1990–1999
Che sorta di uomini dovreste essere?
Aprile 1994


Che sorta di uomini dovreste essere?

Dobbiamo conoscere Cristo meglio di quanto Lo conosciamo ora; dobbiamo ricordarLo più spesso di quanto Lo ricordiamo ora; dobbiamo servirLo più coraggiosamente di quanto lo serviamo ora.

Sono lieto di trovarmi qui fra voi oggi e di poter rivolgere il mio saluto a questa bella congregazione di persone che partecipano alla conferenza generale. E nel farlo desidero ringraziarvi per le preghiere che dite in favore delle Autorità generali, per la nostra buona salute, per la nostra protezione durante i viaggi e per le situazioni in cui ci troviamo. Siamo sostenuti da queste fedeli preghiere, e vogliamo esprimervi la nostra gratitudine.

Una delle più importanti domande mai poste agli uomini fu fatta dallo stesso Figlio di Dio, il Salvatore del mondo. A un gruppo di discepoli del Nuovo Mondo, un gruppo di persone ansiose di essere istruite da Lui, e ancora più ansiose perché entro breve tempo Egli le avrebbe lasciate, Egli chiese: «Che sorta di uomini dovreste essere?» Poi, senza interrompersi, dette Egli stesso la risposta: «Così come sono Io» (3 Nefi 27:27).

Il mondo è pieno di persone pronte a dirci: «Fate quello che dico». Non mancano certamente le persone pronte a darci consigli su ogni questione possibile. Ma ve ne sono poche preparate a dirci: «Fate come faccio io». E naturalmente soltanto una Persona nella storia dell’umanità può a buon diritto e correttamente fare tale dichiarazione. La storia offre molti esempi di brave persone, uomini e donne; ma anche i migliori tra i mortali hanno delle pecche di un genere o dell’altro. Nessuno di loro può servire come esempio perfetto o come modello infallibile da emulare, per quanto bene intenzionati essi possano essere.

Soltanto Cristo è il nostro ideale, la nostra «lucente stella mattutina» (Apocalisse 22:16). Soltanto Lui può dire senza riserve: «Seguitemi, imparate da me, fate quello che mi avete visto fare; bevete della mia acqua e mangiate del mio pane. Io sono la via, la verità e la vita. Io sono la legge e la luce; levate gli occhi su di me e vivrete; com’io v’ho amati, amatevi gli uni gli altri» (vedi Matteo 11:29; 16:24; Giovanni 4:13-14; 6:35, 51; 7:37; 13:34; 14:6; 3 Nefi 15:9; 27:21).

Come è chiaro e risonante questo invito! Quale certezza e quale modello, in questo periodo di incertezze e di carenza di esempi!

Tutti sentiamo oggi la mancanza del presidente Ezra Taft Benson e vorremmo che potesse parlarci. Mi chiedo se mi è concesso offrirgli un piccolo tributo, citando in parte quello che egli disse da questo pulpito sul meraviglioso esempio di Cristo. Egli disse (ed io aggiungo la mia testimonianza della sua verità):

«Quasi duemila anni fa un Uomo perfetto visse sulla terra: Gesù Cristo … Nella Sua vita mise in pratica tutte le virtù con equilibrio perfetto. Egli insegnò agli uomini la verità, affinché potessero essere liberi. Il Suo esempio e i Suoi precetti forniscono la grande norma di condotta – l’unica via sicura – per tutta l’umanità» (Ezra Taft Benson, Teachings of Ezra Taft Benson, Salt Lake City: Bookcraft, 1988, pag. 8).

La grande norma di condotta! L’unica via sicura! La luce e la vita del mondo! Quanto dobbiamo essere grati perché Dio mandò il Suo Unigenito Figliuolo sulla terra per compiere almeno due cose che nessun’altra persona avrebbe potuto fare. Il primo compito che Gesù svolse come Figlio perfetto e senza peccato fu quello di redimere l’intera umanità dalla Caduta, fornendo un’espiazione per il peccato di Adamo e per i nostri peccati, a condizione che Lo accettiamo e Lo seguiamo. La seconda grande cosa che Egli fece fu quella di dare il perfetto esempio di vita, di bontà, di misericordia e di compassione, affinché tutti gli uomini sapessero come dovevano vivere, sapessero come potevano migliorare e sapessero come potevano diventare più simili a Dio.

Seguiamo il Figlio di Dio in tutte le Sue vie e in ogni aspetto della vita. Prendiamolo come esempio e come guida. Dobbiamo chiedere in ogni occasione possibile: «Cosa farebbe Gesù?» e poi essere più coraggiosi nell’agire secondo la risposta. Dobbiamo seguire Cristo nel senso migliore di questa parola. Dobbiamo svolgere il Suo lavoro come Egli svolgeva quello di Suo Padre. Dobbiamo cercare di essere simili a Lui, proprio come cantano i bambini della Primaria in un loro inno. Per quanto ce lo consentono le nostre capacità umane, dobbiamo compiere ogni sforzo possibile per diventare come Cristo – l’unico esempio perfetto e senza peccato che questo mondo ha mai veduto.

Il Suo amato discepolo Giovanni diceva spesso di Cristo: «Noi abbiam contemplata la sua gloria» (Giovanni 1:14). I discepoli osservavano la vita perfetta del Salvatore mentre Egli agiva, insegnava e pregava. Così anche noi dobbiamo contemplare la Sua gloria in ogni maniera possibile.

Dobbiamo conoscere Cristo meglio di quanto Lo conosciamo ora; dobbiamo ricordarLo più spesso di quanto Lo ricordiamo ora; dobbiamo servirLo più coraggiosamente di quanto lo serviamo ora. Allora berremo l’acqua che scaturisce in vita eterna e mangeremo il pane della vita.

Che sorta di uomini e di donne dobbiamo essere? Così come è Lui. Nel nome di Gesù Cristo. Amen. 9