2010–2019
Il giorno del Signore è una delizia
Aprile 2015


14:46

Il giorno del Signore è una delizia

Come potete essere sicuri che il vostro comportamento durante la domenica vi porti gioia e allegrezza?

Cari fratelli e sorelle, questi due giorni di conferenza sono stati gloriosi. Siamo stati edificati da musica ispiratrice e da preghiere eloquenti. Il nostro spirito è stato edificato da messaggi di luce e verità. In questa domenica di Pasqua, in unità e con sincerità ringraziamo Dio per il profeta!

La domanda per ognuno di noi è: come cambierò grazie a ciò che ho ascoltato e provato durante questa conferenza? Qualunque possa essere la vostra risposta, desidero invitarvi anche a esaminare i vostri sentimenti riguardo al giorno del Signore e il vostro comportamento in tale giorno.

Mi affascinano le parole di Isaia, che definì il giorno del Signore “una delizia”. Tuttavia, mi chiedo: il giorno del Signore è davvero una delizia per voi e per me?

Ho provato delizia la prima volta per il giorno del Signore molti anni fa quando, da impegnato chirurgo quale ero, sapevo che la domenica era diventata un giorno di guarigione personale. Alla fine di ogni settimana, le mani mi facevano male perché le lavavo ripetutamente con acqua, sapone e spazzola. Avevo anche bisogno di un po’ di respiro dal peso di una professione impegnativa. Il giorno del Signore costituiva un sollievo grandemente necessario.

Che cosa intendeva il Salvatore quando disse che “il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”? Credo che volesse che comprendessimo che il giorno del Signore era un Suo dono per noi, perché ci fossero concessi un sollievo reale dalle fatiche della vita quotidiana e un’opportunità concreta di rinnovamento spirituale e fisico. Dio ci ha dato questo giorno speciale non per dedicarci ad attività ricreative o per svolgere i nostri lavori abituali, ma per riposarci dagli impegni, ricevendo sollievo fisico e spirituale.

In ebraico la parola che identifica il giorno del Signore significa “riposo”. Lo scopo di tale giorno risale alla creazione del mondo, quando, dopo sei giorni di lavoro, il Signore si riposò dall’opera della Creazione. Quando in seguito rivelò i Dieci Comandamenti a Mosè, Dio comandò che ci ricordassimo “del giorno del riposo per santificarlo”. Successivamente, si osservò il giorno del Signore in ricordo della liberazione di Israele dalla schiavitù in Egitto. Un aspetto forse ancora più importante è che il giorno del Signore fu dato come alleanza perpetua, come ricordo costante che il Signore può santificare il Suo popolo.

Inoltre, ora prendiamo il sacramento nel giorno del Signore in ricordo dell’Espiazione di Gesù Cristo. Rinnoviamo l’alleanza con la quale promettiamo di essere disposti a prendere su di noi il Suo santo nome.

Il Salvatore identificò Se stesso come il Signore del sabato. È il Suo giorno! Ci ha chiesto ripetutamente di osservare il giorno del Signore o di santificarlo. Abbiamo fatto alleanza di farlo.

Come santifichiamo il giorno del Signore? Quand’ero giovane, ho studiato il lavoro di altri che avevano compilato liste di cose da fare e da non fare la domenica. Solo tempo dopo ho appreso dalle Scritture che la mia condotta e il mio atteggiamento durante la domenica costituivano un segno tra me e il mio Padre Celeste. Con questa comprensione non ho più avuto bisogno di liste di cose da fare e di quelle da non fare. Quando dovevo prendere la decisione se un’attività era appropriata o meno per la domenica, mi chiedevo semplicemente: “Quale segno voglio dare a Dio?” Questa domanda ha reso molto chiare le mie scelte relative al giorno del Signore.

Benché la dottrina concernente il giorno del Signore sia di origine antica, è stata rinnovata in questi ultimi giorni nell’ambito di una nuova alleanza con una promessa. Ascoltate il potere di questo decreto divino:

“Affinché tu possa più pienamente mantenerti immacolato dal mondo, va’ alla casa di preghiera e offri i tuoi sacramenti nel mio santo giorno;

Poiché, in verità, questo è il giorno che ti è assegnato per riposarti dai tuoi lavori e per rendere le tue devozioni all’Altissimo; […]

E in questo giorno [prepara] il tuo cibo con semplicità di cuore, affinché il tuo digiuno sia perfetto, […] affinché la tua gioia sia completa.

E se farete queste cose con gratitudine, con cuore e volto gioiosi, […] la pienezza della terra sarà vostra”.

Immaginate la portata di questa dichiarazione! È promessa la pienezza della terra a coloro che santificano il giorno del Signore. Non c’è da sorprendersi che Isaia abbia definito il giorno del Signore “una delizia”.

Come potete essere sicuri che il vostro comportamento durante la domenica vi porti gioia e allegrezza? Oltre ad andare in chiesa, a prendere il sacramento e a essere diligenti nella vostra specifica chiamata a servire, quali altre attività possono far sì che il giorno del Signore sia per voi una delizia? Quale segno darete al Signore per dimostrare il vostro amore per Lui?

La domenica è un’opportunità magnifica per rafforzare i legami familiari. Dopo tutto, Dio vuole che tutti noi, in quanto Suoi figli, ritorniamo a Lui come santi che hanno ricevuto l’investitura e che sono stati suggellati nel tempio come famiglie, ai propri antenati e alla propria posterità.

Rendiamo il giorno del Signore una delizia quando insegniamo il Vangelo ai nostri figli. La nostra responsabilità di genitori è abbondantemente chiara. Il Signore ha detto: “Se dei genitori hanno dei figli in Sion […] e non insegnano loro a comprendere la dottrina del pentimento, della fede in Cristo il Figlio del Dio vivente, e del battesimo e del dono dello Spirito Santo per imposizione delle mani all’età di otto anni, il peccato sia sul capo dei genitori”.

Anni fa la Prima Presidenza ha enfatizzato l’importanza della qualità del tempo trascorso in famiglia. Ha scritto:

“Invitiamo i genitori a dedicare tutti i loro sforzi a istruire e allevare i loro figli nei principi del Vangelo che li terranno vicini alla Chiesa. La famiglia è la base del retto vivere, e nessun altro strumento può prendere il suo posto né assolvere le funzioni indispensabili per svolgere questo compito che Dio le ha affidato.

Consigliamo ai genitori e ai figli di dare la massima priorità alla preghiera familiare, alla serata familiare, allo studio e all’insegnamento del Vangelo e a tutte le sane attività familiari. Per quanto degni e necessari siano gli altri compiti e le altre attività, non si deve consentire loro di impedire lo svolgimento dei doveri che, per divino mandato, soltanto i genitori e gli altri familiari possono compiere adeguatamente”.

Quando rifletto su questo consiglio, provo quasi il desiderio di essere di nuovo un giovane padre. Ora i genitori hanno a disposizione risorse meravigliose che li aiutano a rendere il tempo familiare più significativo, sia la domenica che negli altri giorni. Hanno LDS.org, Mormon.org, i video sulla Bibbia, il Canale mormone, la biblioteca di arte evangelica, le riviste Friend, New Era, Ensign, Liahona e molto altro ancora. Queste risorse sono utilissime ai genitori nell’espletamento del loro sacro dovere di insegnare ai loro figli. Nessun’altra opera è superiore a quella di essere genitori retti e attenti!

Quando insegnate il Vangelo, imparate ancora di più. Questo è il modo del Signore di aiutarvi a comprendere il Suo vangelo. Ha detto:

“Vi do il comandamento di insegnarvi l’un l’altro le dottrine del regno.

Insegnate diligentemente, […] affinché possiate essere istruiti più perfettamente […] nella dottrina, nella legge del Vangelo, in tutte le cose che riguardano il regno di Dio”.

Questo studio del Vangelo rende il giorno del Signore una delizia. Questa promessa è vera a prescindere dalla dimensione della famiglia, dalla sua composizione o da dove si trovi.

Oltre al tempo passato con la famiglia, la domenica potete provare vera delizia ricostruendo la storia della vostra famiglia. Cercare e trovare nomi di familiari che vi hanno preceduto sulla terra — quelli che non hanno avuto l’opportunità di accettare il Vangelo mentre si trovavano qui — può portare immensa gioia.

L’ho vissuto in prima persona. Diversi anni fa, Wendy, la mia cara moglie, ha deciso di imparare a ricostruire la storia della famiglia. All’inizio il suo progresso è stato lento, ma poco a poco ha imparato quanto sia facile svolgere questa sacra opera. Non l’ho mai vista più felice! Inoltre, non serve che vi rechiate in altri paesi e neanche in un centro di storia familiare. A casa, con l’ausilio di un computer o di un dispositivo mobile, potete individuare anime che desiderano ardentemente ricevere le proprie ordinanze. Rendete la domenica una delizia trovando i vostri antenati e liberandoli dalla prigione degli spiriti!

Rendete la domenica una delizia offrendo servizio agli altri, specialmente a chi non si sente bene, a chi è solo o a chi è nel bisogno. Elevare il loro spirito eleverà anche il vostro.

Quando definì il giorno del Signore “una delizia”, Isaia ci insegnò anche come renderlo tale. Disse:

“Se tu trattieni il piè per non violare il sabato facendo i tuoi affari nel mio santo giorno; se chiami il sabato una delizia […] e se onori quel giorno anziché seguir le tue vie e fare i tuoi affari e discuter le tue cause,

allora troverai la tua delizia nell’Eterno.

Non occuparsi dei propri affari nel giorno del Signore richiede autodisciplina. Forse, dovrete impedirvi di fare qualcosa che magari vi piace. Se scegliete di trovare delizia nell’Eterno, non permetterete a voi stessi di trattare la domenica come qualsiasi altro giorno. Le attività di tutti i giorni e quelle ricreative possono essere svolte in un altro momento.

Pensatela così: pagando la decima, restituiamo un decimo delle nostre entrate al Signore. Santificando il giorno del Signore, Gli riserviamo un giorno su sette. Quindi, è nostro privilegio consacrare sia denaro che tempo a Colui che ci dona la vita ogni giorno.

La fede in Dio genera amore per il giorno del Signore; la fede nel giorno del Signore genera amore per Dio. Un giorno del Signore consacrato è davvero una delizia.

Al termine di questa conferenza, sappiamo che, ovunque viviamo, dobbiamo essere un esempio dei credenti tra i nostri familiari, tra i nostri vicini e tra i nostri amici. I veri credenti santificano il giorno del Signore.

Concludo con l’invito con cui ci lascia Moroni alla fine del Libro di Mormon. Scrisse: “Venite a Cristo, e siate resi perfetti in Lui, e rifuggite da ogni empietà; e se rifuggite da ogni empietà e amate Dio con tutta la vostra forza, mente e facoltà, allora […] sarete santificati in Cristo”.

Con amore nel cuore, vi lascio queste parole come mia preghiera, testimonianza e benedizione, nel sacro nome di Gesù Cristo. Amen.