2010–2019
Essere genitori coraggiosi
Ottobre 2010


10:38

Essere genitori coraggiosi

Ciò di cui il mondo ha realmente bisogno sono genitori coraggiosi, madri e padri che non hanno paura di parlare francamente e di prendere posizione.

Oggi voglio rivolgermi ai genitori degli adolescenti. I vostri intelligenti ed energici ragazzi sono il futuro della Chiesa e per questo motivo sono uno dei bersagli preferiti dell’avversario. Molte madri e molti padri fedeli, che oggi ascoltano la conferenza, pregano per ricevere risposte che possano aiutarli a guidare i loro figli in questi anni importanti. Il mio nipote più grande ha da poco compiuto tredici anni, perciò l’argomento mi sta a cuore. Non esistono genitori perfetti e neppure risposte facili, ma ci sono principi di verità su cui possiamo fare affidamento.

Il tema dell’AMM per i Giovani Uomini e le Giovani Donne per il 2010 è stato tratto dal libro di Giosuè. Inizia con le parole: “Sii forte e fatti animo; non ti spaventare” (Giosuè 1:9). Questa frase sarebbe un buon tema anche per i genitori. In questi ultimi giorni, ciò di cui il mondo ha realmente bisogno sono genitori coraggiosi, madri e padri che non hanno paura di parlare francamente e di prendere posizione.

Immaginate per un momento che vostra figlia sia seduta sulle rotaie quando voi sentite il fischio del treno. L’avvertireste di togliersi dai binari? O esitereste, preoccupati che possa pensare che siete iperprotettivi? Se ignorasse il vostro avvertimento, non la mettereste velocemente in salvo? Certo che lo fareste. L’amore che nutrite per vostra figlia vi farebbe mettere da parte qualsiasi altra considerazione. Considerereste la sua vita molto più importante della sua volontà temporanea.

Le sfide e le tentazioni colpiscono i nostri giovani alla velocità e con la forza di un treno in corsa. Nel proclama sulla famiglia ci viene ricordato che i genitori hanno la responsabilità di proteggere i figli,1 sia spiritualmente che fisicamente.

Nel Libro di Mormon si legge di Alma il Giovane che dava consigli al figlio ribelle. Corianton aveva commesso gravi errori mentre serviva una missione fra gli Zoramiti. Alma lo amava tanto che affrontò direttamente il problema. Esternò al figlio la profonda delusione per la sua immoralità e gli spiegò le gravi conseguenze del peccato.

Ogni volta che leggo le coraggiose parole di Alma ricevo ispirazione: “Ed ora lo Spirito del Signore mi dice: Ordina ai tuoi figli di fare il bene… perciò ti comando, figlio mio, nel timore di Dio, di astenerti dalle tue iniquità” (Alma 39:12). L’intervento tempestivo del padre creò una svolta nel comportamento di Corianton, il quale si pentì e poi servì una missione fedelmente (vedere Alma 42:31; 43:1–2).

A contrasto con l’esempio di Alma c’è quello di un altro padre di cui leggiamo nelle Scritture: Eli, nell’Antico Testamento. Eli, mentre il profeta Samuele era un fanciullo, serviva come sommo sacerdote in Israele. Le Scritture spiegano che il Signore lo rimproverò severamente “poiché i suoi figli hanno attratto su di sé la maledizione, ed egli non li ha repressi” (1 Samuele 3.13). I figli di Eli non si pentirono mai e tutta Israele soffrì a causa del loro comportamento insensato. La storia di Eli ci insegna che i genitori che amano i propri figli non possono permettersi di lasciarsi intimorire da loro.

Alcuni anni fa alla conferenza generale, l’anziano Joe J. Christensen ci ricordò che “il ruolo di genitori non è una gara di simpatia”.2 Sulla stessa linea, l’anziano Robert D. Hales ha osservato: “A volte abbiamo paura dei nostri figli, abbiamo paura di dar loro dei consigli per tema di offenderli”3.

Alcuni anni fa nostro figlio di diciassette anni voleva andare via un fine settimana con i suoi amici che erano tutti bravi ragazzi. Chiese il permesso di andare. Volevo dirgli di sì ma per qualche ragione l’idea di quel viaggio mi faceva sentire a disagio. Espressi quei sentimenti a mia moglie, la quale mi diede un grande sostegno. “Dobbiamo dare ascolto alla voce di ammonimento”, disse.

Naturalmente nostro figlio rimase deluso e chiese perché non volevamo lasciarlo andare. Gli risposi onestamente che non sapevo il perché. “È solo che non mi sento a mio agio quando penso a questo viaggio”, gli spiegai, “e ti voglio troppo bene per ignorare questi sentimenti interiori”. Rimasi abbastanza sorpreso quando disse: “Va bene, papà. Capisco”.

I giovani capiscono più di quanto ci rendiamo conto; perché anche loro hanno il dono dello Spirito Santo. Cercano di riconoscere lo Spirito quando parla e osservano il nostro esempio. Da noi imparano a prestare attenzione ai suggerimenti dello Spirito, che se “non si sentono a proprio agio verso qualcosa”, è meglio non continuare.

È importante che marito e moglie siano uniti quando prendono decisioni come genitori. Se uno dei genitori si sente a disagio verso qualcosa, allora il permesso non deve essere dato. Se uno dei genitori si sente a disagio per un film, un programma televisivo, un videogioco, una festa, un abito, un costume da bagno o una pagina di Internet, abbiate il coraggio di sostenervi reciprocamente e di dire “no”.

Vorrei leggervi parte di una lettera ricevuta da una madre disperata. Il figlio adolescente aveva gradualmente perso lo Spirito e si era allontanato dalla Chiesa. Spiegava come era successo: “Per tutti gli anni della sua adolescenza, preoccupata, ho cercato di impedirgli di giocare con videogiochi violenti. Ho parlato con mio marito e gli ho mostrato gli articoli nell’Ensign e nel giornale che mettevano in guardia da questi giochi. Ma mio marito riteneva che andassero bene. Diceva che nostro figlio non era fuori a drogarsi e che dovevo smetterla di preoccuparmi. A volte nascondevo i joystick e mio marito glieli ridava. Divenne più facile per me cedere… che combattere. Penso veramente che il gioco porti all’assuefazione quanto la droga. Farei qualsiasi cosa per impedire ad altri genitori di vivere questa esperienza”.

Fratelli e sorelle, se il vostro coniuge prova disagio verso qualcosa, mostrate rispetto per questi sentimenti. Quando scegliete la via facile di non dire e non fare niente, forse state permettendo un comportamento distruttivo.

I genitori possono evitare tante angosce se insegnano ai figli a rimandare i rapporti romantici fino al momento in cui sono pronti per il matrimonio. Uscire in coppia con un ragazzo o una ragazza prematuramente è pericoloso. Essere una “coppia” crea un’intimità emotiva che troppo spesso porta all’intimità fisica. Satana conosce questa catena e la usa a proprio vantaggio. Farà qualsiasi cosa in suo potere per impedire ai giovani di servire una missione e per ostacolare i matrimoni nel tempio.

È importante che i genitori abbiamo il coraggio di parlare francamente e di intervenire prima che Satana abbia successo. Il presidente Boyd K. Packer ha insegnato che: “Quando è chiamata in causa la moralità, abbiamo sia il diritto che l’obbligo di levare una voce di ammonimento”.4

Ho sempre pensato che alla sera tardi non accade niente di davvero buono e che i giovani devono sapere a che ora ci si aspetta che facciano ritorno a casa alla sera.

I genitori che rimangono alzati ad aspettare che i figli tornino a casa mostrano grande saggezza. I ragazzi e le ragazze fanno scelte migliori quando sanno che i genitori li aspettano alzati per sentire come hanno passato la serata e dargli il bacio della buona notte.

Desidero mettervi in guardia personalmente su un’abitudine comune a molte culture. Mi riferisco al fermarsi a dormire a casa di un amico. Quando ero vescovo ho scoperto che troppi giovani violavano per la prima volta la Parola di Saggezza o la Legge di castità quando dormivano a casa di un amico. Troppo spesso il primo sguardo alla pornografia e persino il primo incontro con la polizia avvenivano quando passavano la notte lontano da casa.

La pressione dei coetanei è più forte quando i nostri figli sono lontani dalla nostra influenza e alla sera tardi quando le loro difese sono indebolite. Se non vi sentite a vostro agio riguardo a un’attività che dura tutta la notte, non abbiate paura di rispondere a quella voce interiore di ammonimento. Siate sempre devoti quando dovete proteggere i vostri preziosi figli.

Per essere un genitore coraggioso non sempre è necessario dire “no”. I genitori hanno bisogno di coraggio anche per dire “si” al consiglio dei profeti moderni. I dirigenti della Chiesa ci hanno consigliato di stabilire nella nostra casa modelli giusti. Consideriamo cinque regole fondamentali che hanno il potere di fortificare i nostri giovani: la preghiera familiare, leggere le Scritture come famiglia, la serata familiare, cenare assieme e fare interviste regolari individuali con ogni figlio.

Ci vuole coraggio per riunire i figli invitandoli a interrompere qualsiasi cosa stiano facendo per inginocchiarsi insieme come famiglia. Ci vuole coraggio per spegnere la televisione e il computer e guidare la famiglia ogni giorno attraverso le pagine delle Scritture. Ci vuole coraggio per rifiutare inviti al lunedì sera e riservare quella serata alla famiglia. Ci vogliono coraggio e forza di volontà per evitare troppi impegni ed essere a casa per cenare con la famiglia.

Uno dei modi più efficaci per influenzare un figlio o una figlia è dare dei consigli durante le interviste personali. Se li ascoltiamo attentamente, possiamo conoscere i desideri del loro cuore, aiutarli a fissare buone mete e anche condividere le impressioni spirituali che abbiamo ricevuto su di loro. Ci vuole coraggio per dare dei consigli.

Cercate di immaginare come potrebbe diventare la nuova generazione se queste cinque pratiche fossero messe in atto in ogni casa. I nostri giovani potrebbero essere come l’esercito di Helaman: invincibili (vedere Alma 57:25--26).

Essere genitori di figli adolescenti in questi ultimi giorni può essere un compito che rende davvero umili. Satana e i suoi seguaci lottano per far cadere questa generazione; il Signore fa affidamento su genitori valorosi per crescere i giovani. Genitori, “si[ate] fort[i] e fat[evi] animo; non [v]i spavent[ate]…” (Giosuè 1:9). So che Dio ascolta e risponde alle preghiere. Rendo testimonianza che il Signore sostiene e benedice i genitori coraggiosi. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

  1. Vedere “La famiglia: un proclama al mondo”, Liahona, ottobre 2004, 49.

  2. Joe J. Christensen, “Come allevare i figli in un ambiente inquinato”, La Stella, gennaio 1994, 12.

  3. Robert D. Hales, “Con tutto il sentimento di un tenero genitore: un messaggio di speranza per le famiglie”, Liahona, maggio 2004, 90.

  4. Boyd K. Packer, “Il nostro ambiente morale”, La Stella, luglio 1992, 79.