2010–2019
Il potere della fede sostenitrice
Conferenza generale di aprile 2019


12:57

Il potere della fede sostenitrice

Alzando la mano per sostenere, promettete a Dio che sosterrete queste persone, i Suoi servitori.

Ho sentito molte volte i dirigenti del sacerdozio ringraziare per la fede sostenitrice di coloro che essi servono. Dall’emozione nella loro voce si capisce che la loro gratitudine è profonda e reale. Oggi il mio scopo è quello di trasmettere l’apprezzamento del Signore per il sostegno che dimostrate ai Suoi servitori nella Sua Chiesa e anche di incoraggiarvi a esercitare e ad accrescere il vostro potere di sostenere gli altri con la vostra fede.

Avete dimostrato questo potere prima di nascere. Pensate a ciò che sappiamo del mondo degli spiriti prima della nostra nascita. Il nostro Padre Celeste presentò un piano per i Suoi figli. Noi eravamo lì. Lucifero, nostro fratello in spirito, si oppose al piano che ci avrebbe dato la libertà di scegliere. Geova, il Figlio diletto del Padre Celeste, appoggiò il piano. Lucifero guidò una ribellione. La voce di sostegno di Geova prevalse ed Egli si offrì volontario per essere il nostro Salvatore.

Il fatto che oggi stiate vivendo questa vita terrena ci dà la certezza che voi sosteneste il Padre e il Salvatore. Ci volle fede in Gesù Cristo per sostenere il piano di felicità e il ruolo che Gesù Cristo ricopre all’interno di esso, considerato che sapevate pochissimo delle difficoltà che avreste affrontato durante la vita terrena.

La fede che esercitate per sostenere i servitori di Dio è stata alla base della vostra felicità anche in questa vita. Quando avete accettato la sfida datavi da un missionario di pregare per sapere se il Libro di Mormon è la parola di Dio, avete avuto la fede per sostenere un servitore del Signore. Quando avete accettato l’invito a essere battezzati, avete sostenuto un umile servitore di Dio.

Quando avete permesso a qualcuno di posare le mani sul vostro capo e dire: “Ricevi il dono dello Spirito Santo”, avete sostenuto quella persona come detentore del Sacerdozio di Melchisedec.

Da quel giorno, servendo fedelmente, avete sostenuto ogni persona che vi ha conferito il sacerdozio e ogni persona che vi ha ordinato a un ufficio in quel sacerdozio.

All’inizio del vostro servizio nel sacerdozio, ogni sostegno era una semplice occasione per dimostrare fiducia in un servitore di Dio. Ora molti di voi sono arrivati a un punto in cui sostenere richiede qualcosa in più.

Scegliete se sostenere tutti coloro che vengono chiamati dal Signore, in tutto ciò per cui il Signore li ha chiamati. Questa scelta avviene durante le conferenze in tutto il mondo. È avvenuta a questa. In queste riunioni vengono letti nomi di uomini e donne — servitori di Dio — e voi siete invitati ad alzare la mano per sostenerli. Potete rifiutare il vostro voto di sostegno o potete impegnare la vostra fede a loro sostegno. Alzando la mano per sostenere, fate una promessa. Promettete a Dio che sosterrete queste persone, i Suoi servitori.

Essi sono essere umani imperfetti, proprio come voi. Mantenere le vostre promesse richiederà una fede incrollabile nel fatto che è stato il Signore a chiamarli. Mantenere queste promesse vi porterà anche felicità eterna. Non mantenerle porterà dispiacere a voi e alle persone che amate, e anche perdite che non potete neanche immaginare.

Potrebbero avervi chiesto, o ve lo chiederanno, se sostenete il vostro vescovo, il vostro presidente di palo, le Autorità generali e i dirigenti generali della Chiesa. Potrebbe succedere quando vi viene chiesto di sostenere i dirigenti e i rappresentati della Chiesa a una conferenza. A volte accadrà durante un’intervista con il vescovo o il presidente di palo.

Vi consiglio di porvi queste domande in anticipo e di pensarci con cura e in preghiera. Mentre lo fate, ricordate ciò che avete pensato, detto e fatto di recente. Cercate di ricordare e di formulare le risposte che darete quando vi intervisterà il Signore, sapendo che un giorno lo farà. Potreste prepararvi ponendovi domande come queste:

  1. Ho pensato o parlato delle debolezze umane delle persone che mi sono impegnato a sostenere?

  2. Ho cercato prove del fatto che il Signore le sta guidando?

  3. Ho seguito diligentemente e lealmente la loro guida?

  4. Ho parlato delle prove che vedo del fatto che sono servitori di Dio?

  5. Prego per loro per nome con regolarità e amore?

Queste domande porteranno la maggior parte di noi a provare un senso di disagio e il bisogno di pentirsi. Dio ci comanda di non giudicare gli altri ingiustamente, ma nella realtà lo troviamo difficile da evitare. Quasi tutto quello che facciamo quando lavoriamo con altre persone ci porta a valutarle. Ci paragoniamo agli altri praticamente in tutti gli aspetti della nostra vita. Potremmo farlo per molti motivi, alcuni ragionevoli, ma spesso questo ci porta a essere critici.

Il presidente George Q. Cannon ci ha dato un ammonimento che io vi riporto come se fosse mio. Credo che abbia detto la verità quando ha affermato: “Dio ha scelto i Suoi servi. Egli rivendica come Sua la prerogativa di condannarli, se occorre condannarli. Egli non ha dato a noi singolarmente il diritto di censurarli e di condannarli. Nessun uomo, per quanto forte possa essere nella fede, per quanto in alto possa trovarsi nel sacerdozio, può parlare male dell’unto del Signore e criticare l’autorità di Dio sulla terra senza incorrere nel Suo dispiacere. Lo Spirito Santo si ritirerà da quest’uomo ed egli finirà nelle tenebre. Stando così le cose, non vedete quanto sia importante stare attenti?”.

Ho notato che i membri della Chiesa di tutto il mondo sono generalmente leali gli uni con gli altri e con chi li presiede. Tuttavia, ci sono dei miglioramenti che possiamo e dobbiamo mettere in atto. Potremmo elevarci ancora di più nel potere di sostenerci a vicenda. Ci vorranno fede e impegno. Ecco quattro suggerimenti che possiamo seguire a questa conferenza:

  1. Possiamo individuare delle azioni specifiche proposte dagli oratori e cominciare a metterle in pratica oggi stesso. Quando lo faremo, il nostro potere di sostenerli aumenterà.

  2. Mentre parlano, possiamo pregare che lo Spirito Santo faccia arrivare le loro parole nel cuore di determinate persone che amiamo. Quando in seguito verremo a sapere che la nostra preghiera è stata esaudita, il nostro potere di sostenere quei dirigenti aumenterà.

  3. Possiamo pregare che determinati oratori siano benedetti e resi più capaci mentre offrono il loro messaggio. Quando vedremo che sono stati resi più capaci, cresceremo nella fede necessaria a sostenerli, e questa fede perdurerà.

  4. Potremmo cercare nei messaggi degli oratori una risposta alle nostre richieste di aiuto fatte in preghiera. Quando queste risposte ci arriveranno — perché arriveranno — cresceremo nella fede necessaria a sostenere tutti i servitori di Dio.

Oltre a migliorare nel sostenere coloro che prestano servizio nella Chiesa, impareremo che c’è un altro contesto in cui possiamo aumentare questo potere, un contesto che ci può portare delle benedizioni anche maggiori. Questo contesto è la casa e la famiglia.

Parlo al giovane detentore del sacerdozio che vive a casa con il padre. Lascia che ti dica in base alla mia esperienza personale che cosa significa per un padre sentire la tua fede sostenitrice. Potrebbe sembrarti sicuro di sé, ma affronta molte più sfide di quanto pensi. Ci sono volte in cui non riesce a vedere la strada per superare i problemi che ha di fronte.

La tua ammirazione potrà aiutarlo un po’. Il tuo amore potrà aiutarlo ancora di più. Ma ciò che lo aiuterà di più in assoluto sono queste parole sincere: “Papà, ho pregato per te e ho sentito che il Signore ti aiuterà. Tutto si sistemerà. Lo so”.

Parole come queste hanno potere anche se pronunciate nella direzione opposta, da padre a figlio. Quando commette un grave errore, magari in una questione spirituale, un figlio potrebbe sentire di aver fallito. Da padri, in quel momento, potreste essere sorpresi quando, dopo aver pregato per sapere cosa fare, lo Spirito Santo vi mette in bocca queste parole: “Figlio mio, ti sono vicino in tutto e per tutto. Il Signore ti ama. Con il Suo aiuto puoi tornare indietro. So che puoi farcela e che ce la farai. Ti voglio bene”.

Nel quorum del sacerdozio e in famiglia, una maggiore fede volta a sostenerci gli uni gli altri è il modo in cui costruiamo la Sion che il Signore vuole che creiamo. Con il Suo aiuto possiamo farcela e ce la faremo. Sarà necessario imparare ad amare il Signore con tutto il nostro cuore, mente e facoltà, e ad amarci gli uni gli altri come amiamo noi stessi.

Crescendo in quel puro amore di Cristo, il nostro cuore si ammorbidirà. Quest’amore ci renderà umili e ci porterà al pentimento. La nostra fiducia nel Signore e gli uni negli altri cresceranno, e poi progrediremo verso l’obiettivo di diventare uno, poiché il Signore ha promesso che possiamo farcela.

Attesto che il Padre Celeste vi conosce e vi ama. Gesù è il Cristo vivente. Questa è la Sua Chiesa. Noi deteniamo il Suo sacerdozio. Egli benedirà i nostri sforzi di crescere nel potere di esercitarlo e di sostenerci gli uni gli altri. Rendo testimonianza di questo nel sacro nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Gospel Truth: Discourses and Writings of George Q. Cannon, a cura di Jerreld L. Newquist (1974), 1:278.

  2. Vedere Dottrina e Alleanze 35:2.