2010–2019
La musica del Vangelo
Aprile 2015


10:26

La musica del Vangelo

La musica del Vangelo è il gioioso sentimento spirituale che proviene dallo Spirito Santo. Porta a un mutamento di cuore.

Anni fa ascoltai un’intervista radiofonica a un giovane medico che lavorava in un ospedale situato nella nazione Navajo. Raccontò un’esperienza vissuta una sera, quando un uomo anziano, un nativo americano dai lunghi capelli intrecciati, arrivò al pronto soccorso. Il giovane medico prese la sua cartellina, si avvicinò all’uomo e disse: “Posso aiutarla?” L’anziano guardò dritto davanti a sé e non disse nulla. Il medico, un po’ impaziente, ci riprovò. Disse: “Non posso aiutarla se non mi parla. Mi dica perché è venuto in ospedale”.

L’anziano allora lo guardò e chiese: “Lei balla?” Mentre il giovane medico rifletteva sulla strana domanda, gli venne in mente che forse il paziente era uno sciamano il quale, secondo antichi usi tribali, cercava di guarire gli ammalati mediante la musica e la danza, piuttosto che con la prescrizione di farmaci.

“No”, rispose il dottore, “non ballo. E lei?” Il vecchio annuì. Il medico allora domandò: “Potrebbe insegnarmi a ballare?”

La risposta data dal vecchio mi ha fatto riflettere profondamente per molti anni. “Io posso insegnarle a ballare”, disse, “ma lei deve sentire la musica”.

Talvolta, nelle nostre case, insegniamo i passi di danza alla perfezione, ma non siamo altrettanto bravi ad aiutare i nostri familiari a sentire la musica. Come il vecchio sciamano ben sapeva, è difficile ballare senza musica. Ballare senza musica è strano e poco soddisfacente, e imbarazzante. Ci avete mai provato?

Nella sezione 8 di Dottrina e Alleanze, il Signore insegnò a Joseph Smith e a Oliver Cowdery: “Sì, ecco, io ti parlerò nella tua mente e nel tuo cuore mediante lo Spirito Santo, che verrà su di te e che dimorerà nel tuo cuore” (versetto 2). Impariamo i passi di danza con la mente, ma sentiamo la musica col cuore. I passi di danza del Vangelo sono le cose che facciamo; la musica del Vangelo è il gioioso sentimento spirituale che proviene dallo Spirito Santo. Porta a un mutamento di cuore ed è la fonte di tutti i giusti desideri. I passi di danza richiedono disciplina, ma la gioia della danza può essere provata solo quando riusciamo a sentire la musica.

Ci sono persone che ridicolizzano i membri della Chiesa per le cose che fanno. Ciò è comprensibile. Chi danza spesso appare strano o bizzarro o, per usare un termine scritturale, “peculiare” (1 Pietro 2:9) agli occhi di coloro che non sentono la musica. Vi siete mai fermati a un semaforo vicino a un auto in cui il guidatore balla e canta a squarciagola, ma voi non riuscite a sentire niente perché il vostro finestrino è chiuso? Non è forse una situazione peculiare? Se i nostri figli acquisiscono i passi di danza senza imparare a sentire e a provare dentro la meravigliosa musica del Vangelo, con il tempo si sentiranno a disagio a ballare e potrebbero smettere di farlo o, cosa altrettanto brutta, potrebbero continuare a ballare solo perché sentono la pressione di chi danza intorno a loro.

La sfida per tutti noi che cerchiamo di insegnare il Vangelo è ampliare i nostri insegnamenti oltre i semplici passi di danza. La felicità dei nostri figli dipende dalla loro capacità di sentire e di amare la meravigliosa musica del Vangelo. Come lo facciamo?

Prima di tutto, dobbiamo far sì che la nostra vita rimanga in sintonia con la giusta frequenza spirituale. Ormai tanto tempo fa, prima dell’era digitale, trovavamo la nostra stazione radio preferita girando con attenzione la manopola finché l’ago non fosse perfettamente in linea con la frequenza desiderata. Nell’avvicinarci al numero, si sentiva solo il rumore dell’etere. Quando riuscivamo ad allinearci in modo preciso alla frequenza della stazione, tuttavia, riuscivamo a sentire distintamente la nostra musica preferita. Nella vita, dobbiamo sintonizzarci sulla frequenza giusta per poter sentire la musica dello Spirito.

Quando, dopo il battesimo, riceviamo il dono dello Spirito Santo, veniamo riempiti della musica celeste che accompagna la conversione. Il nostro cuore subisce un cambiamento e noi non abbiamo più alcuna disposizione a fare il male, ma a fare continuamente il bene (vedere Mosia 5:2). Lo Spirito, però, non tollera la scortesia, l’orgoglio o l’invidia. Se perdiamo questa delicata influenza nella nostra vita, le ricche armonie del Vangelo possono presto diventare dissonanti e, infine, possono essere messe a tacere. Alma pose questa domanda acuta: “Se avete provato un mutamento di cuore, e se vi siete sentiti di cantare il canto dell’amore che redime, vorrei chiedervi, potete sentirvi così, ora?” (Alma 5:26).

Genitori, se la nostra vita non è in sintonia con la musica del Vangelo, dobbiamo fare in modo che lo sia. Come insegnato dal presidente Thomas S. Monson lo scorso ottobre, dobbiamo considerare il percorso che stiamo facendo (vedere “Appiana il sentiero dei tuoi piedi”, Liahona, novembre 2014, 86–88). Sappiamo come farlo. Dobbiamo percorrere lo stesso sentiero che abbiamo imboccato quando abbiamo sentito per la prima volta i toni celesti della musica evangelica. Esercitiamo la fede in Cristo, ci pentiamo e prendiamo il sacramento; sentiamo con più forza l’influenza dello Spirito Santo e la musica del Vangelo ricomincia a suonare nella nostra vita.

Secondo, quando sentiamo la musica, dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per riprodurla nella nostra casa. Non è qualcosa che si può semplicemente imporre o esigere. “Nessun potere, o influenza, può o dovrebbe essere mantenuto in virtù del sacerdozio” – o in virtù del fatto di essere il papà, la mamma, il più grande o il più insistente – “se non per persuasione, per longanimità, per gentilezza e mitezza, e con amore non finto” (DeA 121:41–42).

Perché queste qualità portano ad accrescere il potere e l’influenza nella casa? Perché sono attributi che invitano lo Spirito Santo. Sono qualità che sintonizzano il nostro cuore sulla musica del Vangelo. Quando sono presenti, i passi di danza vengono eseguiti con più naturalezza e gioia da tutti i danzatori della famiglia, senza bisogno di minacce, intimidazioni o coercizione.

Quando i nostri figli sono piccoli, possiamo cantare loro la ninna nanna dell’amore non finto, e quando sono ostinati e la sera si rifiutano di andare a letto, potremmo dover cantare la ninna nanna della longanimità. Quando sono adolescenti, possiamo de-sintonizzarci dalla cacofonia delle discussioni e delle minacce, ed eseguire invece la stupenda musica della persuasione e magari cantare la seconda strofa della ninna nanna della longanimità. I genitori possono mettere in pratica in perfetta armonia gli attributi gemelli della gentilezza e della mitezza. Possiamo invitare i nostri figli a cantare con noi all’unisono quando mostriamo gentilezza verso un vicino bisognoso.

Non accadrà tutto in una volta. Come ogni musicista esperto sa, è necessario esercitarsi diligentemente per suonare musica meravigliosa. Se i primi tentativi di produrre musica sembrano dissonanti e discordanti, ricordate che la dissonanza non può essere corretta con le critiche. La dissonanza nella casa è come l’oscurità in una stanza. Rimproverare l’oscurità non serve a molto. Dobbiamo rimpiazzare l’oscurità introducendo la luce.

Perciò, se in casa vostra i bassi hanno il volume troppo alto e soverchiante, se la sezione archi della vostra orchestra di famiglia è un po’ troppo stridula o un po’ acuta, o se la piccola sezione di fiati impetuosi è stonata o fuori controllo, siate pazienti. Se nella vostra casa non sentite la musica del Vangelo, ricordate queste tre parole: continuate a esercitarvi. Con l’aiuto di Dio, verrà il giorno in cui la musica del Vangelo riempirà la vostra casa di gioia indicibile.

Anche quando verrà eseguita bene, la musica non risolverà tutti i nostri problemi. Nella vita ci saranno melodie in crescendo e in decrescendo, staccati e legati. Tale è la natura della vita sul pianeta terra.

Tuttavia, quando aggiungiamo la musica ai passi di danza, i ritmi talvolta complicati del matrimonio e della vita familiare tendono a raggiungere un equilibrio armonioso. Persino le nostre prove più difficili porteranno ricchi toni malinconici e motivi commoventi. Allora le dottrine del sacerdozio cominceranno a distillarsi sulla nostra anima come una rugiada del cielo. Lo Spirito Santo sarà il nostro compagno costante e il nostro scettro – un chiaro riferimento al potere e all’influenza – uno scettro immutabile di rettitudine e verità. E il nostro dominio sarà un dominio perpetuo e senza mezzi coercitivi fluirà verso di noi per sempre e in eterno (vedere DeA 121:45–46).

La mia preghiera è che così possa essere nella nostra vita e nella nostra casa. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.