Feci conto interamente sul Signore
Fui battezzato il 17 novembre 1996 a Samara, Russia. Immediatamente dopo il mio battesimo fui riempito dal desiderio di svolgere una missione a tempo pieno e portare anime a Gesù Cristo. Attesi con impazienza che trascorresse un anno così che potessi parlare della missione con il mio presidente di ramo.
Quando giunse il momento avevo fatto le interviste necessarie e compilato i moduli per la raccomandazione dei missionari. Mi resi conto allora che c’era un problema. Benché avessi vissuto in Russia per due anni, ero cittadino armeno. Non avevo ancora fatto il militare in Armenia, cosa che ero obbligato a fare.
Iniziai a digiunare e a pregare che Dio aprisse una via affinché potessi svolgere una missione. Nel marzo 1881 fui arruolato nell’esercito e dovetti tornare in Armenia. Confidai in Dio, sapendo che mi amava e che voleva che fossi obbediente.
Mentre mi trovavo nell’esercito armeno osservai le alleanze che avevo stretto e la Parola di Saggezza. Portavo spesso la mia testimonianza agli altri soldati e pregavo durante tutto il giorno. Digiunai e chiesi al Padre celeste di proteggermi e di poter svolgere una missione a tempo pieno quanto prima possibile.
Dopo due mesi e mezzo nell’esercito mi ammalai e fui portato in ospedale. Quando i medici mi visitarono mi trovarono, con mia sorpresa, una patologia cardiaca, che loro ritenevano avessi avuto sin dall’infanzia. Ora questa malattia stava interessando i polmoni, il fegato e la milza. Il mio corpo si gonfiò e sembrava cose se avessi messo su molto peso.
La diagnosi comportava che io potessi essere congedato dall’esercito, ma la consapevolezza di avere una malattia grave mi spaventava. Tutto ciò che potevo fare era confidare che Dio mi aiutasse.
Dopo che ero rimasto in ospedale per un mese, un membro armeno della Chiesa, fratello Ararat, mi venne inaspettatamente a trovare. Egli, insieme a due missionari, mi diede una benedizione del sacerdozio.
Tre settimane dopo fui congedato dall’esercito. Dopo non molto tempo mi sentii abbastanza forte da svolgere una missione.
Mi occorreva il foglio di congedo. Digiunai e pregai. Quando mi rialzai dopo aver pregato in ginocchio avevo la mia risposta. Dovevo far conto interamente sul Signore.
Trascorsero i giorni. Quando mi informavo sul foglio di congedo, gli ufficiali mi dicevano: «Non si aspetti di riceverlo quest’anno. Non è possibile». Confidavo comunque nel Signore e attendevo. Alla fine il 15 dicembre mi arrivò il messaggio: «Venga a prendere il suo certificato, è pronto».
La difficoltà successiva era di ottenere un passaporto. La fine dell’anno non è un buon periodo per ottenerlo e mi fu detto di non pensare di riceverlo fino a giugno. Pregai di nuovo. Mi sentii ispirato ancora una volta a essere paziente e a confidare nel Signore.
Così mi sono fidato, ho creduto e atteso, ma non troppo a lungo. Il 5 gennaio 1999 ho ricevuto il passaporto e, il 7, il visto. Potevo iniziare il mio servizio missionario.
Tutto ciò di cui avevo bisogno era di completare le interviste, finire di compilare alcuni moduli e fare le necessarie visite mediche. Per quanto mi sentissi bene, temevo che la mia malattia cardiaca mi impedisse di svolgere il mio lavoro. Il medico che mi visitò conosceva la mia storia medica e prescrisse un esame cardiaco. Quando controllò l’esito, esclamò con sorpresa: «Sei assolutamente sano! Non c’è segno di patologia cardiaca. Non ho mai visto niente di simile in vita mia!»
Sorrisi e dissi: «Credo in Dio. Ho ricevuto una benedizione da detentori del Suo sacerdozio e sono stato guarito».
Fui subito chiamato nella Missione Russa di Mosca Sud. So che Dio vive. So che compie miracoli oggi proprio come li compì nell’antichità. So che ci benedice quando esercitiamo la fede in Lui.
Gnel Tamazyan fa parte del Ramo di Tagansky, Distretto Russo di Mosca Sud.