2010–2019
Allenare i nostri muscoli spirituali
Conferenza generale di aprile 2019


10:48

Allenare i nostri muscoli spirituali

Proprio come leggere per saperne di più sui muscoli non basta a svilupparli, allo stesso modo leggere per saperne di più sulla fede senza agire non basta a svilupparla.

Sono grato per la benedizione di avere un corpo fisico, che è un dono meraviglioso del nostro Padre Celeste. Il nostro corpo ha più di seicento muscoli. Molti muscoli necessitano di esercizio per poter essere in condizione di svolgere le nostre attività quotidiane. Possiamo dedicare molte energie mentali a leggere per saperne di più sui nostri muscoli ma se crediamo che in questo modo potremo rafforzarli, resteremo molto delusi. I muscoli crescono solo quando li usiamo.

Ho capito che i doni spirituali funzionano nello stesso modo. Anch’essi necessitano di esercizio per crescere. Il dono spirituale della fede, per esempio, non è solamente un sentimento o uno stato d’animo; è un principio d’azione che nelle Scritture spesso compare in relazione con il verbo esercitare. Proprio come leggere per saperne di più sui muscoli non basta a svilupparli, allo stesso modo leggere per saperne di più sulla fede senza agire non basta a svilupparla.

Un giorno, quando avevo sedici anni, mio fratello maggiore, Ivan, che allora ne aveva ventidue, è arrivato a casa e ha dato una notizia alla famiglia. Aveva deciso di battezzarsi nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. I nostri genitori lo hanno guardato in modo piuttosto scettico e ricordo che non mi era del tutto chiaro quello che stesse succedendo. Circa un anno dopo, ci ha comunicato una notizia ancora più sorprendente: aveva deciso di svolgere una missione per la Chiesa, il che significava che non lo avremmo visto per due anni. I miei genitori non erano entusiasti della notizia; in ogni caso, ho visto in lui un’evidente risolutezza che ha fatto crescere la mia ammirazione per lui e per la decisione che aveva preso.

Mesi più tardi, mentre Ivan stava svolgendo la sua missione, ho avuto l’opportunità di organizzare una vacanza con alcuni compagni di scuola. Volevamo festeggiare la fine della scuola superiore e passare qualche giorno in spiaggia.

Ho scritto una lettera a mio fratello missionario menzionando i miei programmi per le vacanze estive. Lui mi ha risposto scrivendomi che la città in cui stava servendo era sulla strada per raggiungere la mia destinazione. Ho deciso che sarebbe stata una buona idea fermarmi a fargli visita. Solo dopo ho scoperto che non è previsto che i missionari ricevano visite dai familiari.

Ho fatto tutti i preparativi necessari. Ricordo che ero seduto sull’autobus e pensavo a quanto ci saremmo divertiti insieme, io e Ivan, durante quella meravigliosa giornata di sole. Avremmo fatto colazione, chiacchierato, giocato nella sabbia, preso il sole… che momenti fantastici avremmo vissuto!

Quando l’autobus è arrivato al capolinea, ho visto Ivan in piedi accanto a un altro giovane uomo; entrambi indossavano camicia e cravatta. Sono sceso dall’autobus, ci siamo abbracciati e mi ha presentato il suo collega. Senza perdere un altro minuto, ho spiegato a mio fratello i miei piani per quella giornata; ma non potevo immaginare quello che Ivan aveva programmato. Lui mi ha guardato, ha sorriso e ha detto: “Certo! Prima però dobbiamo sbrigare qualche commissione. Vuoi venire con noi?”. Ho accettato, credendo che avremmo avuto abbastanza tempo per goderci la spiaggia dopo.

Quel giorno ho camminato per più di dieci ore lungo le strade di quella città con mio fratello e il suo collega. Ho passato la giornata a sorridere alla gente. Ho salutato persone che non avevo mai visto in vita mia. Abbiamo parlato con tutti, abbiamo bussato alla porta di sconosciuti e abbiamo fatto visita a delle persone a cui mio fratello e il suo collega stavano insegnando.

Durante una di quelle visite, mio fratello e il suo collega stavano parlando di Gesù Cristo e del piano di salvezza, quando, improvvisamente, Ivan ha fatto una pausa e mi ha guardato. Con mia sorpresa, mi ha chiesto gentilmente di condividere la mia opinione su quello che stavano insegnando. Nella stanza è calato il silenzio; tutti gli occhi erano puntati su di me. Alla fine, con qualche difficoltà, ho trovato le parole e ho espresso i miei sentimenti riguardo al Salvatore. Non sapevo se quello che avevo detto fosse giusto o sbagliato. Mio fratello non mi ha mai corretto; al contrario, mi ha ringraziato per aver condiviso i miei pensieri e i miei sentimenti.

Durante quelle ore trascorse insieme, mio fratello e il suo collega non hanno dedicato un singolo minuto a insegnare una lezione solo a me, eppure ho acquisito più conoscenza che in tutte le precedenti conversazioni che avevo avuto con lui. Ho visto le espressioni sul volto delle persone cambiare quando hanno ricevuto luce spirituale nella loro vita. Ho osservato il modo in cui alcuni di loro hanno trovato speranza grazie ai messaggi ricevuti e ho imparato come servire il prossimo dimenticandomi di me stesso e dei miei desideri personali. Stavo facendo quello che ha insegnato il Salvatore: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso”.

Ripensando a quell’esperienza, mi rendo conto che quel giorno la mia fede è cresciuta perché mio fratello mi ha dato l’opportunità di metterla in pratica. L’ho esercitata mentre leggevamo le Scritture, cercavamo persone a cui insegnare, portavamo testimonianza, servivamo gli altri e così via. Non siamo mai andati a prendere il sole quel giorno, ma il mio cuore è stato inondato dalla luce del cielo. Non ho visto nemmeno un minuscolo granello di sabbia della spiaggia, ma ho sentito la mia fede crescere come un piccolo granel di senapa. Non ho trascorso quella giornata soleggiata come un turista, ma ho vissuto delle esperienze meravigliose e, senza accorgermene, sono stato un missionario — senza essere nemmeno un membro della Chiesa!

Opportunità per rafforzare i muscoli spirituali

Grazie alla restaurazione del Vangelo, possiamo arrivare a comprendere come il Padre Celeste ci aiuta a sviluppare i doni spirituali. È più probabile che ci dia delle opportunità per sviluppare quei doni piuttosto che conferirceli semplicemente senza nessuno sforzo spirituale e fisico da parte nostra. Se siamo in armonia con il Suo Spirito, impariamo a riconoscere quelle opportunità e ad agire in base a esse.

Se desideriamo avere più pazienza, potremmo doverla esercitare mentre aspettiamo di ricevere una risposta. Se desideriamo amare di più il nostro prossimo, possiamo migliorare sedendoci accanto a un volto nuovo in chiesa. Con la fede accade qualcosa di simile: quando il dubbio si presenta nella nostra mente, dobbiamo confidare nelle promesse del Signore per andare avanti. In questo modo esercitiamo i muscoli spirituali e li facciamo diventare delle fonti di forza per la nostra vita.

Probabilmente all’inizio non sarà facile e potrebbe diventare persino una grande sfida. Le parole del Signore, pronunciate tramite il profeta Moroni, si applicano a noi oggi: “E se gli uomini vengono a me, mostrerò loro la loro debolezza. Io do agli uomini la debolezza affinché possano essere umili; e la mia grazia basta a tutti gli uomini che si umiliano dinanzi a me; poiché, se si umiliano dinanzi a me, ed hanno fede in me, allora farò in modo che le cose deboli divengano forti per loro”.

Sono grato per mio fratello Ivan, che non solo ha condiviso il Vangelo con me, ma indirettamente mi ha anche invitato a viverlo e a riconoscere le mie debolezze. Mi ha aiutato ad accettare l’invito del Maestro: “Vieni e seguitami”, a camminare come camminava il Salvatore, a ricercare come ricercava il Salvatore e ad amare come amava il Salvatore. Mesi dopo aver vissuto la mia esperienza missionaria, ho deciso di essere battezzato e di svolgere io stesso una missione.

Accettiamo l’invito del presidente Russell M. Nelson e veniamo al Salvatore con sollecitudine, identificando quei muscoli che necessitano di maggiore attività spirituale e iniziando a esercitarli. Questa è più una corsa su lunga distanza, una maratona, che un breve sprint, quindi non dimentichiamo quelle attività piccole ma costanti che rafforzeranno questi importanti muscoli spirituali. Se vogliamo aumentare la nostra fede, facciamo cose che richiedono fede.

Rendo la mia testimonianza che siamo figli di un amorevole Padre Celeste. Suo Figlio, Gesù Cristo, ci ama. Egli è venuto in questo mondo per mostrarci la via e poi ha offerto la Sua vita volontariamente per darci speranza. Il Salvatore ci invita a seguire il Suo esempio perfetto, a esercitare la nostra fede in Lui e nella Sua Espiazione, e a sviluppare tutti i doni spirituali con cui siamo stati benedetti. Egli è la via. Questa è la mia testimonianza. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.