2012
Un esempio migliore
Giugno 2012


Un esempio migliore

Magari avessimo ascoltato le istruzioni delle nostre dirigenti, ma non pensavamo che si applicassero a noi.

Le nostre dirigenti delle Giovani Donne decisero che una gita con pernottamento era proprio il modo giusto per prepararci al campeggio. Per allestire il nostro campo di prova, scelsero le rive del fiume San Pedro, nell’Arizona meridionale (USA).

Dopo aver srotolato i sacchi a pelo, io e le altre ragazze volevamo andare in esplorazione ed entrare nell’acqua. Le dirigenti pensavano che prima dovessimo parlare un po’ di sicurezza e di primo soccorso. Allora ci sedemmo in un luogo ombreggiato vicino al fiume per la lezione.

Non era facile prestarvi attenzione quando potevamo vedere il fiume che brillava al sole. Mentre la sorella Brown (i nomi sono stati cambiati) parlava, la brezza alitava tra i pioppi. Tutte avevamo già sentito quella lezione in precedenza e proprio non capivo perché ne avessimo bisogno in quel momento. Tutte sapevamo come fare pressione su una ferita per fermare il sanguinamento ma lei ce lo stava ripetendo di nuovo.

Prima di lasciarci andare, le dirigenti ci dissero più volte di non entrare nel fiume senza scarpe. “Non si sa mai cosa si può trovare lì dentro e dovete proteggervi i piedi”.

Quando giunsi alla riva del fiume, alcune ragazze stavano già sguazzando nell’acqua. L’acqua era marrone per il fango. In tutto il fiume era più bassa di 30 cm e non credevo fosse pericolosa.

Decisi di togliermi le scarpe. Ne avevo portato solo un paio e non capivo che senso avesse bagnarle e tenermele inzuppate per tutto il giorno. Entrambe le mie due migliori amiche, Martha e Elizabeth, mi ricordarono ciò che avevano detto le dirigenti. Mi levai comunque le scarpe spiegando le mie ragioni. Anche Martha se le tolse. Elizabeth era più titubante. Avanzai nell’acqua dicendo con tono sarcastico: “Tienitele pure se vuoi”.

Lei si sedette, si tolse le scarpe e corse nell’acqua. Dopo circa cinque passi si fermò, impallidì e disse con calma: “Oh no”. Poi tirò il piede fuori dall’acqua. Potevo vedere del sangue che usciva da una ferita. Aveva messo il piede su una bottiglia rotta.

La vista del sangue mi mandò il cervello in tilt. Anche se avevo appena ascoltato la lezione sul pronto soccorso, non avevo idea di cosa fare. Decisi di correre a chiedere aiuto. Altre due ragazze la aiutarono a uscire dall’acqua.

Trovai la sorella Brown e le dissi cos’era accaduto. Pensava che stessi scherzando, ma quando vide Elizabeth seduta sul sentiero e il sangue che le scorreva copioso dal piede, corse verso di lei gridando: “Fate pressione sulla ferita!”.

La lezione tenuta 10 minuti prima iniziò a dare i suoi frutti. Le ragazze, che erano rimaste immobili intorno ad Elizabeth guardandola sanguinare, le sollevarono il piede e fecero pressione sulla ferita.

Elizabeth fu portata all’ospedale dove le fu detto che il piede le si era quasi tagliato in due: erano necessari molti punti e la guarigione sarebbe stata lunga. Quando la vidi, la volta seguente, aveva le stampelle.

Non avevo mai pensato che avrei potuto convincere la mia migliore amica a fare qualcosa che l’avrebbe danneggiata così pesantemente. Non avevo mai visto me stessa come una cattiva influenza prima.

Ora cerco di essere un esempio migliore per i miei amici e sono più desiderosa di ascoltare i miei dirigenti. Loro sanno di cosa parlano.

Illustrazione di Dilleen Marsh