Nuovamente puri
«Le vostre vesti sono state pulite e rese bianche mediante il sangue di Cristo» (Alma 5:27).
Basato su una storia vera
L’acqua sembrava calda e calma perciò entrai nel fonte battesimale. Il babbo scese i gradini di fronte a me, sorridendo. Diedi un’occhiata a tutta la gente raggruppata di fronte al fonte battesimale: persone che mi amavano ed erano venute proprio per me! Mio padre disse la preghiera battesimale e mi immerse nell’acqua. Non dimenticherò mai come mi sentii uscendo dall’acqua: felice e pura. Quando uscii dal fonte, la mamma era pronta con un grande asciugamano e lo avvolse intorno a me in un caldo abbraccio.
Mi asciugai ed indossai il nuovo abito bianco ricamato che avevamo scelto proprio per questo giorno. Poi tornai nella stanza dove la mia famiglia e gli amici stavano aspettando. Mio padre, i miei due nonni e mio zio misero le mani sul mio capo e mi confermarono membro della Chiesa.
Dopo, vennero tutti ad abbracciarmi o a stringermi la mano. Il mio insegnante familiare disse: «Ora sei proprio pura! Non hai nessun peccato!»
Non avevo pensato a questo prima. Mi resi conto che proprio allora ero praticamente perfetta. Decisi di rimanere così il più a lungo possibile.
Uscirono tutti e si sedettero sul grande prato ondulato a parlare, mangiare il rinfresco e godersi la vista sul Fiume Potomac.
Dopo un po’ coi cugini e gli amici ci alzammo per correre un po’. «Stai attenta», disse la mamma. «Ricordati che hai il vestito nuovo».
Giocammo a nascondino e ci inseguimmo intorno agli alberi. Mi piaceva come il mio abito si gonfiava quando mi giravo.
Poi accadde la peggior cosa. Scivolai e caddi in una pozzanghera di fango lasciata dalla pioggia mattutina. Sentii un gran numero di sussulti e qualche risatina quando mi alzai. Il mio vestito bianco era sporco di fango. E cosa peggiore, avevo già fatto qualcosa di sbagliato ignorando le indicazioni della mamma. Corsi in bagno, le lacrime iniziarono a scendere ancor prima di arrivare. Il vestito doveva tornare pulito. Lo avrei strofinato finché non lo fosse ridiventato. Misi il mio vestito nel lavandino facendo scorrere l’acqua sopra il fango. Lo sporco si attenuò ma la macchia restò lì sul davanti del mio nuovo vestito bianco.
Uscii sull’altro lato della chiesa e mi sedetti sul bordo del marciapiede vicino al parcheggio, guardando l’aria tremante sull’asfalto per via del caldo. Sentii la porta aprirsi e chiudersi dietro di me. La mamma si sedette e mise il suo braccio intorno a me.
«Così sei caduta nel fango».
Feci sì con la testa.
«Sono sicura che possiamo lavarlo, e la macchia se ne andrà», disse.
Scossi il capo. «Ho già provato in bagno e non ha funzionato. Mi dispiace. Non penso che se ne andrà. Sarò mai più in grado di indossarlo ancora?» Mentre parlavo, iniziai a piangere ancora.
Pensai che la mamma stesse per sgridarmi per aver rovinato un vestito nuovo, ma ella disse: «Penso ora che ti ricorderai questa giornata ancora di più».
E fu proprio così. Chi potrebbe dimenticare di aver rovinato il proprio battesimo!
«Lo sai, nella tua vita farai alcuni errori», disse la mamma. «Li facciamo tutti. E per quanto ce la metterai tutta, non sarai completamente in grado di cancellarli da sola dalla tua vita. Sai chi può farlo?»
«Gesù Cristo?»
La mamma annuì. «Il Padre celeste e Gesù Cristo vogliono perdonarci. Se ci pentiamo e lo chiediamo umilmente, Gesù può renderci ancora puri—pura com’eri quando sei uscita dal fonte battesimale. L’espiazione di Cristo è il più grande dono del Padre celeste per noi. E sai che cosa possiamo fare ogni settimana per aiutarci a diventare puri?»
Annuii lentamente. «Prendere il sacramento».
«Giusto. Quando prendiamo il sacramento rinnoviamo le alleanze che abbiamo fatto quando siamo stati battezzati». La mamma appoggiò la mano sul mio ginocchio e si alzò. «Penso che un po’ di candeggina renderà il vestito di nuovo bianco. Questa non è la nostra prima macchia di fango e sono certa che non sarà l’ultima».
Io sospirai. Non sarebbe stato neppure il mio ultimo errore. Ma avevo compreso un po’ di più in merito a che cosa significa essere battezzati e confermati. Non era solo per togliere tutti i miei vecchi peccati. Mi avrebbe permesso di restare pura, non per essere perfetta tutto il tempo, ma per pentirmi e per sforzarmi più duramente.
«Nessuno di noi… è perfettamente obbediente, e perciò facciamo affidamento sulla nostra alleanza battesimale per procurarci il perdono dei peccati dopo il battesimo così come… prima del battesimo. Contiamo sul pentimento per… procurarci lo Spirito Santo e, con esso, la grazia dell’espiazione».
Anziano D. Todd Christofferson membro della presidenza dei Settanta, «Justification and Sanctification», Ensign, giugno 2001, 24.