Divenire come un fanciullo
Se abbiamo il cuore disposto a imparare e a seguire l’esempio dei bambini, i loro attributi divini possono fornirci la chiave per aprire la porta alla nostra crescita spirituale.
Il nostro Padre nei cieli, nell’immensità della Sua saggezza e del Suo amore, manda i Suoi figli e figlie di spirito su questa terra come bambini. Essi giungono nelle famiglie come doni preziosi con una natura e un destino divini. Il nostro Padre Celeste sa che i bambini sono essenziali per aiutarci a diventare come Lui. C’è così tanto che possiamo imparare dai bambini.
Questa importante verità si è manifestata alcuni anni fa quando un membro dei Settanta stava svolgendo un incarico a Hong Kong. Visitò un rione molto umile che aveva numerosi problemi, tra cui l’incapacità di provvedere alle proprie necessità. Mentre il vescovo stava descrivendo la situazione, l’Autorità generale ricevette l’impressione di dover far pagare la decima ai membri. Il vescovo, conoscendo le loro circostanze estreme, era preoccupato di come poter mettere in pratica quel consiglio. Ci pensò e decise di parlarne ad alcuni di quei membri del suo rione che avevano una fede più forte, chiedendo loro di pagare la decima. La domenica successiva, andò alla Primaria e insegnò ai bambini la legge della decima del Signore e chiese se fossero disposti a pagare la decima sui soldi che guadagnavano. I bambini dissero di sì, e lo fecero.
Il vescovo in seguito andò dagli adulti del rione e condivise con loro il fatto che negli ultimi sei mesi i loro fedeli bambini avevano pagato la decima. Chiese loro se fossero disposti a seguire l’esempio di questi bambini e a fare altrettanto. Le persone rimasero così toccate dai sacrifici che questi bambini erano disposti a fare, che fecero ciò che era necessario per pagare la loro decima. Le cateratte del cielo si aprirono. Grazie all’esempio di questi bambini fedeli, un rione è cresciuto in obbedienza e testimonianza.
Gesù Cristo stesso ci ha insegnato a guardare ai bambini come esempio. Il Nuovo Testamento riporta la Sua risposta quando i Suoi apostoli dibattevano su chi sarebbe stato il più grande nel regno dei cieli. Gesù rispose alla loro domanda con un piccolo ma possente esempio concreto. Chiamò a Sé un piccolo fanciullo, lo pose in mezzo a loro e disse:
“Se non mutate e non diventate come i piccoli fanciulli, non entrerete punto nel regno de’ cieli.
Chi pertanto si abbasserà come questo piccolo fanciullo, è lui il maggiore nel regno de’ cieli” (Matteo 18:3–4).
Che cos’è che dovremmo imparare dai bambini? Quali qualità possiedono e quali esempi ci danno che ci possono aiutare nel nostro sviluppo spirituale?
Questi preziosi figli di Dio giungono a noi con un cuore credente. Sono pieni di fede e sensibili ai sentimenti dello Spirito. Esemplificano l’umiltà, l’obbedienza e l’amore. Spesso sono i primi a voler bene e i primi a perdonare.
Vorrei condividere alcune esperienze di come i bambini possono benedire la nostra vita attraverso il loro innocente ma possente esempio di attributi cristiani.
Todd, un bambino di soli due anni, di recente è andato con sua madre a un museo d’arte che ospitava una mostra speciale di stupendi dipinti del Salvatore. Mentre camminavano accanto a queste immagini sacre, la madre ha sentito suo figlio pronunciare il nome di Gesù con riverenza. Ha rivolto lo sguardo verso di lui e lo ha visto incrociare le braccia e chinare il capo mentre guardava i dipinti. Possiamo imparare qualcosa da Todd su come avere un atteggiamento di umiltà, riverenza e amore per il Signore?
Lo scorso autunno ho osservato l’esempio di un ragazzino di dieci anni in Armenia. Mentre attendeva che la riunione sacramentale iniziasse, ha visto arrivare la sorella più anziana del ramo. Si è precipitato al suo fianco, offrendole il braccio per sostenere la sua camminata incerta. Poi l’ha accompagnata fino alla prima fila della cappella, dove poteva sentire. Può questo piccolo atto di gentilezza insegnarci che coloro che sono maggiori nel regno del Signore sono quelli che cercano delle opportunità per servire il prossimo?
Katie, una bambina della Primaria, ci insegna qualcosa tramite l’influenza che ha avuto sulla sua famiglia. Avendo frequentato la Primaria ed essendosi avvicinata agli insegnamenti del Vangelo, con una fede e testimonianza in crescita, Katie ha lasciato un bigliettino sul cuscino dei suoi genitori, che diceva che le verità del Vangelo avevano trovato una “casa nel suo cuore”. Esprimeva inoltre il suo desiderio di essere vicina al Padre Celeste, di essere obbediente ai Suoi comandamenti e di vedere la sua famiglia suggellata al tempio. Questa semplice testimonianza della loro dolce figlia ha toccato il cuore dei genitori in maniera possente. Katie e i suoi familiari hanno ricevuto sacre ordinanze del tempio che li legano insieme per sempre. Il cuore credente e l’esempio di fede di Katie hanno fatto sì che le benedizioni eterne giungessero alla sua famiglia. Possono la sua sincera testimonianza e il suo desiderio di seguire il piano del Signore aiutarci a vedere con maggiore chiarezza che cosa è veramente più importante?
La nostra famiglia sta imparando da un parente stretto, Liam, di sei anni. L’anno scorso ha combattuto contro un grave tumore al cervello. Dopo due difficili operazioni, si è stabilito che avrebbe avuto bisogno di sottoporsi anche alla radioterapia. Durante queste terapie radiologiche, doveva restare tutto solo e assolutamente immobile. Liam non voleva che gli si somministrassero dei sedativi perché non gli piaceva come lo facevano sentire. Era tuttavia convinto che se avesse potuto solamente udire la voce di suo papà attraverso il citofono interno, avrebbe potuto rimanere sdraiato e fermo senza sedativi.
Durante questi momenti di ansietà, il suo papà gli diceva parole di incoraggiamento e amore. “Liam, anche se non mi puoi vedere, sono qua. So che ce la puoi fare. Ti voglio bene”. Liam ha completato con successo il ciclo di 33 radioterapie richiesto, rimanendo perfettamente immobile. Si è trattato di qualcosa che i dottori ritenevano impossibile, senza sedativi, per una persona così giovane. Durante questi mesi di dolore e difficoltà, l’ottimismo contagioso di Liam è stato un grande esempio di come affrontare le avversità con speranza e addirittura felicità. I suoi dottori, infermieri e molti altri sono stati ispirati dal suo coraggio.
Stiamo tutti imparando grandi lezioni da Liam, lezioni sullo scegliere la fede e confidare nel Signore. Proprio come Liam, non possiamo vedere il nostro Padre Celeste, ma possiamo ascoltare la Sua voce affinché ci dia la forza di cui abbiamo bisogno per sopportare le difficoltà della vita.
L’esempio di Liam non ci aiuta a capire meglio le parole di re Beniamino a proposito del diventare come un fanciullo: sottomesso, mite, umile, paziente e pieno d’amore? (Vedere Mosia 3:19).
Questi bambini ci offrono degli esempi di alcune qualità che dobbiamo sviluppare o riscoprire in noi stessi per poter entrare nel regno dei cieli. Sono spiriti intelligenti che non sono stati toccati dal mondo, sono aperti all’apprendimento e pieni di fede. Non c’è da sorprendersi che il Salvatore abbia un amore e un apprezzamento speciali per i bambini.
Fra gli avvenimenti trascendenti della visita del Salvatore nelle Americhe, il Suo tenero ministero presso i bambini occupa un posto preminente. In modo commovente Egli si dedicò a ogni bambino.
“Ed egli prese i loro bambini, ad uno ad uno, e li benedisse, e pregò il Padre per loro.
E quando ebbe fatto ciò, egli pianse…
E parlò alla moltitudine e disse loro: Ecco i vostri piccoli” (3 Nefi 17:21–23).
L’anziano M. Russell Ballard ci ha insegnato l’importanza dell’ammonimento del Salvatore contenuto nell’espressione “ecco i vostri piccoli”, quando ha detto: “Notate che essi furono ‘attenti a guardare’, non diedero una rapida occhiata, né ‘guardano casualmente in quella direzione’. Furono attenti a guardare dopo che il Salvatore rivolse loro, piangendo, questo parole: ‘Ecco i vostri piccoli’. Per me questo significa che dobbiamo abbracciarli con gli occhi e con il cuore, dobbiamo vederli e apprezzarli per quello che sono realmente: figli di spirito del nostro Padre celeste, in possesso di attributi divini” (vedere “Ecco i vostri piccoli”, La Stella, ottobre 1994, 40; corsivo dell’autore).
Non esiste un luogo migliore per osservare i nostri piccoli che nelle nostre famiglie. La casa è un posto in cui possiamo imparare e crescere insieme. Uno dei nostri begli inni della Primaria insegna questa verità:
Una famiglia abbiam
Per poi diventar ciò che Dio vuol che siam.
L’amor Suo noi sentiam:
La famiglia è di Dio.
(“La famiglia è di Dio”, Liahona, ottobre 2008, A12–13).
È nelle nostre famiglie, in un’atmosfera di amore, che vediamo e apprezziamo in modo più personale gli attributi divini dei Suoi figli di spirito. È nelle nostre famiglie che i nostri cuori possono intenerirsi e che in umiltà desideriamo cambiare, divenire più simili a dei fanciulli. Questo è il processo mediante il quale diventiamo più simili a Cristo.
Le esperienze della vita vi hanno portato via il cuore fiducioso e la fede da bambini che avevate una volta? Guardate i bambini che popolano la vostra vita. Poi guardateli di nuovo. Può trattarsi di bambini nella vostra famiglia, dall’altro lato della strada o nella Primaria del vostro rione. Se abbiamo il cuore disposto a imparare e a seguire l’esempio dei bambini, i loro attributi divini possono fornirci la chiave per aprire la porta alla nostra crescita spirituale.
Sarò sempre grata di essere stata benedetta con dei figli. L’esempio di ciascuno di loro mi ha insegnato lezioni per me necessarie. Mi hanno aiutato a diventare migliore.
Rendo umile ma sicura testimonianza che Gesù è il Cristo. Egli è il Figlio perfetto—sottomesso, mite, umile, paziente e pieno d’amore. Possa ognuno di noi avere un cuore disposto a seguire il Suo esempio, per divenire come un fanciullo e ritornare alla nostra dimora celeste. Questa è la mia preghiera, nel nome di Gesù Cristo. Amen.