Il padre e la famiglia
La famiglia è al sicuro nella Chiesa. Non abbiamo dubbi sulla rotta da prendere: ci è stata mostrata fin dal principio e, a seconda delle necessità, ci viene mostrata di nuovo.
La famiglia comincia quando un ragazzo e una ragazza si sentono irresistibilmente attratti per una forza naturale. Si offrono a vicenda quello che distingue lui come uomo e lei come donna, e vogliono soprattutto trovare la persona alla quale possano esprimere completamente il loro amore. Vogliono avere dei figli – essere una famiglia.
Non bisogna opporsi a questa irresistibile forza della natura; si deve soltanto essere cauti, proteggendo il potere di procreare fino a quando non si saranno fatte le promesse reciproche, e le allean ze con il Signore, e non si sarà celebrata una cerimonia legale, attestata e registrata.
Allora, e solo allora, come marito e moglie, uomo e donna, essi potranno unirsi in quell’espressione d’amore che genera la vita.
Lo scopo principale di ogni insegnamento e di tutte le attività della Chiesa è che genitori e figli formino una famiglia felice, suggellata nel matrimonio eterno e legata ai loro posteri e ai loro avi.
Il più grande desiderio dell’Avversario, «con grande furore, sapendo di non aver che breve tempo»1, è disturbare, infrangere e distruggere la famiglia. Come una nave senza timone e senza bussola, ci allontaniamo dai valori della famiglia che nel passato erano la nostra ancora. Siamo stati presi da una corrente così forte che, se non correggiamo la nostra rotta, la civiltà che conosciamo sarà sicuramente distrutta.
L’insegnamento dei valori morali e la preghiera sono stati banditi dalle scuole pubbliche col pretesto che appartengono solo alla religione. Al loro posto vengono invece insegnati l’ateismo e le filosofie del mondo, e i nostri giovani imparano a comportarsi senza moralità.
Politici e magistrati di tutto il mondo concordano sul fatto che, se vogliamo sopravvivere, la famiglia deve continuare ad esistere. Al tempo stesso usano le parole libertà e arbitrio come mezzi per abbattere le difese del passato e hanno liberalizzato le leggi riguardanti il matrimonio, l’aborto e il sesso. In tal modo promuovono proprio quei tipi di attività che minacciano la famiglia.
In questo non c’è nulla di nuovo. Giacobbe, profeta del Libro di Mormon, disse ai Nefiti: «Io … sono oppresso da un ben maggiore desiderio e da più grande ansietà per il bene delle vostre anime, di quanto non lo fossi stato per l’addietro … sono pure attristato di dover usare un linguaggio franco a vostro riguardo, in presenza delle vostre mogli e dei vostri figli, i cui sentimenti sono in gran parte tenerissimi, casti e delicati dinanzi a Dio».2
Questa crisi della famiglia non è certo una sorpresa per la Chiesa. Sapevamo già cosa sarebbe accaduto.
La prova più certa del fatto che siamo guidati da profeti è la nostra preparazione per l’attuale emergenza.
Le Scritture chiamano i profeti «sentinelle sulla torre», che vedono «il nemico mentre [è] ancora lontano»3 e che hanno veduto «pure cose che non sono visibili all’occhio naturale … [poiché] il Signore ha suscitato un veggente al Suo popolo».4
Trentatré anni fa i Fratelli ci misero in guardia contro la disintegrazione della famiglia, esortandoci a prepararci. La Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli annunciarono che la Chiesa sarebbe stata ristrutturata.
La Prima Presidenza introdusse la serata familiare settimanale, dicendo che «la famiglia [è] il fondamento di una vita giusta e … nessun altro strumento può sostituirla né svolgere le sue funzioni essenziali».5
Ai genitori viene fornito del materiale eccellente per insegnare ai loro figli, con la promessa che i fedeli saranno benedetti.6
Mentre le dottrine e le organizzazioni rivelate sono rimaste le stesse, tuttavia gli enti della Chiesa sono stati rimodellati nei rapporti reciproci e in quelli con la famiglia.
Questi cambiamenti sono di tale portata che i corsi di studio della Chiesa son stati riveduti e basati sulle Scritture, con eccellenti manuali per ciascun corso.
Si sono dedicati lunghi anni alla preparazione di nuove edizioni della Bibbia, del Libro di Mormon, di Dottrina e Alleanze e Perla di Gran Prezzo. I testi delle Scritture sono rimasti immutati, fatta eccezione della correzione di alcuni errori di stampa e dell’aggiunta di tre rivelazioni a Dottrina e Alleanze.
Sono state aggiunte le concordanze e altri sussidi per rendere più comprensibili le Scritture. Nell’indice analitico della versione inglese, per esempio, sotto la voce «Gesù Cristo» ci sono diciotto pagine – a spaziatura singola e stampate in caratteri piccoli – di concordanze: la raccolta più completa di riferimenti scritturali al Signore contenuti nelle Scritture mai compilata nella storia del mondo.
Le nuove edizioni delle Scritture sono state completate in inglese e in spagnolo, e il lavoro di traduzione è in corso per altre decine di lingue.
Possiamo solo immaginare dove ci troveremmo se stessimo reagendo soltanto adesso a questa nuova terribile ridefinizione della famiglia. Ma non è così. Non stiamo brancolando nel buio, cercando di decidere cosa fare. Sappiamo già cosa fare e cosa insegnare.
La famiglia è viva e in buona salute nella Chiesa. Centinaia di migliaia di famiglie felici affrontano la vita con una fede incrollabile nel futuro.
Il corso che stiamo seguendo non è stato tracciato da noi. Il piano di salvezza, il grande piano di felicità, ci è stato rivelato, e i profeti e gli apostoli continuano a ricevere rivelazioni, dato che la Chiesa e i suoi fedeli ne hanno ancora bisogno.
Noi, come Giacobbe, dobbiamo insegnare sottomettendoci «agli ordini precisi di Dio», «nonostante la grandezza del compito». Come Giacobbe, anche noi corriamo il rischio di «allargare le ferite di quanti sono già feriti, invece di consolarli e di sanarne le ferite».7
Quando parliamo apertamente di divorzio, maltrattamenti, contraccezione, aborto, genitori che non si curano dei figli, alcuni pensano che noi siamo insensibili o che non siamo informati. Alcuni ci chiedono se sappiamo quanto dolore causiamo quando parliamo apertamente di queste cose. Sappiamo quanti matrimoni sono in crisi, quante persone rimangono sole, in quante famiglie c’è un unico genitore, quante coppie non possono avere figli, quanti genitori hanno figli traviati, o quanti sono coloro che hanno idee confuse circa il proprio sesso? Lo sappiamo? Ce ne preoccupiamo? Coloro che ce lo chiedono non hanno idea di quanto ce ne preoccupiamo; non sanno a quante notti insonni, a quante ore di lavoro, di preghiera, di studio, di viaggio ci sottoponiamo; e tutto per la felicità e la redenzione dell’umanità.
È proprio perché sappiamo e ci preoccupiamo, che dobbiamo insegnare le norme della felicità senza ambiguità, scuse o esclusioni. Questa è la nostra chiamata.
Una volta imparai una grande lezione dalla presidentessa della Società di Soccorso di una missione. Durante una conferenza ella annunciò che bisognava seguire le regole più alla lettera. Una sorella si alzò e disse con aria di sfida: «Quelle regole non si possono applicare a noi! Tu non ci capisci! Noi siamo un’eccezione».
Quella meravigliosa presidentessa della Società di Soccorso rispose: «Cara sorella, non dobbiamo prima preoccuparci delle eccezioni. Dobbiamo prima stabilire le regole, e poi ci preoccuperemo delle eccezioni». Molte volte ho attinto alla sua saggezza, grato per quello che mi ha insegnato.
Ora, seguendo l’esempio di Giacobbe, mi rivolgo agli uomini della Chiesa. La maggior parte di voi sono degni mariti e padri che fanno ciò che devono fare. Ma ci sono donne il cui cuore è stato spezzato8 e bambini che sono trascurati, o che subiscono maltrattamenti.
Se dobbiamo aiutarli, dobbiamo iniziare dagli uomini. La prossima serie di conferenze di palo e distretto saranno dedicate all’insegnamento delle dottrine e dei principi che riguardano le responsabilità e la dignità dell’uomo.
Alcuni di voi non hanno ricevuto un buon esempio da emulare, e ora vi vendicate su vostra moglie e sui vostri figli dei maltrattamenti e della negligenza dei vostri genitori.
Fratelli, capite che diamo risalto agli insegnamenti delle Scritture perché essi sono una costante? Da loro impariamo lo scopo della vita, i doni dello Spirito; da loro impariamo cos’è la rivelazione personale, come discernere il bene dal male, la verità dall’errore. Le Scritture forniscono il modello e la base delle giuste dottrine.
Dalle dottrine impariamo i principi della condotta, come si devono affrontare i problemi della vita quotidiana e perfino i fallimenti; poiché anche questi vengono considerati nelle dottrine.
Se comprendete il grande piano di felicità e lo seguite, quello che succede nel mondo non influirà sulla vostra felicità. Sarete messi alla prova, perché ciò fa parte del piano. «Le tue afflizioni non dureranno che un istante; allora, se tu le sopporti fedelmente, Iddio ti esalterà in eccelso».9
La vostra responsabilità di padri e mariti trascende ogni altro interesse nella vita. È inammissibile che un santo degli ultimi giorni tradisca sua moglie o abbandoni i propri figli, o li trascuri o ne abusi.
Il Signore vi ha «comandato di allevare i vostri figli nella luce e nella verità».10
Voi avete il dovere, a meno che non siate inabili, di provvedere al mantenimento di vostra moglie e dei vostri figli.11 Dovete dedicarvi, e anche sacrificarvi, per allevare i vostri figli nella luce e nella verità.12
Questo richiede osservare un’assoluta fedeltà a vostra moglie, e non darle mai motivo di dubitare della vostra fedeltà.
Non deve mai esistere un dominio o un comportamento indegno nel dolce e intimo rapporto tra marito e moglie.13
Vostra moglie è la vostra compagna nella guida della famiglia, e deve essere pienamente informata e partecipare pienamente a prendere tutte le decisioni che riguardano la famiglia stessa.
Conducete la vostra famiglia alla Chiesa, guidatela nelle alleanze e nelle ordinanze. Stiamo cercando di ridurre il numero e la durata delle riunioni e delle attività che si tengono fuori della casa.
Non ho parole per esprimere la profondità della mia devozione a mia moglie e ai miei figli, ai loro coniugi e ai loro figli. Ho imparato molto più io da loro che loro da me. Questo apprendimento mi viene da normali esperienze, gioie e dolori della vita quotidiana.
Ho imparato da un bambino l’identità e il valore di un’anima umana. Alcuni anni fa due dei nostri figli facevano la lotta libera sul tappeto. Avevano raggiunto il punto in cui il riso si trasforma in pianto. Li separai e feci sedere il più grande (di soli quattro anni) sul tappeto, dicendogli; «Ehi, scimmietta, è meglio che tu smetta».
Incrociò le braccia e mi guardò con grande serietà. I suoi sentimenti di bambino erano stati offesi; protestò: «No scimmietta, papà, io persona».
Fui sopraffatto dall’amore per lui. Mi resi conto che era un figlio di Dio. Volevo tanto che fosse «una persona», un essere di valore eterno. Da normali esperienze come questa ho imparato a comprendere le dottrine. Veramente «i figliuoli sono un’eredità che viene dall’Eterno».14
La famiglia è al sicuro nella Chiesa. Non abbiamo dubbi sulla rotta da prendere: ci è stata mostrata fin dal principio e, a seconda delle necessità, ci viene mostrata di nuovo.
Se continuiamo su questa rotta, le cose sotto descritte seguiranno come la notte segue al giorno.
La distanza tra la Chiesa e il mondo, che segue una rotta che noi non possiamo seguire, aumenterà sempre di più.
Qualcuno si allontanerà, romperà le alleanze e sostituirà il piano di redenzione con regole proprie.
Le decine di migliaia di persone di tutto il mondo che adesso si uniscono a noi, inevitabilmente arriveranno come una marea qui dove la famiglia è al sicuro. Qui adoreranno il Padre nel nome di Cristo, e per il dono dello Spirito Santo sapranno che il Vangelo è il grande piano di redenzione, del quale porto testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.