Solo digitale
E se le mie preghiere non sembrano ricevere risposta?
Rifletti su queste sette idee per saperne di più su come il Padre Celeste risponde a ogni preghiera retta.
In tutte le Scritture leggiamo ripetutamente la promessa: “Chiedete a Dio; chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” (Traduzione di Joseph Smith, Matteo 7:12 [vedere nei sussidi didattici l’Appendice della Traduzione di Joseph Smith]). Data questa promessa, come procediamo quando sentiamo che le nostre preghiere, le nostre suppliche e i nostri desideri non ricevono risposta?
Una reazione naturale a volte può essere quella di chiedersi se Dio ascolti veramente le nostre preghiere e risponda, oppure potremmo pensare che risponde alle preghiere di tutti tranne che alle nostre. Ci sono, però, altre risposte che possono aiutarci a trovare la forza o la speranza di andare avanti con fede o di riconoscere i molti modi in cui il Padre Celeste sta già rispondendo alle nostre preghiere.
Ogni risposta può iniziare avendo fede in Dio, che è “un Dio di verità, e non [può] mentire” (Ether 3:12; vedere anche Tito 1:2). Quando ricordiamo questa dottrina, non dobbiamo chiederci se Dio risponderà alle nostre preghiere, ma possiamo invece concentrare le nostre energie sul cercare la Sua mano e la Sua guida nella nostra vita, sapendo che Egli risponde a ogni preghiera. Questi sette approcci hanno in comune molti principi che possono aiutarci a vedere come possiamo ricevere e riconoscere le benedizioni e le risposte del Padre Celeste nella nostra vita.
1. Confida nel fatto che Dio vuole ciò che è meglio per te.
La nostra capacità di andare avanti con fede può migliorare grandemente quando ricordiamo che il Padre Celeste ha a cuore sempre i nostri migliori interessi. Come ha insegnato l’anziano Richard G. Scott (1928–2015) del Quorum dei Dodici Apostoli, invece di rispondere a ogni preghiera nel modo che vogliamo noi, Egli, nella Sua misericordia, “risponderà sempre alle vostre preghiere nel modo e nel momento che saranno per il vostro bene eterno”1.
Quando impariamo a confidare nel fatto che il Padre Celeste risponderà davvero nel modo migliore per noi, possiamo provare pace e gratitudine invece di delusione quando le preghiere non ricevono risposta nel modo che avevamo sperato. Possiamo “fare di buon animo tutto ciò che è in nostro potere”, nell’attesa che “il suo braccio si riveli” (Dottrina e Alleanze 123:17) in benedizioni più gioiose a venire.
2. Studialo nella tua mente e chiedi una direzione specifica.
Il presidente Russell M. Nelson ha insegnato che “il Signore ama l’impegno”2. Non possiamo aspettarci delle risposte se non siamo disposti a metterci impegno. Quando Oliver Cowdery non ricevette una benedizione che cercava, il Signore ricordò a lui (e a noi):
“Ecco, tu non hai compreso; hai supposto che te lo avrei dato, mentre tu non vi hai posto mente, salvo per chiedermelo.
Ma ecco, io ti dico che devi studiarlo nella tua mente; poi devi chiedermi se sia giusto, e se è giusto farò sì che il tuo petto arda dentro di te; perciò sentirai che è giusto” (Dottrina e Alleanze 9:7–8).
Se stiamo aspettando una risposta specifica a una domanda generica, allora forse dovremmo passare invece a una domanda specifica che abbiamo esaminato e poi cercarne la conferma. Per esempio, se stiamo pregando per sapere “Che cosa devo fare adesso?” senza fare molto di più che pregare per ricevere una guida, allora forse dovremmo assicurarci di aver esplorato le nostre possibilità, di averle soppesate accuratamente e di aver seguito i principi del Vangelo nello scegliere l’opzione migliore per poi presentarla al Signore al fine di avere la conferma che è la scelta giusta.
3. Sii aperto a molteplici possibilità.
Ricordare che le vie di Dio sono più alte delle nostre (vedere Isaia 55:9; vedere anche il versetto 8) può aiutarci a essere aperti ai diversi modi in cui il Padre Celeste potrebbe rispondere alle nostre preghiere. Ad esempio, l’anziano Scott ha insegnato in che modo le preghiere per ricevere guarigione possono ricevere diversi tipi di risposte: “È importante capire che la Sua guarigione può liberarci dal nostro male o alleviare i nostri fardelli, oppure può farci capire che è più opportuno sopportare pazientemente sino alla fine, poiché Dio ha bisogno di figli e figlie coraggiosi che sono disposti a farsi perfezionare quando, nella Sua saggezza, questa è la Sua volontà”3.
Studiare le Scritture e gli insegnamenti profetici associati all’argomento per cui preghiamo può aiutarci a riconoscere le risposte — sotto molte forme — che il Padre Celeste può mandarci. Farlo ci aiuta a evitare di essere miopi4 e a essere invece aperti alla volontà e alla conoscenza di Dio.
4. Accetta umilmente un “no”.
A volte ciò che è “per il nostro bene eterno” è ricevere un “no” come risposta. Quando ciò accade, possiamo trovare forza in questo consiglio del presidente Nelson, che può aiutarci a riconoscere l’amore e la misericordia di Dio:
“Non tutte le nostre preghiere troveranno la risposta che desideriamo. A volte la risposta sarà no. Non dobbiamo sorprenderci. Gli affettuosi genitori terreni non dicono di sì ad ogni richiesta dei loro figli. […]
Dobbiamo pregare in accordo con la volontà del nostro Padre Celeste. Egli vuole metterci alla prova, rafforzarci e aiutarci a raggiungere il nostro pieno potenziale. Quando il profeta Joseph Smith era imprigionato nel carcere di Liberty implorò di ottenere conforto. Alle sue preghiere fu risposto con una spiegazione: ‘Tutte queste cose ti daranno esperienza, e saranno per il tuo bene’ [Dottrina e Alleanze 122:7]”5.
Quando riceviamo un “no”, possiamo trovare una forza diversa nel cercare tutta la crescita, le esperienze e la bontà che derivano dalle nostre circostanze.
5. Ricorda che Dio onora il libero arbitrio.
Alcune delle risposte per cui preghiamo possono richiedere che, innanzitutto, usiamo il nostro arbitrio e agiamo con fede prima di ricevere una risposta. L’anziano David A. Bednar del Quorum dei Dodici Apostoli ha insegnato che, quando i figli d’Israele dovettero attraversare il fiume Giordano, non videro l’acqua dividersi se non dopo esservi entrati (vedere Giosuè 3:15–16). “La vera fede è incentrata sul Signore Gesù Cristo e porta sempre all’azione”6, ha dichiarato.
Siamo disposti ad agire con fede anche senza aver ricevuto una risposta e a confidare nelle promesse e negli insegnamenti di Dio? Se così è, potremmo scoprire che il Padre Celeste sta aspettando di darci una risposta dopo che avremo “dato prova della [nostra] fede” (Ether 12:6). A volte l’azione che dobbiamo intraprendere potrebbe non essere direttamente collegata al desiderio che cerchiamo di vedere esaudito, ma piuttosto a un mutamento di cuore che ci prepara a ricevere la risposta.
Per esempio, osserva il ruolo dell’umiltà in relazione alle benedizioni promesse in Dottrina e Alleanze 112:10: “Sii umile; e il Signore Iddio ti condurrà per mano e darà risposta alle tue preghiere”. Possiamo pensare a come l’umiltà può aiutarci a usare il nostro arbitrio per cercare e ricevere le benedizioni che il Padre Celeste vuole darci.7 Possiamo anche studiare la parola di Dio per trovare altre qualità che possiamo sviluppare per qualificarci a ricevere alcune benedizioni che cerchiamo.
In alternativa, alcune delle risposte per cui preghiamo possono richiedere ad altri di usare il loro arbitrio per agire. Per esempio, possiamo pregare che qualcuno ritorni alla piena attività nella Chiesa, cambi un comportamento o ci dia un’opportunità che vogliamo. In ogni caso, è coinvolto l’arbitrio di un’altra persona. E poiché l’arbitrio è molto importante per il Padre Celeste — al punto tale che “la stessa battaglia in cielo è stata intrapresa a causa del nostro libero arbitrio morale”8 — è fondamentale ricordare che Egli non toglierà l’arbitrio a un’altra persona neppure per esaudire le nostre preghiere.
Se non riusciamo a trovare le risposte a una preghiera che dipende dalle azioni di un’altra persona, invece di pregare solo perché l’altra persona cambi, possiamo anche pregare per sapere che cosa possiamo fare per accrescere l’amore o la pazienza nei nostri rapporti, per superare le nostre debolezze (vedere Matteo 7:3–5) o per migliorare le capacità che possono aiutarci a qualificarci per una nuova opportunità.
6. Sii “[degno] di ricevere la rivelazione”9.
Se abbiamo difficoltà a ricevere risposta alle nostre preghiere, possiamo assicurarci di essere degni della compagnia costante dello Spirito Santo. Il presidente Nelson ha detto che “se qualcosa ci impedisce di aprire la porta che conduce a ottenere la guida celeste, potremmo aver bisogno di pentirci. Il pentimento ci permette di aprire la porta, in modo da poter sentire più frequentemente e chiaramente la voce del Signore”10.
Ciò comprende la gestione delle nostre emozioni. L’anziano Scott ha insegnato: “L’influenza ispiratrice dello Spirito Santo può essere sopraffatta o mascherata dalle emozioni forti, quali ira, odio, passione, timore o orgoglio. Quando influenze simili sono presenti, è come cercare di preservare il delicato sapore di un chicco d’uva mentre mangiamo un peperoncino. Entrambi i gusti sono presenti, ma uno sovrasta l’altro completamente. Allo stesso modo le emozioni forti dominano i suggerimenti delicati dello Spirito Santo”11.
Leggi come possiamo purificare più pienamente la nostra vita per ricevere la guida del Padre Celeste in “Crescere nel principio di rivelazione” del presidente Nelson e in “Ottenere una guida spirituale” dell’anziano Scott.
7. Continua a pregare e a tenerti stretto alla fede.
Qualsiasi cosa tu faccia, non smettere di pregare. “Pregate anche quando non avete desiderio di farlo”, ha insegnato l’anziano Scott.12 Usa questo momento per rendere più che mai sicure le tue fondamenta spirituali.
L’anziano Neil L. Andersen del Quorum dei Dodici Apostoli ha insegnato perché è così essenziale: “Quando si sta affrontando [una prova della fede], qualsiasi cosa si faccia, non si deve lasciare la Chiesa! Allontanarci dal regno di Dio durante una difficoltà, è come lasciare un rifugio sicuro proprio quando vediamo arrivare un tornado”13.
L’anziano James B. Martino dei Settanta ci ha ricordato: “Se ‘vi siete sentiti di cantare il canto dell’amore che redime, vorrei chiedervi, potete sentirvi così, ora?’ [Alma 5:26]. Se non vi sentite così ora, potete tornare a provare tali sentimenti, ma tenete conto del consiglio di Nefi [in 1 Nefi 15:10–11]. Siate obbedienti, ricordate le volte in cui avete sentito lo Spirito in passato e chiedete con fede. La risposta arriverà e voi proverete l’amore e la pace del Salvatore. La risposta potrebbe non arrivare con la celerità o nel formato che desiderate, ma arriverà. Non arrendetevi! Non arrendetevi mai!”14.
L’anziano Jeffrey R. Holland del Quorum dei Dodici Apostoli ha insegnato che quando “sembra che le preghiere non ricevano mai risposta, […] avete bisogno di fede”. Questa fede, ha detto, deve essere “una fede possente, una fede che ci sostiene qui e ora, non solo nel giorno del giudizio o altrove nella gloria celeste”.15