La preparazione personale per ricevere le benedizioni del tempio
«Anche coloro che entrano nel tempio devono possedere questo attributo di santità… Possiamo raggiungere la santità solamente rimanendo saldi al Vangelo e impegnandoci personalmente».
Sotto la direzione ispirata del presidente Gordon B. Hinckley, mai come ora è stato possibile accedere al tempio. Sul muro di ogni tempio si trovano scritte le parole «Santità al Signore».1 Ciò definisce come sacri il tempio e i suoi propositi. Anche coloro che entrano nel tempio devono possedere questo attributo di santità.2 Potrebbe sembrare più facile attribuire la santità a un edificio piuttosto che agli individui che lo abitano. Possiamo raggiungere la santità solamente rimanendo saldi al Vangelo e impegnandoci personalmente. Nel corso della storia, i servi di Dio hanno ripetutamente messo in guardia dalla corruzione. Giacobbe, il fratello di Nefi, scrisse: «Vi parlerei di santità; ma siccome non siete santi, e voi mi considerate come un insegnante, è senz’altro necessario… che io vi insegni le conseguenze del peccato».3
Anche io avverto la stessa responsabilità di insegnante. Proprio come il tempio è preparato per i nostri membri, così anche i membri devono essere preparati per il tempio.
IL TEMPIO
Il tempio è la casa del Signore. L’espiazione di Gesù Cristo che sta alla base di ogni ordinanza e alleanza al tempio e al centro del piano di salvezza. Ogni attività, ogni lezione, ciò che facciamo nella Chiesa, tutto è rivolto al Signore e alla Sua santa dimora. Il nostro impegno nel proclamare il Vangelo, perfezionare i Santi e redimere i morti; tutto ciò rimanda al tempio. Andare al tempio è il simbolo della nostra appartenenza alla Chiesa,4 e testimonia la nostra fede nella vita dopo la morte, oltre a essere un sacro passo verso la gloria eterna nostra e della nostra famiglia.
Il presidente Hinckley disse: «Questi edifici, unici e meravigliosi, e le ordinanze che in essi vengono fatte, rappresentano il momento più importante della nostra fede. Queste ordinanze diventano l’espressione più profonda della nostra teologia».5
Andare al tempio è una benedizione meravigliosa. Ma prima di farlo dobbiamo dimostrarcene degni. Non dovremmo fare le cose di fretta. Non possiamo permetterci di arrivarvi impreparati e poi venir meno alle alleanze che non eravamo ancora pronti a fare. Venir meno alle alleanze fatte è peggio che non stringerle affatto.
L’INVESTITURA
Al tempio riceviamo l’investitura. Questa è, letteralmente parlando, un dono. Nel ricevere questo dono dovremmo sforzarci di comprendere perché mantenere le sacre alleanze fatte sia una cosa tanto importante. Ogni ordinanza del tempio non è «un semplice rituale, bensì una promessa solenne».6
L’investitura del tempio è stata rivelata divinamente. Ciò si comprenderà meglio tramite la rivelazione cercata nelle nostre preghiere personali dette con cuore sincero.7 Il presidente Brigham Young disse: «Ricevere l’investitura significa fare tutte quelle ordinanze, nella Casa del Signore, di cui avremo bisogno, una volta lasciata questa vita, per tornare alla presenza del Padre,… e ricevere l’esaltazione».8
IL POTERE DI SUGGELLAMENTO
Nel prepararci a ricevere l’investitura e le altre ordinanze del tempio, dobbiamo comprendere il potere di suggellamento dato al sacerdozio. Gesù si riferiva a questo potere quando disse agli apostoli: «Tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato nei cieli».9 Quello stesso potere è stato restaurato negli ultimi giorni. Proprio come il sacerdozio–che non ha inizio né fine–anche l’effetto delle ordinanze sacerdotali è eterno e ci permette di unire per sempre le famiglie.
Le ordinanze del tempio, le alleanze e i suggellamenti fanno sì che gli individui si possano riconciliare con Dio e le famiglie possano essere suggellate oltre la morte. L’obbedienza alle alleanze strette al tempio ci rende degni di ottenere la vita eterna: il dono più grande che Dio abbia fatto all’uomo.10 La vita eterna è molto di più dell’immortalità. La vita eterna è l’esaltazione nel regno più alto, il regno celeste, la stessa vita che Dio vive.
LA RACCOMANDAZIONE PER IL TEMPIO
Prepararsi per andare al tempio significa anche essere degni di riceverne la raccomandazione. Il nostro Redentore richiede che il tempio sia protetto da ogni forma di dissacrazione. Nulla che è impuro può entrare nella Sua Santa Casa.11 Coloro che sono preparati, al contrario, sono i benvenuti. Ogni persona che richiede una raccomandazione viene intervistata da un giudice in Israele, il vescovo, e dal presidente di palo.12 Essi detengono le chiavi del sacerdozio e hanno la responsabilità di aiutarci a capire quando è giunto il momento più appropriato per recarsi al tempio. Le interviste toccheranno punti fondamentali. Ci verrà chiesto se obbediamo alla legge della decima, alla Parola di Saggezza, e se sosteniamo i dirigenti della Chiesa. Ci chiederanno se siamo onesti, se siamo moralmente puri e onoriamo il potere della procreazione come sacro dono datoci dal nostro Creatore.
Perché queste domande sono così importanti? Esse sono ciò che qualificano la nostra fede. Ci aiutano a capire se viviamo veramente come figli dell’alleanza,13 e se siamo in grado di resistere alla tentazione e al peccato.14 Inoltre, le interviste ci aiutano a comprendere se viviamo secondo le leggi del nostro Dio vivente o se, piuttosto, i nostri cuori «non abbiano posto nelle ricchezze… e nelle cose vane del mondo».15
Non è difficile capire questi requisiti. Poiché il tempio è la casa del Signore, solamente Lui può dettare le condizioni per entrarvi. Si entra come Suo ospite. Avere una raccomandazione per il tempio è un privilegio che non ha prezzo e un segno tangibile della nostra obbedienza a Dio e ai profeti.16
LA PREPARAZIONE ESTERIORE PER ANDARE AL TEMPIO
Ci si prepara ad andare al tempio indossando abiti adeguati. Un abbigliamento sportivo non è adatto al luogo. «Dobbiamo vestirci in un modo che ci consentirebbe di sentirci a nostro agio a una riunione sacramentale o a un raduno corretto e dignitoso».17
Dentro il tempio, ci si veste di bianco per ricordare che il popolo di Dio deve essere puro.18 Nazionalità, lingua, o posizione nella Chiesa sono cose di secondaria importanza. Questa omogeneità di abbigliamento sta a significare che, agli occhi del nostro Creatore, siamo tutti uguali. 19
Gli sposi si recano al tempio per essere sposati per il tempo e l’eternità. La sposa indosserà un abito bianco a manica lunga, che sia modesto nel tessuto e nel modello, senza elaborati ornamenti. Anche lo sposo vestirà di bianco. Coloro che si recheranno ad assistere alla cerimonia non indosseranno lo smoking.
Indossare l’indumento del tempio ha un profondo significato spirituale. Esso rappresenta un impegno duraturo.20 Proprio come il Salvatore dimostrò la necessità di resistere fino alla fine, anche noi, indossando l’indumento, dimostriamo di volerci rivestire dell’armatura di Dio.21 In questo modo ci dimostriamo fedeli a Dio e alle alleanze che abbiamo stretto con Lui.22
LA PREPARAZIONE SPIRITUALE AL TEMPIO
Oltre ad una preparazione fisica, vi deve anche essere una preparazione spirituale. Poiché le ordinanze e le alleanze del tempio sono sacre, abbiamo l’obbligo di non parlarne al di fuori del tempio. Vi sono, tuttavia, alcuni principi di cui è possibile parlare.
Ogni tempio è un luogo di apprendimento.23 Lì veniamo istruiti alla maniera del Maestro.24 Il Suo modo di insegnare è profondamente diverso da quello di chiunque altro. Esso è antico e carico di simbolismo. Possiamo imparare molto dal significato di ogni singolo simbolo.25 Gli insegnamenti impartitici al tempio sono meravigliosamente semplici e semplicemente meravigliosi. Possono essere compresi dagli umili quanto dalle menti più brillanti.
La preparazione spirituale si accresce con lo studio. Vorrei consigliare a coloro che si recano al tempio per la prima volta, di leggere i seguenti riferimenti che si trovano nel Dizionario Biblico:26 «Unzione»,27 «Espiazione»,28 «Cristo»,29 «Alleanza»,30 «Caduta di Adamo»,31 «Sacrifici»,32 e «Tempio».33 Ciò permetterà di poggiare su fondamenta più solide.
Anche la lettura dell’Antico Testamento34 e dei libri di Mosè e Abrahamo, che si trovano in Perla di Gran Prezzo, ci può aiutare. Queste antiche Scritture si rivelano ancora più illuminanti per chi si è già recato al tempio per ricevere la propria investitura. Esse ribadiscono quanto sia antico il lavoro del tempio.35
Con ogni ordinanza, si fà un’alleanza, una promessa. L’alleanza fatta con Dio non è restrittiva, bensì ci protegge. Questo non è un concetto nuovo. Ad esempio, se la nostra riserva d’acqua non è pura, dovremo filtrare l’acqua per assicurarci che non vi siano contenuti ingredienti nocivi. Le alleanze fatte col Signore ci aiutano a mantenere pura la nostra mente, in modo che nulla ci possa nuocere. Quando decidiamo di evitare tutto ciò che non è da Dio36, non perdiamo nulla che abbia valore; guadagneremo, invece, la gloria celeste. Le alleanze non ci impediscono di svilupparci; al contrario, ci elevano oltre i limiti del nostro potere e delle nostre prospettive.
UNA PROSPETTIVA ETERNA
Il presidente Hinckley ha spiegato questa sublime prospettiva: «Vi è uno scopo al di là della Risurrezione», ha detto. «Essa rappresenta l’esaltazione nel regno del Padre. Inizierà con l’accettazione di Dio quale Padre Eterno e di Suo Figlio quale Redentore vivente. Implicherà il partecipare a varie ordinanze, ognuna delle quali è importante e necessaria. La prima di queste ordinanze è il battesimo per immersione, senza il quale, secondo la legge del Signore, nessuno può entrare nel regno di Dio. Il battesimo deve essere seguito dalla nascita dello Spirito, il dono dello Spirito Santo. Poi, in successione, negli anni futuri, gli uomini saranno ordinati al sacerdozio, e tutti, uomini e donne che ne sono degni, potranno godere delle benedizioni del tempio. Le benedizioni del tempio includono l’abluzione e l’unzione, cosicché possiamo presentarci puri di fronte al Signore. Includono inoltre… gli obblighi e le benedizioni che ci spingono a vivere secondo i principi del Vangelo. Includono, infine, le ordinanze di suggellamento tramite le quali ciò che viene legato in terra sarà legato anche in cielo, provvedendo in tal modo, alla continuità della famiglia».37
Ho imparato che le benedizioni del tempio acquisiscono un significato particolare quando la morte ci priva di una persona cara. Sapere che il dolore della separazione è solo temporaneo ci porta una pace che trascende la comprensione umana.38 La morte non può dividere le famiglie che sono state suggellate al tempio. Esse accettano la morte come parte necessaria del grande piano di felicità stabilito da Dio.39
Questa prospettiva ci aiuta a mantenere fede alle alleanze stipulate. Il presidente Boyd K. Packer ha sottolineato come «le ordinanze e le alleanze fatte diventino le nostre credenziali per arrivare alla presenza di Dio. Riceverle degnamente è lo scopo di una vita, mantenerle è la sfida che la vita stessa ci assegna».40
Le ordinanze del tempio si riferiscono al progresso personale dell’individuo così come alla redenzione dei suoi antenati. «Poiché la loro salvezza è necessaria ed essenziale alla nostra salvezza,… essi senza di noi non possono essere resi perfetti, neppure noi senza i nostri morti possiamo essere resi perfetti».41 Svolgere questo lavoro per loro ci dà la possibilità di avere molteplici occasioni di recarci al tempio. Un tale servizio richiede impegno e pianificazione. Facendo per gli altri ciò che essi da soli non potrebbero fare, emuliamo il cammino percorso dal Salvatore, il quale accettò l’Espiazione affinché gli altri uomini fossero benedetti e potessero vivere.
Un giorno incontreremo il nostro Creatore e staremo in giudizio di fronte a Lui.42 Saremo giudicati secondo le ordinanze e le alleanze fatte, le azioni e i desideri del nostro cuore.43
Nel frattempo, in questo mondo piagato dall’indebolimento spirituale, coloro che sono pronti a ricevere le benedizioni del tempio, possono fare la differenza? Certamente! Essi sono «il popolo dell’alleanza del Signore,… armato di rettitudine e del potere di Dio, in gran gloria».44 Il loro esempio può edificare tutto il genere umano. Di questo rendo testimonianza nel nome di Gesù Cristo, amen.