2021
“I principi del mio Vangelo”
Maggio 2021


15:0

“I principi del mio Vangelo”

(Dottrina e Alleanze 42:12)

Un principio del Vangelo è una linea guida basata sulla dottrina e finalizzata a un retto esercizio dell’arbitrio morale.

Durante la conferenza generale de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni dell’ottobre 1849, l’anziano John Taylor del Quorum dei Dodici Apostoli fu chiamato ad aprire la nazione francese alla predicazione del vangelo di Gesù Cristo. Parte del suo incarico di servizio consisteva nel dirigere il primo periodico ufficiale della Chiesa di quella nazione. Nel 1851, l’anziano Taylor preparò e pubblicò un articolo per rispondere alle frequenti domande che venivano poste riguardo alla Chiesa. Verso la fine del suo saggio, l’anziano Taylor raccontò il seguente episodio:

“Alcuni anni fa a Nauvoo, in mia presenza, un gentiluomo che era membro del corpo legislativo chiese a Joseph Smith come fosse in grado di governare tanta gente mantenendo un ordine tanto perfetto. Egli sottolineò che da nessuna parte erano riusciti a fare altrettanto. La risposta fu che era molto facile. ‘Come?’, rispose il gentiluomo, ‘per noi è assai difficile’. Joseph Smith spiegò: ‘Insegno loro i principi giusti e lascio che si governino da soli’”1.

Prego che lo Spirito Santo istruisca e edifichi ognuno di noi mentre sottolineo il ruolo importante dei principi all’interno del vangelo restaurato di Gesù Cristo.

Principi

Il Signore rivelò al profeta Joseph Smith: “Che gli anziani, i sacerdoti e gli insegnanti di questa chiesa insegnino i principi del mio Vangelo che sono nella Bibbia e nel Libro di Mormon, nel quale è contenuta la pienezza del Vangelo”2. Dichiarò anche che i Santi degli Ultimi Giorni devono “essere istruiti più perfettamente nella teoria, nei principi, nella dottrina, nella legge del Vangelo, in tutte le cose che riguardano il regno di Dio che è utile che [essi comprendano]”3.

Detto in breve, un principio del Vangelo è una linea guida basata sulla dottrina e finalizzata a un retto esercizio dell’arbitrio morale. I principi derivano da verità evangeliche più ampie e ci forniscono direzione e norme mentre ci spingiamo innanzi sul sentiero dell’alleanza.

Per esempio, i primi tre Articoli di Fede individuano gli aspetti fondamentali della dottrina del vangelo restaurato di Gesù Cristo: la natura della Divinità nel primo articolo di fede, gli effetti della caduta di Adamo ed Eva nel secondo articolo di fede e le benedizioni rese possibili tramite l’Espiazione di Gesù Cristo nel terzo articolo di fede.4 E il quarto articolo di fede espone i primi principi — le linee guida per esercitare la fede in Gesù Cristo e pentirsi — e le prime ordinanze del sacerdozio che permettono all’Espiazione di Gesù Cristo di essere efficace nella nostra vita.5

La Parola di Saggezza è un altro esempio di principio inteso come linea guida. Vi prego di notare questi versetti introduttivi della sezione 89 di Dottrina e Alleanze:

“Data come principio con una promessa, adattata alla capacità dei deboli e dei più deboli di tutti i santi, che sono o possono essere chiamati santi.

Ecco, in verità così dice il Signore: in conseguenza dei mali e degli intenti che esistono ed esisteranno nel cuore dei cospiratori negli ultimi giorni, vi ho avvertito, e vi preavverto, dandovi questa parola di saggezza mediante rivelazione”6.

Le istruzioni ispirate che seguono questa introduzione forniscono linee guida durature per il benessere sia fisico che spirituale e rendono testimonianza delle specifiche benedizioni subordinate alla nostra fedeltà a questo principio.

Imparare, capire e vivere i principi del Vangelo rafforza la nostra fede nel Salvatore, rende più profonda la nostra devozione a Lui e invita nella nostra vita una moltitudine di benedizioni e doni spirituali. Inoltre, i principi di rettitudine ci aiutano a guardare oltre le preferenze personali e i desideri egocentrici, fornendoci la preziosa prospettiva della verità eterna mentre attraversiamo le diverse circostanze, difficoltà, decisioni ed esperienze della vita terrena.

Esempi contemporanei dell’insegnamento dei giusti principi

La dichiarazione del profeta Joseph Smith sull’insegnare i giusti principi è forse uno dei suoi insegnamenti più citati. Oggi troviamo esempi possenti di questo ispirato modello di insegnamento nelle affermazioni dei servitori autorizzati del Signore.

Il principio del non distrarre

In una conferenza generale del 1998, il presidente Dallin H. Oaks ha parlato dei doveri dei detentori del Sacerdozio di Aaronne in merito alla preparazione e all’amministrazione del sacramento. Ha descritto il principio del non distrarre e ha indicato che un detentore del Sacerdozio di Aaronne non vorrebbe mai che alcunché, nel proprio aspetto o comportamento, distraesse un qualsiasi membro della Chiesa che sta rendendo il culto o rinnovando le proprie alleanze. Inoltre il presidente Oaks ha enfatizzato i principi dell’ordine, del decoro, della riverenza e della dignità.

È interessante che il presidente Oaks non abbia fornito ai giovani uomini una lunga lista di cose da fare o da non fare. Ha invece spiegato il principio, con l’aspettativa che i giovani, insieme ai genitori e agli insegnanti, potessero usare ed effettivamente usassero la propria capacità di giudizio e la propria ispirazione per seguire le linee guida.

Ha spiegato: “Non suggerirò regole dettagliate, giacché le circostanze nei vari rioni e rami in questa nostra chiesa mondiale sono così diverse che una regola precisa che sembra necessaria in una situazione può non essere adatta a un’altra. Piuttosto suggerirò un principio basato sulle dottrine. Se tutti comprendiamo questo principio e agiamo di conseguenza, non ci sarà bisogno di regole. In certi casi particolari, se ci fosse bisogno di regole o di consigli, i dirigenti locali possono fornirli, attenendosi alle dottrine e ai relativi principi”7.

Il principio del giorno del Signore come segno

Durante la conferenza generale di aprile 2015, il presidente Russell M. Nelson ci ha insegnato che “il giorno del Signore è una delizia”8. Ha anche spiegato come egli stesso sia arrivato a comprendere un principio basilare dell’onorare il giorno del Signore.

“Come santifichiamo il giorno del Signore? Quand’ero giovane, ho studiato il lavoro di altri che avevano compilato liste di cose da fare e da non fare la domenica. Solo tempo dopo ho appreso dalle Scritture che la mia condotta e il mio atteggiamento durante la domenica costituivano un segno tra me e il mio Padre Celeste. Con questa comprensione non ho più avuto bisogno di liste di cose da fare e di quelle da non fare. Quando dovevo prendere la decisione se un’attività era appropriata o meno per la domenica, mi chiedevo semplicemente: ‘Quale segno voglio dare a Dio?’. Questa domanda ha reso molto chiare le mie scelte relative al giorno del Signore”.9

La semplice eppure possente domanda del presidente Nelson pone enfasi su un principio che fuga ogni incertezza sul significato di onorare il giorno del Signore e su cosa dovremmo fare per riuscirvi. La sua domanda riassume una linea guida e una norma che possono benedire tutti noi nelle nostre diverse circostanze.

Il principio dell’essere disposti a far prevalere Dio

Sei mesi fa, durante la conferenza generale, il presidente Nelson ha descritto l’esultanza che ha provato in prima persona quando è stato portato a una nuova comprensione della parola Israele. Egli ci ha detto che la sua anima si è entusiasmata quando ha imparato che “il nome stesso di Israele si riferisce a una persona che è disposta a far prevalere Dio nella propria vita”10. Il presidente Nelson ha quindi individuato diverse implicazioni importanti che derivano da questa comprensione.

Il suo messaggio riguardante l’essere disposti a far prevalere Dio è un esempio straordinario di come insegnare principi corretti in modo che le persone si possano governare da sole. E, proprio come aveva fatto nel suo messaggio riguardante il rendere il giorno del Signore una delizia, il presidente Nelson ha posto delle domande, basate su principi, che fanno da guida e da norma a ciascuno di noi.

“Siete voi disposti a far prevalere Dio nella vostra vita? Siete voi disposti a far sì che Dio sia l’influenza più importante della vostra vita?”.

Ha continuato dicendo:

“Considerate in che modo tale disponibilità potrebbe benedirvi. Se non siete sposati e state cercando un compagno eterno o una compagna eterna, il vostro desiderio di essere ‘di Israele’ vi aiuterà a decidere chi frequentare e in che modo.

Se siete sposati con un coniuge che ha violato le sue alleanze, la vostra disponibilità a far prevalere Dio nella vostra vita consentirà alle alleanze che avete stipulato con [Dio] di rimanere intatte. Il Salvatore guarirà il vostro cuore spezzato. I cieli si apriranno mentre cercate di sapere come andare avanti. Non c’è bisogno che vaghiate o dubitiate.

Se avete domande sincere sul Vangelo o sulla Chiesa, scegliendo di far prevalere Dio sarete guidati a trovare e a comprendere le verità assolute ed eterne che dirigeranno la vostra vita e vi aiuteranno a rimanere saldamente sul sentiero dell’alleanza.

Quando vi trovate di fronte alla tentazione — anche se la tentazione giunge quando siete esausti o vi sentite soli o incompresi — immaginate il coraggio che troverete se sceglierete di far prevalere Dio nella vostra vita e se Lo supplicherete di rafforzarvi.

Quando il vostro più grande desiderio è quello di far prevalere Dio, di far parte di Israele, moltissime decisioni diventano più facili. Moltissime questioni diventano irrilevanti! Saprete come curare al meglio il vostro aspetto. Saprete cosa guardare e cosa leggere, dove trascorrere il vostro tempo e quali persone frequentare. Saprete cosa volete realizzare. Saprete che genere di persona volete diventare davvero”.11

Notate quante decisioni cruciali ed esperienze della vita possono essere influenzate dal principio dell’essere disposti a far prevalere Dio: corteggiamento e matrimonio, domande e dubbi sul Vangelo, tentazioni, aspetto fisico, cosa guardare e cosa leggere, dove trascorrere il proprio tempo, quali persone frequentare e molte, molte altre. Le domande ispirate del presidente Nelson pongono enfasi su un semplice principio che fornisce direzione in ogni aspetto della nostra vita e ci permette di governarci da soli.

Un piccolissimo timone

Quando era imprigionato nel carcere di Liberty, Joseph Smith scrisse delle lettere d’istruzione ai membri e ai dirigenti della Chiesa, ricordando loro che “una grandissima nave trae grande beneficio da un piccolissimo timone, durante una tempesta, essendo mantenuta sottobordo rispetto al vento e alle onde”12.

Il timone di una nave

Il “timone” è una ruota — o una barra — e, insieme alla relativa attrezzatura, viene usato per governare una nave o una barca. La frase “[mantenere] sottobordo rispetto al vento e alle onde” indica il virare una nave in modo che mantenga l’equilibrio e non si capovolga durante una tempesta.

Nave che vira nella tempesta

I principi del Vangelo sono per me e per voi ciò che un timone è per una nave. I giusti principi ci permettono di trovare la nostra strada e rimanere perseveranti, incrollabili e inamovibili, così che non perdiamo l’equilibrio e non cadiamo nelle violente tempeste di oscurità e confusione degli ultimi giorni.

In questa conferenza generale abbiamo avuto la grande benedizione di imparare dei principi eterni dai servitori autorizzati del Signore. Ora, la nostra responsabilità individuale è di governare noi stessi in accordo con le verità di cui essi hanno reso testimonianza.13

Testimonianza

Il presidente Ezra Taft Benson ha insegnato: “Durante i prossimi sei mesi il numero della vostra [Liahona] che conterrà i discorsi tenuti alla Conferenza dovrà trovare posto accanto alle opere canoniche e dovrà essere spesso consultato”14.

Con tutta l’energia della mia anima, invito tutti noi a imparare, vivere e amare i principi di rettitudine. Solo le verità del Vangelo ci permettono di “[fare] di buon animo tutto ciò che è in nostro potere” per spingerci innanzi sul sentiero dell’alleanza e per “vedere la salvezza di Dio, e che il suo braccio si riveli”.15

Io so che la dottrina e i principi del vangelo di Gesù Cristo sono risorse fondamentali di guida per la nostra vita e di gioia duratura nella vita terrena e nell’eternità. Questa gloriosa domenica di Pasqua, con gioia sono testimone del fatto che il nostro Salvatore vivente è la sorgente da cui fluiscono queste verità. Ciò lo attesto nel sacro nome del Signore Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. John Taylor, in Insegnamenti dei presidenti della Chiesa – Joseph Smith (2007), 292.

  2. Dottrina e Alleanze 42:12.

  3. Dottrina e Alleanze 88:78.

  4. Vedere Articoli di Fede 1:1–3.

  5. Vedere Articoli di Fede 1:4.

  6. Dottrina e Alleanze 89:3–4.

  7. Dallin H. Oaks, “Il Sacerdozio di Aaronne e il sacramento”, La Stella, gennaio 1999, 45.

  8. Vedere Russell M. Nelson, “Il giorno del Signore è una delizia”, Liahona, maggio 2015, 129–132.

  9. Russell M. Nelson, “Il giorno del Signore è una delizia”, 130; enfasi aggiunta.

  10. Russell M. Nelson, “Fate prevalere Dio”, Liahona, novembre 2020, 92.

  11. Russell M. Nelson, “Fate prevalere Dio”, 94.

  12. Dottrina e Alleanze 123:16.

  13. Il presidente Harold B. Lee (1899–1973) raccomandò ai membri della Chiesa di far sì che i discorsi della Conferenza fossero “una guida per le loro parole e le loro azioni durante i sei mesi successivi”. Spiegò: “Essi contengono infatti le istruzioni importanti che il Signore ha ritenuto opportuno rivelare al Suo popolo in questo giorno” (Conference Report, aprile 1946, 68).

    Anche il presidente Spencer W. Kimball (1895–1985) sottolineò l’importanza dei messaggi della Conferenza generale. Egli disse: “Nessun testo o volume, al di fuori delle opere canoniche della Chiesa, dovrebbe avere un posto altrettanto prominente sugli scaffali delle vostre biblioteche personali — non per l’eccellenza retorica o l’eloquenza oratoria, ma per i concetti che indicano la via verso la vita eterna” (In the World but Not of It, Brigham Young University Speeches of the Year [14 maggio 1968], 3).

    Il presidente Thomas S. Monson (1927–2018) ha ribadito l’importanza di studiare i discorsi della Conferenza, dicendo: “Possiamo noi ricordare a lungo quanto abbiamo sentito durante questa conferenza generale. I messaggi che sono stati portati saranno pubblicati nelle riviste Ensign e Liahona del prossimo mese. Vi invito a studiarli e a ponderare sui loro insegnamenti” (“Fino al giorno in cui ci rivedrem”, Liahona, novembre 2008, 106).

  14. Ezra Taft Benson, “Venite a Cristo, e siate perfetti in Lui”, La Stella, luglio 1988, 76.

  15. Dottrina e Alleanze 123:17.