Giovani Adulti
“Venire a Cristo” – Come possiamo farlo davvero?
Siamo sempre stati incoraggiati a cercare Cristo e a richiamare il Suo potere nella nostra vita, ma non ho sempre saputo come accettare pienamente quell’invito.
Questo è un periodo difficile sulla terra. Anche se attorno a noi ci sono molte cose buone, a volte mi ritrovo a essere spaventata e stanca. Dover affrontare la durezza del mondo e le calamità che sembrano annidarsi dietro a ogni angolo può essere, beh, estenuante.
Per fortuna, siamo benedetti nel sapere che il Salvatore può essere una fonte di conforto nei momenti bui. Forse questo è uno dei motivi per cui le Scritture ci invitano ripetutamente a venire a Cristo (vedere 3 Nefi 9:14), ad avvicinarci a Lui (vedere Dottrina e Alleanze 88:63) e a seguirLo (vedere Luca 18:22). Riceviamo spesso questi inviti anche durante la Conferenza generale e in chiesa.
Sebbene mi sia sempre sforzata di accettare questi inviti, a volte mi sono chiesta che cosa significasse davvero venire a Cristo. Come posso invitare il Suo potere redentore, guaritore e capacitante nella mia vita e come posso attingere a tale potere? Sono mai stata veramente in comunione con Lui? C’è qualche formula segreta? Tuttavia, riflettendo su alcune delle mie esperienze passate, ho scoperto che c’è uno schema che può aiutare me — e ognuno di noi — a venire a Cristo.
Scegliere di credere in Lui
“Credo in Te, Gesù, non ho timor”.
Questa è la mia frase preferita del mio inno preferito, “Credo in te, Gesù” (Inni, 80). Piango ogni volta che la sento! Ho persino scritto queste parole su un biglietto sopra alla mia scrivania in modo da poterle vedere ogni giorno.
Ho scritto queste parole in un periodo buio della mia vita, quando stavo affrontando molte difficoltà, perché mi ricordavano due cose: 1) il Salvatore è reale, e 2) grazie a Lui, non ho nulla da temere. Amo il potere di queste semplici verità. E nella loro semplicità, vedo che anche volgersi a Cristo può essere semplice.
Il presidente Russell M. Nelson ha insegnato:
“Scegliete di credere in Gesù Cristo. […]
La fede in Gesù Cristo è il più grande potere che abbiamo a disposizione nella nostra vita”1.
Questo messaggio possente mi ricorda che spesso complichiamo eccessivamente questo principio basilare del Vangelo. Inciampiamo e commettiamo errori sforzandoci di capire come cercarLo, quando la fede si riduce in verità a una scelta: la scelta di credere in Lui.
Quando penso a come venire al Salvatore, spesso medito sulla donna con il flusso di sangue (vedere Marco 5:25–34). Stese letteralmente il braccio verso di Lui con fede, credendo con tutto il cuore che Egli avrebbe potuto guarirla se lei fosse riuscita solo a toccare la Sua veste. E di fatto, quando Lo toccò, provò immediatamente il miracolo della guarigione.
Ovviamente, non tutti i nostri guai e dolori saranno immediatamente rimossi volgendoci al Salvatore. Tuttavia, proprio come sperimentò questa donna, avere fede nel fatto che Egli è reale, che ha sacrificato volontariamente la Sua vita per noi e che è pronto a stare dalla nostra parte può motivarci a venire a Lui e a iniziare a sentire il Suo potere capacitante nella nostra vita.
Continuare a cercarLo
Tuttavia, questa non è una scelta che facciamo solo una volta: dobbiamo continuare a cercarLo in modo da poter accedere alla Sua grazia e al Suo potere capacitante per tutta la vita. Il presidente Nelson ha parlato dell’importanza di essere costanti in questo impegno: “Nulla apre i cieli come la combinazione di una maggiore purezza, di un’obbedienza esatta, di una ricerca sincera, del nutrirsi abbondantemente ogni giorno delle parole di Cristo nel Libro di Mormon e del tempo regolarmente dedicato al lavoro di tempio e di storia familiare”2.
Possiamo anche continuare a cercarLo invitando lo Spirito nella nostra vita. Tramite il dono dello Spirito Santo, un componente della Divinità può dimorare in noi e collegarci più pienamente con il Padre Celeste e il Salvatore. Non è incredibile? Il presidente Nelson ha insegnato: “La verità più importante di cui lo Spirito Santo vi renderà mai testimonianza è che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente”3.
Le distrazioni del mondo possono farci dimenticare facilmente l’importanza delle piccole azioni che ci avvicinano di più al Salvatore. Nella mia vita, però, vedo un netto contrasto tra quando “[trovo] il tempo per il Signore”4 ogni giorno e quando non lo faccio.
A prescindere da qualunque problema io stia affrontando, quando prego costantemente, seguo i suggerimenti spirituali, dedico del tempo a leggere le Scritture, aiuto i miei antenati a stipulare le alleanze nel tempio e mi pento dei miei peccati, provo un sentimento generale di gioia, coraggio, fiducia e, in ultima analisi, di sicurezza nella mia vita. Sento anche lo Spirito, che mi aiuta a sentirmi connessa a Cristo.
Riconoscere il Suo potere
Di recente ho riletto le pagine di un diario di tanti anni fa per meditare sulle occasioni in cui ho fatto affidamento sul Salvatore. Ho letto della disperazione che ho provato quando sono stata testimone di una situazione di dipendenza nella mia famiglia, sono stata disoccupata, ho attraversato periodi di incertezza e solitudine e ho lottato con la mia salute fisica e mentale. Ho letto di alcuni dei momenti più bui della mia vita, in cui il mio spirito si sentiva schiacciato dal peso delle mie difficoltà.
Tuttavia, riflettendo su queste esperienze, mi sono commossa mentre lo Spirito mi mostrava come Cristo mi aveva confortata e guidata attraverso le mie difficoltà — e lo fa ancora! Nonostante le prove della mia vita, ho potuto trovare tantissima gioia. Ho provato il balsamo guaritore del perdono, ho visto miracoli e ho imparato ad aggrapparmi alla speranza ogni giorno — e so che tutto questo è stato possibile grazie al mio Salvatore, Gesù Cristo. Egli ci aiuta davvero a superare l’impossibile.
A volte può capitare che ci aspettiamo una prova epocale del Salvatore nella nostra vita, ma se compiamo piccoli sforzi per agire con fede imperfetta, facendo un passo alla volta nella Sua direzione, potremmo vedere che Egli ci ha inondato di gioia, forza e sostentamento, e che è sempre stato al nostro fianco. E quando riconosceremo il Suo potere nella nostra vita, vedremo che siamo davvero venuti a Cristo.
L’anziano Michael John U. Teh dei Settanta ha insegnato: “Una comprensione sempre maggiore del fatto che l’Espiazione di Gesù Cristo si applica a noi personalmente e individualmente ci aiuterà a conoscerLo”5. Ed è proprio così! Meditare sulle prove della guarigione, del potere capacitante e dell’amore perfetto del Salvatore nella mia vita mi ha aiutato ad accrescere la mia gratitudine e la mia devozione nei confronti del diventare più simile a Lui.
Accettare l’invito
L’invito a “venire a Cristo” è davvero tanto semplice quanto sembra. Per me, comincia con lo scegliere di credere in Lui e nella Sua Espiazione, il continuare a cercarLo in piccoli modi per avere con me il Suo Spirito e il cercare le prove del Suo potere nella mia vita.
Vi invito — specialmente durante questo periodo natalizio — a scoprire in che modo venire a Cristo può aiutarvi personalmente. Mentre rifletterete con l’aiuto della preghiera, lo Spirito “vi mostrerà tutte le cose che dovrete fare” (2 Nefi 32:5).
Il Salvatore è ed è sempre stato pazientemente in attesa che Lo seguiamo. E se lo faremo, Egli ci tenderà la mano e ci aiuterà a diventare persone migliori di ciò che siamo ora.
Sì, il mondo sta diventando sempre più turbolento e il futuro può sembrare scoraggiante e incerto, ma il presidente Nelson ci ha anche ricordato che cosa è certo: “Se le vostre fondamenta spirituali sono saldamente edificate su Gesù Cristo, non avete alcun bisogno di temere”6.
Io credo davvero in questo con tutto il mio cuore.