Una voce di letizia per i nostri figli
Questo è il nostro compito, la nostra occasione, di insegnare diligentemente e testimoniare ai nostri figli la veridicità del vangelo di Gesù Cristo.
Mi piacciono i punti esclamativi! Li uso spesso quando scrivo degli appunti per me e per gli altri. È un modo di esprimere entusiasmo e impegno. Uno dei miei versetti preferiti nelle Scritture contiene un punto esclamativo.
«Ora, cosa udiamo nel Vangelo che abbiamo ricevuto? Una voce di letizia!» Il resto del capitolo contiene altri quattordici punti esclamativi.
«Una voce di misericordia dal cielo, e una voce di verità dalla terra… una voce di… liete notizie di grande gioia…
Com’è gloriosa la voce che udiamo dal cielo, che proclama alle nostre orecchie gloria, e salvezza…!»1—con il punto esclamativo.
Noi possiamo udire una voce di letizia che porta esclamazioni di speranza e gioia nella nostra vita. La gioia che porta la testimonianza del Salvatore può caratterizzare ogni aspetto della nostra vita se cerchiamo di venire a Cristo.
E i nostri figli? Odono le esclamazioni di gioia e speranza del Vangelo? Dopo una lezione della Primaria sulla prima visione di Joseph Smith, fu chiesto alla classe di fare dei disegni da portare a casa e mostrare alle proprie famiglie. I bambini avevano imparato che Joseph era sprofondato nelle tenebre prima dell’apparizione del Padre e del Figlio. Una bambina di sei anni prese una matita nera e cominciò a disegnare. Cominciò a colorare di un nero intenso un lato del foglio, partendo dal basso e salendo piano piano fino al bordo superiore. Quando la sua insegnante le chiese di spiegare il suo disegno, la bambina disse che aveva rappresentato Joseph Smith nelle tenebre.
L’insegnante le chiese: «Lo sai che quando il Padre celeste e Gesù apparvero, tutte le tenebre scomparvero? Il Padre celeste e Gesù hanno sempre più potere di Satana ed Essi ti proteggeranno». La bambina guardò il suo disegno. In un angolo superiore del foglio lei disegnò due figure e poi, con una matita di un bel giallo brillante, riempì il resto della pagina con la luce.
È questa luce, la luce del vangelo restaurato, la «voce di letizia» che i genitori devono aiutare i propri figli a conoscere. L’avversario è reale, ma i bambini possono sentire la pace e la gioia che derivano dall’esercitare la fede in Gesù Cristo. I nostri figli non troveranno questa luce a meno che noi non insegnamo loro il Vangelo.
Il Signore ha istruito i genitori ad «allevare i [loro] figli in luce e verità».2 Egli ci ha istruito anche ad insegnare ai nostri figli «a pregare e a camminare rettamente dinanzi al Signore»,3 e «a comprendere la dottrina del pentimento, della fede in Gesù Cristo… e del battesimo e del dono dello Spirito Santo».4 Noi li aiutiamo a sintonizzarsi con la mente e con il cuore perché possano riconoscere «la voce di letizia» e desiderare di essere degni di ottenere la gioia eterna quando insegnamo loro i principi del Vangelo.
Questo viene dimostrato nel Libro di Mormon. Il padre di Enos lo aveva istruito «nella disciplina e negli ammonimenti del Signore». Questa grande benedizione spinse Enos a proclamare: «Benedetto sia il nome del mio Dio per questo».5 Enos dunque spiega: «Le parole che avevo spesso sentito pronunciare da mio padre riguardo alla vita eterna e alla gioia dei santi penetrarono profondamente nel mio cuore».6
Una amica raccontò un’esperienza che aveva fatto da bambina in un ramo della Chiesa nel quale era l’unica bambina in età della Primaria. Una settimana dopo l’altra, sua madre teneva la Primaria in casa, sempre lo stesso giorno alla stessa ora. Lei non vedeva l’ora di sedersi sul divano con sua madre e di imparare il vangelo di Gesù Cristo e il modo in cui metterlo in atto. Le minute accuratamente registrate dalla madre in un quaderno indicano che le riunioni della Primaria tenute in casa comprendevano sempre delle preghiere, dei canti e una lezione.
Il desiderio di questa madre era che la sua piccola figlioletta sviluppasse una testimonianza di Gesù Cristo e conoscesse la gioia del Vangelo. Ella dette a sua figlia quello che era stato tanto importante per lei da bambina. Questa bambina, oggi una donna di fede e alleanza, guarda indietro alla sua infanzia con grande apprezzamento per l’entusiasmo e l’impegno mostrati dalla madre per istruirla su Gesù. La diligenza di questa madre diventò la felicità della figlia: con un punto esclamativo.
I profeti viventi si sono espressi molto chiaramente in merito al sacro dovere che abbiamo di insegnare ai nostri figli.7 In una lettera emessa dalla Prima Presidenza, veniamo istruiti a «dare la massima priorità alla preghiera familiare, alla serata familiare, allo studio e all’insegnamento del Vangelo e alle sane attività familiari. Per quanto degni e necessari siano gli altri compiti e le altre attività, non si deve consentire loro di impedire lo svolgimento dei doveri che, per divino mandato, soltanto i genitori e gli altri familiari possono compiere adeguatamente».8
La vita può assumere un ritmo stressante per i genitori e può diventarlo per i figli. Sarebbe facile dire che non c’è abbastanza tempo per poter fare tutto. Se ripenso al tempo che è trascorso così velocemente, ora mi rendo conto che ogni giorno era accompagnato da piccoli momenti preziosi, ricchi di possibilità di aiutare i nostri figli a sentire la «voce di letizia» nel Vangelo. I bambini imparano continuamente da noi. Essi imparano che cos’è importante in base a quello che scegliamo di fare e quello che scegliamo di non fare. Le preghiere familiari poco frequenti, lo studio delle Scritture e le serate familiari tenuti in maniera approssimativa non basteranno a rendere forti i nostri figli. Dove impareranno i bambini il Vangelo e le norme come la castità, l’integrità e l’onestà, se non nella casa? Questi valori possono essere trattati in chiesa, ma i genitori sono maggiormente in grado di insegnarli ai loro figli in modo efficace.
Comprendere chi sono questi bambini e il loro potenziale nel regno di Dio può aiutarci ad avere un maggiore desiderio di affrontare le difficoltà con più pazienza e amore. Il Signore ci aiuterà a istruire i nostri figli se faremo tutto ciò che è in nostro potere. Le famiglie sono eterne, e il Salvatore vuole che abbiamo successo in questo. Se cerchiamo lo Spirito, possiamo ricevere il conforto, la guida e la rassicurazione di cui abbiamo bisogno per adempiere le responsabilità e ottenere le benedizioni che derivano dall’essere genitori.
I programmi della Chiesa divinamente ispirati e le persone chiamate a insegnare ai nostri figli possono aiutarci. Io e mio marito siamo grati ai vescovi, ai dirigenti del sacerdozio e delle organizzazioni ausiliarie e agli insegnanti familiari e alle insegnanti visitatrici che hanno contribuito a rafforzare la nostra famiglia. Che abbiamo o no dei figli in casa, ognuno di noi deve capire che possiamo avere un ruolo importante da svolgere nell’aiutare i genitori.
I bambini sono in grado di imparare le cose più importanti del regno. Se li ascoltiamo possiamo meglio comprendere in che modo mettono in pratica quello che imparano sul Vangelo. Un padre ha spiegato alla figlioletta di quattro anni che la famiglia aveva trascorso gran parte della giornata a pulire la casa e che ogni stanza era in ordine eccetto una.
«Sai qual è la stanza che non è stata pulita?» le chiese.
«La mia», rispose rapidamente la bambina.
«Conosci qualcuno che ci potrebbe aiutare a pulire la tua stanza?» le chiese il padre, sperando che rispondesse che poteva farlo lei.
Invece, ella rispose: «Beh, papà, so che ogni volta che hai paura, sei preoccupato, o hai bisogno di aiuto, ti inginocchi e chiedi al Padre celeste».
È interessante notare che se ascoltiamo i nostri figli, anch’essi possono insegnarci qualcosa. Un padre mi raccontò di un’esperienza che fece con la sua bambina di otto anni. Egli disse: «Mentre stavo preparando il mio discorso per la riunione sacramentale sul tema ‹Diventare come i bambini›, chiesi a mia figlia perché è necessario che diventiamo come i bambini. Lei mi rispose senza esitare: ‹Perché siamo tutti bambini paragonati a Gesù, e perché i bambini hanno una buona immaginazione›».
Sorpreso dall’ultima parte della sua risposta, egli chiese perché abbiamo bisogno di una buona immaginazione. Lei rispose: «Così da poter immaginare Gesù nel Giardino di Getsemani e sulla croce, e pensare a Lui quando prendiamo il sacramento».
Come in tutte le cose, il Salvatore ci ha dato l’esempio del modo in cui dobbiamo amare e istruire i nostri figli. Quando apparve ai Nefiti in questo emisfero, le Scritture ci dicono che quando parlò alle persone «egli pianse… ed egli prese i loro bambini, ad uno ad uno, e li benedisse, e pregò il Padre per loro…»9
Riferendosi a questo episodio, il presidente Gordon B. Hinckley disse: «In tutti i sacri scritti non c’è immagine più tenera e più bella di questo semplice linguaggio che descrive l’amore del Salvatore per i bambini…».10 Sono felice che ad essi spetti un posto speciale nel Suo grande piano.
La chiave per svolgere un insegnamento del Vangelo efficace nella casa è di invitare lo Spirito del Signore a stare con noi. Uno dei migliori consigli che io e mio marito abbiamo ricevuto in alcuni periodi difficili della crescita dei nostri figli era quello di fare tutto quanto era possibile per invitare e mantenere lo Spirito nella nostra casa. I bambini non possono imparare le cose spirituali e provare sentimenti spirituali senza la guida dello Spirito.
Come genitori possiamo condividere spesso la nostra testimonianza di Gesù Cristo con i nostri figli. Portare la testimonianza, che sia durante la serata familiare o in un momento d’insegnamento, significa invitare lo Spirito. Il presidente Boyd K. Packer ci istruisce anche a «insegnare ai nostri giovani a portare testimonianza—portare testimonianza che Gesù è il Cristo, che Joseph Smith è un profeta di Dio, che il Libro di Mormon è vero».11
Il presidente Hinckley ci rassicura del fatto che «tra tutte le gioie della vita nessuna eguaglia quella di essere un padre o una madre felici. Tra tutte le responsabilità che ci sforziamo di assolvere, nessuna è più importante. Crescere i figli in un’atmosfera di affetto, sicurezza e fede è la più rimunerativa di tutte le attività».12
Io so—con un punto esclamativo—che i bambini possono ricevere una testimonianza dallo Spirito che li aiuterà ad essere profondamente convinti e impegnati nel loro cuore! Porto testimonianza che questo è il nostro compito, la nostra occasione, di insegnare diligentemente e testimoniare ai nostri figli la veridicità del vangelo di Gesù Cristo affinché anch’essi possano udire la «voce di letizia». Nel nome di Gesù Cristo. Amen.