La pura testimonianza
«Come testimone speciale del nome di Gesù Cristo in tutto il mondo, io vi prometto che se cercherete il Signore, voi Lo troverete. Chiedete, e riceverete»
Ancora una volta siamo riuniti in questa magnifica sala e in molti altri posti del mondo. Durante questa conferenza sentiremo e abbiamo già sentito la testimonianza di molti servitori del Signore. In merito alla testimonianza, il salmista scrisse: «La legge dell’Eterno è perfetta, ella ristora l’anima: la testimonianza dell’Eterno è verace».1
Per i Santi degli Ultimi Giorni, una testimonianza è «la sicurezza della realtà, veridicità e bontà di Dio, degli insegnamenti e dell’espiazione di Gesù Cristo, e della divina chiamata dei profeti moderni … È la conoscenza sostenuta dalla divina conferma personale da parte dello Spirito Santo».2
Le espressioni di solenne testimonianza sono sempre state importanti per i figli di Dio sulla terra. Le testimonianze individuali hanno rafforzato questa Chiesa fin dal principio.
Una sera dell’aprile 1836, ad esempio, l’anziano Parley P. Pratt si era ritirato presto con grandi preoccupazioni nel suo cuore. Non sapeva come sarebbe riuscito a far fronte ai propri debiti. Sua moglie era stata gravemente malata e la sua anziana madre si era trasferita da loro. Un anno prima, la casa che aveva costruito era stata distrutta da un incendio.
Mentre era immerso nei suoi pensieri, sentì bussare alla porta. L’anziano Heber C. Kimball entrò nella stanza e, riempito dello spirito di profezia, disse all’anziano Pratt che avrebbe dovuto recarsi a Toronto, in Canada, dove «avrebbe trovato un popolo preparato ad accettare la pienezza del Vangelo… e molti saranno portati alla conoscenza della verità».3
Malgrado le sue preoccupazioni, l’anziano Pratt partì. Quando arrivò a Toronto, all’inizio nessuno sembrava essere interessato al suo messaggio.
Tra le persone che incontrò vi era John Taylor, che era stato un predicatore metodista. John ricevette l’anziano Pratt con cortesia ma con distacco. John Taylor aveva avuto notizie distorte su una nuova setta, la sua «bibbia d’oro» e storie di angeli apparsi a «un giovane non istruito, cresciuto tra i boschi di New York».4
John Taylor, che era un uomo saggio, aveva cercato la verità per tutta la vita.
Egli ascoltò ciò che l’anziano Pratt aveva da dire. Tra le altre cose, lo straniero proveniente dall’America promise che chiunque avesse investigato il Vangelo avrebbe potuto sapere da se stesso, tramite l’influenza dello Spirito Santo, che era vero.
Ad un certo punto John Taylor chiese: «Cosa intende con questo Spirito Santo? … Mi darà una certa conoscenza dei principi in cui lei crede?»
L’apostolo rispose: «Sì … e se non sarà così, allora io sono un impostore».5
Sentendo queste cose, John Taylor accettò la sfida dicendo: «Se scoprirò che questa religione è vera, l’accetterò, a prescindere dalle conseguenze che comporta; e se è falsa, la smaschererò».6
Egli non soltanto accettò la sfida, ma «ricevette quello Spirito tramite l’obbedienza al Vangelo».7 Molto presto egli seppe da se stesso ciò che milioni di persone, da allora, hanno saputo: che il vangelo di Gesù Cristo è stato restaurato sulla terra.
Alla fine quest’uomo, che aveva dedicato tutta la sua vita alla ricerca della verità, divenne il terzo presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Col passare del tempo sono cambiate molte cose. Ma una cosa è rimasta invariata: la promessa che l’anziano Parley P. Pratt fece a John Taylor centosessantaquattro anni fa è valida oggi come allora, ossia che lo Spirito Santo confermerà la verità del vangelo restaurato di Gesù Cristo.
La logica stessa afferma che un affettuoso Padre celeste non abbandonerebbe i Suoi figli senza offrire loro un modo per venire a conoscerLo. Uno dei grandi messaggi della restaurazione è che le cateratte del cielo sono aperte. Tutti coloro che cercano di conoscere la verità possono conoscerla da se stessi, tramite le rivelazioni dello Spirito.
Abbiamo la benedizione di vivere in un’epoca in cui vi sono apostoli e profeti sulla terra che portano solenne e sicura testimonianza che Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Molti milioni di fedeli aggiungono in coro la loro testimonianza che Dio ha di nuovo parlato all’uomo.
Il presidente Joseph F. Smith dichiarò: «Ogni persona deve sapere che il Vangelo è vero, e questo è il privilegio di ogni persona che è stata battezzata e ha ricevuto lo Spirito Santo … so che il Vangelo è vero e che Dio è con il Suo popolo; e se farò il mio dovere e osserverò i comandamenti, le nuvole scompariranno e le nebbie si dissolveranno».8
Come potete acquisire una testimonianza personale?
Studiate le parole di Moroni. Egli visse più di 1.500 anni fa. Questo profeta vide la completa distruzione del suo popolo devastato dalla guerra civile. Vide la sua nazione in rovina, i suoi amici e familiari uccisi, compreso suo padre, un grande generale e un uomo retto.
Dopo aver perso tutto ciò che amava, questo grande profeta, Moroni, si ritrovò da solo. Ultimo superstite del suo popolo, fu il solitario testimone della desolazione e delle sofferenze provocate dall’odio e dall’ira.
Gli rimase un po’ di tempo e di spazio prezioso sulle tavole per scrivere alcune parole conclusive. Dal momento che il suo popolo era stato distrutto, Moroni scrisse per i nostri giorni. Egli scrisse a noi le sue preziose parole di addio, i suoi ultimi consigli.
«Ecco, vorrei esortarvi, quando leggerete queste cose … che vi ricordiate quanto misericordioso sia stato il Signore verso i figlioli degli uomini … e che … meditiate nel vostro cuore.
E quando riceverete queste cose, vorrei esortarvi a domandare a Dio, Padre Eterno, nel nome di Cristo, se queste cose non sono vere; e se lo chiederete con cuore sincero, con intento reale, avendo fede in Cristo, egli ve ne manifesterà la verità mediante il potere dello Spirito Santo».9
Vorrei che ogni orecchio potesse udire l’ultima testimonianza di Moroni, questo gigante tra gli uomini, quest’umile servitore di Dio.
Volete conoscere la verità delle sacre Scritture? Volete abbattere le barriere che separano gli esseri mortali dalla conoscenza dei principi eterni?
Desiderate sapere veramente la verità? Allora seguite il consiglio di Moroni e sicuramente troverete ciò che cercate.
Siate sinceri; studiate; meditate; pregate sinceramente con fede.
Se farete queste cose, anche voi potrete stare tra i milioni di persone che attestano che Dio parla ancora con l’uomo sulla terra.
Una testimonianza della veridicità del Vangelo non giunge a tutte le persone nello stesso modo. Alcuni vivono un’esperienza eccezionale che cambia la loro vita. Altri ricevono una testimonianza lentamente, in maniera quasi impercettibile fino al giorno in cui semplicemente sanno.
Studiate le parole del presidente David O. McKay che racconta come, nella sua giovinezza, si inginocchiò e pregò «fervidamente e sinceramente, con tutta la fede di cui era capace», affinché «Dio potesse [proclamargli] la verità della Sua rivelazione a Joseph Smith».
Quando si rialzò, il presidente McKay ammise: «Non mi è pervenuta nessuna manifestazione spirituale. Se devo essere sincero con me stesso, sono costretto a dire di essere lo stesso ragazzo che ero prima di pregare».
Non so come si sentisse a quel tempo il giovane David, ma sono certo che si dovesse sentire deluso, forse frustrato, per non aver vissuto alcuna esperienza spirituale che aveva sperato di ricevere. Ma non si fece scoraggiare e continuò la sua ricerca per ottenere tale conoscenza.
La risposta alle sue preghiere arrivò, ma dopo molti anni, mentre serviva una missione. Per quale motivo la risposta arrivò così tardi? Il presidente McKay era convinto che questa manifestazione spirituale «era venuta come conseguenza naturale dello svolgimento dei suoi doveri».10
Il Salvatore insegnò un principio simile. Quando fu messa in discussione la verità del suo messaggio, Egli disse: «Se uno vuol fare la volontà di [Dio], conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio». 11
Non scoraggiatevi se la risposta alle vostre preghiere non arriva immediatamente. Studiate, ponderate, pregate sinceramente con fede e osservate i comandamenti.
«Non disputate perché non vedete», disse Moroni, «poiché non riceverete alcuna testimonianza se non dopo aver dato prova della vostra fede».12
Ricordo quando da bambino ascoltavo le testimonianze degli adulti del mio rione. Quelle testimonianze entrarono nel mio cuore e ispirarono la mia anima. Quando mi trovo in qualsiasi posto del mondo, a prescindere dalla lingua e dalla cultura locali, mi commuovo a sentire le testimonianze dei santi.
Ho da poco ricevuto una lettera da un nipote che è missionario. Mi ha scritto che i membri della Chiesa «che leggono le Scritture e che pregano sono più disposti a parlare del Vangelo».13
Credo che abbia ragione. Più studiamo le Scritture e preghiamo, più sarà facile portare agli altri con entusiasmo la nostra testimonianza del Vangelo.
Ricordate, i membri della Chiesa che ricevono una testimonianza del Vangelo sono vincolati dall’alleanza di «stare come testimoni di Dio in ogni momento e in ogni cosa e in ogni luogo».14 È chiaro che abbiamo il sacro obbligo di trovare dei riferimenti da dare ai nostri missionari. I testimoni hanno una conoscenza speciale e devono portare testimonianza di ciò «che hanno veduto e udito e che credono con la massima certezza».15 Noi facciamo una semplice, chiara e diretta dichiarazione che sappiamo con certezza che il Vangelo è vero perché ci è stato reso noto «dal Santo Spirito di Dio».16 Nel portare tale testimonianza, parlando per mezzo dello Spirito Santo, ci viene promesso che «lo Spirito Santo sarà riversato per portare testimonianza di tutte quante le cose che [diremo]».17 Siamo benedetti personalmente quando testimoniamo in questo modo.
Il presidente Boyd K. Packer ha detto: «Una testimonianza si acquisisce nel portarla. Qualche volta nella vostra ricerca della conoscenza spirituale avviene quel ‹salto di fede›, come lo chiamano i filosofi. È il momento in cui siete arrivati all’orlo della luce e vi siete inoltrati nelle tenebre per scoprire che per qualche altro passo il vostro cammino è ancora illuminato».18
Fare una dichiarazione pubblica con determinazione e sicurezza è come fare un passo nell’ignoto. Ha un possente effetto nel rafforzare le vostre convinzioni. Portare testimonianza aumenta profondamente la fede nella vostra anima, e voi credete più ferventemente di prima.
A coloro che fedelmente portano testimonianza, il Signore dice: «Beati voi, poiché la testimonianza che avete portata è registrata in cielo, per essere osservata dagli angeli; ed essi si rallegrano per voi, e i vostri peccati vi sono perdonati».19 Io ho cercato di seguire questo consiglio e portare testimonianza.
Desidero dirvi come ho ottenuto una testimonianza della verità e della natura divina di questa grande opera degli ultimi giorni. Temo che la mia esperienza non sia spettacolare. Non è una storia di voci celesti o di tuono. Non è una storia di lampi, incendi o inondazioni.
Eppure, ho sempre conosciuto la realtà e la bontà di Dio.
Fin dai miei primi ricordi c’è una sicura e costante testimonianza di questa grande opera. A volte proviamo questa assicurazione nel sentire l’amore del Salvatore quando incontriamo i Suoi servi. Ricordo che quando avevo appena cinque anni la mia famiglia si trasferì in un nuovo rione. La prima domenica, il vescovo Charles E. Forsberg venne da me e mi chiamò per nome. In quel momento sentii quel sentimento di sicurezza.
Durante i giorni freddi e grigi della grande depressione, ricordo un meraviglioso servitore del Salvatore chiamato C. Perry Erickson. Il fratello Erickson, un imprenditore, aveva difficoltà a trovare lavoro. Egli avrebbe potuto chiudersi in se stesso. Avrebbe potuto essere scontroso e adirato. Avrebbe potuto lasciar perdere tutto. Invece, quando avevo dodici anni, egli era il mio responsabile degli Scout. Egli passava molto tempo ad aiutare me e gli altri ragazzi della mia età a imparare, crescere e affrontare ogni difficoltà con fiducia e ottimismo. Senza eccezioni, tutti gli Scout di C. Perry Erickson ricevettero il riconoscimento di Aquila. In quel momento sentii quel sentimento di sicurezza.
Sì, le testimonianze dei dirigenti del sacerdozio e dei fedeli membri del rione mi aiutarono a sapere.
Ricordo le parole di mia madre e di mio padre. Ricordo la loro espressione di fede e amore per il loro Padre celeste. In quei momenti sentii quel sentimento di sicurezza.
Venni a conoscere la realtà della compassione del Salvatore quando, su richiesta di mio padre, che era il vescovo, consegnavo cibo e indumenti alle vedove e ai poveri del rione.
Ho provato quel sentimento, quando ero un giovane padre, e io e mia moglie riunivamo i nostri figli ed esprimevamo la nostra gratitudine al nostro Padre celeste per tutte le nostre benedizioni.
Ho provato lo stesso sentimento di sicurezza lo scorso aprile, quando ho sentito da questo pulpito le parole del nostro profeta, il presidente Gordon B. Hinckley, che ha chiamato Gesù suo amico, esempio, guida, Salvatore e Re.
Il presidente Hinckley ha detto: «Avendo dato la Sua vita dopo molto dolore e sofferenza, si è abbassato per sollevare me e ognuno di noi, e tutti i figli e le figlie di Dio, dagli eterni abissi oscuri della morte. Ci ha dato qualcosa di meglio: un ideale di luce e comprensione, di progresso e bellezza».20
Ora vorrei portare la mia testimonianza che so che Joseph Smith ha visto ciò che ha detto di aver visto, che i cieli si sono aperti e che Dio Padre e Suo Figlio, Gesù Cristo, sono apparsi a un giovane non istruito, cresciuto tra i boschi di New York.
Come testimone speciale del nome di Gesù Cristo in tutto il mondo, io vi prometto che se cercherete il Signore, voi Lo troverete. Chiedete, e riceverete.
Prego che possiate farlo e quindi possiate portare testimonianza fino alle estremità della terra che «il vangelo del nostro Signore e Salvatore è restaurato per l’uomo!» Nel nome del mio amico, esempio, Salvatore e Re, Gesù Cristo. Amen. 9