2000–2009
Ora è il momento
Ottobre 2000


Ora è il momento

«Se non siamo disposti ad insegnare agli altri la restaurazione del vangelo di Gesù Cristo tramite il profeta Joseph Smith, chi lo farà?»

Nel marzo del 1839, dal tetro carcere di Liberty, il profeta Joseph Smith diede il seguente consiglio alla Chiesa: «Ve ne sono ancora molti sulla terra fra tutte le sette, le divisioni e le confessioni, che sono accecati dalle sottili astuzie degli uomini … e che sono tenuti lontano dalla verità soltanto perché non sanno dove trovarla» (DeA 123:12–13).

Alcuni anni dopo, all’età di quindici anni, Joseph F. Smith, nipote del Profeta, fu chiamato in missione nelle Hawaii. Ricorderete che egli aveva solo cinque anni quando suo padre Hyrum fu ucciso. Sua madre, Mary Fielding, morì quand’egli aveva solo tredici anni. Dopo essere arrivato a Maui, il giovane Joseph si ammalò gravemente. Malgrado quella e altre difficoltà, egli scrisse all’anziano George A. Smith: «Sono pronto a portare testimonianza … in ogni momento, in ogni luogo o in qualsiasi circostanza possa trovarmi … sono pronto ad affrontare ogni difficoltà per questa causa nella quale sono impegnato» (Life of Joseph F. Smith, [1938], 176).

Oggi dobbiamo chiederci: siamo pronti e disposti ad affrontare ogni difficoltà per questa causa nella quale siamo impegnati? Dimostriamo nei nostri volti la gioia di vivere il vangelo di Cristo come dovrebbero fare i veri discepoli? Se non comprendiamo e non siamo disposti ad insegnare agli altri la restaurazione del vangelo di Gesù Cristo tramite il profeta Joseph Smith, chi lo farà? Non possiamo addossare tutta la responsabilità della predicazione del Vangelo ai missionari a tempo pieno. Le famiglie non si fortificheranno e le testimonianze personali non si rafforzeranno, i battesimi dei convertiti non aumenteranno né saranno accolti i meno attivi finché noi membri della Chiesa non ci leveremo individualmente e collettivamente con impegno e con le opere necessarie a edificare il regno di Dio.

Il nostro compito è quello di aiutare gli altri, tramite il potere dello Spirito, a conoscere e comprendere le dottrine e i principi del Vangelo. Ogni persona deve riuscire a sentire che le dottrine della restaurazione sono vere e di grande valore. E tutti coloro che accettano il messaggio devono sforzarsi di vivere il Vangelo facendo e osservando sacre alleanze e prendendo parte a tutte le ordinanze di salvezza ed esaltazione. Spesso pensiamo che la conversione si applichi solo ai simpatizzanti, ma ci sono alcuni membri della Chiesa che non sono ancora completamente convertiti e che non hanno ancora provato il «possente mutamento di cuore» descritto nelle Scritture (vedere Alma 5:12).

Fratelli e sorelle, una conversione vera e completa è la chiave che permette all’opera della Chiesa di progredire più rapidamente.

Noi sappiamo che sia i membri della Chiesa che coloro che non vi appartengono si convertono più radicalmente al vangelo di Gesù Cristo quando sono disposti a fare un esperimento sulla parola (vedere Alma 32:27). Questo è un atteggiamento della mente e del cuore che comporta il desiderio di conoscere la verità, e la volontà di agire in base a quel desiderio. Per i simpatizzanti, l’esperimento può essere semplicemente accettare di leggere il Libro di Mormon e pregare sinceramente per sapere se Joseph Smith era il profeta del Signore.

La vera conversione avviene per mezzo dello Spirito. Quando lo Spirito tocca il cuore, esso cambia. Quando le persone, sia i membri della Chiesa che i simpatizzanti, sentono che lo Spirito agisce in loro, o quando vedono la dimostrazione dell’amore e della misericordia del Signore nella loro vita, essi vengono edificati e rafforzati spiritualmente e la fede in Lui cresce. Queste esperienze con lo Spirito avvengono naturalmente quando una persona è disposta a fare un esperimento sulla parola. Questo è il modo in cui sentiamo che il Vangelo è vero.

Una delle prove più evidenti della nostra conversione e del nostro atteggiamento rispetto al Vangelo è la nostra propensione a parlare con gli altri e aiutare i missionari a trovare qualcuno a cui insegnare. La probabilità di assistere a una conversione duratura aumenta notevolmente quando una persona non appartenente alla Chiesa ha un amico o un parente che manifesta la gioia di essere membro della Chiesa. L’influenza dei membri della Chiesa è molto potente ed è forse il motivo per cui il presidente Hinckley ci ha chiesto di assicurarci che ognuno abbia un amico (Vedere «I convertiti e i nostri giovani,» La Stella, luglio 1997, 55).

Questa è una chiave importante per avere successo nell’accelerare il lavoro del Signore. Come membri attivi della Chiesa e specialmente come dirigenti del sacerdozio e delle ausiliarie, dobbiamo fare di più per aiutare il processo di conversione, ritenimento e attivazione. Sappiamo che i membri fedeli desiderano servire, ma a volte perdiamo di vista i risultati che la nostra fede e le nostre opere dovrebbero produrre nel rafforzare l’impegno dei figli del nostro Padre celeste verso il Vangelo.

Vescovi, voi siete la chiave. Voi siete quelli che danno la visione e invitano il consiglio di rione ad aiutarvi a rafforzare la conversione spirituale di coloro che investigano la Chiesa come pure di tutti i vostri fedeli. Incoraggiate i membri del consiglio a pensare costantemente alle cose specifiche che possono fare per assistervi nell’aiutare i membri del rione e i loro amici non appartenenti alla Chiesa a conoscere e a comprendere meglio il Vangelo. Cosa possono fare per aiutarli a sentire che è vero e per sostenerli mentre si impegnano a vivere i principi? Chiedetevi quali cose specifiche possiamo fare noi come dirigenti del sacerdozio e delle ausiliarie per incoraggiare una famiglia o un individuo a fare un esperimento sulla buona parola di Dio. Cosa può fare il consiglio, tramite i dirigenti e gli insegnanti, per assicurarsi che ogni persona che frequenta le nostre riunioni di chiesa possa sentire lo Spirito e rafforzarsi spiritualmente?

Soltanto ora stiamo imparando a focalizzare sulle cose giuste le nostre riunioni di consiglio, ma ancora troppo spesso ci soffermiamo sulle cose in generale. In un palo in cui si riscuote molto successo nel battezzare e ritenere i nuovi convertiti, i missionari a tempo pieno vengono invitati a partecipare alle riunioni del consiglio del rione per riferire e parlare delle persone a cui insegnano. I membri del consiglio cercano ispirazione per determinare quali dirigenti e membri del rione possono essere di maggior aiuto ai missionari per fare amicizia con determinate persone e famiglie e portarle in chiesa.

Vescovi, alcuni di voi pensano di dover essere coinvolti in ogni azione intrapresa dai membri del vostro consiglio. Questo è un errore perché se lo fate, non sarete mai in grado di sfruttare tutte le possenti risorse che Dio vi ha dato. Alla riunione generale della Società di Soccorso che si è tenuta due settimane fa, la sorella Sheri Dew ha detto di essere convinta che le sorelle sono «l’arma segreta del Signore». Penso che abbia ragione. Le nostre dirigenti hanno la sensibilità spirituale che le guiderà nel trovare il modo migliore per avvicinare e prendersi cura di coloro a cui i missionari stanno insegnando. Il modo migliore per utilizzare completamente i talenti e la saggezza delle nostre sorelle è tramite il sistema dei consigli stabilito nella Chiesa. Voi potete essere flessibili nell’utilizzo dei consigli di rione.

Proprio l’anno scorso il presidente Hinckley ha detto quanto segue ai vescovi della Chiesa: «Non siete legati da rigide regole; vi è consentita una grande flessibilità; avete il diritto di ricevere la risposta alle vostre preghiere, l’ispirazione e la rivelazione dal Signore» («Pascete gli agnelli», La Stella, luglio 1999, p. 124). In alcuni casi potrà non essere sufficiente tenere una sola riunione di consiglio al mese per riuscire a concentrarvi sulla conversione spirituale dei fedeli e delle persone non appartenenti alla Chiesa che rientrano nel vostro ministero. Voi siete liberi di riunire il consiglio tanto spesso quanto lo ritenete necessario.

Un presidente di palo mi ha recentemente raccontato una storia commovente che dimostra il potere del sistema dei consigli nell’edificazione della Chiesa. Egli ha detto che sia la Società di Soccorso che il Sacerdozio avevano lavorato con una famiglia del palo senza però riscuotere successo con i genitori. Le dirigenti della Primaria trovarono la risposta. I genitori avevano dato il permesso alla giovane figlia di frequentare la Primaria, a condizione che la figlia lo desiderasse tanto da recarvisi da sola. Non le potevano venir offerti dei passaggi per andare in chiesa. Poiché ella doveva attraversare una zona pericolosa della città, il consiglio di ramo decise che qualcuno l’avrebbe scortata in macchina mentre andava in chiesa sulla sua vecchia bicicletta. Ella perseverava andando in chiesa nel caldo dell’estate, sotto la pioggia e con la neve. Un giovane uomo che era stato assegnato insieme alla sua famiglia a farle da scorta in un mattino nevoso, fu così toccato dall’impegno della bambina a pedalare nella neve e nel freddo che decise di svolgere una missione, riferendosi a questo episodio come a un punto cruciale della sua vita. A Natale, una famiglia del ramo regalò alla bambina una bicicletta a dieci marce. Questo toccò molto i genitori della bambina che decisero di frequentare la Chiesa. Nel maggio 1999 la ragazzina fu battezzata. Ciò che rese il battesimo ancora più speciale fu il fatto che venne celebrato dall’ultimo sacerdote ordinato del ramo, il padre da poco battezzato.

Vescovi, perché possiate adempiere ciò che la Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici vi chiedono, i vostri consigli di rione devono avere questo tipo di visione e lavorare insieme per svolgere la grande opera di Dio di fare avverare l’immortalità e la vita eterna di tutti i Suoi figli. Pensate al grande potere che si otterrebbe se ogni membro della Chiesa si impegnasse ad aiutare tutti i membri e i simpatizzanti a godere della compagnia dello Spirito. Impegniamoci tutti maggiormente per far sì che la presenza dello Spirito sia in tutte le nostre riunioni per portare a una più profonda conversione spirituale. Questo richiederà assistenza al vescovato da parte del consiglio di rione per migliorare la riverenza nelle nostre riunioni sacramentali e insegnare più proficuamente il vangelo di Gesù Cristo in tutte le riunioni della Chiesa.

Tutti noi dovremmo pensare costantemente al Salvatore che ha dato la Sua vita per noi. Non dobbiamo mai dimenticare che Egli ha sofferto il rifiuto, l’emarginazione e un’indescrivibile agonia, e che alla fine è morto per salvare me e voi e il mondo intero dal peccato. Potremo presentarci davanti a Lui un giorno e dirGli che non abbiamo portato il Vangelo agli altri e non abbiamo aiutato i missionari a trovare qualcuno a cui insegnare perché eravamo troppo occupati o troppo timidi, o per qualsiasi altra ragione?

Questa è l’opera di Dio. Egli vuole che aiutiamo Lui e il Suo beneamato Figliolo a portare il Vangelo nella vita di tutti i Suoi figli. Il Signore ha promesso che grande sarà la nostra gioia se porteremo non fosse che una sola anima a Lui (vedere DeA 18:15-16). Esercitiamo una maggiore fede e lavoriamo insieme, membri e missionari, per portare molte più anime a Lui. Ogni famiglia della Chiesa includa nella preghiera familiare quotidiana una supplica al Signore che possa preparare la via ai membri della famiglia e aiutarli a trovare qualcuno che sia preparato a ricevere il messaggio del vangelo restaurato di Gesù Cristo.

Ora è il momento in cui i membri della Chiesa devono essere più coraggiosi con gli altri per aiutarli a sapere che la Chiesa è vera. Ora è il momento di sostenere con le nostre azioni ciò che il presidente Gordon B. Hinckley ci chiede di fare.

Lucifero sta diffondendo volgarità, rivolte, violenza e degrado morale con l’intento di distruggere la sensibilità spirituale dei figli del nostro Padre celeste. Siamo veramente in guerra con coloro che si fanno beffe di Dio e fuggono la verità, quindi dobbiamo restare fedeli alle nostre alleanze e servire. Organizziamo tutte le risorse del Signore, compreso il potere della nostra testimonianza, e facciamo in modo che sia udita da molte più persone. Facciamo sì che lo Spirito del presidente Joseph F. Smith sia nei nostri cuori. Diciamo: «Sono pronto a portare testimonianza … in ogni momento, in ogni luogo o in qualsiasi circostanza possa trovarmi». Saremo aiutati in questo se leggeremo spesso la storia del profeta Joseph Smith e poi parleremo con gli altri della nostra sicura conoscenza che la pienezza del vangelo eterno di Gesù Cristo è stata restaurata nuovamente sulla terra. Dobbiamo andare avanti con la promessa che lo Spirito ci benedirà e sapremo cosa fare e cosa dire mentre aiutiamo coloro che stanno cercando di conoscere la verità. Procediamo con più fede, senza mai dimenticare che il Signore ci aiuterà se ci rivolgeremo a Lui in possente preghiera. Il nostro Padre celeste vive e ama ognuno dei Suoi figli. Il Signore Gesù Cristo vive. L’opera più importante che possiamo compiere è aiutare i figli di Dio a comprendere appieno il vangelo restaurato di Gesù Cristo. So che questo è vero e ne porto testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.9