2004
Il potere dell’amore di Dio
Novembre 2004


Il potere dell’amore di Dio

Con il Suo amore noi possiamo sopportare il dolore, soffocare la paura, perdonare liberamente, evitare le contese, rinnovare la forza ed essere di beneficio e aiuto per gli altri.

Che cosa del vero amore tocca ogni cuore? Perché le semplici frasi «ti amo» o «ti voglio bene» evocano tale gioia universale?

Gli uomini attribuiscono svariate ragioni, ma il motivo reale è che ogni persona che viene sulla terra è un figlio di spirito di Dio. Dato che tutto l’amore proviene da Dio, noi nasciamo con la capacità e il desiderio di amare ed essere amati. Una delle connessioni più forti che abbiamo con la nostra vita pre-terrena è dovuta al grande amore di nostro Padre e di Gesù per noi e il nostro amore per Loro. Anche se un velo copre la nostra memoria, ogni qual volta proviamo il vero amore, esso risveglia un desiderio che non si può negare.

Rispondere al vero amore fa parte del nostro essere. Abbiamo il desiderio innato di risentire qui l’amore che provavamo là. Solo se sentiamo l’amore di Dio riempire i nostri cuori possiamo essere completamente felici.

L’amore di Dio riempie le immensità dello spazio, quindi non c’è carenza d’amore nell’universo, solo della nostra volontà di fare ciò che è necessario per sentirlo. Gesù spiegò cosa dobbiamo fare: «Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore… l’anima tua… la forza tua, e… la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso» (Luca 10:27).

Più obbediamo a Dio, maggiormente desideriamo aiutare gli altri. Più aiutiamo gli altri, maggiormente amiamo Dio. D’altra parte, più disobbediamo a Dio, maggiore è il nostro egoismo e minore l’amore che proviamo.

Cercare di trovare l’amore duraturo senza obbedire a Dio è come cercare di dissetarsi bevendo da una coppa vuota: si può fare il gesto, ma la sete rimane. Similmente, cercare di trovare amore senza aiutare gli altri e sacrificarsi per loro è come cercare di vivere senza mangiare: è contrario alla legge della natura e non può funzionare. Non possiamo contraffare l’amore. Deve diventare parte di noi. Il profeta Mormon ha spiegato:

«La carità è il puro amore di Cristo, e sussiste in eterno; e colui che sarà trovato pervaso di essa all’ultimo giorno, tutto andrà bene per lui.

Pertanto, miei diletti fratelli, pregate il Padre con tutta la forza del vostro cuore, per poter essere riempiti di questo amore» (Moroni 7:47–48).

Dio è ansioso di aiutarci a sentire il Suo amore, ovunque siamo. Lasciate che vi faccia un esempio.

Quand’ero un giovane missionario fui assegnato a una piccola isola di 700 abitanti in una zona remota del Pacifico meridionale. La temperatura era opprimente, le zanzare erano terribili, il fango era ovunque, la lingua era impossibile e il cibo, sì, il cibo era… «diverso».

Dopo alcuni mesi, la nostra isola fu colpita da un potente uragano. La devastazione fu enorme. Il raccolto fu rovinato, molti persero la vita, le case rase al suolo e la stazione telegrafica, il nostro unico collegamento con il mondo esterno, andò distrutta.Di solito una piccola imbarcazione del governo veniva una volta al mese, talvolta dopo due mesi, quindi razionammo il cibo in modo che durasse quattro o cinque settimane, nella speranza che giungesse la barca. Ma non arrivò alcuna barca. Diventavamo ogni giorno più deboli. Ci furono atti di grande gentilezza, ma affrontando la sesta e settima settimana con pochissimo cibo, eravamo molto deboli. Feki, il mio collega nativo del posto, mi aiutò in ogni modo possibile, ma all’inizio dell’ottava settimana non avevo più energie. Stavo seduto all’ombra di un albero, pregavo, leggevo le Scritture e trascorrevo le ore a ponderare sulle cose dell’eternità.

La nona settimana portò ben pochi cambiamenti, tuttavia ebbi un grande mutamento interiore. Provai l’amore del Signore in modo più profondo di quanto l’avessi mai provato prima e seppi in prima persona che il Suo amore «è la più desiderabile di tutte le cose… Sì, e la più gioiosa per l’anima» (1 Nefi 11:22–23).

Ero praticamente «pelle e ossa». Ricordo che guardavo, con profonda riverenza, il battito del cuore, il respiro dei polmoni e pensavo: Quale meraviglioso corpo Dio ha creato per ospitare il nostro altrettanto meraviglioso spirito! Il pensiero che l’unione permanente di questi due elementi era resa possibile dall’amore del Salvatore, il Suo sacrificio espiatorio e la Risurrezione, dava tanta ispirazione e soddisfazione che faceva svanire qualsiasi disagio fisico.

Quando comprendiamo chi è Dio, chi siamo noi, quanto Egli ci ama e qual è il Suo piano per noi, la paura svanisce. Quando abbiamo il più tenue barlume di queste verità, la nostra preoccupazione per le cose terrene si dissolve. Pensare che crediamo alle menzogne di Satana quando dice che il potere, la fama o la ricchezza sono importanti è veramente ridicolo, o lo sarebbe, se non fosse così triste.

Ho imparato che come un missile deve vincere la forza di gravità per sfrecciare nello spazio, così noi dobbiamo vincere il mondo per levarci nei regni eterni della comprensione e dell’amore. Mi resi conto che la mia vita terrena sarebbe potuta terminare lì, ma non ero in preda al panico. Sapevo che la vita sarebbe continuata, qui o là non sarebbe stato realmente importante. Ciò che contava veramente era quanto amore avevo nel cuore. Sapevo di doverne avere di più! Sapevo che la nostra felicità attuale ed eterna è direttamente proporzionale alla nostra capacità di amare.

Mentre questi pensieri affollavano e sollevavano la mia anima, iniziai a sentire delle voci concitate. Gli occhi del mio collega Feki brillavano quando mi disse: «Kolipoki, è arrivata una barca, ed è piena di cibo. Siamo salvi! Non sei felice?» Non ne ero sicuro, ma dal momento che la barca era arrivata, doveva essere la risposta di Dio, quindi ero contento. Feki mi diede del cibo e disse: «Ecco, mangia». Io esitai. Guardai il cibo. Guardai Feki. Guardai in cielo e chiusi gli occhi.

Provai qualcosa di molto profondo. Ero grato che la mia vita sulla terra sarebbe continuata, ma provai un sentimento di tristezza, un leggero senso di rinvio, come quando le tenebre avvolgono i colori brillanti di un tramonto perfetto e ci si rende conto che bisogna aspettare la sera seguente per godere nuovamente di tale bellezza.

Non ero sicuro di voler aprire gli occhi, ma quando lo feci, mi resi conto che l’amore di Dio aveva cambiato tutto: il caldo, il fango, le zanzare, la gente, la lingua, il cibo non erano più un problema. Tutti coloro che in precedenza avevano cercato di nuocermi non erano più miei nemici, ma miei fratelli e sorelle. Essere pieni dell’amore di Dio è la cosa più gioiosa di tutte e vale qualsiasi prezzo.

Ringraziai Dio per quel momento bellissimo e per tutto quello che ci ricorda il Suo amore: il sole, la luna, le stelle, la terra, la nascita di un bambino, il sorriso di un amico. Lo ringraziai per le Scritture, per il privilegio di poter pregare e per il più meraviglioso memento del Suo amore: il sacramento.

Imparai che il canto degli inni sacramentali con intento reale, di frasi come «Iddio ebbe carità», o «Qual grande amor il Suo fu, noi pure l’amerem» gonfierà il nostro cuore di amore e gratitudine (vedere «Iddio ebbe carità», Inni, n. 105; «Un verde colle v’è lontano», Inni n: 115). Nell’ascoltare con cuore sincero le preghiere sacramentali, e frasi come «ricordarsi sempre di Lui», «obbedire ai Suoi comandamenti», «avere sempre con sé il Suo Spirito» il nostro cuore si riempirà del desiderio di essere migliori (vedere DeA 20:77, 79). Quando prendiamo il pane e l’acqua con un cuore spezzato e uno spirito contrito, so che possiamo sentire e persino udire quelle meravigliose parole: «Ti voglio bene. Ti voglio bene».

Pensavo che non avrei mai dimenticato quei sentimenti, ma l’attrazione del mondo è forte e noi tendiamo a scivolare. Ma Dio continua ad amarci.

Molti mesi dopo aver riacquistato le forze, fummo colpiti da un’altra violenta tempesta, questa volta in mare. Le onde erano talmente alte che rovesciarono la nostra piccola barca, gettandoci tutti e tre nell’oceano infuriato e agitato. Quando mi ritrovai nel mare tempestoso fui sorpreso, spaventato e un po’ arrabbiato. «Perché è successo?» Pensai. «Sono un missionario. Dov’è la mia protezione? I missionari non dovrebbero nuotare».

Eppure dovevo nuotare se volevo sopravvivere. Ogni volta che mi lamentavo mi ritrovavo sotto l’acqua, quindi non impiegai molto prima di smettere. Le cose sono come sono, e lamentarsi non aiuta. Avevo bisogno di tutta l’energia per tenere la testa al di sopra dell’acqua e giungere a riva. Poiché ero uno Scout aquila ero un buon nuotatore, ma col tempo il vento e le onde cominciarono ad indebolirmi. Non smisi mai di provare, ma a un certo punto i miei muscoli non riuscivano più a muoversi.

Avevo una preghiera nel cuore, tuttavia iniziai ad affondare. Mentre stavo affondando per quella che poteva essere l’ultima volta, il Signore infuse nella mia mente e nel mio cuore un profondo sentimento di amore per una persona molto speciale. Fu come se potessi vederla e sentirla. Anche se era a tredicimila chilometri di distanza, il potere dell’amore percorse la distanza penetrando il tempo e lo spazio, mi raggiunse e mi risollevò dagli abissi dell’oscurità, della disperazione e della morte e mi riportò alla luce, alla vita e alla speranza. Con un’improvvisa esplosione di energia giunsi a riva, dove trovai i miei compagni. Non bisogna mai sottovalutare il potere del vero amore, perché non conosce barriere.

Quando siamo riempiti dell’amore di Dio, possiamo fare, vedere e comprendere cose che altrimenti non potremmo fare, vedere o comprendere. Con il Suo amore noi possiamo sopportare il dolore, soffocare la paura, perdonare liberamente, evitare le contese, rinnovare la forza ed essere di beneficio e aiuto per gli altri in modi sorprendenti anche per noi.

Gesù Cristo era pieno di amore indescrivibile quando sopportò l’incomprensibile dolore, crudeltà e ingiustizia per noi. Grazie al Suo amore per noi Egli superò tutte le barriere altrimenti insormontabili. Il Suo amore non conosce barriere. Egli ci invita a seguirLo e a essere partecipi del Suo amore infinito, per poterci anche noi levare al di sopra del dolore, della crudeltà e dell’ingiustizia di questo mondo e poter aiutare, perdonare e benedire.

So che Egli vive e ci ama. So che possiamo sentire il Suo amore qui e ora. So che la Sua voce è di perfetta dolcezza e penetra nel nostro intimo. So che Egli sorride ed è colmo di compassione e di amore. So che è pieno di gentilezza, bontà, misericordia e desiderio di aiutare. Lo amo con tutto il cuore. Porto testimonianza che quando saremo pronti, il Suo puro amore supererà istantaneamente il tempo e lo spazio per raggiungerci e risollevarci dagli abissi dei mari tumultuosi di oscurità, peccato, dolore, morte o disperazione in cui ci potremo trovare, per portarci alla luce, alla vita e all’amore dell’eternità. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.