Insegnamenti dei presidenti
Capitolo 21: Proclamare il Vangelo al mondo


Capitolo 21

Proclamare il Vangelo al mondo

“Noi abbiamo assaggiato i frutti del Vangelo e sappiamo che sono buoni. Desideriamo che tutti gli uomini ricevano le stesse benedizioni e lo stesso spirito che noi possediamo così abbondantemente”.

Dalla vita di Joseph Fielding Smith

Joseph Fielding Smith e sua moglie, Louie, non furono sorpresi quando ricevettero una lettera, firmata dal presidente Lorenzo Snow, con la quale Joseph veniva chiamato a svolgere una missione a tempo pieno. Agli albori della Chiesa, gli uomini sposati servivano spesso lontano da casa. Quindi, quando il 17 marzo 1899, circa un mese prima del loro primo anniversario, arrivò la lettera, Joseph e Louie accettarono tale opportunità con fede e coraggio, mescolati a un po’ di tristezza al pensiero di essere separati per due anni.

L’anziano Smith servì in Inghilterra a circa 7.600 chilometri da casa. Con Louie ci fu uno scambio frequente di lettere — lettere piene di espressioni di affetto e di testimonianze. In una delle prime lettere scritte a Louie, l’anziano Smith disse: “So che l’opera che sono stato chiamato a compiere è l’opera del Signore altrimenti non starei qui un minuto di più, no, non avrei lasciato casa. Ma so che la nostra felicità dipende dalla mia fedeltà durante la mia permanenza qui. Dovrei essere disposto a fare almeno questo per amore dell’umanità quando il nostro Salvatore ha potuto soffrire come ha fatto per noi… Sono nelle mani del nostro Padre Celeste ed Egli veglierà su di me e mi proteggerà se farò la Sua volontà. Ed Egli sarà con te mentre sono lontano e veglierà su di te e ti proteggerà in ogni cosa”.1

L’anziano Smith e i suoi colleghi missionari furono servitori devoti del Signore. In una lettera a Louie scrisse che ogni mese distribuiva con gli altri missionari circa 10.000 opuscoli e faceva visita a circa 4.000 case. Tuttavia, egli terminava questo rapporto con una riflessione: “Non credo che su cento un opuscolo, o più di uno, venga letto”.2 Durante la permanenza in Inghilterra dell’anziano Smith, pochissime persone accettarono il messaggio del vangelo restaurato. Nei suoi due anni di servizio, “egli non ebbe l’opportunità di battezzare nessuno, anche se confermò un convertito”.3 Non riuscendo a vedere i risultati delle sue fatiche, egli trovò conforto nel sapere che stava facendo la volontà del Signore e che stava aiutando a preparare persone che avrebbero potuto accettare il Vangelo in seguito.

Per circa due settimane della sua missione, l’anziano Smith rimase confinato in ospedale con altri quattro missionari. I cinque anziani erano stati esposti al vaiolo, pertanto furono messi in quarantena per evitare il diffondersi della malattia. Sebbene descrisse tale esperienza come una “prigionia”, l’anziano Smith e i suoi colleghi cercarono di sfruttare al meglio la situazione. Parlarono del Vangelo persino con il personale ospedaliero. Al termine della degenza, l’anziano Smith scrisse il seguente resoconto nel suo diario: “Abbiamo fatto amicizia con le infermiere e gli altri che ci hanno fatto visita durante la nostra prigionia. Spesso abbiamo parlato loro del Vangelo; inoltre, abbiamo dato loro libri da leggere. Quando siamo usciti dall’ospedale, abbiamo cantato un paio di inni, cosa che tra le altre ha colpito chi ci ascoltava, visto che li abbiamo lasciati con le lacrime agli occhi. Penso che abbiamo fatto una buona impressione in ospedale, soprattutto con le infermiere, che ci hanno confessato che non siamo le persone che pensavano fossimo e che ora ci difenderanno sempre”.4

L’anziano Smith terminò la sua missione nel giugno del 1901. Settanta anni dopo, egli tornò in Inghilterra come presidente della Chiesa per presiedere a una conferenza di area A quel punto, i semi che lui e gli altri avevano piantato erano germogliati e fioriti. Fu una grande gioia per lui vedere tanti Santi inglesi partecipare alle riunioni.5 Egli disse: “Molti pali di Sion, un tempio dedicato al Signore, un notevole numero di edifici per i rioni e i pali e un lavoro missionario di grande successo — tutto rende testimonianza del fatto che la Chiesa in Gran Bretagna è maturata”. E disse che questo progresso in Gran Bretagna era un simbolo di ciò che sarebbe successo in tutto il mondo. Dichiarò che il Vangelo è per tutti e che “la Chiesa verrà stabilita ovunque, in tutte le nazioni, persino fino agli estremi confini della terra, prima della Seconda Venuta del Figliuol dell’Uomo”.6

"Smith, Joseph Fielding, 1876-1972."

L’anziano Joseph Fielding Smith nel 1910, subito dopo essere stato ordinato apostolo.

Insegnamenti di Joseph Fielding Smith

1

Siamo i soli ad avere la pienezza del vangelo restaurato e desideriamo che tutti ricevano la stessa benedizione.

Nella Sua infinita saggezza, e per adempiere le alleanze e le promesse fatte ai profeti dell’antichità, il Signore ha restaurato in questi ultimi giorni la pienezza del Suo Vangelo eterno. Questo Vangelo è il piano di salvezza. È stato ordinato e stabilito nei concili dell’eternità, prima che venissero poste le fondamenta di questa terra, ed è stato nuovamente rivelato ai nostri giorni, per la salvezza e la benedizione di tutti i figli del nostro Padre in ogni luogo…

Quasi seicento anni prima di Cristo — e cioè della Sua venuta — il grande profeta Nefi disse al suo popolo: “… Vi è un solo Dio e un solo Pastore su tutta la terra.

E viene il tempo in cui egli si manifesterà a tutte le nazioni…”(1 Nefi 13:41–42).

Quel giorno promesso sta ora avvicinandosi. Questo è il tempo in cui predicare il Vangelo a tutto il mondo ed in cui edificare il regno del Signore in ogni nazione. In tutti i paesi della terra vi sono uomini buoni e retti, che ascolteranno la voce della verità, che verranno nella Chiesa e diventeranno una luce di guida per i loro simili…

Il Vangelo è per tutti i popoli. Il Signore si aspetta che coloro che lo ricevono ne vivano la verità e lo offrano a coloro che appartengono alla loro nazione e parlano la stessa lingua.

Pertanto, con spirito di amore e di fratellanza, invitiamo tutti gli uomini in ogni parte del mondo a dare ascolto alle parole di vita eterna rivelate in questi giorni per il tramite del profeta Joseph Smith e dei suoi compagni.

Invitiamo gli altri figli del nostro Padre a venire a Cristo per essere perfetti in Lui, ed a rinnegare ogni impurità (vedere Moroni 10:32).

Li invitiamo a credere in Cristo e nel Suo Vangelo, a venire nella Sua Chiesa, ad unirsi ai Suoi santi.

Noi abbiamo assaggiato i frutti del Vangelo e sappiamo che sono buoni. Desideriamo che tutti gli uomini ricevano le stesse benedizioni e lo stesso spirito che noi possediamo così abbondantemente.7

Mi rendo conto che ci sono persone brave e devote in tutte le religioni, i gruppi e le confessioni, ed esse saranno benedette e premiate per il bene che compiono. Ma resta il fatto che siamo i soli ad avere la pienezza di quelle leggi e di quelle ordinanze che preparano gli uomini per la pienezza della ricompensa nelle dimore del cielo. E così alle buone, nobili, rette e devote persone in tutto il mondo diciamo: conservate tutto il bene che avete, aggrappatevi a tutti i principi veri che avete ora, ma venite e prendete parte alla maggiore luce e conoscenza che quel Dio che è lo stesso ieri, oggi e per sempre, sta di nuovo riversando sul Suo popolo.8

Prego il Signore affinché i Suoi propositi sulla terra, dentro e fuori della Chiesa, possano realizzarsi, affinché Egli continui ad elargire sui Santi le Sue benedizioni ed affinché il cuore delle moltitudini degli uomini che camminano rettamente davanti al Signore possano diventare eredi con noi della pienezza delle benedizioni del Vangelo restaurato.9

2

Tutti i membri della Chiesa hanno la responsabilità di usare le loro forze, la loro energia, i loro mezzi e la loro influenza per proclamare il Vangelo.

Abbiamo sentito che siamo tutti missionari… Siamo stati tutti messi a parte, non per imposizione delle mani, non abbiamo ricevuto una chiamata speciale, non siamo stati scelti per fare lavoro missionario, ma come membri della Chiesa, promettendo di far progredire il vangelo di Gesù Cristo, siamo diventati missionari. Questo fa parte delle responsabilità di ogni membro della Chiesa.10

Con il cuore colmo di amore per tutta l’umanità, chiedo ai membri della Chiesa di imparare e di vivere il Vangelo e di usare le loro forze, la loro energia e i loro mezzi per proclamarlo al mondo. Abbiamo ricevuto un incarico dal Signore. Egli ci ha dato un mandato divino. Ci ha comandato di avanzare con diligenza instancabile e di offrire agli altri Suoi figli quelle verità di salvezza rivelate al profeta Joseph Smith.11

La nostra missione, per quanto è in nostro potere, consiste nel recuperare, nel portare al pentimento quanti più figli del Padre Celeste è possibile… Questo è un dovere che il Signore ha imposto alla Chiesa, e più particolarmente ai suoi quorum del Sacerdozio, obbligo, comunque, che ha ogni anima.12

Fra noi vi sono molte anime oneste che non hanno mai accettato l’opportunità, o non hanno mai preso la briga di cercare, di trovare queste verità gloriose che sono state rese note nelle rivelazioni del Signore. Non pensano a queste cose, vivono fra noi, le frequentiamo e vi entriamo in contatto quotidianamente. Pensano che siamo persone piuttosto gentili, ma con opinioni religiose peculiari, e pertanto non prestano attenzione al nostro credo, e quindi questa grande opera missionaria che è ora in corso nei pali di Sion consiste nel fare un raccolto di quelle anime fedeli e oneste proprio qui fra coloro che prima non hanno mai colto l’opportunità che spettava loro di udire il Vangelo.13

Two native elder missionaries walking down a dirt road.

“Ogni persona che riceve la luce del Vangelo diventa una luce e una guida per tutti coloro che riesce a istruire”.

Noi che abbiamo ricevuto la verità del Vangelo eterno non dobbiamo accontentarci di nulla a parte il meglio, e il meglio è la pienezza del regno del Padre; e per questo io spero e prego che noi vivremo e daremo esempi in rettitudine a tutti affinché nessuno possa inciampare, affinché nessuno possa vacillare, affinché nessuno possa allontanarsi dal sentiero di rettitudine, a causa di qualcosa che potremmo fare o dire.14

C’è un’influenza che si sprigiona non solo dagli individui ma anche dalla Chiesa. Credo che il nostro successo nel mondo dipenda prevalentemente dall’atteggiamento dei Santi. Se fossimo completamente uniti, in pensieri, opere ed azioni; se amassimo la verità, se la seguissimo come il Signore desidera che facciamo, allora si sprigionerebbe nel mondo un’influenza irresistibile che parte da questa comunità, dalle [congregazioni] di Santi degli Ultimi Giorni presenti in tutte queste comunità. Si convertirebbero più donne e uomini onesti, poiché lo Spirito del Signore ci precederebbe per preparare la strada… Se queste persone obbedissero ai comandamenti del Signore, ci sarebbero una forza, un potere e un’influenza che sconfiggerebbero l’opposizione e preparerebbero le persone a ricevere la luce del Vangelo eterno; e quando omettiamo di farlo, ci assumiamo una responsabilità dalle conseguenze orribili.

Quando saremo chiamati davanti al seggio del giudizio, come ci sentiremo se qualcuno punterà il dito contro di noi dicendo: “Se non fosse stato per le azioni di questa persona o di questo gruppo, avrei ricevuto la verità, ma sono stato accecato perché essi, pur professando di aver la luce, non l’hanno messa in pratica”.15

Il Signore dice che se noi faticheremo tutti i nostri giorni per salvare anche una sola anima, quanto grande sarà la nostra gioia in sua compagnia [vedere DeA 18:15]; d’altro canto quanto grandi saranno il nostro dolore e la nostra condanna se a causa delle nostre azioni abbiamo allontanato anche una sola anima dalla verità.16

I Santi degli Ultimi Giorni, ovunque essi siano, sono e devono essere una luce per il mondo. Il Vangelo è una luce che irrompe nelle tenebre e ogni persona che riceve la luce del Vangelo diventa una luce e una guida per tutti coloro che riesce a istruire.

La vostra responsabilità… è di essere testimoni viventi della verità e della divinità dell’opera. Speriamo che vivrete il Vangelo e compiate la vostra salvezza; e che gli altri, vedendo le vostre buone opere, possano essere portati a glorificare il nostro Padre nel cielo [vedere Matteo 5:16].17

3

La Chiesa ha bisogno di più missionari che si mettano al servizio del Signore.

Abbiamo bisogno di missionari… Il campo è vasto, il raccolto è abbondante, ma i lavoratori sono pochi [vedere Luca 10:2]. Similmente il campo è bianco e pronto per la mietitura [vedere DeA 4:4]…

I nostri missionari avanzano. Nessun potere è stato capace di fermarli. Ci hanno provato. Sono stati compiuti grandi sforzi già dall’inizio quando c’era solo una manciata di missionari, ma il progresso di quest’opera non poteva essere fermata. E non può essere fermata ora. Deve andare avanti e lo farà affinché gli abitanti della terra possano avere la possibilità di pentirsi dei loro peccati e riceverne la remissione ed entrare a far parte della Chiesa e del regno di Dio, prima che queste distruzioni finali colpiscano i malvagi, poiché così è stato promesso…

E questi missionari, prevalentemente giovani uomini, inesperti nelle maniere del mondo, avanzano con questo messaggio di salvezza e confondono i grandi e i potenti, perché essi hanno la verità. Proclamano questo Vangelo; gli onesti e i sinceri lo ascoltano, si pentono dei loro peccati e si uniscono alla Chiesa.18

Speriamo di vedere il giorno in cui ogni giovane uomo membro della Chiesa, degno e qualificato, avrà il privilegio di mettersi al servizio del Signore per stare come testimone della verità nelle nazioni della terra.

Ora ne abbiamo molte, ma possiamo impiegare un maggior numero di coppie solide e mature in questa grande causa missionaria, e ci auguriamo che coloro che sono degni e qualificati metteranno ordine nei loro affari e risponderanno alla chiamata di predicare il Vangelo e di adempiere i propri obblighi in modo soddisfacente.

Abbiamo anche molte giovani sorelle, ma ne possiamo impiegare di più in quest’opera, sebbene non abbiano la stessa responsabilità dei fratelli e la nostra maggiore preoccupazione a loro riguardo sia che esse contraggano la giusta unione coniugale nei templi del Signore.

Invitiamo i membri della Chiesa ad aiutare economicamente la causa missionaria e a contribuire generosamente per la diffusione del Vangelo.

Lodiamo coloro che servono così coraggiosamente nella grande causa missionaria. Joseph Smith disse: “Dopo tutto quello che è stato detto, il dovere più grande e più importante è quello di predicare il Vangelo”.19

A senior missionary couple reading the scriptures.

“Lodiamo coloro che servono così coraggiosamente nella grande causa missionaria”.

4

Dobbiamo predicare le Dottrine di Salvezza come riportate nelle Scritture, con sobrietà e semplicità e guidati dallo Spirito.

Nei primi giorni di questa dispensazione, il Signore disse a coloro chiamati al Suo ministero: “Ma che ognuno parli nel nome di Dio, il Signore, sì, il Salvatore del mondo… Affinché la pienezza del mio Vangelo sia proclamata dai deboli e dai semplici fino alle estremità del mondo e dinanzi ai re e ai governanti” (DeA 1:20, 23).

A coloro chiamati “ad andare a predicare” il Suo vangelo e a tutti “gli anziani, i sacerdoti e gli insegnanti” della Sua chiesa, Egli disse: “Insegnino i principi del mio Vangelo che sono nella Bibbia e nel Libro di Mormon e in altre Scritture, come saranno guidati dallo Spirito” (vedere DeA 42:11–13).

Come rappresentanti del Signore, noi non siamo chiamati né autorizzati a insegnare le filosofie del mondo o le teorie speculative della nostra epoca scientifica. La nostra missione è quella di predicare le Dottrine di Salvezza con sobrietà e semplicità come rivelate e riportate nelle Scritture.

Dopo averci comandato di insegnare i principi del Vangelo che si trovano nelle opere canoniche, secondo la guida dello Spirito, allora il Signore ha emesso la grande dichiarazione che governa tutto l’insegnamento del Suo vangelo da parte di qualunque persona nella Chiesa: “E lo Spirito vi sarà dato mediante la preghiera della fede; e se non riceverete lo Spirito, non insegnerete” (DeA 42:14).20

5

Il Vangelo è l’unica speranza del mondo, l’unico modo per portare pace nel mondo.

Sapete qual è il più grande potere, il più possente fattore in tutto il mondo, per stabilire la pace in modo permanente sulla terra? Dopo aver posto la domanda, darò la risposta, o se non altro esprimerò il mio parere a riguardo — senza pronunciarmi su altri movimenti. Il più grande fattore in tutto il mondo è il potere del Santo Sacerdozio ed è nella mani dei Santi degli Ultimi Giorni. Fin dall’inizio, il Signore ha mandato gli anziani in giro per il mondo, comandando loro di invitare le persone dicendo: Pentitevi, venite a Sion. Credete nel mio vangelo e avrete la pace.

Ovviamente la pace giungerà tramite la rettitudine, la giustizia, la misericordia di Dio, il potere che Egli ci concede grazie al quale il nostro cuore verrà toccato e proveremo amore gli uni per gli altri. Il nostro dovere ora è quello di proclamare queste cose tra gli uomini, invitarli a venire a Sion dove il criterio è fissato — il criterio di pace — e di ricevere le benedizioni della casa del Signore e l’influenza del Suo Santo Spirito che è qui manifesto. E voglio dirvi che noi stessi, se serviamo il Signore, abbiamo poteri meravigliosi per stabilire la pace nel mondo.

Siamo favorevoli a quegli altri movimenti che dovessero andare in tale direzione. Siamo a favore di tutto ciò che porterà pace nel mondo, ma cerchiamo di non perdere di vista il fatto che noi, Santi degli Ultimi Giorni, se ci uniremo e, come una cosa sola, serviremo il Signore e diffonderemo la parola della vita eterna tra le nazioni, avremo, a mio parere, un maggiore potere per stabilire la pace nel mondo di qualsiasi altro gruppo… Sono pienamente d’accordo con l’idea che è stata esposta secondo la quale il Signore sta usando molte organizzazioni; la Sua opera non è limitata ai Santi degli Ultimi Giorni, poiché Egli ha chiamato molte persone al Suo servizio fuori dalla Chiesa e ha conferito loro il potere, li ha ispirati a compiere la Sua opera… Tuttavia, miei fratelli e sorelle, facciamo in modo di non perdere di vista il fatto che noi siamo un potere sulla terra per fare del bene e per diffondere la verità e per stabilire la pace tra le nazioni, stirpi, lingue e popoli… La nostra missione è stata ed è quella di proclamare: “Pentitevi, poiché il regno di Dio è alle porte” [vedere DeA 33:10].

Dobbiamo continuare fino a che tutti i giusti siano stati riuniti, tutti gli uomini siano stati avvertiti, tutti quelli che ascolteranno avranno udito e tutti quelli che non ascolteranno avranno comunque udito, poiché il Signore ha dichiarato che non ci sarà alcuna anima che non avrà udito, alcun cuore che non sarà stato penetrato [vedere DeA 1:2], poiché la Sua parola avanzerà, a prescindere che sia tramite la parola dei Suoi anziani o mediante altri mezzi, ma nel momento da Lui stabilito Egli affretterà la Sua opera in rettitudine; Egli stabilirà la Sua verità e verrà per regnare sulla terra.21

Noi rispettiamo gli altri figli del nostro Padre di tutte le sette, partiti e denominazioni. Non abbiamo altro desiderio di quello di vedere questi nostri fratelli ricevere la luce e la conoscenza che noi abbiamo ottenuto per rivelazione, affinché anch’essi diventino con noi eredi delle grandi benedizioni della restaurazione del Vangelo.

Ma noi abbiamo il piano di salvezza; noi amministriamo il Vangelo, ed il Vangelo è la sola speranza del mondo, l’unica via che porterà pace sulla terra e che raddrizzerà tutti i torti che esistono tra le nazioni.22

Sappiamo che se gli uomini avranno fede in Cristo, si pentiranno dei loro peccati, prometteranno nelle acque del battesimo di osservare i Suoi comandamenti e poi riceveranno lo Spirito Santo tramite l’imposizione delle mani da parte di coloro che sono chiamati e ordinati a questo potere — e se poi continueranno a obbedire ai comandamenti — avranno pace in questa vita e la vita eterna nel mondo a venire [vedere DeA 59:23].23

Non esiste cura per i mali del mondo, eccetto per il vangelo del Signore Gesù Cristo. Le nostre speranze di pace, di prosperità temporale e spirituale, di eredità nel regno di Dio si trovano solo nel vangelo restaurato. Non c’è alcuna opera alla quale possiamo dedicarci, che sia tanto importante quanto la predicazione del Vangelo e l’edificazione della Chiesa e del regno di Dio sulla terra.24

Suggerimenti per lo studio e l’insegnamento

Domande

  • Pensa al modo in cui Joseph Fielding Smith reagì alle difficoltà incontrate come missionario a tempo pieno (vedere “Dalla vita di Joseph Fielding Smith”). In che modo il suo esempio può influenzare il tuo servizio nella Chiesa?

  • Rifletti sulla benedizione di assaggiare “i frutti del Vangelo” (sezione 1). Pensa alle persone con le quali puoi condividere questi “frutti”.

  • In che modo le parole del presidente Smith nella sezione 2 possono aiutarci a condividere il Vangelo con gli altri?

  • Il presidente Smith dichiarò che la Chiesa ha bisogno di un maggior numero di missionari a tempo pieno, tra cui “coppie mature” (sezione 3). Che cosa possiamo fare per aiutare i giovani a prepararsi a servire? Che cosa puoi fare per prepararti a servire?

  • In che modo le nostre parole e le nostre azioni possono comunicare la sobrietà e la semplicità del Vangelo? (Vedere la sezione 4). In quale occasione hai sentito lo Spirito Santo che ti guidava in questo impegno?

  • Quali insegnamenti della sezione 5 ti hanno particolarmente ispirato? Che cosa provi quando pensi a condividere “l’unica speranza del mondo, l’unico modo per portare pace nel mondo”?

Passi scritturali correlati

Matteo 24:14; Marco 16:15; 1 Nefi 13:37; 2 Nefi 2:6–8; 3 Nefi 12:13–16; DeA 1:17–24; 4; 50:13–14; 88:81; 133:57–58

Sussidi didattici

Quando una persona legge ad alta voce gli insegnamenti del presidente Smith, invita gli altri membri della classe ad “ascoltare e notare determinate idee o principi. Se un passo contiene parole o frasi insolite o difficili, spiegale prima che venga letto. Se qualcuno nel gruppo ha difficoltà di lettura, chiedi chi vuole leggere, anziché invitarli a leggere a turno” (Insegnare: non c’è chiamata più grande [2000], 56).

Note

  1. Joseph Fielding Smith a Louie Shurtliff Smith, in Joseph Fielding Smith Jr. e John J. Stewart, The Life Story of Joseph Fielding Smith (1972), 114–115.

  2. Joseph Fielding Smith a Louie Shurtliff Smith, in The Life of Joseph Fielding Smith, 102.

  3. Vedere The Life of Joseph Fielding Smith, 91.

  4. Diario di Joseph Fielding Smith, 30 aprile 1901, Church History Library; punteggiatura e lettere maiuscole aggiornate.

  5. Conference Report, British Area General Conference 1971, 85.

  6. Conference Report, British Area General Conference 1971, 176.

  7. “Io so che il mio Vindice vive”, La Stella, maggio 1972, 170, 180–181.

  8. “A Witness and a Blessing”, Ensign, giugno 1971, 109–110.

  9. “Dall’oscurità”, La Stella, ottobre 1971, 293.

  10. Take Heed to Yourselves, comp. Joseph Fielding Smith Jr. (1966), 27–28.

  11. Conference Report, ottobre 1970, 5–6.

  12. Conference Report, aprile 1944, 50; vedere anche Dottrine di Salvezza, ed. Bruce R. McConkie, 3 voll. (1954–1956), 1:274.

  13. Conference Report, aprile 1921, 42.

  14. Conference Report, aprile 1923, 139.

  15. Conference Report, ottobre 1933, 62–63.

  16. Conference Report, aprile 1951, 153.

  17. Conference Report, British Area General Conference 1971, 176.

  18. Conference Report, aprile 1953, 19–20.

  19. Conference Report, ottobre 1970, 7; vedere anche Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph Smith (2007), 338.

  20. Conference Report, ottobre 1970, 5.

  21. Conference Report, ottobre 1919, 89–90.

  22. “Messaggi ai Santi della Gran Bretagna”, La Stella, febbraio 1972, 48.

  23. Conference Report, ottobre 1970, 7.

  24. “Consigli ai Santi ed al mondo”, La Stella, dicembre 1972, 494.