Mettere in pratica nella famiglia i semplici principi del Vangelo
I semplici e lineari principi del vangelo di Gesù Cristo… devono essere saldamente istituiti a casa nostra per assicurare la felicità nella vita familiare.
Durante la conferenza generale della Società di Soccorso, tenuta nel settembre del 1998, il presidente Gordon B. Hinckley dichiarò: «Penso che le nostre difficoltà, quasi tutte, abbiano origine nelle famiglie della nostra gente. Se vogliamo che vi sia un cambiamento, è là che si devono fare delle riforme. Se vogliamo che vi sia un ritorno ai valori antichi e sacri, questo ritorno deve iniziare nella casa. È nella casa che si impara a conoscere la verità, che si coltiva l’integrità, che si inculca l’autodisciplina e si esprime l’amore» («Camminiamo alla luce dell’Eterno», La Stella, gennaio 1999, 117).
Tra gli antichi valori sacri ai quali dobbiamo tornare, vi sono i semplici e lineari principi del vangelo di Gesù Cristo. Questi devono essere saldamente istituiti a casa nostra per assicurare la felicità nella vita familiare.
Il presidente Wilford Woodruff dichiarò: «Il Signore ha molti grandi principi in serbo per noi; e i principi più grandi che Egli ha per noi sono quelli più semplici e lineari. I primi principi del Vangelo che ci conducono alla vita eterna sono quelli più semplici, eppure non ve n’è alcuno di maggiore gloria o importanza per noi» («Remarks», Deseret News, 1 aprile 1857, 27).
È proprio perché questi principi sono semplici che molte volte non vengono considerati quando la famiglia si trova a dover affrontare delle difficoltà. A volte abbiamo la tendenza a pensare che più è grave il problema, più la soluzione debba essere più grande e complessa. Questa idea può portarci, per esempio, a cercare aiuto presso persone o istituzioni al di fuori della famiglia, quando in realtà la soluzione più efficace si trova nell’applicazione dei gloriosi principi del Vangelo nella nostra casa, svolgendo ogni giorno quelle piccole azioni e doveri quotidiani. Le Scritture ci rammentano che «mediante cose piccole e semplici si avverano grandi cose» (Alma 37:6).
Ne «La famiglia: un proclama al mondo», la Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli dichiarano: «Il successo del matrimonio e della famiglia è fondato e mantenuto sui principi della fede, della preghiera, del pentimento, del perdono, del rispetto, dell’amore, della compassione, del lavoro e delle sane attività ricreative» (La Stella, ottobre 1998, 24).
Analizzando questi principi vediamo che la maggior parte di essi è collegata tra di loro e si completa a vicenda; e vediamo che il potere che rende possibile la loro incorporazione nella nostra vita deriva dal sacrificio espiatorio del nostro Redentore e Salvatore, Gesù Cristo.
Una volta messi in atto, questi principi agiranno come una luce che illuminerà ogni membro della famiglia, e, in maniera progressiva, ci condurranno a incorporare nella nostra vita altri valori e principi connessi, che rinsalderanno i rapporti familiari. Sappiamo che «colui che riceve la luce e continua in Dio riceve più luce; e quella luce diventa sempre più brillante fino al giorno perfetto» (DeA 50:24).
Se, applicando questi principi, riusciamo a stabilire e mantenere la famiglia salda, saremo in grado di vedere il possente impatto di detti principi in situazioni di difficoltà della famiglia, un giorno dopo l’altro. Le ferite dovute alle frizioni della vita in comune guariranno. Le offese saranno dimenticate. L’orgoglio e l’altruismo lasceranno il posto a umiltà, compassione e amore.
I principi che scegliamo di mettere in atto nella nostra vita determinano lo spirito che caratterizza i nostri rapporti con gli altri. Quando abbracciamo un principio, la sua influenza s’irradia attraverso di noi e può essere avvertita dagli altri.
Oggi più che mai, la famiglia è al centro degli attacchi delle forze del male, come lo era ai giorni del profeta Mormon, quando «il potere del maligno veniva esercitato su tutta la faccia del paese» (Mormon 1:19), è quindi necessario che noi genitori incorporiamo questi principi nella nostra vita per poterne irradiare l’influenza, affinché i nostri figli la possano percepire.
Vorrei adesso mostrare come si possono applicare questi principi, dando così forma parziale a un processo che renderà gli effetti dell’Espiazione accessibili alle persone e alle famiglie. Questo processo inizia con il primo principio del Vangelo: la fede.
In un mondo in cui i valori cambiano, in cui «chiaman bene il male, e male il bene» (Isaia 5:20), le parole pronunciate da Mormon ci riempiono di speranza e fiducia insegnandoci che Gesù Cristo «rivendica tutti coloro che hanno fede in Lui; e coloro che hanno fede in Lui si atterranno ad ogni cosa buona» (Moroni 7:28).
Quella fede che porta l’uomo ad attaccarsi ad ogni cosa buona viene dall’udire la parola di Dio (vedere Romani 10:17), parola che si ascolta con più efficacia durante le lezioni della serata familiare e lo studio delle Scritture in famiglia. Non vi è luogo migliore, in cui edificare la fede, della casa, dove quotidianamente vengono tenute le lezioni e realizzata l’applicazione pratica dei principi insegnati.
È in seno alla famiglia che una persona impara che la fede è intimamente collegata all’Espiazione, «essendo questo l’intento di questo ultimo sacrificio: richiamare le viscere della misericordia, la quale vince la giustizia e procura agli uomini i mezzi perché possano aver fede fino a pentirsi» (Alma 34:15).
Senza gli effetti dell’Espiazione nella nostra vita sarebbe impossibile sviluppare il genere di fede necessaria al pentimento, e così rimarremmo esclusi dal meraviglioso piano di misericordia, poiché «solo per colui che ha fede fino a pentirsi si realizza il grande ed eterno piano della redenzione» (Alma 34:16).
Il pentimento, quel cambiamento che avviene nel cuore, nasce dall’amore per il Signore e ci porta ad allontanarci dal peccato e a sottometterci alla Sua volontà; «soltanto mediante l’espiazione di Gesù Cristo… può diventare efficace ed essere accettato da Dio» (Guida alle Scritture, «Pentimento, Pentirsi», 149).
Una volta che Dio ha accettato il pentimento, il processo che stiamo descrivendo ci porta a partecipare alle ordinanze e alle conseguenti alleanze, come il battesimo e la confermazione. Il rinnovo di queste alleanze avviene quando prendiamo regolarmente e degnamente il sacramento, ottenendo così la remissione dei nostri peccati.
Dopo aver ricevuto la remissione dei nostri peccati e dopo esserci impegnati a mantenerla mediante l’obbedienza ai comandamenti, riceveremo, come descritto nel libro di Moroni, la mitezza e l’umiltà di cuore, che daranno luogo alla visitazione dello Spirito Santo, il Consolatore, che [ci] riempie di speranza e di amore perfetto, amore che permarrà mediante la diligenza con cui osserviamo il principio della preghiera (vedere Moroni 8:26).
La persona che riceve la mitezza e l’umiltà di cuore, e che gode della compagnia dello Spirito Santo, non avrà alcun desiderio di offendere o ferire altre persone, né si sentirà toccata dalle offese ricevute dagli altri. Questa persona tratterà il coniuge e i figli con amore e rispetto, e avrà ottimi rapporti con tutti coloro con i quali viene a contatto. Nell’occupare posizioni dirigenziali nella Chiesa, applicherà gli stessi principi adottati nella famiglia, mostrando che non esiste alcuna differenza tra la persona che è tra le mura di casa e quella che è nei rapporti che intercorrono con i membri della Chiesa.
I principi quali la fede, il pentimento, l’amore, il perdono e la preghiera, se vissuti nella maniera che ho appena descritto, diventano il migliore vaccino per combattere la malattia del peccato che può manifestarsi nelle famiglie in molti modi diversi sotto forma di immoralità, orgoglio, invidia, contesa, maltrattamento e altre pratiche che minano i rapporti familiari e possono portare dolore, delusione e rottura dei legami familiari.
La decisione di incorporare questi principi nella nostra vita e la possibilità di dare il via a tale processo quando sia necessario dipende soltanto da noi. È un processo semplice che è alla portata di tutti. È basato sui principi fondamentali del Vangelo che sono stati e continuano a essere applicati con successo da coloro che pongono la loro fiducia nel Signore.
È nostro dovere continuare a insegnarli in un mondo che ne ha sempre più bisogno, poiché:
«Ha egli comandato a qualcuno di non prender parte alla sua salvezza? Ecco, io vi dico: No; ma l’ha data liberamente a tutti e ha comandato al suo popolo di persuadere tutti gli uomini al pentimento» (2 Nefi 26:27).
Condivido con voi la mia testimonianza che questi principi sono veri. Porto testimonianza che l’espiazione di Gesù Cristo rende possibile incorporarli nella nostra vita. So queste cose perché mi sforzo insieme alla mia famiglia di vivere in armonia con essi. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.