Africa
continente di brillante speranza
La fede e l’obbedienza dei Santi degli Ultimi Giorni in Africa e in Madagascar sono un esempio per i membri della Chiesa di ogni dove.
“È facile amare gli africani”,1 ha detto l’anziano Jeffrey R. Holland del Quorum dei Dodici Apostoli a Freetown, in Sierra Leone, nel corso di una visita che l’ha portato anche in Liberia e in Ghana.
Ha affermato che la fede e l’obbedienza dei Santi degli Ultimi Giorni africani, derivanti dall’amore che hanno per il Vangelo, sono un esempio per tutti i membri della Chiesa.
È incredibile, ha detto l’anziano Holland, “vedere quanto il Vangelo significhi per loro, vedere ciò che hanno fatto con esso, quanto lo hanno a cuore, vedere la loro fedeltà nel pagare la decima e nello svolgere servizio, nell’andare al tempio—penso al tempio come all’obiettivo supremo—e poi vederli crescere i loro figli nella Chiesa e mandare i loro figli e le loro figlie in missione. È una dimostrazione meravigliosa della loro fedeltà”.2
Davanti ai propri occhi
L’anziano Holland ha osservato che, a eccezione del Sudafrica (dove è stato organizzato un palo nel 1970), la Chiesa è presente in Africa da meno di 30 anni. Per questo motivo, la Chiesa qui è “nata sotto i vostri occhi, nata in un giorno”, e “l’Africa è uno di quei luoghi speciali dove è possibile vedere la gloria del Signore, la meraviglia e il miracolo della Restaurazione che si svelano quasi letteralmente davanti ai vostri occhi”.3
Ha detto che ricorderà sempre la visita ad Accra, in Ghana, con il presidente Gordon B. Hinckley (1910–2008), quando quest’ultimo ha annunciato che lì sarebbe stato costruito un tempio. “[Le persone] si sono alzate in piedi e hanno applaudito, hanno pianto e ballato, si sono abbracciate tra di loro e hanno gridato. E in un certo senso quello spirito continua. Ecco perché amo gli africani, per la loro gioia assoluta nel Vangelo. Molti hanno avuto poco nella vita per quanto riguarda le cose materiali, ma quando hanno ricevuto il Vangelo lo hanno accettato… Ed è ancora così. Lo fanno ancora oggi”.4
Profezie adempiute
Altri profeti e apostoli che hanno svolto incarichi in Africa parlano del continente come un posto in cui le profezie del Signore si sono adempiute letteralmente.
“Gli africani sono un popolo gentile e paziente”, ha affermato l’anziano Richard G. Scott del Quorum dei Dodici Apostoli a seguito di un incontro con i membri della Chiesa in Mozambico e Nigeria. “Non hanno molte entrate o risorse che consentano loro di fare le cose con il denaro, per cui le fanno con veri e propri sforzi. Camminano chilometri e chilometri per compiere qualcosa che sono spinti a fare dallo Spirito Santo per far avanzare l’opera”.5
L’anziano Scott ha osservato che nel 1999, quando ha dedicato il Mozambico alla predicazione del Vangelo, c’erano soltanto quaranta membri e che il paese faceva parte della Missione di Johannesburg, in Sudafrica. Al tempo della sua seconda visita, a gennaio 2011, la Chiesa in Mozambico era cresciuta fino a superare i cinquemila membri, divisi in due distretti e diciannove rami che si riunivano in tutto il paese. Il Mozambico è anche la sede della Missione di Maputo, che comprende anche la nazione dell’Angola.6
Giovani ma in crescita
“Siamo giovani qui”,7 ha detto l’anziano Russell M. Nelson, anch’egli del Quorum dei Dodici Apostoli, mentre visitava il Madagascar, il Malawi e il Kenya. “Vediamo l’influenza del Signore su questo grande continente africano per benedire le persone… con la verità, la luce del Vangelo, [incluse] le ordinanze di salvezza e di esaltazione”.8 Ha detto di essere rimasto particolarmente colpito dalla forza dei dirigenti locali della Chiesa in Africa: “Non posso esprimere quanto siamo grati per questi dirigenti [locali], che mettono il proprio tempo e i propri talenti al servizio del Signore per benedire la vita di queste persone”.9
L’anziano Nelson è “molto ottimista” circa il futuro della Chiesa e delle persone in Africa e Madagascar perché la loro fede è più forte delle loro difficoltà. “Siete veramente figli di Dio, figli dell’alleanza d’Israele, pronti a incontrare il Signore Gesù Cristo e Dio, nostro Padre Eterno, e a dimorare alla Loro presenza con [le vostre] famiglie”,10 ha detto a una riunione in Madagascar. L’anziano Nelson ha inoltre dichiarato: “Questa è gente dal grande potenziale. Ha fede. Ha amore per il Signore e ha tutto ciò che è necessario per rendere le persone veramente forti”.11
Durante un’intervista a Nairobi, in Kenya, l’anziano Nelson ha commentato: “Abbiamo cappelle della Chiesa. Abbiamo un palo qui [a] Nairobi. Abbiamo avuto una conferenza di palo oggi. È stato emozionante incontrarsi con le persone. Si sono riuniti più di mille individui [e sono stati molto] riverenti [e avevano un] coro bellissimo, [una] presidenza di palo eccellente [e un] patriarca sul podio. Come posso esprimere la mia gioia quando vedo un progresso come questo?”12
Nonostante l’avversità
L’anziano Holland ha detto che la Chiesa in Africa si sta sviluppando a dispetto delle difficoltà. Ad esempio, ha detto: “Mentre era in corso una violenta guerra civile in Côte d’Ivoire [Costa d’Avorio] i Santi degli Ultimi Giorni… hanno semplicemente continuato a recarsi al tempio. Bisogna riconoscere il loro merito. Ne sono meravigliato”.13
Parlando sia della Sierra Leone che della Liberia, l’anziano Holland ha detto: “Poiché hanno vissuto un passato recente così sanguinoso, dilaniato dalla guerra e brutale, questo è uno dei motivi per cui il Vangelo ha attecchito in modo così incredibile. Hanno visto come la vita non dovrebbe essere e ora, grazie alle testimonianze dei missionari e dei membri, hanno visto come può essere. Il cielo è stato capace di trasformar[e le loro prove] in una benedizione ed essi stanno emergendo dal disordine politico e dalle sommosse civili”.14
L’anziano Holland ha altresì sottolineato che la crescita della Chiesa in Zimbabwe è continuata nonostante i momenti difficili degli ultimi anni: “La Chiesa è sbocciata. Siamo cresciuti, abbiamo pali, abbiamo missioni. Questo è ciò che sta succedendo in tutta l’Africa”.15
Predicazione del Vangelo
Una delle chiavi del successo della Chiesa in Africa, ha detto l’anziano Holland, è che “noi non ci facciamo coinvolgere dalle questioni socio-politiche in primo piano. Noi predichiamo il Vangelo. Noi ci preoccupiamo della giustizia e ci preoccupiamo dell’opportunità e dell’equità sociali. Tuttavia pensiamo che [le risposte si trovino nel Vangelo], quindi predichiamo il Vangelo e basta. Ed è stato vero in qualsiasi altro posto com’è vero in Africa, che le persone ricevono quella visione, quella benedizione e quella luce nella propria vita e improvvisamente le cose iniziano a cambiare ed essa viene benedetta”.16
La promessa del Signore
L’anziano Holland ha citato il Salvatore, il quale ha detto: “Gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi” (Matteo 20:16).
Ha detto: “Per certi versi in Africa il Vangelo è arrivato tardi, almeno per quanto abbiamo potuto farlo secondo i tempi del Signore—e sono pronto ad affermare che era nei tempi del Signore. È solo relativamente di recente che gli africani hanno iniziato ad avere le missioni e i missionari, le benedizioni del sacerdozio e così via. È un continente grande e noi abbiamo ancora tanta strada da fare. Tuttavia credo che la crescita alla quale stiamo assistendo in Africa sia parte dell’adempimento della promessa del Signore. I Santi degli Ultimi Giorni africani si stanno ergendo con fede. Stanno agendo. Stanno raccogliendo l’invito a ricevere il Vangelo e a renderlo evidente nella propria vita”.17