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Tavola rotonda
Riunione di addestramento dei dirigenti a livello mondiale del 2010


Tavola rotonda

Anziano Ballard: Prima di iniziare credo che possiamo dire che il vescovo Richards e il suo consiglio hanno fatto una bellissima presentazione. Vorrei dire anche che ciò che abbiamo imparato dagli anziani Oaks e Cook e dal nostro amato presidente è stata davvero un’esperienza meravigliosa. Quindi siamo grati di poter partecipare e, ripensando a ciò che abbiamo appena visto con il consiglio di rione, come prima cosa vorrei chiedere al nostro gruppo quali erano alcune delle cose che secondo voi sono state gestite particolarmente bene. Sorella Beck?

Sorella Beck: Beh, ho pensato che ha esemplificato molto bene il versetto in Dottrina e Alleanze 88:122. Lo dico perché tutti hanno le Scritture a casa e possono confrontarle con quello che avviene qui.

“Nominate fra voi un insegnante e non lasciate che tutti parlino assieme, ma che parli uno solo alla volta e che tutti ascoltino i suoi detti; affinché, quando tutti avranno parlato, tutti possano essere edificati da tutti, e che ognuno abbia un uguale privilegio”.

In quella riunione di consiglio ne ho visto l’applicazione. Ha creato un sentimento di edificazione davvero bello.

Anziano Holland: Il presidente Monson lo ha introdotto e poi sia l’anziano Oaks che l’anziano Cook hanno sottolineato questi meravigliosi capitoli introduttivi, uno dei quali, il primo, si concentra sulla famiglia. Ho pensato che questo consiglio fosse straordinario nel continuare a riportare tutto ai genitori, piuttosto che saltare immediatamente all’attività che un’organizzazione dovrebbe tenere o a quello che faranno le organizzazioni ausiliare o il quorum, sebbene in parte ce ne fosse bisogno. Lo hanno fatto ripetutamente, regolarmente, mi sono seduto e ho ascoltato e tenuto il conto. Si sono concentrati ripetutamente sui genitori. A come potevano coinvolgere i genitori e al modo in cui potevano rafforzare la famiglia. Ho pensato che fosse fantastico.

Anziano Bednar: Vorrei aggiungere che durante tutto il consiglio, erano costantemente concentrati sulle persone, non sui programmi. E che stavano servendo gli individui e le famiglie. Penso che questo sia lo spirito previsto nel nuovo manuale.

Anziano González: Penso che sia chiaro che il loro livello di partecipazione ha favorito la rivelazione. Anche controllare è stato importante. Sono venute fuori idee e, poiché c’è qualcuno che controllerà, quelle idee diventeranno azioni.

Anziano Bednar: Penso che abbiamo assistito a un buonissimo esempio di come un vescovo può dirigere, ma non dominare ciò che avviene in un consiglio. Più che parlare, il vescovo ha ascoltato. Ho visto molti consigli di rione e palo dove un dirigente del sacerdozio dice: “Questa è la questione, questo è ciò che penso dobbiamo fare, cosa ne pensate?” E nessuno dice niente. Davvero!

Qui invece il vescovo presenta la questione, inquadra il problema, pone una domanda ispirata su cui riflettere e poi ascolta più di quanto parla.

Anziano Ballard: Sono tutti ottimi spunti. Quando pensiamo a un consiglio di rione o pensiamo a questo nuovo manuale, qual è lo scopo che sta alla base di tutto? Cosa stiamo provando a realizzare insieme nella Chiesa e come lo presenteremo poi in un consiglio? Cosa stiamo cercando di fare?

Anziano Holland: Penso che l’anziano Oaks sia andato immediatamente a quel punto nel suo discorso introduttivo, che noi siamo impegnati nell’opera di salvezza e stiamo provando a non frammentare troppo le responsabilità, a non classificare troppo; a non creare linee di divisione e confini che sembrano impossibili da superare o da attraversare. È andato dritto alle affermazioni profetiche. Le dichiarazioni scritturali dicono che noi siamo impegnati nell’opera di salvezza.

Per me, quella è una delle delizie del capitolo 5. Il capitolo 5, intitolato “L’opera di salvezza”, integra il lavoro missionario, il ritenimento, il lavoro di tempio e l’insegnamento. A me questo sembra, simbolicamente e letteralmente, uno stupendo passo avanti in questo manuale.

Sorella Beck: Anziano Ballard, guardando questo consiglio, sembravano perfetti. Forse, guardando quel consiglio, alcuni si sono detti: “Ma noi non facciamo così e non agiamo in modo perfetto”. Quello che mi piace dell’esempio di questo consiglio, è che non c’è bisogno che sia perfetto. Ci hanno mostrato un modello di un buon consiglio. Questo è ciò che ci hanno mostrato: erano uniti, erano concentrati sul ministero e parlavano delle persone. Avevano in mente un obiettivo: l’obiettivo del Padre Celeste. A volte ci preoccupiamo se siamo perfetti nel nostro consiglio.

Anziano Ballard: Credo che questa sia la caratteristica di un grande dirigente in qualunque circostanza: essere disposto a capire che c’è un problema, ma poi avere il dono di riuscire ad attingere a tutte le risorse che il Signore ha fornito. Spesso, sentiamo l’affermazione che i vescovi sono sovraccarichi; e lo saranno se non comprendono questo principio.

Se essi comprendono il principio della funzione del consiglio di rione, avranno un grande aiuto. Quello che hanno bisogno di capire è che possono dare inizio al dialogo. Possono dar inizio all’intuizione, all’ispirazione, alla rivelazione, che giungerà sia agli uomini che alle donne su qualunque questione da cui il vescovo si senta sopraffatto.

E io ho pensato che il vescovo abbia agito bene nel consiglio. Una delle cose che dobbiamo imparare, penso, è che la presidenza della Società di Soccorso è un consiglio e la presidenza della Scuola Domenicale è un consiglio. Ognuna di quelle persone rappresentate lì, torna nel proprio consiglio, speriamo, e parla delle cose che preoccupano il consiglio di rione. E, secondo voi, se lo faranno, non torneranno indietro con un’intuizione migliore e idee migliori?

Anziano Bednar: Questa è l’opera di salvezza e il consiglio è l’occasione per ricevere ispirazione. Per questo l’unità e la riservatezza sono tanto importanti. Non possiamo ricevere ispirazione se non siamo uniti e se violiamo confidenze sacre.

Anziano Holland: Mi è venuto in mente, Anziano Ballard, che la responsabilità è bidirezionale. Da una parte, quel consiglio non può fare tutto quello che gli è stato assegnato. Se provano a farlo personalmente, tutti saranno oberati come lo era il vescovo. Così dovranno rivolgersi ai loro consigli. Dovranno estendere questo concetto. Ciò è buono per la partecipazione.

Inoltre, mi fa piacere che l’anziano Cook abbia sottolineato che prima di arrivare bisogna programmare e prepararsi. E tutto quello che può essere gestito altrove dovrebbe essere gestito altrove, o prima, e dobbiamo iniziare a capirlo e a fare in modo che avvenga. E spesso, con ciò s’intende qualche consiglio che sia diverso dal consiglio di rione.

Anziano González: Non solo a livello dei consigli, come la presidenza o il vescovato, ma nell’esempio che abbiamo visto, quel principio era chiaro quando il vescovo Richards ha detto: “Vi ho assegnato un incarico per pensare a qualcosa”. Così essi riceveranno ispirazione individualmente prima del consiglio.

Anziano Ballard: Non esiste nessuno che conosca le risposte a tutte le domande. Ma quando il sistema del consiglio opera, abbiamo l’opportunità di attingere all’ispirazione dei vari membri del consiglio e persino dei membri del rione. Se lo facciamo bene, tutti staranno attenti e potranno sentire qualcosa che non è nella loro presidenza, ma proviene da un insegnante familiare o visitatrice e risolve il problema che preoccupava il consiglio.

Sorella Beck: Anziano Ballard, sto pensando a così tanti posti al mondo dove sono stata. E sono stata, come lei, in tutto il mondo. Quando ho studiato ciò che il Signore intende per consiglio e l’esempio che abbiamo visto qui, penso che l’abilità di consigliare nella maniera del Signore sia diversa dal modo in cui si fanno le cose in ogni cultura del mondo. È difficile nelle famiglie. È difficile per tutti.

Ma quando conosci il vangelo di Gesù Cristo e fai quelle alleanze ed Egli diventa il tuo modello, allora cominci poco per volta a cercare di adattarti alla Sua cultura, alla Sua maniera e al Suo modello di come parlare gli uni agli altri e di come comunicare. Penso che nessuno debba sentirsi scoraggiato per non essere perfetto nel parlare alla maniera del Signore.

Ad ogni riunione di consiglio a cui partecipo con la mia presidenza, mi chiedo: “Questa settimana come posso avere una riunione di consiglio migliore rispetto a quella della settimana scorsa? Di cosa mi prenderò la responsabilità per migliorare la riunione per me e le mie consigliere? Questa settimana siamo migliori di quella passata e questo mese siamo migliori del mese scorso perché stiamo cercando di ricevere, per così dire, un nuovo dono spirituale. È un dono spirituale da parte del Signore sapere come lavorare alla Sua maniera. Non dobbiamo scoraggiarci. Procediamo linea su linea, migliorando poco alla volta, aiutandoci a vicenda a sviluppare quel dono.

Anziano Ballard: Anziano González, a volte il vescovo si sente così perché crede che, essendo il vescovo, deve sapere tutto.

Anziano González: Talvolta. E talvolta si trovano vescovi che seguono questi principi. Oggi, per esempio, il vescovo ci ha dato un esempio perfetto. Mi è piaciuto molto quando ha detto: “Cosa pensate che possiamo fare?” Dopo di ché, ha ascoltato le loro opinioni, i loro pensieri. E si è espresso dopo aver ascoltato i membri del consiglio.

E non solo questo, per me è stato bellissimo anche il fatto che lui, come pure alcuni dei suoi consiglieri, hanno elogiato i loro commenti. Questo è importantissimo in qualsiasi cultura. Ed è sempre una cosa buona elogiare il contributo e le buone idee degli altri. Porta unità e, ovviamente, edifica anche Sion e promuove la rivelazione e l’ispirazione. E la gente si sente molto più a suo agio a condividere le proprie idee migliori e questo apre la porta a una maggiore porzione dello Spirito.

Anziano Bednar: Penso che riteniamo erroneamente che ogni rivelazione per il rione debba arrivare attraverso il vescovo. In virtù delle sue chiavi, egli deve riconoscerla e confermarla, ma non deve essere necessariamente l’unico mezzo attraverso il quale essa giunge. Così in quel consiglio, quando c’è uno spirito di unità e si agisce sotto l’influenza dello Spirito, il contributo di tutti i membri del consiglio aggiunge elementi all’ispirazione.

Allora non è il consiglio a decidere. Non partecipiamo a un processo decisionale. Si tratta di un modello ispirato che il vescovo, in virtù delle sue chiavi, deve dirigere. Ma non deve ricevere ogni punto e virgola della rivelazione.

Anziano Ballard: Perfetto. Ottimo esempio.

Anziano Holland: Uno di quei problemi culturali che tutti conosciamo è stato affrontato direttamente, senza essere pianificato, solo con spontaneità e ispirazione, è quello di cui stavano parlando quelle donne. Queste donne erano attive. A volte non siamo stati tanto invitanti o tanto incoraggianti o tanto disponibili come avremmo dovuto nel lasciare che le donne prendessero parte al consiglio. E penso che quelle donne fossero fantastiche. Abbiamo preso parte ad abbastanza riunioni del consiglio con la sorella Julie Beck per sapere quanto sia formidabile. Quindi, se qualcuno pensa che ciò sia un problema, che ci ripensi. Dobbiamo avere l’aiuto delle donne.

Anziano González: Vorrei aggiungere che il principio che abbiamo visto va oltre i consigli di rione e persino dell’amministrazione della Chiesa, perché quei principi possono essere usati nella famiglia; ascoltare le sorelle, le mogli e i figli fa parte di quei principi. Ciò porta unità alla Chiesa, integrità nelle procedure e ovunque.

Anziano Ballard: Che si tratti del consiglio della Prima Presidenza, del Quorum dei Dodici, che è un consiglio, dei sette presidenti che formano un consiglio, dei Settanta che operano nelle loro diverse presidenze di Area, dei pali dove c’è un consiglio, dei rioni, dei quorum o della casa, il sistema del consiglio funziona. E il dirigente del consiglio, chiunque sia, dev’essere disposto ad ascoltare. Penso che questa sia una delle chiavi principali dell’essere un dirigente del consiglio che assorbe le risorse e accetta l’aiuto disponibile, se è disposto ad ascoltare il pensiero che viene esposto da coloro che hanno la rivelazione, indipendentemente dall’essere a capo dell’organizzazione.

Anziano Bednar: Se pensate al modello che abbiamo visto in questo consiglio, credo che il dono del discernimento operi più efficacemente quando ascoltiamo che quando parliamo. E così, se il dirigente presiedente si trova nella posizione di guidare e dirigere, ma non sta dominando la discussione, egli è in una posizione molto forte per avere il dono spirituale del discernimento su ciò che sta avvenendo.

Anziano Ballard: Ciò si applica pure a ogni membro del consiglio. È possibile che persino una sorella o un altro membro del consiglio possano forse avere la tendenza a dominare la conversazione. Così il dirigente del consiglio deve insegnare lo scopo e questo è splendidamente dimostrato, credo, in ciò che abbiamo appena visto.

Anziano Holland: Anziano Ballard, non voglio esagerare con questo, ma penso che uno dei punti sui quali dobbiamo continuare a tornare, e che dobbiamo insegnare nella Chiesa per molti mesi a venire, è che dobbiamo aiutare i vescovi oberati di lavoro. Questo è uno degli scopi di questa discussione. È certamente uno degli scopi del manuale. Ero entusiasta di quel piccolo scambio, non so chi ci abbia pensato o quanto fosse spontaneo, ma era sorella Madsen che era ammalata? Qualcuno stava male. Avevano alcuni problemi, ma due o tre di loro erano stati da lei prima del vescovo. E poi il vescovo ha detto ai suoi consiglieri: “Bene, andiamo da lei e vediamo come sta”. Ma quanto è meraviglioso il fatto che l’intero rione non abbia aspettato per vedere se il vescovo sarebbe stato il primo ad arrivare, prima che gli altri facessero qualcosa. Nessuno avrebbe mai pensato una cosa simile, ma penso che sia successo così spontaneamente; questo è un passo verso l’aiutare un vescovo oberato, verso il condividere le responsabilità, condividere le benedizioni.

Sorella Beck: Anziano Ballard, oggi ci è stato insegnato qualcosa che credo sia molto importante; si tratta dell’idea che ci si può occupare di tante cose nelle presidenze. Ricordo il giorno in cui incontrai una presidentessa della Società di Soccorso che stava aspettando sul marciapiede all’esterno di una casa molto umile. Era molto agitata. Io dovevo condurre la visita, ma lei disse: “Non so cosa fare perché non so che autorità ho per aiutare questa famiglia”.

Era una famiglia veramente nel bisogno. Avevano fame. Avevano freddo. Non avevano acqua. E lei non era sicura di quello che poteva fare. E io le dissi: “Tu sei una presidentessa della Società di Soccorso. Pensa per un momento a quello che tu e le tue consigliere potreste fare immediatamente per aiutare a portare un po’ di sollievo a questa famiglia. Poi pensa a ciò che discuteresti con il tuo vescovo”.

Quando iniziai ad aiutarla a capire ciò che poteva fare con l’aiuto del consiglio, le si aprì un mondo completamente nuovo. I suoi fardelli furono più leggeri e lei non avrebbe riversato il problema sul suo vescovo. Stava già cominciando a risolvere il problema e a diventare una grande benedizione per una famiglia e per i membri del consiglio di rione.

Anziano Ballard: Che bellissima cosa che una presidentessa della Società di Soccorso o delle Giovani Donne o della Primaria possa andare nel consiglio e dire: “Vescovo, vogliamo informarti. Questo è ciò che abbiamo trovato e questo è quello che abbiamo fatto”. Che cosa era successo? Una parte del fardello fu automaticamente sollevata dalle spalle del vescovo.

Anziano Holland: Si, avrà bisogno di ossigeno per ascoltare un rapporto come quello.

Anziano Bednar: Penso che ci sia anche da stare attenti. Nel nostro desiderio appropriato di essere ansiosamente impegnati in questi consigli, non possiamo violare proprio quei principi di benessere che stiamo provando a insegnare. Tutto quello che facciamo ha bisogno di promuovere l’autosufficienza e possiamo essere troppo inclini a fare molto e rendere le persone dipendenti piuttosto che autosufficienti.

Anziano Ballard: Giusto. Ottimo punto. Ora non so se avete mai avuto l’esperienza che ho avuto io nel mondo, dove le persone fanno domande. Vi è mai stata posta una domanda?

Anziano Holland: Mai. Mai in tutta la vita. Sto aspettando la mia prima domanda.

Anziano Ballard: Allora te ne faro una io. Ti è mai stata posta una domanda la cui risposta si trova già nel manuale?

Anziano Holland: Quasi sempre. Infatti, se non è divulgare troppo, il segretario della Prima Presidenza una volta ha detto che a circa l’80% delle domande che arrivano persino alla Prima Presidenza è stato già risposto nel manuale. È solo che noi non conosciamo bene i libri.

Anziano Ballard: Allora, seguiremo la procedura lungo la linea di cui stai parlando tu, Anziano Bednar. Non ce ne allontaneremo. Ci terremo ancorati al punto in cui si trovano le procedure di base della Chiesa. Anziano González, è una buona idea o no?

Anziano González: Oh, è un’idea eccellente. Dobbiamo conoscere benissimo il Manuale. Qualcuno ha detto che se vuoi mantenere bene un segreto, devi metterlo in un manuale. Così speriamo che questo non sarà il caso di questi manuali.

Anziano Ballard: Spero, almeno a nome dei Dodici, e di tutte le Autorità Generali, che entrando nell’ufficio di un presidente di palo dopo che questi manuali sono stati distribuiti, di non vederli mai in cima a qualche mobile. Ci auguriamo che siano fuori e vengano usati.

Anziano González: Nel mondo, nei posti dove la Chiesa sta crescendo, qualche volta una delle sfide è che non abbiamo modelli di come fare le cose. Il manuale è la cosa più vicina a un modello che abbiamo. Così, se abbiamo dubbi in merito a come fare qualcosa, perché non abbiamo un modello, allora abbiamo il manuale.

Anziano Bednar: Questo manuale contiene dottrine, principi e istruzioni per giudizi ispirati. Questo non è un manuale per il personale. Non è qualcosa in cui troverete tutte le risposte. Contiene principi, dottrine e istruzioni di base. E dato il numero di persone in un consiglio di rione e di ramo che vi avrà accesso, ciò si propagherà nella vita di individui e famiglie.

Sorella Beck: Anziano Ballard, mi piace la sua idea che tutti studino l’intero manuale. Non c’è migliore addestramento di conoscere l’intero quadro. Questo ci porta fuori dalla nostra visione limitata delle cose e ci fa vedere ciò che il Signore ha in mente per tutti noi. Cosa ciò ha a che fare con la famiglia e dove Egli vuole che ognuno vada e come il vescovo opera e cosa ha bisogno di fare, e poi come tutto si relaziona a questo.

Un altro capitolo parla delle cose in cui dobbiamo essere uniformi e delle cose che possiamo adattare. Sono parole importanti scelte con attenzione. Adattare non ci dà il privilegio di ricreare la Chiesa del Signore. E, a volte, ci facciamo prendere così tanto dalla creatività che alla fine riconosciamo a stento la Chiesa del Signore. Così è importante seguire le istruzioni su come adattare, perché non abbiamo il permesso di ricreare la Chiesa e ridisegnare le linee di condotta che sono state approvate dalla Prima Presidenza. Abbiamo il permesso di mettere in pratica queste linee di condotta con alcuni adattamenti, se necessari.

Anziano Ballard: E quell’adattamento giunge attraverso il consiglio e la preghiera, e cercando e ottenendo lo Spirito secondo ciò che è appropriato e ciò che è fattibile, ciò che è possibile.—

Sorella Beck: Tenendo a mente la meta.

Anziano Ballard:—Pensando alle nostre circostanze, voglio ripetere una cosa, perché non venga fraintesa. Non penso che dovremmo chiedere alla nostra gente di sedersi e leggere interamente il manuale in una seduta. Perché non ne prendiamo un capitolo alla volta e lo analizziamo? Questo non stresserà nessuno. Poi ci sarà l’opportunità per fare alcune discussioni che potrebbero essere davvero significative. Che cosa abbiamo veramente imparato oggi, nel capitolo 1? Poi ne parliamo durante la riunione del consiglio. Penso che nel giro di sei mesi questo porterebbe i consigli della Chiesa a operare secondo quanto la Prima Presidenza e i Dodici, per ispirazione, hanno indicato nei manuali. Penso che la dimostrazione che abbiamo visto oggi sia stata molto buona.

Anziano Holland, dopo che hai accumulato anni di esperienza nell’istruzione, come pure nel servizio nella Chiesa, quali osservazioni vorresti fare al termine di questa discussione di gruppo?

Anziano Holland: Beh, hai menzionato la parola istruzione. Permettimi di continuare su questo argomento. Noi, nella Chiesa, non usiamo motivazioni e incentivi che sono comuni nella maggior parte del resto del mondo. Noi non forziamo le persone a fare niente. Non le paghiamo. Non minacciamo di licenziarle. Pensate alla vita fuori dalla Chiesa, sia che si tratti di affari o di governo o quasi di qualunque altro campo, la maggior parte degli incentivi che si usano in quegli ambiti non sono in linea con i principi del Vangelo; e non sono il genere di cose che facciamo nei consigli, nelle famiglie, nei quorum, nei rioni e nei pali.

Quello che facciamo, in gran parte, è insegnare. Noi siamo insegnanti con l’esempio e siamo insegnanti a parole. Una volta il profeta Joseph Smith disse: “Quando un uomo opera mediante la fede, opera… mediante le parole” (Lectures on Faith [1985], 72). E quando Dio disse: “Sia la luce”, ci fu luce (vedere Genesi 1:3). Questo è un meraviglioso incentivo e si trova in questi manuali, meravigliosamente introdotto in questi primi capitoli di quel manuale, compreso il capitolo sull’opera di salvezza.

Quello del Salvatore era l’insegnamento perfetto, un insegnamento potente, un insegnamento ispirato, un insegnamento umile. Quello era l’incentivo e la capacità che aveva. Egli non usò i modi del mondo e non possiamo farlo noi. Grazie per aver usato quella parola, istruzione, Anziano Ballard. Non lo avevo previsto, ma penso che tutti noi possiamo aiutare gli insegnanti a migliorare. E ciò è presentato meravigliosamente in questo manuale.

Anziano Bednar: Ho un desiderio nel cuore, vorrei rimuovere la parola riunione dal vocabolario dei Santi degli Ultimi Giorni. Non abbiamo parlato di una riunione di consiglio di rione. Abbiamo parlato dell’esperienza rivelatrice con i membri del consiglio di rione. E se come membri di un consiglio, come membri di una famiglia, quando ci riuniamo, pensassimo che ci stiamo preparandoci per partecipare a un’esperienza rivelatrice con la famiglia; invece di partecipare a una riunione, partecipare a un’esperienza rivelatrice con i membri del consiglio di rione, penso che ci prepareremmo e agiremmo in maniera molto diversa. In questi ultimi giorni date le forze dell’avversario e l’oscurità, nessuno in famiglia e nessuno nel rione sarà l’unico mezzo attraverso il quale giungono tutte le risposte.

Quindi tutto questo parla della natura spirituale di quest’opera e mostra la necessità di cercare l’ispirazione per fare ciò che il Signore vuole che facciamo.

Sorella Beck: Penso che abbiamo una nuova opportunità, una nuova benedizione da parte del nostro Padre Celeste per decidere cosa vogliamo tenere in conto. Cosa conta per il Signore? Sarà una riunione? Saranno i numeri? Sarà quanti documenti abbiamo distribuito? Sarà la cura che dedichiamo agli altri? Sarà il fatto che amiamo prenderci cura, amare, servire?

Quello che ho visto in quel consiglio era un interesse per il modo di servire. Chi sta vegliando? Chi sta rafforzando? Chi sta aiutando? Chi sta risollevando? Questo è ciò che conta nel vangelo del Signore. È proprio quello di cui Lui si preoccupa. Abbiamo l’opportunità di iniziare di nuovo da ciò che conta. E il Signore vuole che per noi conti ciò che conterebbe per Lui, il ministero che Egli ha svolto. E tutte le altre statistiche sono state inventate dall’uomo, non dal Signore Gesù Cristo. Questa è la nostra occasione per tenere in conto ciò che conterebbe per Lui.

Anziano González: Quando penso ai consigli, c’è un pensiero che mi tocca veramente. È che nell’unità e nella fede noi ricerchiamo il volere del Signore. Questo è un pensiero meraviglioso che si trova nello stesso manuale.

Anziano Ballard: Bene, grazie. Lasciatemi concludere con questo pensiero. Quando in un consiglio, che sia una famiglia, un rione o ramo, si discute un problema e si arriva alla conclusione che questo è ciò che bisogna fare, il potere di quella sinergia caccia Lucifero, e lui non può impedirlo. I membri del consiglio devono lasciare la riunione dicendo: “Questo è ciò che faremo, e questo no, questo è quello che il vescovo vuole che faccia, questo è ciò che faremo, perché ci siamo consultati l’uno con l’altro, abbiamo pregato in merito. Questo è ciò che abbiamo bisogno di fare per sollevare e ispirare e benedire la vita dei figli del nostro Padre Celeste”.

Quando quello spirito opera all’interno del sistema dei consigli della Chiesa, l’opera andrà avanti e soccorreremo molti più figli del nostro Padre. Le donne sono altrettanto importanti nel lavoro missionario, nell’aiutare e nella genealogia come lo sono gli uomini. E così demoliamo quelle barriere delle quali abbiamo parlato. Questa è una grande opera in cui lavoriamo duramente insieme, per poter fare avverare l’immortalità e la vita eterna dei figli del nostro Padre Celeste.

Chiedo al nostro Padre Celeste di benedire i consigli della Chiesa in tutto il mondo; in ogni rione, ogni ramo, ogni famiglia. Possa la pace del Signore essere con loro e possano i manuali e questi esempi essere d’aiuto. Per questo noi tutti preghiamo, nel nome di Gesù Cristo. Amen.

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