2022
Trovare la verità nell’era della disinformazione
Ottobre 2022


Trovare la verità nell’era della disinformazione

Queste cinque idee possono aiutarci a sviluppare una buona alfabetizzazione digitale e ad accompagnarla alla guida divina.

placeholder altText

Fai attenzione a ciò che peschi nel mare di informazioni. Potresti trovare ciò che non stai cercando.

Viviamo in un momento storico senza precedenti. La capacità di accedere a una quantità inquantificabile di informazioni in pochi secondi è entusiasmante. Ma come facciamo a sapere se le informazioni a nostra disposizione sono affidabili, specialmente nel momento in cui siamo chiamati a prendere delle decisioni importanti? Uno dei modi per navigare queste acque impetuose è quello di diventare un “esperto in alfabetizzazione mediatica”.

Cosa intendiamo quando parliamo di alfabetizzazione mediatica? In che modo questo può aiutarci a evitare delusioni in questi ultimi giorni? L’alfabetizzazione mediatica è “la capacità di accedere, analizzare, valutare e creare messaggi in un’ampia gamma di modi”1. Sono tutte competenze utili da sviluppare, specialmente nell’era della disinformazione.

Qui di seguito, alcuni elementi da considerare nel cominciare a coltivare la propria personale alfabetizzazione mediatica.

1. Fai i compiti a casa

Le Scritture ci insegnano che “ogni parola sarà confermata dalla bocca di due o tre testimoni” (2 Corinzi 13:1). Lo stesso principio si può applicare ai nostri sforzi volti a cercare informazioni accurate e veritiere. Possiamo facilmente reperire le risposte a domande importanti con una semplice ricerca su Internet, ma verificare l’accuratezza di tali informazioni richiede tempo e impegno. Inoltre, vi è anche il pericolo di affidarsi a una singola voce, specialmente in un momento in cui la parzialità dei media sembra prevalere, un momento in cui sempre più individui cercano di promuovere determinati programmi. Possiamo informarci meglio se consultiamo più fonti provenienti da canali diversi, tra cui libri, articoli di giornale, studi accademici e altri esperti fidati.

2. Verifica la tua fonte, poi verificala di nuovo

Tendiamo a considerare molte delle informazioni che assorbiamo per il loro valore nominale, soprattutto se sentiamo di poterci fidare della fonte di informazioni in questione. Tuttavia, anche le fonti che hanno le migliori intenzioni possono a volte sbagliare. È quindi importante dedicare del tempo a verificare le informazioni condivise con noi, soprattutto se si tratta di qualcosa su cui intendiamo agire o che vogliamo condividere con gli altri.

3. Sii consapevole della “camera d’eco” dei social media

Una recente indagine rilasciata dal Pew Research Center ha rivelato che circa la metà (48%) degli adulti americani raccoglie notizie e informazioni dai social media.2 I social media possono essere un ottimo strumento informativo, ma i contenuti che troviamo nel nostro feed sono ampiamente basati su strategie volte ad attirare la nostra attenzione piuttosto che a fornirci informazioni accurate e di rilievo. Tra questi algoritmi di personalizzazione e la nostra abilità di controllare la nostra cerchia di amici all’interno di tali piattaforme, creiamo una potenziale camera d’eco, nella quale le nostre credenze e opinioni vengono amplificate e dove ci alimentiamo di informazioni basate unicamente sui nostri interessi.

I social media tendono a essere un terreno fertile per le informazioni false e tendenziose; questo accade a causa della facilità con cui è possibile creare e condividere contenuti. È indispensabile esaminare attentamente qualunque informazione vediamo sui social media, nonché verificarne l’autenticità prima di accettarla o scegliere di condividerla. Il presidente Russell M. Nelson ci ha messo in guardia dicendoci: “Se la maggior parte delle informazioni che ricevete proviene dai social media o da altri mezzi di comunicazione, la vostra capacità di sentire i sussurri dello Spirito sarà ridotta”3.

4. Ascolta lo Spirito

Il mondo è pieno di messaggi discordanti che ci dicono cosa pensare e come agire. Il presidente James E. Faust (1920–2007), secondo consigliere della Prima Presidenza, insegnò che il modo migliore per superare la “staticità” nel mondo è quello di ascoltare e seguire la voce dello Spirito. “Questa soluzione richiede pazienza in un mondo che chiede l’immediata gratificazione. È quieta, placida e dolce in questo mondo attratto da quello che è assordante, incessante, frenetico, pacchiano e rozzo”, ha affermato.4

Lo Spirito è uno strumento potente che può aiutarci a comprendere e identificare le informazioni accurate e di rilievo. Possiamo confidare nella promessa di Moroni, secondo cui “mediante il potere dello Spirito Santo voi potrete conoscere la verità di ogni cosa” (Moroni 10:5). Dunque, come facciamo a sapere quando lo Spirito Santo ci sta parlando? A Oliver Cowdery il Signore spiegò: “Io ti parlerò nella tua mente e nel tuo cuore mediante lo Spirito Santo, che verrà su di te e che dimorerà nel tuo cuore” (Dottrina e Alleanze 8:2).

Questo può richiedere i nostri maggiori sforzi intellettivi al fine di distinguere la verità dall’errore e i nostri maggiori sforzi per vivere la nostra vita in modo da avere con noi o Spirito Santo. Fai attenzione a non utilizzare media o contenuti correlati che allontanino lo Spirito Santo.

Un uomo pesca vicino a un faro.

Proprio come un faro, il consiglio dei profeti e degli apostoli può illuminare la strada e aiutarci a distinguere la verità dall’errore.

5. Segui il Profeta

Nel bel mezzo del loro lungo e difficile cammino fuori dall’Egitto, i figli d’Israele cominciarono a mormorare contro il Signore. Chiesero a Mosè: “Perché ci avete fatti salire fuori d’Egitto per farci morire in questo deserto?” (Numeri 21:5). Per via delle loro lamentele, dei serpenti infuocati furono mandati tra il popolo. Molti dei figli di Israele furono morsi e morirono. Quando Mosè andò dal Signore a nome loro, il Signore gli ordinò di creare un serpente ardente e di fissarlo a un palo. Coloro che erano stati morsi dovevano solo guardare il serpente di rame e sarebbero sopravvissuti: una soluzione semplice per un problema fatale. Gli Israeliti che scelsero di guardare riuscirono a sopravvivere (vedi Numeri 21:6–9). Altri, invece, ritennero il rimedio troppo semplice, così scelsero di non credervi. Non guardarono il serpente e alla fine perirono (vedi 1 Nefi 17:41; Alma 33:19–20).

Ai nostri giorni ci troviamo di fronte una piaga simile a quella dei “serpenti di fuoco” sotto forma di informazioni false, che creano dissenso o che sono addirittura maliziose, destinate a danneggiare noi e gli altri. Se le facciamo nostre, queste informazioni possono risultare altrettanto letali — dal punto di vista spirituale, mentale ed emotivo — quanto lo furono i serpenti velenosi per i figli d’Israele.

Negli ultimi giorni, la nostra migliore strategia di difesa contro la disinformazione che “[seduce]anche gli eletti” (Matteo 24:24) è guardare al nostro profeta vivente. Anche se il mondo non dà valore al consiglio del profeta, noi sappiamo che lui è il portavoce del Signore. Il Signore ci ha detto che “sia dalla mia propria voce o dalla voce dei miei servitori è lo stesso” (Dottrina e Alleanze 1:38). È importante trovare un equilibrio tra le notizie e le informazioni e la parola del Signore, compresi i consigli dati tramite i Suoi profeti e apostoli. Se ci affidiamo alla loro guida e se verifichiamo ciò che ci dice il mondo paragonandolo con ciò che sentiamo dal Signore e dai Suoi profeti, sarà più facile per noi distinguere la verità dall’errore.

Alla ricerca della saggezza

Con tutte le informazioni incorrette a noi disponibili, non bisogna sorprendersi se Paolo disse che, negli ultimi giorni, gli uomini dovranno “[imparare] sempre e non [potranno] mai pervenire alla conoscenza della verità” (2 Timoteo 3:7).

La facilità con cui possiamo accedere alle informazioni è un dono del nostro Padre Celeste. Tuttavia, nonostante tutte le informazioni che possiamo ottenere, la sapienza è la cosa importante, pertanto acquistiamo la sapienza e, con tutto ciò che abbiamo, acquistiamo intelligenza (vedi Proverbi 4:7). Per questo non possiamo affidarci a un motore di ricerca.

Piuttosto, mentre cerchiamo saggezza, dobbiamo “[cercare] l’istruzione, sì, mediante lo studio ed anche mediante la fede” (Dottrina e Alleanze 88:118). Abbinando una buona alfabetizzazione mediatica e i nostri migliori sforzi intellettivi a una vita nel Vangelo e ai nostri migliori sforzi spirituali, inviteremo la guida spirituale di cui abbiamo bisogno per distinguere la verità dall’errore e per evitare di essere ingannati dal flusso di disinformazione che ci circonda.

Note

  1. “Media Literacy: A Definition and More”, Center for Media Literacy, medialit.org.

  2. Vedere Mason Walker e Katerina Eva Matsa, “News Consumption across Social Media in 2021”, 20 settembre 2021, pewresearch.org.

  3. Russell M. Nelson, “Trovate il tempo per il Signore”, Liahona, novembre 2021, 120.

  4. James E. Faust, “La voce dello spirito”, Liahona, giugno 2006, 6.