La bellezza della santità
Il nostro Padre nei cieli ci ama e ci ha fornito tutto ciò che è necessario affinché possiamo divenire sante come Egli è santo.
Mentre mi preparavo per questa riunione, il mio cuore si è rivolto alle tante sorelle fedeli, vicine e lontane, che ho conosciuto. Per me, esse sono descritte al meglio in un salmo di ringraziamento di re Davide: “Date all’Eterno la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi davanti all’Eterno [nella bellezza della santità]”.
Vedo la bellezza della santità nelle sorelle il cui cuore è concentrato su tutto ciò che è buono, e che desiderano diventare più simili al Salvatore. Attraverso il modo in cui vivono ogni giorno, esse offrono al Signore tutto il loro cuore, tutta la loro anima, facoltà, mente e forza. La santità è nell’impegno e nello sforzo di obbedire ai comandamenti e di onorare le alleanze che abbiamo stipulato con Dio. La santità è compiere scelte che permettano allo Spirito Santo di continuare a guidarci. La santità è mettere da parte le nostre tendenze naturali e diventare sante tramite l’Espiazione di Cristo il Signore. “Ogni momento della nostra vita deve essere di santità all’Eterno”.
Il Dio del cielo ha comandato ai figliuoli di Israele: “Poiché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro; santificatevi dunque e siate santi, perché io son santo”.
L’anziano D. Todd Christofferson ha insegnato: “Il nostro Padre Celeste è un Dio di grandi aspettative. […] Egli intende santificarci in modo che possiamo ‘sopportare una gloria celeste’ (DeA 88:22) e dimorare alla Sua presenza (Mosè 6:57)”.Lectures on Faith spiega: “Nessun essere può godere della Sua gloria senza possedere la Sua perfezione e santità”. Il nostro Padre Celeste ci conosce. Egli ci ama e ci ha fornito tutto ciò che è necessario affinché possiamo divenire sante come Egli è santo.
Noi siamo figlie del Padre Celeste e ciascuna di noi ha un divino retaggio di santità. Il nostro Padre in cielo ha dichiarato: “Ecco, io sono Dio; Uomo di Santità è il mio nome”. Nel mondo preterreno amavamo nostro Padre e Lo adoravamo. Volevamo essere come Lui. Spinto da perfetto amore paterno, Egli diede il Suo Beneamato Figliuolo, Gesù Cristo, come nostro Salvatore e Redentore. Egli è il Figlio dell’Uomo di Santità. Il Suo nome è “il Santo” “il Santo d’Israele”.
La nostra speranza di santità è incentrata su Cristo, sulla Sua misericordia e sulla Sua grazia. Con fede in Gesù Cristo e nella Sua Espiazione, possiamo diventare pure e senza macchia quando rifuggiamo dall’empietà e ci pentiamo sinceramente. Veniamo battezzate mediante l’acqua per la remissione dei peccati. Le nostre anime vengono santificate quando riceviamo lo Spirito Santo con un cuore aperto. Ogni settimana partecipiamo all’ordinanza del sacramento. Con spirito di pentimento e con desiderio sincero di rettitudine, facciamo alleanza di essere disposte a prendere su di noi il nome di Cristo, di ricordarci di Lui e di obbedire ai Suoi comandamenti così da poter avere sempre con noi il Suo Spirito. Con il tempo, sforzandoci continuamente di essere uno con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, diventiamo partecipi della Loro natura divina.
Santità è tener fede alle nostre alleanze
Riconosciamo che ci sono una moltitudine di prove, di tentazioni e di tribolazioni che potrebbero allontanarci da tutto ciò che è virtuoso e degno di lode agli occhi di Dio. Tuttavia, le nostre esperienze mortali ci offrono l’opportunità di scegliere la santità. Il più delle volte sono proprio i sacrifici che facciamo per tener fede alle nostre alleanze a santificarci.
Ho visto la santità nel volto di Evangeline, una bambina ghanese di tredici anni. Uno dei modi in cui Evangeline tiene fede alle proprie alleanze è facendo onore alla sua chiamata di presidentessa della classe delle Api. Ella mi ha raccontato con umiltà di come visiti le case delle sue amiche, le giovani donne meno attive, per chiedere ai genitori di dare loro il permesso di andare in chiesa. I genitori le rispondono che è difficile, perché la domenica le bambine devono svolgere le faccende domestiche. Allora Evangeline va a dare una mano con le faccende e, grazie ai suoi sforzi, le sue amiche ottengono spesso il permesso di andare in chiesa.
Se teniamo fede alle alleanze a esse associate, le sacre ordinanze del sacerdozio ci cambieranno, ci santificheranno e ci prepareranno per entrare alla presenza del Signore. Quindi portiamo i fardelli le une delle altre; ci rafforziamo a vicenda. Manteniamo la remissione dei peccati quando offriamo soccorso spirituale e temporale al povero, all’affamato, all’ignudo e all’infermo. Ci manteniamo immacolate dal mondo quando osserviamo il giorno del Signore e in quel santo giorno riceviamo degnamente il sacramento.
Benediciamo la nostra famiglia e facciamo della nostra casa un luogo sacro. Teniamo a freno le nostre passioni così da poter essere riempite di amore puro e duraturo. Tendiamo una mano agli altri con gentilezza e compassione, e stiamo come testimoni di Dio. Diventiamo il popolo di Sion, con un sol cuore e una sola mente, un popolo puro che dimora assieme in rettitudine. “Poiché Sion deve crescere in bellezza e in santità”.
Sorelle, venite al tempio. Se vogliamo essere un popolo santo, preparato per ricevere il Salvatore alla Sua venuta, dobbiamo elevarci e indossare i nostri bellissimi indumenti. Con forza e con onore, dobbiamo abbandonare le vie del mondo e tener fede alle nostre alleanze in modo da essere rivestite “di purezza, sì proprio di una veste di rettitudine”.
Santità è farci guidare dallo Spirito Santo
La santità è un dono dello Spirito. Accettiamo questo dono quando decidiamo di fare le cose che incrementano il potere santificatore dello Spirito Santo nella nostra vita.
Quando ricevette Gesù Cristo nella propria casa, Marta sentì un fortissimo desiderio di servire il Signore al meglio delle sue capacità. Sua sorella, Maria, scelse di sedere “a’ piedi di Gesù” e di ascoltare la Sua parola. Quando sentì il peso di servire senza alcun aiuto, Marta si lamentò: “Signore, non t’importa che mia sorella m’abbia lasciata sola a servire?”.
Amo le parole del rimprovero più gentile che riesca a immaginare. Con amore perfetto e con compassione infinita, il Salvatore ammonì:
“Marta, Marta, tu ti affanni e t’inquieti di molte cose,
ma di una cosa sola fa bisogno. E Maria ha scelto la buona parte che non le sarà tolta”.
Sorelle, se vogliamo essere sante, dobbiamo imparare a sedere ai piedi del Santo d’Israele e dedicare del tempo alla santità. Mettiamo da parte il telefono, la lista infinita di cose da fare e le preoccupazioni del mondo? Pregare, studiare e tener conto della parola di Dio invita nella nostra anima il Suo amore che purifica e guarisce. Dedichiamo del tempo all’essere sante così da poter essere riempite con il Suo sacro Spirito santificatore. Con lo Spirito Santo a guidarci saremo preparate a ricevere il Salvatore nella bellezza della santità.
Santità è divenire sante grazie all’Espiazione di Gesù Cristo
Secondo le parole ispirate di re Beniamino, coloro che diventano santi grazie all’Espiazione di Gesù Cristo sono i sottomessi, i miti, gli umili, i pazienti, i pieni d’amore, così come è il Salvatore. Egli profetizzò che Gesù Cristo “il Signore Onnipotente che regna, che fu ed è d’eternità in eternità, scenderà con potere dal cielo tra i figlioli degli uomini, e dimorerà in un tabernacolo di creta”. Egli venne per benedire gli infermi, gli storpi, i sordi e i ciechi, e per resuscitare coloro che erano morti. Eppure soffrì “più di quanto l’uomo possa sopportare a meno che ne muoia”. E nonostante sia il solo attraverso il quale arriva la salvezza, Egli venne insultato, flagellato e crocifisso. Il Figlio di Dio, però, si levò dalla tomba in modo che tutti potessimo vincere la morte. Egli è colui che si ergerà a giudicare il mondo con rettitudine. Egli è colui che ci redimerà tutti. Egli è il Santo d’Israele. Gesù Cristo è la bellezza della santità.
Quando ebbe udito le parole del proprio re, il popolo di re Beniamino cadde a terra tanto era la sua umiltà e riverenza nei confronti della grazia e della gloria di Dio. Essi riconobbero il proprio stato carnale. Vediamo la nostra totale dipendenza dalla grazia e dalla misericordia di Cristo, nostro Signore? Riconosciamo che ogni buon dono, sia temporale che spirituale, ci viene fatto tramite Cristo? Ricordiamo che, secondo il piano eterno del Padre, la pace in questa vita e le glorie dell’eternità sono nostre solo grazie al Suo santo Figlio e attraverso Lui?
Uniamoci al popolo di re Beniamino quando gridò con una sola voce: “Oh, abbi misericordia, e applica il sangue espiatorio di Cristo affinché possiamo ricevere il perdono dei nostri peccati e il nostro cuore possa essere purificato; poiché noi crediamo in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che creò il cielo e la terra e tutte le cose”.
Attesto che quando verremo al Santo d’Israele, il Suo Spirito scenderà su di noi così che noi potremo essere riempite di gioia e ricevere la remissione dei peccati e la pace di coscienza.
Il Padre Celeste ha dato a ciascuna di noi la capacità di essere santa. Facciamo del nostro meglio per tener fede alle nostre alleanze e per lasciarci guidare dallo Spirito Santo. Diventiamo sante attraverso l’Espiazione di Gesù Cristo, avendo fede in Lui, in modo da ricevere l’immortalità e la vita eterna e da dare a Dio, Padre nostro, la gloria dovuta al Suo nome. Possa la nostra vita essere sempre un’offerta sacra, così da ergerci dinanzi al Signore nella bellezza della santità. Nel sacro nome di Gesù Cristo. Amen.