Ne vale la pena!
Mi unii alla Chiesa quando avevo sedici anni. I miei genitori mi diedero il permesso, ma non si battezzarono con me. Il giorno del mio battesimo, mia madre mi disse che potevo ancora «tirarmi indietro» se volevo. Io però non volevo tirarmi indietro, volevo andare avanti e cominciare la mia nuova vita. Sapevo che il Vangelo era vero.
Non avendo la mia famiglia in chiesa insieme a me, spesso la domenica mi sentivo sola. Mi fu di grande aiuto quando i membri del rione mi accompagnavano in chiesa e si sedevano al mio fianco. Fu anche utile avere un incarico. Quando fui chiamata come insegnante dei bambini di tre anni, sentii ancor di più di far parte della famiglia del rione.
Non volevo che il mio battesimo influisse sull’unità della mia famiglia; eppure le cose a casa non erano sempre come desideravo. I miei familiari lavoravano molto la domenica e mi rimproveravano perché non partecipavo. Dicevano che ero pigra. Spiegai che stavo cercando di onorare il giorno del riposo. Alla mia famiglia piaceva mangiare fuori la domenica, ma io non andavo. Dissero che mi stavo allontanando, ma cercavo solamente di osservare i comandamenti.
Ciò che mi aiutò a perseverare fu lo Spirito del Signore. L’ho sentito veramente nella vita. Lo sentivo quando rendevo testimonianza, quando leggevo le Scritture e quando pregavo. Erano tutte cose che avevo imparato dai miei insegnanti in chiesa. Ascoltavo attentamente e cercavo di imparare le cose che avrebbero migliorato la mia vita.
Spesso però in Chiesa mi sentivo fuori posto perché erano molte le nuove cose che apprendevo. Comprai nuove gonne lunghe per sostituire quelle corte. Quando le indossai per andare in Chiesa, mi accorsi che erano ancora troppo corte rispetto agli standard della Chiesa. Non capivo che cosa intendessero i miei amici quando usavano termini usati tipicamente in Chiesa. Ero troppo nervosa e timida per chiedere il significato delle cose.
Ciò che mi aiutò fu l’amicizia dei miei coetanei che mi inserirono nel gruppo. Sembrava fosse naturale per loro prendersi cura dei nuovi convertiti. Un’altra cosa utile fu quella di visualizzare la mia famiglia nella prossima vita. Non volevo deluderli smettendo di seguire il Vangelo che sapevo essere vero. Anche nei momenti difficili da ragazza, cercai di pensare al futuro e alla mia responsabilità nei confronti della mia famiglia. Se non avessi vissuto il Vangelo, in che modo la mia famiglia avrebbe avuto la possibilità di accettarlo?
Ora sono cresciuta, mi sono sposata e ho dei figli adolescenti. Sono forti nella Chiesa e non hanno problemi sapendo le cose riguardanti la Chiesa che io dovetti imparare per esperienza. Sono ben inseriti e servono nelle presidenze delle loro classi. Quand’ero ragazza cercavo sempre di essere un buon esempio per mia madre e mio padre. Purtroppo essi non sii unirono mai alla Chiesa. Allora non mi rendevo conto però che fare la scelta giusta fu cruciale per i giovani che avrei incontrato più avanti nella vita, che mi sono più cari della vita stessa: i miei figli.
Ciò che scegliete oggi influirà sulle persone che fanno parte della vostra vita; ma vi sono anche persone speciali nel vostro futuro che sperano che facciate ciò che è giusto. Il loro futuro può dipendere dalle vostre scelte giuste di oggi. A prescindere da quanto gli altri possano farvi sentire a disagio per le vostre giuste scelte, alla fine ne sarà valsa la pena.