2013
Mio fratello il missionario
Dicembre 2013


Mio fratello il missionario

“Potrò annunciare il Vangelo a chi conoscerlo vorrà” (“Spero di diventare un missionario”, Innario dei bambini, 91).

La nostra famiglia—i miei genitori, mio fratello e io—si è preparata a lungo in modo che mio fratello potesse svolgere una missione. Ogni volta che si parlava di lui come missionario, io scherzavo dicendogli che non mi sarebbe mancato e che sarei stato felice di stare da solo.

Infine arrivò il giorno in cui lui inviò i documenti per la missione. Aveva cercato di andare bene a scuola e noi tutti avevamo lavorato sodo per risparmiare i soldi per la sua missione.

Un giorno il presidente di palo ci telefonò per dirci che la chiamata era arrivata. Mio fratello decise di aprire la lettera dopo cena, a casa. Fu chiamato a servire nella Missione di Città del Messico Est.

Non molto tempo dopo lo accompagnammo all’aeroporto per salutarlo. Tornando a casa, mia madre non riusciva a trattenere le lacrime, ma io non piansi. Ma solo due ore dopo, quando ero nella cameretta che condividevo con mio fratello, mi resi improvvisamente conto che non lo avrei visto per un lungo periodo di tempo. Allora fui io a non riuscire a trattenere le lacrime e piansi. I miei genitori mi abbracciarono e mi consolarono, e tutti provavamo una grande gioia e una grande tristezza allo stesso tempo.

Da quel giorno, prego il Padre Celeste di prendersi cura di mio fratello mentre rende servizio.

Mio fratello mi ha insegnato che anch’io devo prepararmi per la missione. Devo essere degno di ricevere il sacerdozio, frequentare il seminario e raggiungere gli obiettivi in Adempiere il mio dovere verso Dio. Mi ha insegnato a lavorare e a risparmiare i soldi, a leggere le Scritture e a obbedire ai miei dirigenti.

Anch’io voglio svolgere una missione in modo che altre persone possano avere le benedizioni del Vangelo e sapere che è vero.