“Ero degna?” Per la forza della gioventù, luglio 2021, 22–23.
Ero degna?
Sono stata vittima di abusi fin da quando ne ho memoria. Questo influenzava la considerazione che il Signore aveva di me?
All’apparenza, la mia infanzia era normalissima.
Andavamo in chiesa e frequentavamo tutte le riunioni e le attività. Andavo a scuola e giocavo con i miei amici. Da adolescente, facevo tutte le cose che fanno gli adolescenti normali. Uscivo con le amiche e facevo parte del coro e del gruppo di teatro. Sono andata al ballo di fine anno. Ma quell’esteriorità felice e normale nascondeva un segreto molto oscuro.
Fin da quando avevo due anni, sono stata vittima di abusi sessuali da parte dei miei due fratelli maggiori. Abusavano anche delle mie sorelle. Eravamo troppo piccole per capire quello che stava succedendo, ma crescendo, ho cominciato a comprendere qualcosa. Mi sentivo cupa e sporca ogni volta che ero in presenza dei miei fratelli.
Mi sentivo sempre più confusa
Dopo aver partecipato a una lezione delle Giovani Donne in cui si era parlato della moralità, ho capito il significato di virtù e castità. Ho ascoltato le mie dirigenti implorare me e le altre ragazze di rimanere moralmente pure.
Mi sono chiesta: “Come faccio a essere moralmente pura?”. Da che ne ho memoria, sono stata vittima di violenza sessuale. Non potevo fare a meno di chiedermi che cosa il Signore pensasse di me. Ero una giovane donna virtuosa? Ero degna di uscire con i giovani uomini retti del rione e della scuola? Gli abusi che avevo subito mi rendevano indegna di sposarmi nel tempio?
Ci ho riflettuto molto. Per me non aveva senso non essere considerata degna quando quello che mi era successo non era stata una mia scelta. Perché non avrei potuto sentirmi virtuosa? Non ero degna dell’amore di Dio? Avevo bisogno del pentimento?
Cercavo solo di dimenticare
Sinceramente non lo sapevo. Non mi sentivo colpevole, ma, allo stesso tempo, mi sentivo sporca, privata della mia dignità e totalmente umiliata. Non riuscivo a trovare il coraggio di parlarne con i miei genitori o con chiunque altro. Avevo tentato diverse volte, ma provavo troppo imbarazzo e non sapevo come dirlo. Cercavo solo di dimenticare che stesse accadendo.
Quando avevo 15 anni, le mie sorelline hanno trovato il coraggio che a me mancava. Hanno parlato con lo psicologo della scuola. Poco tempo dopo, uno dei miei fratelli è stato arrestato e condannato a tre anni di prigione. Ciononostante, quattro anni dopo, avevo gli stessi timori di non essere virtuosa o degna.
Ho trovato il coraggio di farmi aiutare
Alla fine, un giorno ho trovato il coraggio di parlare con il vescovo. Mi ha spiegato che il Signore non mi considera affatto responsabile per gli atti sessuali a cui sono stata costretta da bambina e da adolescente. Mi ha assicurato che non era affatto colpa mia. Ero senza biasimo dinanzi al Signore. Ero ancora virtuosa!
Grazie all’assistenza di professionisti e all’aiuto del mio vescovo, sono riuscita a lasciarmi alle spalle l’abuso subito — insieme al dolore e alla sofferenza che mi aveva causato. Adesso ho davvero una vita felice e normale. Mi sono sposata nel tempio con un uomo retto, e stiamo crescendo una famiglia felice.
A volte, tuttavia, il passato si insinua nei miei pensieri e ricordo perfettamente l’angoscia che provavo quando riflettevo sulla mia dignità.
Mi chiedo quanti altri giovani nel mondo si trovino in una situazione come la mia, giovani che provano vergogna e si sentono umiliati, che si fanno domande sulla loro virtù e sul loro posto nel piano di Dio.
A questi giovani voglio dire: “Il Signore vi ama.
Il Suo cuore soffre per voi.
Sa che non è colpa vostra.
Sa che siete veramente virtuosi.
Egli vi aiuterà a trovare il coraggio e la forza di vivere una vita felice”.