Egli vi darà riposo
Il mio cuore doleva quanto il suo. Volevo tanto aiutarla perché sentivo che il suo rimorso e il suo desiderio di fare ciò che è giusto erano sinceri.
Ero missionario quando incontrai Susie (il nome è stato cambiato). A lei e alla sua famiglia era stato insegnato il Vangelo da due missionari che lavoravano all’ufficio della missione insieme a me. Avevano seguito tutte le lezioni e accettato l’invito ad essere battezzati e confermati. Fu mio privilegio intervistare questa splendida famiglia, composta da quattro persone: madre, padre, fratello più giovane e Susie.
Avevo portato a termine l’intervista battesimale per gli altri tre membri della famiglia trovandoli magnificamente pronti ed emozionati di far parte del regno del Signore. Quando entrò Susie, però, sembrava taciturna e un po’ restia a parlarmi.
Iniziai a porle delle domande su ciò che le era stato insegnato. Ella conosceva la storia del profeta Joseph Smith e vi credeva; aveva letto il Libro di Mormon che sapeva essere vero; e accettava la Chiesa come unica chiesa vera e vivente sulla terra e voleva farne parte. Chiesi a Susie se era disposta a osservare la legge della decima, la Parola di Saggezza e altri comandamenti. Disse che li comprendeva e voleva osservarli per il resto della vita. L’intervista fu molto simile a quelle avute con il resto della famiglia.
Poi chiesi: «Può dirmi che cos’è la legge della castità?» La sua espressione cambiò immediatamente. Riconobbi subito che questo doveva essere il motivo per cui era titubante nel parlarmi. Prima che potessi dirle qualcosa, si coprì il volto con le mani, si chinò su se stessa e cominciò a piangere in modo incontrollato.
Rimanemmo seduti senza parlare per alcuni minuti. Non ero certo su cosa dire, e Susie non riusciva a smettere di piangere. Invocai l’aiuto del Signore e chiesi a Susie che cosa non andava. Finalmente si tirò su e mi disse che diverse settimane prima di incontrare i missionari, lei e il suo ragazzo avevano fatto cose che i missionari le avevano insegnato essere sbagliate secondo la legge del Signore. Lei aveva già comunicato al suo ragazzo ciò che aveva appreso, dicendogli che non avrebbe continuato una simile relazione. Aveva persino suggerito al suo ragazzo di incontrare i missionari e di ascoltare ciò che ora sapeva essere vero. Tuttavia, il senso di colpa per aver commesso quegli atti opprimeva la sua anima.
Il mio cuore doleva quanto il suo. Volevo tanto aiutarla perché sentivo che il suo rimorso e il suo desiderio di fare ciò che è giusto ed essere battezzata erano sinceri. In quel momento, giunse chiaramente la risposta alla mia preghiera. Le chiesi «Susie, vorresti essere libera dalla colpa e dal dolore causati da questo peccato?» Le mani coprirono nuovamente il suo volto e chinò la testa. Pronunciò solo una parola: «Sì». Pianse ancor di più, e io la consolai parlando dell’Espiazione e di come poteva applicarla alla sua vita. Spiegai che uno degli scopi del battesimo e della confermazione è di guarire le anime di coloro che sono genuinamente pentiti, e senza dubbio lei era sincera.
Terminammo l’intervista con una preghiera. Lo Spirito del Signore fu chiaramente presente, più possentemente di quanto avessi mai sentito durante un’intervista.
Io e il mio collega arrivammo in cappella poco prima del battesimo. Non ebbi tempo di parlare con Susie e la sua famiglia prima della cerimonia. Dopo il canto e i discorsi, furono battezzati: prima la madre, poi il padre, il fratello e infine Susie. Ella scese nel fonte, e il suo sorriso indicava che il balsamo guaritore del Maestro stava operando nel suo cuore. Quando uscì dall’acqua, sia lei che io avevamo le lacrime agli occhi. Il suo sorriso era più grande di prima, e il suo volto raggiante. In quel momento compresi perché il Salvatore insegnò: «Venite a me, voi tutti che siete… aggravati, e io vi darò riposo» (Matteo 11:28).
Parlammo brevemente dopo la cerimonia. Diedi alla famiglia il benvenuto quali nuovi membri del regno di Dio. Mentre strinsi la mano di Susie, volevo dirle quanto quest’esperienza era stata significativa per me. Mi ero pentito nel corso della vita e avevo provato il potere dell’Espiazione, ma ero grato di averlo sentito come mai prima, grazie al fatto di averla conosciuta.
Unirsi alla Chiesa è sempre una sfida. Diventarne parte in circostanze così sofferte dovette essere per Susie ancor più difficile, come accade a molti nuovi fedeli. Ma l’espiazione di Gesù Cristo rese sormontabile l’ostacolo e indusse alla conversione e alla guarigione questa splendida figlia di Dio. Inoltre insegnò anche a un plasmabile giovane missionario una lezione importante su come applicare l’Espiazione nella sua vita.