Prima le cose più importanti
«Fate del vostro meglio in questa vita per ottenere una famiglia ideale. Per aiutarvi a fare ciò, meditate sui principi contenuti nel proclama sulla famiglia e metteteli in pratica».
Purtroppo noi non riusciamo a ricordare uno dei momenti più belli della nostra vita, quando eravamo pieni di entusiasmo e gratitudine. Questa esperienza avvenne quando eravamo nella vita pre-terrena, quando fummo informati che era finalmente arrivato il momento di lasciare quel mondo di spiriti per venire sulla terra con un corpo. Sapevamo di poter apprendere, tramite l’esperienza personale, le lezioni che ci avrebbero reso felici sulla terra; lezioni che ci avrebbero portati all’esaltazione e alla vita eterna come esseri celesti e glo-rificati alla presenza del nostro Padre celeste e del Suo Beneamato Figliolo. Sapevamo che sarebbe stato difficile, perché saremmo vissuti in un ambiente in cui conviveva sia la rettitudine che la malvagità. Eppure, certamente avevamo deciso che a qualunque costo, qualsiasi impegno e prova ci sarebbero stati richiesti, saremmo tornati vincitori. Fu deciso che noi saremmo venuti sulla terra quando ci sarebbe stata la pienezza del Vangelo. Siamo arrivati quando era già stata organizzata la Sua chiesa e stabilita l’autorità del sacerdozio per celebrare le sacre ordinanze del tempio. Già pensavamo al momento in cui saremmo nati in una casa in cui i genitori avrebbero saputo darci affetto, nutrirci, rafforzarci e insegnarci la verità. Sapevamo che col tempo avremmo avuto la possibilità di formare la nostra famiglia eterna, come mariti o mogli, padri o madri. Quanto dobbiamo aver gioito a quel pensiero.
Queste parole descrivono lo scopo principale della nostra esperienza sulla terra:
«faremo una terra sulla quale costoro possano dimorare;
E in questo modo li metteremo alla prova, per vedere se essi faranno tutte le cose che il Signore loro Dio comanderà loro;
E a coloro che mantengono il loro primo stato, sarà dato in aggiunta; e coloro che non mantengono il loro primo stato non avranno gloria nello stesso regno con quelli che mantengono il loro primo stato; e a coloro che mantengono il loro secondo stato sarà aggiunta gloria sul loro capo per sempre e in eterno» (Abrahamo 3:24–26).
Dopo che Adamo fu posto sulla terra, Dio disse: «Facciamo un aiuto adatto all’uomo; poiché non è bene che l’uomo sia solo» (Abrahamo 5:14). Eva e Adamo formarono la prima famiglia. Dio disse: «Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie» (Mosè 3:24). Essi ebbero dei figli che a loro volta formarono delle famiglie. «E Adamo ed Eva, sua moglie, non cessarono di invocare Dio» (Mosè 5:16). Fu quindi dato il modello della famiglia, essenziale nel Piano di felicità del Padre, e ci fu ricordato di invocare Dio senza posa. Noi stiamo vivendo quel piano. Grazie al Vangelo restaurato sappiamo che esiste una famiglia ideale. Questa è una famiglia composta da un retto detentore del sacerdozio di Melchisedec con una retta moglie suggellata a lui e i figli nati nell’alleanza o suggellati a loro. Con la madre nella casa in un ambiente in cui regna un sentimento di affetto e uno spirito di servizio, i genitori insegnano ai figli, con l’esempio e con il precetto, le vie del Signore e i Suoi principi. Essi svolgono il ruolo stabilito divinamente e descritto nel Proclama sulla famiglia. I loro figli crescono vedendo mettere in pratica gli insegnamenti sin dalla nascita. Sviluppano le virtù dell’obbedienza, dell’integrità, dell’amore per Dio e della fede nel Suo santo piano. A tempo debito, ognuno di questi figli cerca una compagna o un compagno con gli stessi ideali e desideri. Sono suggellati nel tempio, hanno dei figli e il piano eterno continua e le generazioni si rafforzano.
Per tutta la vostra vita terrena, cercate di raggiungere l’obiettivo di questa vita attraverso la famiglia ideale. Benché non siate ancora riusciti a raggiungere quell’ideale, fate tutto ciò che è in vostro potere, tramite l’obbedienza e la fede nel Signore, di avvicinarvici sempre di più, secondo la vostra capacità. Non lasciate che alcunché vi distolga da questo obiettivo. Se ciò richiede grandi cambiamenti nella vostra vita personale, fateli. Quando giungete all’età e alla maturità necessaria, ottenete tutte le ordinanze del tempio che potete ricevere. Se per il momento questo non comprende il suggellamento nel tempio a un coniuge degno, vivete per poterlo ottenere. Pregate per questo obiettivo. Esercitate la fede per raggiungerlo. Non fate mai nulla che vi farebbe diventare indegni di ricevere tale benedizione. Se avete perso la visione del matrimonio eterno, riottenetela. Se il vostro sogno richiede pazienza, imparate ad averla. Io e i miei fratelli abbiamo pregato e lavorato per trent’anni prima che nostro padre, non membro della Chiesa, e nostra madre, meno attiva, fossero suggellati nel tempio. Non siate impazienti. Fate del vostro meglio. Non possiamo dire se riceveremo queste benedizioni da questa parte del velo o dall’altra, ma il Signore manterrà le Sue promesse. Nella Sua saggezza infinita, Egli renderà possibile che voi riceviate tutto che vi siete dimostrati degni di ricevere. Non lasciatevi scoraggiare. Vivere il più possibile secondo il modello ideale porterà grande felicità, soddisfazione e crescita alla vostra vita terrena, qualunque siano le circostanze della vita.
Satana e il suo esercito faranno tutto ciò che è in loro potere per non permettervi di ottenere le ordinanze necessarie per diventare una famiglia ideale. Cercherà di distrarvi per non permettervi di concentrarvi con tutta la vostra mente e cuore nel crescere una famiglia forte e badare ai figli come richiesto dal Signore.
Ci sono forse così tante cose interessanti e entusiasmanti da fare, oppure così tanti problemi che vi schiacciano, che è difficile concentrarvi su ciò che è veramente importante? Quando le cose mondane si affollano, troppo spesso sia dà la priorità alle cose sbagliate. Allora è facile dimenticare lo scopo fondamentale della vita. Satana ha un mezzo molto efficace da usare contro le persone rette: la distrazione. Vuole che i giusti riempiano la loro vita con «cose buone», in modo che non ci sia spazio per le cose essenziali. Siete forse caduti, incoscientemente, nella trappola?
«Pertanto gli uomini sono liberi secondo la carne; e sono date loro tutte le cose che sono opportune per l’uomo. E sono liberi di scegliere la libertà e la vita eterna, tramite il grande Mediatore di tutti gli uomini, o di scegliere la schiavitù e la morte,… poiché [il diavolo] cerca di rendere tutti gli uomini infelici come lui» (2 Nefi 2:27).
Perché vi è stato dato il libero arbitrio? Solo per avere una vita piacevole e compiere delle scelte per fare tutto ciò che volete? Oppure vi è una ragione più importante—essere in grado di fare le giuste scelte che vi permetteranno di raggiungere lo scopo per cui siete sulla terra e stabilire delle priorità nella vostra vita che vi assicureranno lo sviluppo e la felicità che il Signore vuole che riceviate?
Di recente ho incontrato un giovane brillante, con un grande potenziale. Era indeciso se andare in missione. Ha deciso di non andare all’università, per il momento. Nel tempo libero fa solo ciò che gli va. Non lavora, perché non ne ha bisogno, e poi questo toglierebbe tempo al divertimento. Ha frequentato il Seminario, senza veramente pensare a vivere personalmente secondo la conoscenza ottenuta. Gli ho fatto notare: «Oggi stai facendo delle scelte che sembrano darti ciò che vuoi: una vita facile con tanto divertimento e poco sacrificio. Puoi farlo per un po’, ma ogni decisione presa oggi riduce le decisioni che puoi prendere nel futuro. Stai scartando delle possibilità e opportunità. Verrà il giorno, fra non molto, in cui dovrai passare il resto della tua vita a fare cose che non vorresti, in luoghi in cui non vorresti essere, perché non ti sei preparato. Non stai approfittando delle opportunità che ti si presentano».
Gli ho detto che tutto ciò che a me è più caro oggi ha avuto inizio sul campo di missione. La missione non è un servizio reso a noi stessi. Eppure grazie alla missione cresciamo e ci prepariamo per il futuro. I missionari si concentrano sulle altre persone, si avvicinano di più al Signore e imparano veramente i Suoi insegnamenti. Essi incontrano delle persone interessate nel messaggio ma senza conoscerne il valore. I missionari cercano con tutte le loro forze—la preghiera, il digiuno e la testimonianza—di aiutare le persone ad accettare la verità. La missione ci insegna a essere guidati dallo Spirito, a comprendere lo scopo della nostra vita sulla terra e come soddisfarlo. Gli ho dato una benedizione. Lasciandolo, ho pregato sinceramente il Signore di aiutarlo a porsi le giuste priorità, altrimenti non raggiungerà lo scopo della vita.
Prendete in considerazione l’esempio, in netto contrasto, di un altro giovane. Negli anni ho osservato come i suoi genitori gli insegnarono sin dall’infanzia a obbedire senza alcuna deviazione ai comandamenti di Dio. Lo educarono, con l’esempio e il precetto, insieme agli altri figli, a vivere secondo la verità. Lo incoraggiarono a sviluppare la disciplina e il sacrificio per raggiungere obiettivi degni. Per instillare nel suo carattere quelle virtù scelse di praticare il nuoto. L’allenamento la mattina presto richiedeva disciplina e sacrificio. Col tempo divenne molto bravo.
Poi iniziarono ad arrivare i problemi: per esempio, un campionato di nuoto svolto la domenica. Avrebbe partecipato? Avrebbe giustificato il venir meno alla regola di non nuotare la domenica con il voler aiutare la sua squadra a vincere il campionato? No, lui non cedette, anche se i suoi compagni facevano molta pressione. Fu offeso, persino picchiato. Ma lui non cedette. Essere rigettato dagli amici, la solitudine e la pressione degli altri portarono momenti di tristezza e di pianto. Ma lui non cedette. Stava imparando per esperienza personale cosa significavano le parole che Paolo disse a Timoteo: «Tutti quelli che voglion vivere piamente in Cristo Gesù, saranno perseguitati» (2 Timoteo 3:12). Negli anni questo modello di retto vivere—ottenuto con centinaia di giuste scelte, alcune delle quali prese malgrado le grandi difficoltà—gli permisero di sviluppare un carattere forte e capace. Ora, come missionario, è apprezzato dai colleghi per la sua capacità di lavorare, la sua conoscenza della verità, la sua devozione incrollabile e la sua determinazione a parlare del Vangelo. Colui che prima fu rigettato dai suoi compagni, oggi è diventato un dirigente rispettato dai suoi compagni. Possiamo imparare qualcosa da questo esempio?
Benché possiamo trovare piacere a fare il bene, questo non è lo scopo principale per cui siamo sulla terra. Cercate di conoscere e fare la volontà del Signore, non solo ciò che vi piace o che rende la vita facile. Conoscete il Suo Piano di felicità. Sapete cosa fare, o lo potete sapere tramite lo studio e la preghiera. Fatelo volontariamente.
Il Signore ha dichiarato:
«Non è opportuno che io comandi in ogni cosa; poiché colui che è costretto in ogni cosa è un servitore indolente e non saggio; pertanto non riceve ricompensa.
…Gli uomini dovrebbero essere ansiosamente impegnati in una buona causa, e compiere molte cose di loro spontanea volontà, e portare a termine molte cose giuste;
Poiché il potere sta in loro, col quale sono arbitri di se stessi. E nella misura in cui gli uomini fanno il bene, non perderanno in alcun modo la loro ricompensa.
Ma colui che non fa nulla finché non gli sia comandato, e accetta un comandamento con cuore dubbioso e lo rispetta con indolenza, è dannato» (DeA 58:26–29).
Una cosa che ognuno di noi sa bene è che riceviamo ciò che paghiamo. Questo è valido anche per le cose spirituali. Riceverete ciò che pagate con l’obbedienza, la fede in Gesù Cristo, l’applicazione diligente dei principi imparati nel corso della vita. Ciò che si ottiene è la forza di carattere, lo sviluppo delle proprie capacità, il raggiungimento dello scopo della vita terrena: essere messi alla prova.
Spesso ai funerali si dice che il defunto riceverà tutte le benedizioni della gloria celeste quando quella persona non si è qualificata per ottenere le ordinanze necessarie e non ha rispettato le alleanze fatte. Ciò non succederà. Tali benedizioni si possono ottenere soltanto soddisfacendo i requisiti posti dal Signore. La Sua misericordia non può far venir meno ai requisiti della Sua legge. Questi devono essere soddisfatti.
Vi sono dei luoghi santi in cui sembra più facile discernere le indicazioni dello Spirito Santo. Il tempio è tale luogo. Trovate un posto ritirato e silenzioso in cui potete andare, ogni tanto, per ponderare e lasciare che il Signore vi diriga. Ognuno di noi ha bisogno, periodicamente, di vedere a che punto si trova e controllare se è sul giusto sentiero. Presto, potreste beneficiare dal rispondere a queste domande personali:
Quali sono gli obiettivi che voglio raggiungere in questa vita?
Come utilizzo il tempo libero? Una parte di questo lo utilizzo per raggiungere i miei obiettivi?
Faccio qualcosa che so che non dovrei fare? Se si, mi pentirò e non lo farò più, a partire da questo momento?
Mettete al primo posto le cose più importanti. Fate del vostro meglio in questa vita per ottenere una famiglia ideale. Per aiutarvi a fare ciò, meditate sui principi contenuti nel proclama sulla famiglia e metteteli in pratica. Porto testimonianza che il Signore vive. Egli vi ama. Se vivete in modo degno e onesto e cercate il Suo aiuto, Egli vi guiderà e rafforzerà, vi farà conoscere la Sua volontà e vi metterà in grado di compierla. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.