“Per quali scopi Gesù è stato unto?”, Liahona, ottobre 2022.
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Per quali scopi Gesù è stato unto?
All’inizio del Suo ministero terreno, Gesù Cristo visitò una sinagoga a Nazaret. Lesse dal libro d’Isaia dei versetti oggi noti come Isaia 61:1–2. Poi annunciò: “Oggi, s’è adempiuta questa scrittura, e voi l’udite” (Luca 4:21).
I primi tre versetti di Isaia 61 descrivono la missione e il ministero del Salvatore. Consideriamo il modo in cui Egli ha adempiuto e adempie a questi scopi:
“Recare una buona novella agli umili” (versetto 1). La parola Vangelo significa “buona novella” o “buona notizia”.
Illustrazioni di Denis Freitas
“Fasciare quelli che hanno il cuore spezzato” (versetto 1). Per esempio: “egli offre se stesso quale sacrificio per il peccato […] per tutti coloro che hanno un cuore spezzato e uno spirito contrito” (2 Nefi 2:7).
“Proclamare la libertà a quelli che sono in schiavitù, l’apertura del carcere ai prigionieri” (versetto 1). Questo potrebbe fare riferimento alla pratica dell’Antico Testamento di liberare tutti gli schiavi ogni cinquant’anni nell’anno del giubileo (vedere Levitico 25), ma può anche riferirsi alla predicazione del Vangelo nel mondo degli spiriti, avente lo scopo di liberare coloro il cui spirito è prigioniero (vedere Dottrina e Alleanze 138).
“Consolare tutti quelli che fanno cordoglio” (versetto 2). Il Signore può consolarci attraverso il Suo Spirito, e anche noi possiamo “confortare quelli che hanno bisogno di conforto” (Mosia 18:9).
“Per dare [loro] un diadema in vece di cenere” (versetto 3). “Ognuno di noi assaggerà le amare ceneri della vita, dal peccato e dalla negligenza fino al dolore e alla delusione. Ma l’Espiazione di Cristo può sollevarci in bellezza dalle nostre ceneri sulle ali di una sicura promessa di immortalità e di vita eterna”.1