Messaggio dei dirigenti di area
La prima verità
La società cerca di convincerci che la nostra identità e il nostro valore siano in qualche modo legati ai ciò che possediamo, alle posizioni di influenza che ricopriamo e all’apprezzamento che riceviamo dagli altri. Ci incoraggia a concentrarci più sull’“avere” che sull’“essere”.1 Ma spesso questo percorso porta a una vita di competizioni e paragoni e lascia molti di noi ansiosi, insoddisfatti e sempre più isolati. In pochi sfuggono ai messaggi frequenti e inesorabili che ci dicono che non siamo abbastanza o che non siamo all’altezza.
Questo è un inganno ben articolato.
L’avversario è ben consapevole dell’importanza dell’identità e non vuole che scopriamo o capiamo chi siamo davvero. Ma noi siamo più di quello che il mondo vuole farci credere. Forse perfino più di ciò che potremmo immaginare o di cui potremmo renderci conto.
Il Salvatore trascorse quaranta giorni e quaranta notti nel deserto della Giudea a digiunare, comunicare con Suo Padre e prepararsi per la Sua missione terrena ufficiale.2 Fu allora che l’avversario lo tentò, cercando di persuaderLo a soddisfare il Suo appetito fisico, a cercare il riconoscimento pubblico e ad accettare le ricchezze del mondo o il potere sugli uomini.3 Ma James E. Talmage ha fatto notare che la tentazione4 più insidiosa, maggiore di queste tre tentazioni generali, era implicita nella domanda: “Se tu sei Figliuol di Dio”. L’avversario voleva che Cristo dubitasse di chi era.
Per fortuna, Egli rimase sicuro e fermo. Cristo sapeva chi era. E questo ha portato potere, forza, determinazione e direzione alla Sua missione divina. Siamo testimoni della maestà di questo quando Egli, nella sinagoga di Nazaret, recitando il profeta Isaia e con termini chiari e certi annuncia la Sua discendenza divina.5
Incise sul frontone del Tempio di Apollo a Delfi ci sono le parole “conosci te stesso” (o “gnōthi sautón” in greco antico). Questa breve massima, di sole tre parole, è stata discussa da Socrate, Platone, Emerson, Rousseau e da innumerevoli altri nel corso della storia. Tutti riconoscono che c’è potere nel sapere chi si è.
Come fu per il Salvatore, sapere chi siamo davvero può aiutare a guidare il nostro comportamento e fornire forza e direzione nel corso della nostra vita. È il motivo per cui l’avversario è così determinato a portarci a dubitare di noi stessi. Il dubbio è uno strumento potente per lui e un flagello nel mondo di oggi. Egli non vuole che abbiamo forza, potere, pace e direzione. Vuole che voi ed io mettiamo in dubbio le nostre abilità, le nostre decisioni, il nostro valore e soprattutto la nostra identità. Oltre a tutto questo, la vita moderna può a volte farci sentire sopraffatti, soli, dimenticati, fuori luogo e a volte inadeguati.
Eppure, quando comprendiamo davvero che siamo figli di Dio, cominciamo a vedere noi stessi come ci vede Lui. Vediamo il buono che è in noi e il nostro vero potenziale. E, in questo modo, agiamo e pensiamo in maniera diversa. Giudichiamo di meno, perdoniamo più liberalmente e ci troviamo a essere più propensi ad amarci, a servirci, a sollevarci e a confortarci gli uni gli altri. Il nostro interesse principale passa dall’“avere” all’“essere” e all’entrare in contatto con gli altri. L’anziano Jeffrey R. Holland ha insegnato che la prima grande verità nell’universo è che Dio ci ama, e lo fa con tutto il cuore, senza riserve né compromessi.6
La prima verità è potente. Dio vi ama e voi siete i Suoi figli. Questo fa parte della vostra identità eterna. Niente può cambiarlo. L’anziano Uchtdorf ha insegnato che siete “figlie e figli dell’Essere più eccelso e glorioso dell’universo. Egli vi ama con un amore infinito”.7
In un mondo che annega nel dubbio, non mettete in discussione il vostro valore o ciò che il Padre Celeste prova per voi. Provate a vedere oltre le imperfezioni e le insicurezze, e riconoscete chi siete veramente.8
Uno degli scopi della vita è conoscere Dio e Gesù Cristo,9 ma è importante anche conoscere noi stessi e comprendere la nostra identità divina.
La nostra dottrina più fondamentale è che siamo figli del nostro Padre in cielo. Questo rapporto divino tra noi e Lui è della massima importanza. Il Nuovo Testamento è colmo di insegnamenti incentrati sul recuperare ciò che è perduto e più prezioso per Lui. La priorità del Padre e del Figlio è chiara. Riguarda voi. Voi siete la Sua opera e la Sua gloria. Voi siete la fonte della Sua gioia. L’Espiazione di Gesù Cristo è la somma espressione dell’amore che il Padre Celeste nutre per voi.10
La prima grande verità è che Dio vi ama. Voi siete i Suoi figli e siete importanti per Lui. Rendo testimonianza di questo, nel nome di Gesù Cristo. Amen.