martirio, avendo solo trentotto anni…

Il profeta Joseph Smith… comunicò con il Padre e il Figlio, e parlò con gli angeli, che si recarono da lui, gli conferirono i doni e le chiavi del potere che mai prima erano stati passati a essere umano, se non al Figlio di Dio. A nessun uomo che fosse vissuto sulla terra erano state conferite tutte le chiavi del Vangelo e delle dispensazioni, come accadde con il profeta Joseph Smith nel Tempio di Kirtland, quando vide il Figlio di Dio, Mosè, Elias ed Elia, quando i cieli si aprirono davanti a lui ed egli ricevette le chiavi del potere e dell’autorità grazie alle quali poté porre le fondamenta dell’opera divina, in lungo e in largo, per ricoprire la terra con la conoscenza di Dio, con il Suo potere e la Sua gloria».22

L’opera di Joseph Smith giova a coloro che sono vissuti sulla terra, a coloro che vivono ora e a coloro che non sono ancora nati.

Presidente Joseph F. Smith: «L’opera in cui Joseph Smith era impegnato non si limitava soltanto a questa vita, ma riguardava anche la vita a venire e quella passata. In altre parole, riguarda coloro che sono vissuti sulla terra, coloro che vivono adesso e coloro che verranno dopo di noi. Non una cosa che riguarda l’uomo soltanto mentre abita temporaneamente nella carne, ma tutta la famiglia umana nell’arco dell’eternità. Di conseguenza, come ho detto, Joseph Smith è rispettato, il suo nome è onorato; decine di migliaia di persone ringraziano Dio nel loro cuore e nella loro anima per la conoscenza che il Signore ha restaurato sulla terra tramite lui, pertanto parlano bene di quest’uomo e portano testimonianza del suo valore. E tutto questo non è limitato ad un villaggio, ad uno stato o ad una nazione, ma si estende a tutte le nazioni, razze, lingue e popoli in cui il Vangelo è stato predicato sino a questo momento».23

Presidente Joseph Fielding Smith: «Nello stesso modo per cui io so che Gesù è il Cristo—cioè per rivelazione del Santo Spirito—so che Joseph Smith è, era e sarà in eterno un profeta di Dio.

Riverisco ed onoro il suo santo nome. Con suo fratello, mio nonno, il patriarca Hyrum Smith, egli suggellò la sua testimonianza con il sangue nel carcere di Carthage. E anche io voglio essere uno strumento nelle mani del Signore per far conoscere alle estremità della terra che la salvezza è di nuovo disponibile perché il Signore fece sorgere un possente veggente in questo nostro tempo per ristabilire il Suo regno sulla terra.

Con spirito di testimonianza e di gratitudine chiudo con queste parole ispirate tratte da Dottrina e Alleanze: ‹Joseph Smith, il Profeta e Veggente del Signore, ha fatto di più, a parte solo Gesù, per la salvezza degli uomini in questo mondo, di qualsiasi altro uomo che vi abbia mai vissuto› (DeA 135:3)».24

Presidente Gordon B. Hinckley, parlando a Carthage, Illinois, il 26 giugno 1994 in occasione del centocinquantesimo anniversario del martirio del profeta Joseph Smith: «L’opera gloriosa iniziata con colui che fu ucciso a Carthage è cresciuta in maniera meravigliosa e miracolosa… Quest’opera meravigliosa, che è nata dalla chiamata profetica del ragazzo di Palmyra, è uscita ‹dal deserto di tenebre› e risplende ‹bella come la luna, pura come il sole, e terribile come un esercito con vessilli›, come il Profeta, in preghiera, disse che sarebbe avvenuto (DeA 109:73)…

Facciamo una pausa riverente questa sera. Riflettiamo sul miracolo della vita iniziata tra le verdi colline del Vermont e terminata qui, nel carcere di Carthage. Quella vita non è stata lunga, ma i suoi frutti sono una cosa che va quasi al di là di ogni comprensione.

Questa grande causa della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è stata più preziosa della vita stessa per le migliaia di persone che sono morte per servirla. Centinaia di migliaia di testimoni sono andati nel mondo per rendere testimonianza della chiamata di Joseph Smith come profeta di Dio. Il santo sacerdozio restaurato per mezzo di lui è ricaduto come un mantello su innumerevoli uomini d’integrità e valore che sono stati rivestiti di questo potere divino. Il Libro di Mormon si sta diffondendo sulla terra come un altro testamento del Signore Gesù Cristo.

Per citare una verità diffusa molto tempo fa e in circostanze diverse, ‹il sangue dei martiri è diventato il seme della Chiesa›. Le testimonianze che furono suggellate in questi precisi luoghi, sullo stesso suolo sopra il quale siamo riuniti questa sera, quel giorno caldo e pesante di centocinquant’anni fa, oggi nutrono la fede delle persone in tutto il mondo».25

Suggerimenti per lo studio e l’insegnamento

Quando studiate il capitolo o vi preparate a insegnare, riflettete sulle idee seguenti. Per ulteriori suggerimenti, consultate le pagine vii–xii.

  • Leggete l’esperienza narrata a pagina 553. Pensate a come le persone possano essersi sentite quando hanno ricevuto la testimonianza che Brigham Young doveva succedere a Joseph Smith come capo della Chiesa. In che modo possiamo ricevere una testimonianza che oggi il Signore ha chiamato il presidente della Chiesa?

  • Giuseppe d’Egitto e altri antichi profeti profetizzarono di Joseph Smith e della sua missione (pagina 554). Come illustrato nel capitolo, i profeti degli ultimi giorni hanno continuato a sottolineare l’importanza di Joseph Smith. Perché pensate che Joseph Smith abbia ricevuto tanta attenzione, prima e dopo il suo ministero terreno?

  • Studiate alle pagine 555–556 le testimonianze sulla preordinazione di Joseph Smith. In che modo la nostra comprensione della missione terrena di Joseph Smith cambia quando «[la consideriamo] sotto una luce eterna»?

  • Leggete alle pagine 556–558 le testimonianze sulla Prima Visione. Che cosa rende questo fatto «il più grande avvenimento che sia mai accaduto nel mondo, dopo la risurrezione del Figlio di Dio»? In che modo la Prima Visione è «il caposaldo dottrinale di questa chiesa», in cui sta il «segreto della sua forza e della sua vitalità»? Che cosa vi ha aiutato a ottenere una testimonianza della Prima Visione?

  • Il presidente Joseph F. Smith dichiarò: «Dio è responsabile dell’opera compiuta da Joseph Smith, non Joseph Smith» (pagina 556). Perché pensate che questo sia un punto importante da sottolineare riguardo alla missione di Joseph Smith?

  • Di Joseph Smith, il presidente John Taylor dichiarò: «Non ho mai incontrato nessuno tanto intelligente come lui» (pagina 559). Il presidente Taylor e altri profeti degli ultimi giorni, tuttavia, hanno fatto notare che Joseph Smith non ebbe molte possibilità di studiare. Perché il profeta Joseph Smith poté sviluppare tanto l’intelligenza? (Per alcuni esempi vedere le pagine 558–561). Quando cerchiamo la conoscenza spirituale, in che modo possiamo seguire l’esempio di Joseph Smith?

  • Ripassate le pagine 561–566, prestando attenzione ai principi e alle ordinanze che il Signore restaurò tramite Joseph Smith. Pensate a come la vostra vita sarebbe diversa se non conosceste il vangelo restaurato. Perché siete grati per Joseph Smith e la sua missione?

Ulteriori versetti di riferimento: 2 Nefi 3:6–19; 27:6–26; 3 Nefi 21:9–11; DeA 1:17; 5:9–10; 21:1–6

Note

  1. George Q. Cannon, «Joseph Smith, the Prophet», Juvenile Instructor, 29 ottobre 1870, pagine 174–175.

  2. Un altro racconto delle profezie di Giuseppe si trova nella Traduzione di Joseph Smith della Bibbia, Genesi 50:24–36.

  3. Joseph Smith senior, benedizione data a Joseph Smith il 9 dicembre 1834 a Kirtland, Ohio; Patriarchal Blessings 1833–2005, Archivio della Chiesa, Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, Salt Lake City, Utah.

  4. Joseph F. Smith, Deseret News, 7 marzo 1883, pagina 98; punteggiatura modernizzata.

  5. Brigham Young, Deseret News, 26 ottobre 1859, pagina 266.

  6. Joseph Fielding Smith, «The Historical Background of the Prophet Joseph Smith», Improvement Era, dicembre 1941, pagina 717.

  7. Ezra Taft Benson, «Joseph Smith—Man of Destiny», discorso tenuto il 3 dicembre 1967 a Logan, Utah, pagine 3–4; Annual Joseph Smith Memorial Sermons (senza data); punteggiatura e uso delle maiuscole modernizzati; divisione dei paragrafi modificata.

  8. Joseph F. Smith, Deseret Evening News, 14 luglio 1917, pagina 9; punteggiatura modernizzata; divisione dei paragrafi modificata.

  9. Heber J. Grant, «Some Things We Must Believe», Improvement Era, settembre 1938, pagina 519.

  10. Howard W. Hunter, «Joseph—The Seer», discorso tenuto il 15 dicembre 1960 a Logan, Utah; Annual Joseph Smith Memorial Sermons (1966), 2:197–198; scrittura delle parole, punteggiatura, uso delle maiuscole e grammatica modernizzati.

  11. David O. McKay, «Joseph Smith—Prophet, Seer, and Revelator», Improvement Era, gennaio 1942, pagina 54.

  12. Ezra Taft Benson, discorso tenuto il 20 maggio 1984 a Salt Lake City, Utah, pagina 2; Ezra Taft Benson, Addresses 1943–89, Archivio della Chiesa.

  13. George Albert Smith, Conference Report, aprile 1917, pagina 37.

  14. John Taylor, Deseret News, 2 giugno 1880, pagina 275.

  15. Wilford Woodruff, Millennial Star, 28 aprile 1890, pagina 258; uso delle maiuscole modernizzato.

  16. Lorenzo Snow, Deseret News, 13 aprile 1870, pagine 115–116.

  17. Harold B. Lee, Teachings of Harold B. Lee, Clyde J. Williams (1996), pagina 372.

  18. David O. McKay, «The Prophet Joseph Smith—On Doctrine and Organization», discorso tenuto il 10 dicembre 1944 a Logan, Utah; Annual Joseph Smith Memorial Sermons (1966), 1:9, 14; punteggiatura e uso delle maiuscole modernizzati.

  19. Howard W. Hunter, «The Temple of Nauvoo», Ensign, settembre 1994, pagina 63; divisione dei paragrafi modificata.

  20. Spencer W. Kimball, vedere La Stella, ottobre 1977, 86.

  21. Gordon B. Hinckley, «Joseph Smith junior—profeta di Dio, servitore possente», Liahona, dicembre 2005, pagine 4–5.

  22. Joseph F. Smith, «Joseph, the Prophet», Salt Lake Herald Church and Farm Supplement, 12 gennaio 1895, pagine 210–211; uso delle maiuscole modernizzato.

  23. Joseph F. Smith, Deseret News, 7 marzo 1883, pagina 98; punteggiatura modernizzata.

  24. Joseph Fielding Smith, vedere «Il primo profeta dell’ultima dispensazione», La Stella, dicembre 1979, pagina 27.

  25. Gordon B. Hinckley, «Joseph, the Seer», Ensign, settembre 1994, pagina 71; divisione dei paragrafi modificata.