“Taci, calmati: calmare le nostre tempeste”, Liahona, febbraio 2023.
I miracoli di Gesù
Marco 4:35–41; Matteo 14:22–33
Taci, calmati: calmare le nostre tempeste
I miracoli del Signore hanno dimostrato che a volte Egli calma la tempesta e a volte calma il marinaio.
Durante le varie fasi della nostra vita, ognuno di noi incontra tempeste o prove. La natura e la durata di queste tempeste variano e dipendono dalle nostre circostanze. Spesso queste difficoltà ci prendono di sorpresa. Per quanto cerchiamo di prepararci per le tempeste della vita, spesso scopriamo di non avere in noi il potere di calmarle.
Il ministero e i miracoli di Gesù Cristo ci offrono la speranza di poter ricevere aiuto nell’affrontare queste tempeste. Il Salvatore compì due di questi miracoli sul Mar di Galilea. In entrambi i casi, il Salvatore e i Suoi apostoli stavano attraversando il mare di notte nel mezzo di forti tempeste. Uno studio attento degli aspetti spirituali e fisici di questi due miracoli può insegnarci alcune lezioni importanti sul potere del Salvatore di aiutarci a superare le nostre tempeste.
A volte Egli calma la tempesta…
Il miracolo (Marco 4:35–41)
Marco ci dice che il primo di questi due miracoli avvenne dopo che Gesù ebbe trascorso buona parte della giornata a insegnare alla moltitudine presso il Mar di Galilea. La moltitudine sedeva su una collina che sovrastava il mare e il Salvatore sedeva su una barca. La sera, il Salvatore e i Suoi apostoli salirono su una barca per raggiungere la costa orientale del mare.
Presto, tuttavia, la barca fu travolta da una forte tempesta. Mentre il Salvatore dormiva serenamente, i Suoi discepoli si adoperavano disperatamente per salvarsi la vita. I venti e le onde alte minacciavano di affondare l’imbarcazione. Alla fine, in preda alla disperazione, gli Apostoli svegliarono il Salvatore con parole angosciate: “Maestro, non ti curi tu che noi periamo?”. Poi, il grande miracolo:
“Ed egli, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: Taci, calmati! E il vento cessò, e si fece gran bonaccia.
Ed egli disse loro: Perché siete così paurosi? Come mai non avete voi fede?” (Marco 4:38–40).
La fisica
Le sue caratteristiche geografiche rendono il Mar di Galilea soggetto alle tempeste. Con i suoi 21 chilometri di lunghezza e 13 chilometri di larghezza, il Mar di Galilea si trova a un’altitudine di 210 metri sotto il livello del mare, ed è circondato da colline. Alcune colline si elevano fino a 600 metri al disopra del mare. La sera, l’aria calda e umida a contatto con l’acqua spesso si alza, mentre l’aria più fresca delle colline scende rapidamente, creando forti venti sulla superficie dell’acqua. Inoltre, il Mar di Galilea è relativamente poco profondo, con una profondità massima di 43 metri che tende a produrre onde più grandi quando la velocità del vento è alta.
Sebbene siano stati fatti progressi nell’arginare e predire le tempeste, gli esseri umani non hanno la capacità di controllarle. Solo nel corso del secolo scorso abbiamo scoperto come possiamo influire sia sul tempo che sul clima. La pratica del cloud seeding [semina delle nuvole] è stata usata per innescare precipitazioni, e vi sono prove che l’ambiente urbano e l’inquinamento possano alterare il clima locale e globale. Tuttavia, la capacità di porre fine a una tempesta, soprattutto in così breve tempo, va oltre le capacità umane. Il vento è il risultato di variazioni di temperatura e pressione nello spazio. Una tempesta si conclude solo quando la temperatura e la pressione sono in equilibrio.
Le lezioni
Una lezione che ho imparato da questo miracolo è che il Salvatore ha potere sugli elementi. Fu il Salvatore che creò la terra, le acque, l’atmosfera e tutto ciò che era sulla terra (vedere Giovanni 1:3). Durante la Creazione Egli aveva il potere di comandare gli elementi, ed essi obbedivano (vedere Abrahamo 4:18). Il miracolo di calmare la tempesta dimostrò che Egli aveva questo stesso potere durante il Suo ministero terreno.
Credo che il Salvatore stesse insegnando il potere di salvezza e protezione che Egli possiede. I venti del male possono causare ogni sorta di onde tumultuose nella nostra vita (vedere Helaman 5:12). Se guardiamo al Salvatore, possiamo essere protetti dal male e dai suoi effetti. Possiamo essere salvati dalla distruzione spirituale (vedere Matteo 7:24–27).
Il Salvatore ha davvero il potere di calmare le tempeste della nostra vita. A volte le tempeste si calmano velocemente e altre volte dobbiamo sopportarle per un certo periodo. Ma ricordate che venti simili possono causare onde più alte sull’acqua bassa rispetto all’acqua profonda. Se approfondiremo la nostra fede nel Salvatore, scopriremo di essere meno influenzati dai venti e dalle onde spirituali che prima avrebbero minacciato di sopraffarci.
A volte Egli calma il marinaio
Il miracolo (Matteo 14:22–33)
Quando una grande moltitudine seguì il Salvatore in una zona desolata, Egli li istruì e poi li sfamò miracolosamente. La sera, mandò i discepoli su una barca per attraversare il mare. Licenziò le turbe e poi salì su una collina vicina per pregare.
Sul mare c’era un forte vento contrario e i discepoli non erano avanzati di molto. Più tardi, quella sera, il Salvatore scelse di incontrarli in modo miracoloso: camminando sulle acque.
Quando Lo vide, Pietro volle lasciare la relativa sicurezza della barca per emulare il Salvatore e camminare sulle acque. All’inizio Pietro ebbe successo, ma quando la paura prese il sopravvento, cominciò ad affondare fino a che il Salvatore non lo salvò. (vedere Matteo 14:22–33).
La fisica
Una delle implicazioni fisiche di questo miracolo è che la comprensione che il Salvatore ha della gravità, della fluidodinamica e degli altri principi della fisica è a un livello molto superiore al nostro. La nostra comprensione scientifica della gravità, ad esempio, si è sviluppata nel tempo. Nel ‘600, sir Isaac Newton descrisse matematicamente la gravità come una forza che agisce tra due masse nell’universo. Lo scienziato inglese Henry Cavendish, alla fine del XVIII secolo, dimostrò che c’è una forza di gravità misurabile. La visione della gravità come forza cambiò quando Albert Einstein pubblicò la sua teoria della relatività generale nel 1915. La sua spiegazione della gravità, che ora è ampiamente accettata, è che le masse creano una distorsione nel tessuto sia del tempo che dello spazio.
Man mano che la nostra comprensione della gravità è cresciuta, l’abbiamo applicata in modi che hanno cambiato la nostra percezione dei limiti che la gravità ci impone. Ad esempio, immaginate come sarebbe stato essere una delle migliaia di persone a New York, lungo il Fiume Hudson, nel 1909, mentre Wilbur Wright saliva in cielo e volava sopra il fiume e intorno alla Statua della Libertà. Le persone di quel tempo rimasero estasiate quando Wilbur Wright sembrò sfidare la gravità. Erano stati testimoni di un miracolo: il miracolo del volo.
Le lezioni
Il miracolo del Salvatore che cammina sul Mar di Galilea mostra che abbiamo ancora molto da imparare sulla gravità e sulle altre leggi fisiche. Ci sono molte cose che non comprendiamo pienamente.
Potrebbe essere che il Salvatore abbia anche illustrato ai Suoi discepoli, allora e oggi, la Sua facoltà di rafforzarci, elevarci e darci potere. Tutti affrontiamo il vento e le onde delle difficoltà in questa vita. Ciò che valeva per Pietro, vale anche per noi. A volte le tempeste non si placano, e l’unica via per attraversarle e per raggiungere il nostro destino eterno è quella di camminare nella tempesta concentrandoci risolutamente sul Salvatore.
Dobbiamo avere fede nel potere capacitante del Salvatore di aiutarci a superare le nostre paure e i nostri limiti. Questo è un tema importante intessuto in entrambi questi miracoli.
Ci sono moltissime lezioni in questi miracoli che ci aiuteranno e ci ispireranno man mano che procediamo lungo il nostro viaggio. I miracoli del Salvatore sono una grande testimonianza della Sua divinità, della Sua intelligenza e del Suo grande sacrificio espiatorio per ognuno di noi. Tramite il Suo potere possiamo avere pace quando le onde minacciano di inghiottirci e possiamo avere fiducia che Egli ci eleverà a un regno superiore nel regno di nostro Padre.
Egli ha davvero il potere di calmare le tempeste, come pure i marinai.