Imparare a riporre la mia fiducia in Dio e nel Suo profeta invece che in me stesso
Una sessione di immersioni mi ha insegnato che il Padre Celeste sa meglio di noi qual è la cosa migliore per noi.
Mentre frequentavo la Brigham Young University–Hawaii, ho deciso di ottenere il brevetto da subacqueo in modo da poter esplorare l’oceano che circondava il bellissimo campus. Per l’ultima parte dell’esame finale per il brevetto, io e il mio gruppo abbiamo fatto un’immersione di 20 minuti al largo del porto del bacino di Kewalo a Honolulu.
Il nostro istruttore di immersioni ha ammesso che, se eravamo arrivati a quel punto, avevamo imparato come comportarci in modo sicuro e potevamo goderci l’immersione. Ovviamente dovevamo comunque seguire regole basilari come applicare il sistema di nuotare in coppia, ma ci ha detto che potevamo concentrarci di più sul panorama invece di dimostrare capacità specifiche.
L’immersione finale è stata incredibile e mi sono divertito a guardare gli squali pinna bianca e le tartarughe marine. Nulla mi ha fatto apprezzare questa bellissima terra che il Signore ha creato per noi quanto poter guardare verso la superficie e rendermi conto che respiro sott’acqua.
Lasciare la guida
Verso la fine della nostra sessione, l’istruttore di immersioni è apparso affascinato da uno scoglio della misura di un cuscino. Sembrava che stesse cercando di sollevarlo, ma io mi sono spazientito. “Abbiamo solo pochi minuti”, ho pensato tra me. “Non voglio sprecare il mio tempo a guardare uno scoglio”.
Mi sono allontanato per esplorare alcuni coralli nelle vicinanze; poi improvvisamente ho sentito molte voci sott’acqua allo stesso tempo ovattate e concitate. Mi sono voltato e ho visto il mio gruppo che fissava qualcosa, ma con il respiratore in bocca non potevo chiedere che cosa fosse successo.
Il nostro gruppo ha nuotato fino alla superficie ed è risalito sulla barca. Dopo aver tolto l’attrezzatura, tutti hanno cominciato a parlare con euforia di ciò che avevano visto. Il mio amico mi ha detto: “Ho cercato di attirare la tua attenzione in modo che tu potessi vederlo mentre si allontanava!”.
L’istruttore aveva visto un polpo sotto uno scoglio, perciò l’aveva spostato a beneficio della classe. Ogni volta che l’istruttore spostava la roccia, il polpo si nascondeva di nuovo sotto, finché non si è stancato di giocare a nascondino e ha schizzato dell’inchiostro prima di allontanarsi.
Mi ero immerso diverse volte e avevo visto molta fauna selvatica, ma mai un polpo. E a causa della mia impazienza, avevo perso un’occasione rara.
Ho meditato su questa esperienza durante l’ora di viaggio verso casa e ho capito di aver imparato un’importante lezione evangelica sull’osservanza dei comandamenti e sul seguire il profeta. Non avevo disobbedito alla guida subacquea che ci capitanava, ma avevo implicitamente deciso che la mia guida non aveva a cuore i miei migliori interessi.
Mi ero fidato di me stesso più del mio insegnante.
Possiamo avere fiducia nel profeta di Dio
Se mi fossi fidato della mia guida, avrei vissuto un’esperienza più gratificante. E lo stesso principio si può applicare all’avere fiducia nel Padre Celeste avendo fiducia nel Suo profeta.
Sappiamo che il nostro scopo in questa vita è quello di prepararci a incontrare Dio stringendo sacre alleanze e tenendovi fede; tuttavia, non è l’unico motivo per cui siamo qui. Lehi insegnò che siamo qui per poter “provare gioia” (2 Nefi 2:25).
Per aiutarci a provare tale gioia e ad adempiere la misura della nostra creazione, Dio ha chiamato profeti e apostoli, che servono come Suoi portavoce a nostro beneficio. Egli ci dà anche dei comandamenti in modo che possiamo ricevere e mantenere questa gioia eterna.
In un certo senso, i profeti e gli apostoli possono essere visti come le nostre guide subacquee e i comandamenti come le nostre “regole per le immersioni”, perché hanno lo scopo di tenerci al sicuro e di garantire la nostra felicità.
Quando pensiamo di saperne di più, come ho fatto io con il mio istruttore di immersioni, rischiamo di accontentarci di un’esperienza terrena meno soddisfacente e dimostriamo al nostro Padre nei cieli che non crediamo che Egli abbia a cuore i nostri migliori interessi.
L’anziano Neil L. Andersen del Quorum dei Dodici Apostoli ha insegnato:
“Perché seguiamo il profeta? Perché il Signore Gesù Cristo l’ha chiamato e designato quale Sua sentinella sulla torre. […]
Se scegliamo di mettere da parte i suoi consigli e decidiamo che noi ne sappiamo di più, la nostra fede soffre e la nostra prospettiva eterna si appanna. Vi prometto che, se rimarrete risoluti nel seguire il profeta, la vostra fede nel Salvatore aumenterà”1.
Abbiamo la benedizione di vivere in un’epoca in cui la parola di Dio è a nostra immediata disposizione. Invece di dubitare che Egli desideri che noi proviamo gioia eterna, possiamo avere fede in Lui e “[considerare] lo stato benedetto e felice di coloro che obbediscono ai comandamenti di Dio” (Mosia 2:41).
So che, se abbiamo fiducia in Dio seguendo il Suo profeta e avendo fede nelle benedizioni promesse legate all’osservanza delle nostre alleanze e dei Suoi comandamenti, Egli ci guiderà verso esperienze straordinarie e riempirà la nostra vita di gioia.