Nel nostro regal retaggio
L’unica gioia e felicità duratura che troverete durante la vostra prova terrena la otterrete seguendo il Salvatore.
Ogni anno teniamo una riunione di famiglia sul Lago Bear. È una settimana entusiasmante, che ci consente di conoscere meglio i nostri nipoti. Durante gli ultimi anni li ho ascoltati parlare dei loro successi e dei loro impegni; mi hanno parlato delle crescenti difficoltà di vivere nel mondo senza essere del mondo. I film, la televisione, Internet, i capi di abbigliamento firmati, le manie della moda, le attività contrarie alla santità della domenica moltiplicano le tentazioni. Inoltre le insistenze dei coetanei li obbligano a scelte difficili e a dover decidere se seguire la folla o ergersi a difesa dei principi insegnati loro da genitori convertiti e impegnati e dalla Chiesa.
Quest’anno ho deciso di essere più deciso nell’impartire consigli ai miei nipoti. Volevo dare loro un corredo di principi e concetti tali da aiutarli a resistere alle tentazioni e progredire nel complesso mondo di oggi. La nostra riunione sulle rive del lago dura quattro giorni, perciò decisi di acquistare un contenitore ad anelli per ognuno di loro e indicare l’argomento di discussione che avremmo trattato ogni giorno. Ogni inserto conteneva alcuni passi delle Scritture e citazioni che avevano lo scopo di favorire una discussione proficua tra le generazioni.
Il primo giorno, nelle nostre discussioni, non ci fu molto di interessante, ma l’interesse sembrò poi crescere ogni giorno. L’esperimento ha avuto abbastanza successo, sì da indurmi ad assumere il ruolo di nonno per ognuno di voi giovani che mi ascoltate oggi, per vedere se possiamo suscitare proficue conversazioni tra voi e i vostri genitori nelle vostre case.
Argomento No. 1: Gratitudine per la terra in cui viviamo. Durante una delle prime conferenze della Chiesa tenuta il 2 gennaio 1831, il Signore, tramite rivelazione, dette al profeta Joseph Smith una visione di come Egli aveva cara la terra che aveva creato per i Suoi figli. In Dottrina e Alleanze 38:17—20, leggiamo:
E la terra, Io l’ho creata ricca, ed ecco, è il mio sgabello, per cui di nuovo vi passerò e vi resterò;
E offro e degno concedervi più grandi ricchezze, anzi una terra promessa, una terra riboccante di latte e di miele, sulla quale non vi sarà alcuna maledizione quando verrà il Signore;
Ed Io ve la darò per terra ereditaria, se voi la cercate con tutto il vostro cuore;
E questa sarà la mia alleanza con voi: che voi l’avrete come terra di vostra eredità e per l’eredità dei vostri figli per sempre, finché durerà la terra; e voi la possederete di nuovo nell’eternità, come eredità imperitura (DeA 38:17—20).
Il Signore ci ha favorito concedendoci terre di promessa di cui godere durante la nostra prova terrena. Le nazioni del mondo continueranno ad essere un luogo favorevole ai Suoi figli finché essi confideranno in Lui e Lo seguiranno. Come Suoi speciali giovani figli e figlie, Egli sicuramente si aspetta che voi teniate sempre presenti le abbondanti benedizioni che avete ricevuto da Lui.
Naturalmente le benedizioni sono accompagnate da responsabilità. Ci si aspetta che siamo sottomessi ai re, ai presidenti, ai governatori e ai magistrati e che obbediamo, onoriamo e sosteniamo le leggi. Per obbedire, onorare e sostenere le leggi dobbiamo conoscerle e osservarle. Dobbiamo essere buoni cittadini nella nostra Chiesa, nella scuola e nella comunità. Dobbiamo anche essere pronti a contribuire a servire il prossimo.
Il modo migliore che conosco per dare un contributo al benessere del paese in cui viviamo consiste nel prepararci per il futuro. Il Signore ha promesso che se siamo preparati non abbiamo motivo di temere. Se facciamo uno sforzo per acquisire la migliore istruzione possibile ci troviamo in posizione migliore per essere autosufficienti e per non diventare un fardello per la società in cui viviamo.
Alcune settimane fa ho letto in un giornale quale potenziale capacità di guadagnare corrisponde ai vari livelli di istruzione. La differenza tra una persona che non ha un diploma e una che invece è diplomata è di circa il trentotto per cento. Le possibilità di guadagno tra chi possiede un diploma e chi invece ha una laurea indicano una differenza del venti per cento, e tra la laurea e il dottorato del cinquantasei per cento. L’istruzione serve a qualcosa. Non è mai troppo presto per stabilire la direzione in cui volete procedere per prepararvi per il futuro. Non aspettate sino a quando vi iscrivete all’università per decidere quello che volete studiare. È uno spreco di tempo e di denaro cercare di acquisire un’istruzione senza avere un obiettivo preciso.
Argomento No. 2: Stima di sé. In Salmi 8 il Signore ci fa un quadro di chi siamo e delle possibilità eterne che possiamo realizzare. Egli dice:
«O Eterno, Signor nostro, quant’è magnifico il tuo nome in tutta la terra! O Tu che hai posta la tua maestà nei cieli …
Quand’io considero i tuoi cieli, opra delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte—
che cos’è l’uomo che tu n’abbia memoria? e il figliuol dell’uomo che tu ne prenda cura?
Eppure tu l’hai fatto poco minor di Dio, e l’hai coronato di gloria e d’onore.
Tu l’hai fatto signoreggiare sulle opere delle tue mani, hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi;
O Eterno, Signor nostro, quant’è magnifico il tuo nome in tutta la terra!» (Salmi 8:1, 3-6, 9).
Vi siete mai veduti come giovani angeli incoronati di gloria e di onore? Ognuno dei figli del nostro Padre in cielo è grande al Suo cospetto. Se il Signore vede la grandezza in voi, come dunque dovete considerarvi voi stessi? Tutti abbiamo ricevuto molti doni e capacità. Alcuni hanno la capacità di cantare, altri di dipingere, altri di parlare, altri di ballare, altri di creare cose belle con le loro mani e altri ancora di prestare un servizio di carità. Alcuni possiedono molti talenti, altri soltanto pochi. Non conta né la quantità né la qualità, ma conta lo sforzo che facciamo per sviluppare i talenti e le capacità che abbiamo ricevuto. Non siete in competizione con nessun altro. Siete soltanto in competizione con voi stessi per trarre il massimo vantaggio da ciò che avete ricevuto. Ogni talento che avete sviluppato sarà molto richiesto e vi darà un immenso senso di realizzazione e soddisfazione durante tutta la vita.
Un dono quasi universale che chiunque può sviluppare è un atteggiamento simpatico, un temperamento equilibrato. Vi aprirà più porte e vi darà più buone occasioni di qualsiasi altro attributo al quale posso pensare.
Ricordate inoltre la promessa del Signore riguardo alle cure che dobbiamo dedicare al nostro corpo fisico. Se lo manteniamo puro, lo nutriamo correttamente e gli concediamo il riposo adeguato, saremo tra coloro che «troveranno saggezza e grandi tesori di conoscenza, pure dei tesori nascosti. E correranno e non saranno stanchi, e cammineranno senza venir meno» (Dottrina e Alleanze 89:19—20).
Soprattutto dobbiamo vivere con speranza. Nel libro di Ether, nel Libro di Mormon, Moroni ci ricorda: «E inoltre ricordo che tu dicesti che hai preparato una casa per l’uomo, sì, fra le dimore di tuo Padre, nella quale l’uomo possa avere una più eccellente speranza: pertanto l’uomo deve sperare, o non potrà ricevere un’eredità nel luogo che hai preparato» (Ether 12:32).
Vivete nella speranza che potete realizzarvi, compiere grandi cose e sviluppare i doni che il nostro Padre in cielo vi ha dato, e un giorno «riceverete un’eredità» nelle magioni del Padre.
Argomento No. 3: L’amore della famiglia. Le parole che il profeta Joseph Smith ricordava della meravigliosa apparizione dell’angelo Moroni avvenuta la sera del 21 settembre 1823 comprendevano una promessa speciale fatta alle famiglie:
«Ecco, Io vi rivelerò il Sacerdozio, dalla mano del profeta Elia, prima della venuta del grande e terribile giorno del Signore.
Ed Egli pianterà nel cuore dei figli le promesse fatte ai padri, e i cuori dei figli si volgeranno verso i loro padri.
Se non fosse così, la terra intera sarebbe completamente devastata alla sua venuta» (DeA 2:1—3).
Questa grande visione data al profeta Joseph Smith ristabilì la dottrina dell’eternità della famiglia. L’eternità della famiglia è il concetto fondamentale del vangelo del nostro Salvatore. Non vi sarebbe motivo che Egli tornasse sulla terra a governare e regnare sul Suo regno, se l’unità familiare eterna non fosse stata stabilita per i figli del nostro Padre in cielo. Quando comprendiamo il ruolo eterno della famiglia, il compito di coltivare e rendere più forti i legami familiari, assume un significato ancora più grande.
Ho assistito con grande interesse all’arrivo di una nuova nipote nella nostra famiglia. Si è subito stabilito un legame con suo fratello e sua sorella, che la tenevano in braccio con tanta tenerezza e cure affettuose.
Imparate ad apprezzare cosa significa appartenere a una famiglia eterna. Ricordate che fate parte di un nucleo eterno che ha bisogno di tutti i vostri sforzi. Assicuratevi di donare affetto, gentilezza, comprensione, considerazione e un grande amore alla vostra famiglia eterna.
L’ultimo argomento che citai nei contenitori aveva il titolo: «Amore di Dio». In una rivelazione ricevuta dal profeta Joseph Smith nel 1831 leggiamo: «Quindi io do loro un comandamento, dicendo: Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutto il tuo potere, tutto il tuo spirito e tutta la tua forza, e serviLo nel nome di Gesù Cristo» (DeA 59:5).
Il Signore parla del cuore per descrivere i sentimenti più profondi dei Suoi figli. Le Scritture sono piene di riferimenti al cuore come, ad esempio, puri di cuore, abbondanza di cuore, cuore allegro, ecc. In 1 Samuele leggiamo: «L’Eterno non guarda a quello a cui guarda l’uomo: l’uomo riguarda all’apparenza, ma l’Eterno riguarda al cuore» (1 Samuele 16:7).
Abbiamo nel cuore un senso di gratitudine, di devozione per il Padre? Il nostro cuore è aperto a Colui al Quale dobbiamo ogni cosa? La prova della nostra devozione al Signore sembra essere il modo in cui Lo serviamo.
È insito nella nostra anima il desiderio di essere liberi. Il Signore lo sapeva e ci concesse questo periodo di prova terrena. Ma questa libertà è accompagnata dalla responsabilità. Ci è comandato di non sprecare il nostro tempo, di non seppellire i nostri talenti e pertanto non usarli. Ci si aspetta che rendiamo migliore la nostra vita grazie alla nostra iniziativa e ai nostri sforzi. Dobbiamo scoprire il nostro rapporto personale con il Padre eterno. Dobbiamo acquisire la nostra testimonianza. Dobbiamo decidere se adeguare la nostra vita alle norme del Signore. Dobbiamo scegliere come fece Giosuè, quando disse:
«E se vi par mal fatto servire all’Eterno, scegliete oggi a chi volete servire: o agli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume, o agli dèi degli Amorei, nel paese de’ quali abitate; quanto a me e alla casa mia, serviremo all’Eterno» (Giosuè 24:15).
Un giorno ho letto un articolo che diceva che se i datori di lavoro non assumono oggi dei giovani intelligenti di sedici anni in possesso di una buona conoscenza e di spiccata propensione per la tecnologia, entro dieci anni saranno obsoleti e incapaci di competere con gli altri. L’epoca in cui vivete è meravigliosa, ma tutte le maggiori occasioni di progresso che vi si presentano sono accompagnate dalla difficoltà di rimanere vicino al Signore e di obbedire alle Sue leggi. Questo è il modo di rimanere forti e capaci di resistere alla moltitudine delle lusinghe del mondo.
L’ultimo argomento contenuto nel fascicolo che regalai ai miei nipoti era la mia personale testimonianza della verità del vangelo del nostro Signore e Salvatore. Lascio la mia testimonianza a ognuno di voi, magnifici giovani, che io so che Dio vive e che dirige il Suo lavoro tra i Suoi figli qui sulla terra. So che Egli mandò Suo figlio nel mondo perché compisse un sacrificio espiatorio per tutta l’umanità, e che coloro che abbracciano il Suo vangelo e lo seguono godranno della vita eterna, il più grande dono che Dio ha fatto ai Suoi figli. So che Egli diresse la restaurazione del Vangelo qui sulla terra tramite il ministero del profeta Joseph Smith. So che l’unica gioia e felicità duratura che troverete durante la vostra prova terrena la otterrete seguendo il Salvatore, obbedendo alle Sue leggi e osservando i Suoi comandamenti. Questa è la testimonianza che vi porto, nel nome del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Amen. 9