Lezione 20
Come risolvere i problemi in famiglia
Questa lezione ha lo scopo di aiutarci a risolvere le difficoltà in casa al fine di avere una vita familiare felice.
Introduzione
Mostra l’illustrazione 20-a, «L’amore è il fondamento di un’armoniosa vita familiare».
Il presidente Joseph F. Smith disse ciò che dobbiamo fare se vogliamo avere una casa ideale:
«Cos’è una casa ideale? È quella in cui il padre è devoto alla famiglia che il Signore gli ha donato, ritenendola la cosa più importante; è quel luogo in cui i familiari a loro volta permettono al Signore di vivere nei loro cuori; è quella in cui regna la fiducia, l’unione, l’amore, la sacra devozione fra padre e madre e fra i genitori e i figli» (Dottrina evangelica, pag. 271).
Sebbene tutti cerchiamo di creare una casa ideale, ogni tanto tutti abbiamo delle divergenze. Perfino il profeta Joseph Smith qualche volta sentiva che nella sua casa mancava l’armonia.
Per esempio una mattina, mentre stava traducendo il Libro di Mormon, egli si turbò per qualcosa che aveva fatto sua moglie. Più tardi, quando cercò di continuare il lavoro di traduzione del Libro di Mormon, si accorse di non esserne in grado. Pertanto scese nel frutteto e si immerse nella preghiera. Quando tornò chiese perdono a Emma. Soltanto allora fu di nuovo in grado di tradurre. (Da una dichiarazione di David Whitmer rilasciata il 15 settembre 1882, Comprehensive History of the Church, vol. 1, pag. 131).
Il Signore si aspetta anche che individuiamo le cause di disaccordo nella famiglia e che risolviamo le nostre divergenze.
Le cause di disaccordo nella casa
Le Scritture ci dicono che l’influenza di Satana è la causa principale di disaccordo e di contese.
Leggi 3 Nefi 11:29–30.
Quando lo spirito della contesa entra nella nostra casa, lo Spirito del Signore se ne allontana; e senza lo Spirito del Signore nella nostra casa non possiamo essere felici, né sentire la gioia della presenza del Signore e del Suo Vangelo.
Anche le nostre debolezze personali possono causare contese tra i componenti della famiglia (vedi Giacomo 4:1). Quando una persona non è in pace con se stessa, è molto difficile che possa vivere in armonia con gli altri. Tra le altre debolezze che possono portare al disaccordo troviamo la lussuria, l’avidità, i desideri impuri e la difficoltà ad essere fedeli. Il presidente Spencer W. Kimball citava in particolare una debolezza: «Una coppia può sopportare la povertà, le malattie, le delusioni, i fallimenti e anche i lutti, senza per questo perdere la pace. Il matrimonio può avere successo sino a quando non è colpito dall’egoismo. Le difficoltà e i problemi avvicinano di più i coniugi nella loro unione inviolabile se in essa vi è anche il più totale altruismo» (Marriage and Divorce, pagg. 19–22).
Secondo il presidente Spencer W. Kimball, qual è una fonte di tanti disaccordi e infelicità nel matrimonio?
Come ha indicato il presidente Kimball, i problemi che più comunemente riteniamo fonte di infelicità, come la povertà e le malattie, in effetti possono rafforzare maggiormente l’unione della famiglia.
Quali sono le tre cose che abbiamo citato che possono portare il disaccordo nelle nostre case? (Scrivi alla lavagna le risposte della classe che dovranno includere l’influenza di Satana, i conflitti personali e l’egoismo).
La soluzione dei problemi familiari
Seguono alcuni modi indicati dal Signore per prevenire o risolvere le discordie familiari:
Accettare la responsabilità
Sia i genitori che i figli hanno determinate responsabilità reciproche.
Alcune di queste responsabilità sono illustrate in Efesini 6:1–4. Quale dovere ha un giovane verso i propri genitori? Quali doveri hanno i genitori verso i propri figli? Perché quando accettiamo queste responsabilità contribuiamo a portare l’armonia nella casa?
Evitare parole scortesi
Le parole irritate e scortesi non devono trovare posto nella nostra casa. L’anziano Boyd K. Packer ha detto: «Quando avete stretto l’alleanza matrimoniale, non dite mai parole irritanti, neppure una. Non è necessario, né piacevole. Molti sostengono che le difficoltà e i litigi, come pure i disaccordi domestici, sono aspetti normali del matrimonio… So che è possibile vivere insieme senza che tra i coniugi venga detta una sola parola amara o irritante» (“Eternal Marriage”, Speeches of the Year, Brigham Young University, aprile 1970, pag. 6). Una risposta dolce e comprensiva ci calma, mentre le parole adirate spesso sono causa di altri conflitti (vedi Proverbi 15.1).
Che differenza c’è tra discutere per la diversità di opinioni e litigare?
Ammettere gli errori
Il presidente Spencer W. Kimball ci ha dato questi consigli:
«Non è strano che qualche volta vi siano tra voi diversità di opinioni che vi porteranno a qualche piccolo litigio… Uno dei due ha offeso l’altro, ci sono state parole scortesi, ognuno ritiene che l’altro sia completamente in colpa. Non viene fatto nulla per calmare gli animi; si lasciano passare le ore, i giorni, le notti nel silenzio e nell’ulteriore incomprensione; si lascia che le scortesie e le incomprensioni aumentino; allora ben presto entra in campo l’avvocato: la famiglia si divide, la vita dei genitori e dei figli è rovinata.
Ma c’è un balsamo guaritore che, se viene applicato nei primi stadi della malattia, in pochi minuti vi riporterà a pensare a tutto quello che c’è in palio: il vostro amore, voi stessi, la vostra famiglia, i vostri ideali, la vostra esaltazione, la vostra eternità. Non potete permettervi di correre rischi; dovete ingoiare il vostro orgoglio e con coraggio dire (il marito alla moglie): ‹Cara, mi dispiace, non volevo offenderti. Ti prego di perdonarmi›. E la moglie dirà al marito: ‹Caro, la colpa è più mia che tua. Perdonami tu, ti prego›. E marito e moglie si abbracceranno e la vita sarà riportata sulla giusta rotta. E quando andrete a dormire ogni cosa sarà dimenticata, e non ci sarà divisione tra voi mentre terrete la preghiera familiare» (Faith Precedes the Miracle, pagg. 134–135).
Quali sono alcune cose che portano a incomprensioni e litigi? In che modo individuando le cause dei disaccordi possiamo meglio trovare una soluzione? Perché è così difficile ammettere i nostri errori?
Il presidente Spencer W. Kimball ci chiede di ammettere i nostri errori e di chiedere «scusa». Quando lo diciamo sinceramente, facciamo un grande passo verso la soluzione dei problemi familiari. I genitori sono tenuti a chiedere scusa anche ai loro figli, e non soltanto l’uno all’altro.
Pregare
L’armonia nella casa viene incoraggiata quando chiediamo al Signore di aiutarci a superare le divergenze durante la preghiera familiare e personale.
Leggi 3 Nefi 18:19–21. Nota che è un dovere pregare nelle nostre famiglie. In che modo la preghiera ci aiuta a risolvere i problemi familiari?
Essere gentili
Uno dei principi enunciati dalle Scritture che rende più felice la nostra vita familiare è la gentilezza. In effetti ci è stato comandato di essere gentili, affettuosi e pronti a perdonare. A tutti i componenti della famiglia, grandi e piccoli, è consigliato di trattarsi reciprocamente con lo stesso rispetto, con la stessa gentilezza di cui Cristo ci ha dato l’esempio. In queste cose dobbiamo sempre prendere a modello Cristo (vedi Efesini 4:29–32).
Chiedi al detentore del Sacerdozio di Aaronne incaricato in precedenza di illustrare ciò che può fare un giovane per promuovere l’armonia in famiglia.
Il presidente Spencer W. Kimball spiega come possiamo portare la felicità in famiglia con queste parole: «Voi chiedete: ‹Qual è il prezzo della felicità?› Sarete sorpresi della semplicità della risposta. Lo scrigno che contiene la felicità può essere aperto e rimanere aperto per coloro che possiedono le seguenti chiavi: primo, è necessario mettere in pratica il vangelo di Gesù Cristo nella sua purezza e nella sua semplicità… Secondo, è necessario dimenticare il proprio egoismo e amare il nostro coniuge più di noi stessi. Se faremo queste cose, la nostra felicità sarà sempre maggiore e inesauribile» (Faith Precedes the Miracle, pag. 126).
Come possono la gentilezza e la preghiera prevenire e risolvere le divergenze familiari?
La storia seguente narra come una madre riuscì a portare l’armonia nella sua casa:
«Da una settimana avevamo accolto nella nostra casa, nell’ambito del programma della Chiesa per l’assistenza agli studenti indiani, il piccolo Wayne. Era un ragazzo di dieci anni intelligente e simpatico; ma naturalmente voleva dimostrarsi all’altezza degli altri ragazzi, perciò spesso si picchiava con loro.
Un giorno ricevetti una telefonata dal suo maestro che voleva parlarmi delle difficoltà che incontrava nel convincere Wayne a tenere un comportamento accettabile a scuola. Wayne mancava di rispetto a lui e agli altri insegnanti. Per me quello fu un colpo. Non avevo mai avuto problemi di questa natura con i miei figli. Ne rimasi turbata; poi mi adirai e, come spesso accade, cominciai a ripassare nella mia mente tutte le cose che avrei detto a Wayne quando sarebbe tornato a casa da scuola. ‹Devo assolutamente eliminare questo problema sin dall’inizio›, mi dicevo.
Per peggiorare le cose, Wayne tornò tardi da scuola perché si era picchiato con un ragazzo del vicinato. Si stavano picchiando ancora, come avevano fatto per tutto il cammino dalla fermata dell’autobus a casa nostra. Li vidi battersi sul nostro prato; sembravano darsele sul serio, perciò, dopo averli osservati per qualche momento, decisi che era necessario intervenire. Allora aprii la porta e dissi a Wayne di entrare in casa.
Egli mi ignorò. Certamente non voleva darla vinta all’altro ragazzo. A questo punto mi adirai ancora di più. Ordinai a Wayne di entrare in casa. Sapevo che, essendo molto adirata, non sarei stata in grado di risolvere quella situazione con la solita calma; perciò chiesi a Wayne di andare a leggere nella sua stanza.
Tremante d’ira, anch’io andai nella mia stanza e mi inginocchiai per pregare. Pregai il Signore di darmi la saggezza necessaria per risolvere quella difficoltà. Gli chiesi anche che tramite lo Spirito, mi facesse sapere cosa dovevo dire. Quando mi alzai un sentimento di calma mi pervase completamente da capo a piedi.
Quando aprii la porta della stanza di Wayne e lo vidi sul letto con un libro in mano, mille pensieri attraversarono la mia mente. Egli sembrava talmente fuori posto, seduto in quella stanza. Qualcosa del suo aspetto diceva che egli apparteneva ai vasti spazi, dove poteva correre libero come aveva fatto fino a poco tempo prima. In un attimo il mio cuore si commosse per quel ragazzino così solo, così lontano dall’ambiente familiare e dai suoi cari, un ragazzo portato in un mondo diverso, per vivere rispettando regole diverse. Egli doveva dimostrare agli altri ragazzi che era altrettanto in gamba, se non migliore di loro.
Mi sedetti sul letto accanto a lui e gli misi un braccio sulle spalle. Le prime parole che dissi sorpresero anche me, poiché furono: ‹Wayne, perdonami di essermi adirata con te›. Poi gli parlai della telefonata fattami dall’insegnante e gli detti la possibilità di spiegarsi. Il nostro fu un meraviglioso colloquio. Egli confidò completamente in me e, parlandoci, lo facevamo sussurrando. Il tono della conversazione era molto diverso da quello che mi ero aspettata di usare prima di chiedere l’aiuto del Padre celeste. Fu una vera esperienza spirituale e fu più utile di qualsiasi altra cosa per creare un buon rapporto tra me e Wayne.
Ringrazio Dio che possiamo pregare e chiedere al Santo Spirito di guidarci» (Myrna Behunin, “We Talked in Whispers”, Ensign, gennaio 1976, pagg. 51–52).
Conclusione
I fattori che prevengono o risolvono i problemi familiari sono:
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Accettare le responsabilità.
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Evitare di usare parole scortesi.
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Ammettere gli errori.
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Pregare.
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Essere gentili.
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Obbedire completamente al Vangelo.
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Amare il nostro coniuge più di noi stessi.
Incarichi
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Porta la felicità nella tua casa individuando ogni fonte di disaccordo tra i componenti della famiglia.
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Se hai rivolto parole scortesi a un tuo familiare, ammetti il tuo errore.
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Tratta con gentilezza i tuoi familiari.
Scritture supplementari
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Matteo 7:12 (il nostro rapporto con gli altri)
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Galati 5:22 (i frutti dello Spirito)
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DeA 88:119–126 (consigli del Signore ai membri della Chiesa)
Preparazione dell’insegnante
Prima di esporre questa lezione:
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Leggi il capitolo 36, «La famiglia può diventare eterna», del manuale Principi evangelici.
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Procurati lavagna e gesso.
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Se lo desideri incarica un detentore del Sacerdozio di Aaronne di indicare come i giovani possono favorire l’armonia in famiglia.
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Preparati a far cantare alla fine della lezione «Tutto è bello attorno a noi» (Inni, No. 186).
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Incarica i membri della classe di narrare le storie e di leggere i passi delle Scritture citati nella lezione.