Dipendenza
Principio 9


“Abbiamo rinunciato alla disonestà”, Guida di sostegno – Assistenza ai coniugi e ai familiari dei soggetti in riabilitazione (2014).

“Abbiamo rinunciato alla disonestà”, Guida di sostegno – Assistenza ai coniugi e ai familiari dei soggetti in riabilitazione.

coppia che si abbraccia

Principio 9

Abbiamo rinunciato alla disonestà

“Abbiam rinunziato alle cose nascoste e vergognose, non procedendo con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo nel cospetto di Dio” (2 Corinzi 4:2).

Incoraggiare la fiducia

Le scelte sbagliate prosperano nella segretezza e l’inganno è la loro linfa vitale. Una svolta per i nostri cari si ha quando riconoscono il ruolo che la segretezza e l’inganno giocano nel permettere loro di compiere scelte sbagliate. Quando i nostri cari ci mentono o ci ingannano e minimizzano il loro comportamento, perdiamo fiducia in loro. Senza fiducia, è difficile superare il timore e la preoccupazione per quello che i nostri cari potrebbero fare in nostra assenza. Ad esempio, se ci dicono che vanno in un negozio, potremmo chiederci se ci stiano mentendo e, di fatto, intendano assumere un comportamento inappropriato. Questa diffidenza crea barriere nella comunicazione e nei rapporti. Potremmo ritrovarci a stare costantemente in pensiero riguardo a quello che i nostri cari stanno facendo e potremmo prendere degli accorgimenti per controllare il loro comportamento.

Benché ora non possiamo fidarci completamente dei nostri cari, possiamo confidare nel Signore e nella Sua protezione. Egli ci aiuta di fatto ad affrontare le molte preoccupazioni e i molti timori che ci pervadono. Attraverso il Suo Spirito ci fornisce rassicurazioni che ci aiutano a trovare pace e speranza. Nefi dichiarò: “O Signore, in te io ho confidato, e in te confiderò per sempre” (2 Nefi 4:34; vedere anche Alma 58:11).

  • In che modo riporre la fiducia nel Signore ti aiuta quando fai fatica a fidarti di una persona a te cara?

Incoraggiare l’onestà dei nostri cari

Per molti di noi, scoprire le scelte sbagliate dei nostri cari è causa di shock e preoccupazione. È naturale che abbiamo molte domande riguardo alle loro azioni e ai loro comportamenti. Fino a che punto siamo stati ingannati? Che cos’altro non sappiamo? Siamo ansiosi di ricevere risposte e di scoprire la verità. I nostri cari sono spesso incapaci di ammettere la verità o provano talmente tanto imbarazzo e vergogna da aprirsi soltanto un po’ alla volta. Benché sia fondamentale che siano onesti e si rendano responsabili di ciò che hanno fatto, di solito l’ammissione completa è un processo lungo, soprattutto se la segretezza e l’inganno si protraggono da molto.

È difficile venire a conoscenza di tutti i segreti e delle cose infelici che i nostri cari hanno fatto. Potremmo non voler sapere, o potremmo non essere pronti a sentire tutto — potrebbe essere doloroso e dannoso sentire alcuni particolari specifici. Sebbene sia essenziale per noi ascoltare i fatti, tutte le cose vanno fatte “con saggezza e ordine” (Mosia 4:27). Le circostanze di ognuno sono diverse in merito a quanti particolari sono richiesti per soddisfare la necessità di conoscere la verità. Il vescovo, un amico, un professionista della salute mentale — e sopra ogni cosa, lo Spirito — possono aiutarci a stabilire un equilibrio tra quanto abbiamo bisogno di sapere e quello che potrebbe di fatto ferirci ulteriormente. Anche se magari ci sentiremo adirati o feriti per quello che i nostri cari ci hanno raccontato, è importante non reagire con rabbia o farli vergognare. Ricordiamo che la confessione fa parte della riabilitazione e della guarigione e che i nostri cari potrebbero già provare vergogna e disgusto di sé, sentimenti che dovranno essere superati progredendo verso la riabilitazione.

  • Di quanti dettagli potresti aver bisogno per avere un fondamento su cui costruire la fiducia?

  • In che modo deciderai che cosa è importante sapere e che cosa sarebbe meglio non ascoltare?

Mantenere una comunicazione regolare

I nostri cari potrebbero esitare o potrebbero non essere disposti a parlare con noi delle loro lotte o delle proprie difficoltà. Allo stesso modo, noi potremmo non essere a nostro agio nel parlare con loro dei nostri sentimenti. Benché possa essere difficile, possiamo trovare il modo di essere aperti e onesti con le persone che amiamo. Sia noi che i nostri cari trarremo beneficio dal parlare regolarmente insieme riguardo al nostro percorso verso la riabilitazione e la guarigione. Questo significa parlare dei momenti e delle circostanze in cui i nostri cari sono tentati o hanno una ricaduta. L’anziano Richard G. Scott ha affermato: “Il [coniuge o un familiare] non deve avere un’agenda privata che tiene nascosta alla [persona che ama]. La condivisione di ogni cosa che riguarda la vita tra marito e moglie è una efficace assicurazione spirituale” (“La santità della donna”, Liahona, luglio 2000, 45).

Potrebbe essere difficile sapere quando, quanto spesso e quale tipo di cose dovremmo chiedere ai nostri cari di condividere con noi. Il metodo e la frequenza della nostra comunicazione potrebbe essere diversa a seconda del nostro ruolo come coniuge, genitore di un minore o genitore di un adulto. Anche in questo caso, il vescovo, un amico o un professionista della salute mentale possono aiutarci a trovare il giusto equilibrio. Una comunicazione aperta e onesta è l’inizio della ricostruzione della fiducia. Quando parliamo con pazienza ai nostri cari, se essi sono disposti a farlo lo Spirito ci guiderà e ci sosterrà.

  • In che modo una comunicazione regolare, aperta e onesta è stata di beneficio al tuo rapporto con la persona a te cara?

  • In quali modi specifici tu e la persona a te cara potete migliorare nella comunicazione?

Ricostruire la fiducia

Forse i nostri cari hanno bisogno di imparare nuovamente come essere onesti e degni di fiducia. Benché possano dire tutte le cose giuste, potrebbe essere più importante osservare le loro azioni. Questo può aiutarci a comprendere la sincerità dei loro sforzi verso la riabilitazione. Potrebbero non essere disposti a fare ciò che è necessario per giungere alla guarigione o potrebbero avere una ricaduta. In questi casi, possiamo scegliere di essere pazienti e di amarli senza, tuttavia, accordare loro la nostra completa fiducia.

La nostra fiducia potrebbe aumentare man mano che osserviamo i nostri cari avvicinarsi al Signore e compiere diligentemente dei progressi verso la riabilitazione. Se sono onesti con noi riguardo ai momenti difficili, possiamo anche iniziare a credere che siano onesti riguardo ai bei momenti. Lo Spirito ci aiuterà a comprendere quando potremo iniziare a fidarci di nuovo. Questo processo potrebbe avvenire gradualmente col tempo.

In alcuni casi, potremmo pensare che non riusciremo mai più a fidarci perché siamo stati feriti troppo. Anche quando i nostri cari sono onesti e degni di fiducia, il timore o la rabbia potrebbero impedirci di fidarci di loro. Questo è un altro fardello che possiamo passare al Signore. Il Suo conforto e il Suo sostegno possono guarire il nostro cuore e consentirci di fidarci di nuovo dei nostri cari, una volta che questi si guadagnano tale fiducia.

  • In che modo il Salvatore può aiutarci a riguadagnare fiducia?

  • Quali sono alcuni passi successivi che dovrai compiere nel processo di ricostruzione della fiducia?

coppia intenta a pregare

Anche se magari ci sentiremo adirati o feriti per quello che i nostri cari ci hanno raccontato, è importante non reagire con rabbia o farli vergognare. Ricorda che confessare è una parte del processo di recupero e di guarigione.