Capitolo 17
Il potere del suggellamento e le benedizioni del tempio
“Elia venne per restaurare sulla terra… la pienezza del potere del sacerdozio che dispone delle chiavi per legare e suggellare sulla terra e in cielo tutte le ordinanze e i principi relativi alla salvezza dell’uomo”.
Dalla vita di Joseph Fielding Smith
Nel 1902 Joseph Fielding Smith si recò nello stato del Massachusetts, dove fu in grado di trovare delle informazioni sui suoi antenati della famiglia Smith. Mentre era là, conobbe un genealogista di nome Sidney Perley. Il signor Perley gli disse: “Se riesco, ho in progetto di cercare i record di ogni persona che è venuta nella contea di Essex prima del 1700”.
In seguito il presidente Smith raccontò: “Gli dissi: ‘Signor Perley, si è procurato un bel lavoro, non crede?’ Lui rispose: ‘Sì, e temo che non riuscirò mai a finirlo’. Allora gli chiesi: ‘Perché lo sta facendo?’ Ci pensò un momento e sembrava piuttosto perplesso; poi rispose: ‘Non lo so; ma ho iniziato e non riesco a smettere’. Dissi: ‘Io potrei dirle perché lo sta facendo e perché non riesce a smettere, ma se glielo dicessi, lei non mi crederebbe, e si metterebbe a ridere’.
Mi rispose: ‘Non lo so. Se me lo dice, sarei sicuramente molto interessato’. Allora gli parlai della profezia di Elia e la realizzazione di questa promessa al profeta Joseph Smith e a Oliver Cowdery il 3 aprile 1836 nel Tempio di Kirtland, e come questo spirito di ricerca sia entrato in molte persone, che hanno volto il cuore alla ricerca dei defunti, a compimento di questa grande promessa che doveva avverarsi prima della seconda venuta, in modo che la terra non fosse colpita da una maledizione. Ora i figli avevano volto i cuori verso i loro padri, e noi stavamo svolgendo le ordinanze per i defunti affinché fossero redenti e avessero la possibilità di entrare nel regno di Dio, benché morti.
Quando terminai, rise e disse: ‘È una bella storia, ma non ci credo’. Comunque, ammise che c’era qualcosa che lo spingeva a fare queste ricerche, e non poteva smettere. Ho incontrato molte altre persone che avevano iniziato e non riuscivano a smettere, uomini e donne non membri della Chiesa. Quindi oggi ci sono migliaia di uomini e donne alla ricerca dei documenti dei defunti. Loro non sanno perché, ma è così affinché noi possiamo ottenere queste raccolte di documenti e andare nei nostri templi e fare il lavoro per i nostri morti”.1
Il presidente Smith ha insegnato che la genealogia è più che cercare nomi, date e luoghi e raccogliere storie. Si tratta di svolgere le ordinanze del tempio che uniscono le famiglie per l’eternità, suggellando i fedeli di tutte le generazioni come membri della famiglia di Dio. “I genitori devono essere suggellati l’uno all’altro e i figli ai genitori in modo da poter ricevere le benedizioni del regno celeste”, ha detto. “Quindi la nostra salvezza e progressione dipendono dalla salvezza dei nostri morti fedeli ai quali dobbiamo essere uniti da vincoli familiari. Questo si può fare soltanto nei nostri templi”.2 Prima di offrire la preghiera dedicatoria nel Tempio di Ogden, nello Utah, egli disse: “Vi ricordo che quando dedichiamo una Casa al Signore, quello che facciamo veramente è dedicare noi stessi al servizio del Signore, con un patto che useremo la Casa nel modo che Lui intende sia utilizzata”. 3
Insegnamenti di Joseph Fielding Smith
1
Elia restaurò il potere di suggellare, o legare, in terra e in cielo.
Malachia, l’ultimo dei profeti dell’Antico Testamento, chiuse le sue predizioni con queste parole:
“Ecco, io vi mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell’Eterno, giorno grande e spaventevole.
Egli ricondurrà il cuore dei padri verso i figliuoli, e il cuore de’ figliuoli verso i padri, ond’io, venendo, non abbia a colpire il paese di sterminio” (Malachia 4:5–6).
Mi sembra estremamente appropriato che l’ultimo degli antichi profeti abbia chiuso i suoi scritti con una promessa alle generazioni future, e che in questa promessa indichi un giorno in cui ci sarà un’unione delle dispensazioni passate con quelle future…
Noi abbiamo un’interpretazione molto più chiara delle parole di Malachia, data dal profeta nefita Moroni, che apparve a Joseph Smith il 21 settembre 1823. Ecco come l’angelo citò le parole di Malachia:
“Ecco, io vi rivelerò il sacerdozio, per mano di Elia, il profeta, prima della venuta del grande e spaventevole giorno del Signore.
Ed egli pianterà nel cuore dei figli le promesse fatte ai padri, e il cuore dei figli si volgerà ai loro padri.
Se così non fosse, la terra intera sarebbe completamente devastata alla sua venuta”. (DeA 2:1–3).
Moroni informò Joseph Smith che questa predizione stava per adempiersi. L’adempimento avvenne circa dodici anni dopo, il 3 aprile 1836. Quel giorno Elia apparve a Joseph Smith e ad Oliver Cowdery nel Tempio di Kirtland, e là conferì su di loro… il potere di legare, o suggellare, in terra e nei cieli. Le chiavi di questo sacerdozio erano detenute da Elia, a cui il Signore aveva dato il potere sugli elementi oltre che sugli uomini, con l’autorità di suggellare per il tempo e per l’eternità sui giusti tutte le ordinanze relative alla pienezza della salvezza.4
Alcuni membri della Chiesa si sono sbagliati nel pensare che Elia venne con le chiavi del battesimo per i morti o della salvezza per i morti. Le chiavi di Elia erano molto più di questo. Erano le chiavi del suggellamento e tali chiavi di suggellamento riguardano i vivi e includono i defunti che sono disposti a pentirsi.5
Elia venne per restaurare sulla terra, servendosi di profeti mortali eletti dal Signore, la pienezza del potere del sacerdozio che dispone delle chiavi per legare e suggellare sulla terra e in cielo tutte le ordinanze e i principi relativi alla salvezza dell’uomo, così che essi possono divenire validi nel regno celeste di Dio…
È in virtù di tale autorità che le ordinanze vengono celebrate nei templi sia per i vivi che i morti. Essa è il potere che unisce per l’eternità mariti e mogli, quando contraggono matrimonio secondo il piano eterno. È l’autorità mediante la quale i genitori possono rivendicare il diritto di genitura sui figli non soltanto per il tempo, ma per tutta l’eternità, la qual cosa rende eterna la famiglia nel Regno di Dio.6
2
La restaurazione dell’autorità di suggellamento salva la terra da una totale devastazione alla venuta di Gesù Cristo.
Abbiamo ragione di credere che se Elia non fosse venuto, tutta l’opera del tempo passato sarebbe stata di poca utilità, perché il Signore ha detto che in queste condizioni, al Suo arrivo, tutta la terra sarebbe stata completamente devastata. Perciò la sua missione era di enorme importanza per il mondo. Non è soltanto una questione di battesimo per i morti, ma anche di legare i genitori fra loro ed i figli ad essi, affinché possa esserci “un’intera, e completa, e perfetta unione, e una connessione delle dispensazioni, delle chiavi, dei poteri e delle glorie” dal principio alla fine del tempo [vedere DeA 128:18 ]. Se sulla terra non vi fosse questo potere di suggellamento, allora regnerebbe la confusione, e all’arrivo del nostro Signore il disordine subentrerebbe all’ordine. Ma naturalmente questo non potrà accadere perché nel regno di Dio tutte le cose sono governate e regolate da una legge perfetta.7
Perché la terra sarebbe devastata? Semplicemente perché se non ci fosse un anello di unione fra padri e figli — cioé l’opera per i morti — allora noi tutti saremmo respinti; tutta l’opera di Dio cadrebbe e sarebbe completamente devastata. Naturalmente questo non accadrà.8
La restaurazione di questa autorità [di suggellamento] è il lievito che salva la terra dalla completa distruzione alla venuta di Gesù Cristo. Quando ci imprimiamo fermamente questa verità nella mente, comprendiamo facilmente che ci sarebbe soltanto confusione e disastri alla venuta di Cristo, se il potere di suggellamento non fosse già sulla terra.9
3
Per prepararci completamente per la salvezza, dobbiamo ricevere le ordinanze del tempio tramite il potere di suggellamento.
Il Signore ci ha concesso privilegi, benedizioni e l’opportunità di fare alleanze, di accettare le ordinanze relative alla nostra salvezza, oltre a quello che viene predicato nel mondo, oltre ai principi di fede nel Signore Gesù Cristo, del pentimento dei peccati, del battesimo per la remissione di questi ultimi e della imposizione delle mani per il dono dello Spirito Santo. E tali principi e alleanze non si ricevono in nessun altro posto se non nel tempio di Dio.10
Il lavoro di tempio è così intrecciato con il piano di salvezza, che uno non può esistere senza l’altro. In altre parole, non ci può essere salvezza dove non ci [sono] le ordinanze che appartengono al tempio.11
Ci sono migliaia di Santi degli Ultimi Giorni che… sono disposti ad andare alle riunioni, a pagare la decima e a svolgere i doveri di Chiesa, ma non sembrano sentire o capire l’importanza di ricevere le benedizioni del tempio del Signore, che li porterà all’esaltazione. È strano. Le persone sembrano soddisfatte di essere trascinate, senza trarre vantaggio delle opportunità che si presentano loro e senza ricevere le necessarie alleanze che li porteranno alla presenza di Dio come figli e figlie.12
Se volete la salvezza totale, che è l’esaltazione nel regno di Dio… dovete andare nel tempio del Signore e ricevere le sante ordinanze che appartengono a quella casa, e che non si possono avere altrove. Nessun uomo riceverà la pienezza dell’eternità, dell’esaltazione da solo; nessuna donna riceverà quella benedizione da sola; ma l’uomo e sua moglie, quando ricevono il potere di suggellamento nel tempio del Signore, passeranno all’esaltazione, e continueranno e diventeranno come il Signore. Questo è il destino degli uomini; questo è quello che il Signore vuole per i Suoi figli.13
Nota: per leggere alcune delle parole del presidente Smith di speranza e di promessa per i fedeli che non sono in grado di ricevere tutte le ordinanze del tempio in questa vita, vedere il capitolo 18 di questo manuale.
4
Grazie al potere di suggellamento, possiamo celebrare le ordinanze di salvezza per coloro che sono morti senza riceverle.
Chi sono i padri di cui parla Malachia? E chi sono i figli? I padri sono i nostri antenati morti senza aver avuto il privilegio di ricevere il Vangelo. Ad essi tuttavia fu fatta la promessa che sarebbe venuto il tempo in cui avrebbero goduto di quel privilegio. I figli sono quelli che ora vivono, che preparano i dati genealogici e che amministrano le ordinanze nei templi.14
Elia venne, con le chiavi di suggellamento, e ci è stato dato il potere di aiutare i nostri morti. Questo potere di suggellamento ha effetto su coloro che morirono senza la conoscenza del Vangelo, che sono disposti a pentirsi e a riceverlo; proprio come esso ha effetto sui vivi che si pentono.15
Il Signore ha decretato che tutti i Suoi figli di spirito, ogni anima che ha vissuto o vivrà sulla terra, deve avere un’equa e giusta opportunità di credere e obbedire alle leggi del Suo vangelo eterno. Coloro che accettano il Vangelo e vivono in armonia con le sue leggi, tra cui il battesimo e il matrimonio celeste, avranno la vita eterna.
È evidente che solo una piccola parte dell’umanità finora ha ascoltato la parola di verità rivelata dalla voce di uno dei veri servitori del Signore. Nella saggezza e giustizia del Signore, tutti ne avranno la possibilità. Come disse Pietro:
“Poiché per questo è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti; onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini quanto alla carne, ma vivessero secondo Dio quanto allo spirito” (1 Pietro 4:6).
Coloro che non hanno avuto la possibilità di ascoltare il messaggio di salvezza in questa vita, ma che lo avrebbero accettato con tutto il cuore se avessero avuto tale opportunità, lo accetteranno nel mondo degli spiriti; sono coloro per i quali noi celebriamo le ordinanze nei templi; e, in questo modo, diventeranno eredi insieme a noi della salvezza e della vita eterna.16
Volgere il cuore dei padri verso i figli e quello dei figli verso i padri è il potere di salvezza per i morti, mediante il lavoro per procura che i figli possono svolgere per i padri; e ciò è assolutamente ragionevole e coerente. Ho sentito dire molte volte da coloro che si oppongono a quest’opera che è impossibile che una persona sia procuratore di un’altra. Chi dice questo trascura il fatto che tutta l’opera di salvezza è per procura: Gesù Cristo, per procura, ci riscatta dalla morte, della quale non abbiamo responsabilità, e ci redime dai nostri peccati, per i quali siamo responsabili, a condizione che ci pentiamo e accettiamo il Vangelo. Lo ha fatto su scala infinita e, per lo stesso principio, ha delegato l’autorità ai membri della Sua Chiesa di agire per i defunti che non possono ricevere essi stessi le ordinanze di salvezza.17
Penso che a volte consideriamo il lavoro per la salvezza dei morti con una visione alquanto ristretta. È una concezione errata pensare a coloro per i quali stiamo svolgendo l’opera nel tempio del Signore come morti. Dovremmo pensare a loro come esseri viventi; il procuratore vivente li rappresenta soltanto nel ricevere le benedizioni che avrebbero dovuto ricevere e che avrebbero ricevuto in questa vita se avessero vissuto durante una dispensazione del Vangelo. Quindi ogni persona defunta per la quale svolgiamo il lavoro nel tempio è considerata vivente nel momento in cui viene svolta l’ordinanza.18
Questa dottrina di salvezza per i morti è uno dei più gloriosi principi mai rivelato all’uomo. È il modo in cui il Vangelo viene offerto a tutti gli uomini. Conferma il fatto che Dio non usa alcuna parzialità [vedere Atti 10:34]; che ogni anima è preziosa ai Suoi occhi; e che tutti gli uomini verranno veramente giudicati secondo le loro opere.
Ringrazio il Signore di aver restaurato il Suo Vangelo eterno in questo periodo. Lo ringrazio per il potere di suggellamento riportato sulla terra dal profeta Elia. Lo ringrazio per l’unità familiare eterna, per il privilegio che abbiamo di essere suggellati nei Suoi sacri templi, e per aver messo a disposizione queste benedizioni del suggellamento ai nostri antenati che sono morti senza conoscere il Vangelo.19
5
Il lavoro di tempio e genealogia per i morti è un’opera d’amore.
Ci sono molte anime buone ed umili che si sono private dei conforti e, talvolta, anche delle necessità della vita per poter preparare i registri e svolgere l’opera per i loro morti. Queste opere d’amore non saranno vane, perché tutti quelli che si sono adoprati per questa santa causa troveranno il loro tesoro e la loro ricchezza nel regno celeste di Dio. Grande sarà la loro ricompensa; sì, essa sarà talmente grande da superare la capacità di comprensione dei mortali.20
Non esiste opera connessa con il Vangelo la cui natura sia più altruistica dell’opera svolta a favore dei morti nella casa del Signore. Coloro che operano per i morti non si aspettano di ricevere alcuna remunerazione o ricompensa terrena. Essa è soprattutto un’opera di amore, che si produce nel cuore dell’uomo attraverso la fedele e costante applicazione di queste ordinanze di salvezza. Ma non ci saranno compensi finanziari, bensì una grande gioia in cielo per quelle anime che noi abbiamo contribuito a salvare. È un’opera che espande l’anima umana, che allarga le sue concezioni inerenti al benessere dei suoi simili e che inculca nel cuore umano l’amore per tutti i figli del nostro Padre Celeste. Non c’è opera che possa insegnare ad un uomo ad amare il suo prossimo come se stesso, quanto fa il lavoro per i morti svolto nel tempio. Gesù amava talmente il mondo che fu pronto a offrire se stesso in olocausto per i peccati affinché il mondo potesse salvarsi. Anche noi, in misura minore, abbiamo il privilegio di dimostrare il nostro grande amore per Lui e per i nostri simili aiutando questi ultimi ad ottenere le benedizioni evangeliche che ora essi non possono avere senza la nostra collaborazione.21
6
Grazie al lavoro di tempio e genealogia, completiamo l’organizzazione familiare di generazione in generazione.
La dottrina di salvezza per i morti esplicata con l’opera nel tempio ci offre la gloriosa prospettiva della perpetuazione dei rapporti familiari. Attraverso tale dottrina noi sappiamo che i vincoli familiari non si spezzano, che i mariti avranno eternamente diritto sulle loro mogli, le mogli sui loro mariti ed entrambi sui loro figli fino all’ultima generazione. Ma per poter ottenere tali privilegi, si devono ricevere le ordinanze di suggellamento nel tempio del nostro Signore. Tutti i contratti, vincoli e accordi conclusi dagli uomini scadranno, mentre ogni obbligo contratto nella Casa del Signore, se sarà osservato fedelmente, durerà per sempre [vedere DeA 132:7]. Questa dottrina ci dà un’idea più chiara dei fini del Signore per ciò che riguarda i Suoi figli. Essa dimostra la Sua grande e illuminata misericordia ed il Suo immenso amore non solo per tutti quelli che Gli obbediscono, ma anche per quella parte di umanità che Gli è ribelle, perché nella Sua bontà Egli concederà anche ad essa grandi benedizioni.22
Il vangelo di Gesù Cristo ci insegna che l’organizzazione familiare sarà — per ciò che attiene all’esaltazione celeste — completa, cioè una organizzazione unita dal padre, dalla madre e dai figli di una generazione al padre, alla madre ed ai figli della generazione successiva, e così di seguito sino alla fine del tempo.23
Ci deve essere un’unione delle generazioni dai giorni di Adamo fino alla fine dei tempi. Le famiglie saranno unite e collegate tra loro, i genitori ai figli, i figli ai genitori, una generazione all’altra, fino a quando saremo uniti insieme in un’unica grande famiglia con nostro padre Adamo alla testa, dove il Signore lo ha posto. Non possiamo quindi essere salvati ed esaltati nel regno di Dio se non abbiamo nel cuore il desiderio di svolgere quest’opera, nella misura in cui è in nostro potere, a favore dei nostri morti. Questa è una gloriosa dottrina, uno dei grandi principi di verità rivelato per mezzo del profeta Joseph Smith. Dobbiamo approfittare di questa opportunità e mostrarci degni e graditi al cospetto del Signore, affinché possiamo ricevere questa esaltazione per noi stessi, e gioire nel regno di Dio con i nostri parenti e amici in questa grande riunione di santi della Chiesa del Primogenito, che si sono mantenuti liberi e puri dai peccati del mondo.
Prego che il Signore ci benedica e ci conceda il desiderio nel cuore per magnificare la nostra chiamata di servirLo con fedeltà in tutte le cose.24
Suggerimenti per lo studio e l’insegnamento
Domande
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In “Dalla vita di Joseph Fielding Smith”, leggi cosa ha detto il presidente Smith che “facciamo veramente” alla dedicazione di un tempio. Che cosa possiamo fare per seguire il suo consiglio?
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In che modo gli insegnamenti nella sezione 1 si riferiscono al nostro impegno ad aiutare i nostri antenati deceduti? In che modo questi insegnamenti riguardano le nostre relazioni con i familiari viventi?
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Mentre leggi la sezione 2, trova la spiegazione del presidente Smith di come il potere di suggellamento “salva la terra da una totale devastazione alla venuta di Gesù Cristo”. Che cosa ci insegna riguardo all’importanza delle famiglie nel piano di salvezza?
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In che modo il lavoro di tempio è “intrecciato con il piano di salvezza”? (Vedere la sezione 3). In che modo questo principio influenza i nostri sentimenti riguardo al lavoro di tempio?
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Il presidente Smith consigliò che, quando svolgiamo il lavoro del tempio per i morti, dovremmo pensare a loro come se fossero in vita (vedere sezione 4). Che cosa significa questo per te? In che modo questa idea può influire sul modo in cui rendi servizio nel tempio?
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Mentre ripassi la sezione 5, cerca le benedizioni che, come dichiarato dal presidente Smith, ricevono coloro che svolgono il lavoro genealogico. In che modo hai avuto una dimostrazione che queste cose sono vere?
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Studia la sezione 6, e immagina l’esperienza di gioia alla “grande riunione” con i tuoi antenati. Pensa a che cosa puoi fare per preparare te e la tua famiglia per questo privilegio.
Passi scritturali correlati
Sussidi didattici
“Quando una persona fa una domanda, rifletti se sarebbe utile invitare altre persone a rispondere, invece di farlo tu stesso. Per esempio puoi dire: ‘Questa è una domanda interessante. Che cosa ne pensate voi?’; oppure: ‘Qualcuno sa rispondere a questa domanda?’” (Insegnare: non c’è chiamata più grande [2000], 64).