2010–2019
Rafforzati dall’Espiazione di Gesù Cristo
Ottobre 2015


15:54

Rafforzati dall’Espiazione di Gesù Cristo

Grazie alla Sua Espiazione il Salvatore ha il potere di soccorrere — di aiutare — ogni persona in tutte le sue pene e afflizioni terrene.

Nella vita terrena abbiamo la certezza della morte e il fardello del peccato. L’Espiazione di Gesù Cristo controbilancia queste due certezze della mortalità. Tuttavia, mentre fatichiamo lungo il corso della vita sulla terra, affrontiamo molte altre prove oltre la morte e il peccato. Grazie alla medesima Espiazione, il nostro Salvatore può offrirci la forza di cui abbiamo bisogno per superare queste prove terrene. Questo è ciò di cui parlerò oggi.

I.

La maggior parte dei resoconti scritturali dell’Espiazione concerne la rottura dei legami della morte e della sofferenza per i nostri peccati da parte del Salvatore. Nel suo sermone riportato nel Libro di Mormon, Alma insegnò questi principi fondamentali, ma fornì anche la più chiara rassicurazione scritturale del fatto che il Salvatore abbia provato anche le pene, le malattie e le infermità del Suo popolo.

Alma descrisse questo aspetto dell’Espiazione del Salvatore: “Egli andrà, soffrendo pene e afflizioni e tentazioni di ogni specie; e ciò affinché si possa adempiere la parola che dice: egli prenderà su di sé le pene e le malattie del suo popolo” (Alma 7:11; vedere anche 2 Nefi 9:21).

Pensateci! Durante la Sua Espiazione, il Salvatore soffrì “pene e afflizioni e tentazioni di ogni specie”. Come spiegò il presidente Boyd K. Packer: “Non aveva alcun debito da pagare. Non aveva fatto alcun male. Ciononostante, Egli soffrì l’insieme di tutte le colpe, le angosce, le pene, i dolori e le umiliazioni di tutti i tormenti mentali, emotivi e fisici noti all’uomo — li conobbe tutti”.

Per quale motivo Egli soffrì prove terrene “di ogni specie”? Alma spiegò: “E prenderà su di sé le loro infermità, affinché le sue viscere possano essere piene di misericordia, secondo la carne, affinché egli possa conoscere, secondo la carne, come soccorrere il suo popolo nelle loro infermità” (Alma 7:12).

Per esempio, l’apostolo Paolo dichiarò che poiché il Salvatore “ha sofferto essendo tentato, può soccorrere quelli che son tentati” (Ebrei 2:18). Similmente, il presidente James E. Faust insegnò: “Dal momento che il Salvatore ha sofferto qualsiasi cosa e ogni cosa che mai sentiremo o proveremo, può aiutare i deboli a rafforzarsi”.

Il nostro Salvatore ha vissuto e sofferto la pienezza di tutte le prove terrene “secondo la carne” in modo da poter conoscere “secondo la carne” come “soccorrere [che significa dare sollievo o aiuto] il suo popolo nelle loro infermità”. Pertanto, Egli conosce le nostre difficoltà, le nostre pene, le nostre tentazioni e le nostre sofferenze, poiché le ha volontariamente vissute tutte come parte essenziale della Sua Espiazione. E grazie a ciò, la Sua Espiazione Gli conferisce il potere di soccorrerci — di darci la forza di sopportare tutte queste cose.

II.

Sebbene quanto spiegato da Alma nel settimo capitolo sia in assoluto il passo scritturale più chiaro in merito, questo potere essenziale dell’Espiazione viene insegnato in tutte le Scritture.

All’inizio del Suo ministero, Gesù spiegò di essere stato mandato a guarire gli afflitti (vedere KJV, Luke 4:18). Nella Bibbia leggiamo spesso resoconti in cui Egli guarisce le persone “delle loro infermità” (Luca 5:15; vedere Luca 7:21). Il Libro di Mormon riporta che Egli guarì “coloro che erano afflitti in qualche maniera” (3 Nefi 17:9). Il Vangelo di Matteo spiega che Gesù guarì le persone “affinché si adempisse quel che fu detto per bocca del profeta Isaia: Egli stesso ha preso le nostre infermità, ed ha portato le nostre malattie” (Matteo 8:17).

Isaia insegnò che il Messia avrebbe portato le nostre “malattie” e i nostri “dolori” (Isaia 53:4). Insegnò, inoltre, che Egli ci rafforza: “Tu, non temere, perché io son teco; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro” (Isaia 41:10).

Perciò cantiamo:

Temer tu non devi, non ti scoraggiar,

Io sono il tuo Dio e son sempre con te.

Conforto ed aiuto non ti mancheran, […]

sorretto in eterno da questa mia man.

Parlando di alcune delle sue prove terrene, l’apostolo Paolo scrisse: “Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica” (Filippesi 4:13).

Pertanto, vediamo che grazie alla Sua Espiazione il Salvatore ha il potere di soccorrere — di aiutare — ogni persona in tutte le sue pene e afflizioni terrene. A volte il Suo potere guarisce una malattia, tuttavia le Scritture e la nostra esperienza insegnano che alcune volte Egli soccorre o aiuta dandoci la forza o la pazienza di sopportare le nostre infermità.

III.

Quali sono queste pene, afflizioni e infermità terrene che il nostro Salvatore ha patito e sopportato?

Donna sofferente

Prima o poi tutti noi soffriamo pene, afflizioni e infermità. Oltre a ciò che viviamo a causa dei nostri peccati, la vita terrena è costellata di difficoltà, dolori e sofferenze frequenti.

Visita all’ospedale

Noi e i nostri cari ci ammaliamo. In alcuni momenti, ognuno di noi soffre anche per il dolore causato da lesioni traumatiche o da altri problemi fisici o mentali. Tutti noi soffriamo e ci addoloriamo per la scomparsa di una persona cara. Tutti affrontiamo fallimenti nelle nostre responsabilità personali, nei nostri rapporti familiari o sul lavoro.

Genitori preoccupati

Quando il coniuge o un figlio rifiutano ciò che noi sappiamo essere vero e si allontanano dal sentiero della rettitudine, proviamo un dolore particolarmente stressante, proprio come quello provato dal padre del figliuol prodigo nella memorabile parabola di Gesù (vedere Luca 15:11–32).

Come dichiarò il salmista: “Molte sono le afflizioni del giusto; ma l’Eterno lo libera da tutte” (Salmi 34:19).

Pertanto, i nostri inni contengono questa rassicurazione reale: “La terra non ha amarezza che il Cielo non possa guarire”. Ciò che ci guarisce è il nostro Salvatore e la Sua Espiazione.

Adolescenti scortesi

Particolarmente struggente per gli adolescenti è il sentimento di rifiuto, quando i coetanei sembrano prendere parte a interazioni e attività gioiose escludendoli deliberatamente. I pregiudizi razziali ed etnici causano altri rifiuti dolorosi, sia per i giovani che per gli adulti. La vita presenta molte altre difficoltà, come la disoccupazione o altri ribaltamenti dei nostri piani.

Figlio disabile con il padre

Mi sto ancora riferendo a infermità terrene non provocate dai nostri peccati. Alcuni individui sono nati con disabilità fisiche o mentali che portano a sofferenze personali per loro e a difficoltà per chi li ama e se ne prende cura. Per molti, l’infermità della depressione è dolorosa o permanentemente debilitante. Un’altra afflizione dolorosa è il non essere sposati. Coloro che si trovano in questa situazione devono ricordare che il nostro Salvatore ha provato anche questo tipo di dolore e che, mediante la Sua Espiazione, ci dà la forza di sopportarlo.

Poche disabilità sono più dannose per la nostra vita spirituale o materiale di quelle causate dalle dipendenze. È probabile che alcune di queste, come la dipendenza dalla pornografia o dalla droga, siano il risultato di un comportamento peccaminoso. La dipendenza potrebbe non cessare pur dopo essersi pentiti di quel comportamento. Anche tale morsa debilitante può essere allentata tramite la forza risoluta donata dal Salvatore. Lo stesso vale per la difficile prova vissuta da chi è in carcere per aver commesso un reato. Una lettera recente rende testimonianza di questa forza che può giungere anche a un individuo che si trova in tale circostanza: “So che il nostro Salvatore percorre questi corridoi e ho sentito spesso l’amore di Cristo dentro le mura di questa prigione”.

Uomo in prigione

Mi piace molto la testimonianza resa dalla nostra poetessa e amica Emma Lou Thayne. Con parole che ora noi cantiamo in un inno, ella ha detto:

Dove trovar potrò

pace e conforto

quando ogni forza in me svanirà?

Quando ferisce il cuor l’ira o l’inganno;

come rinfrancherò

l’anima mia?

Come allevierò

il mio dolore,

a chi gli occhi miei volgerò?

Dove è la quiete che calma ogni angoscia?

Solo il mio Gesù

mi può capir.

Statua del Christus

IV.

Chi può essere soccorso e rafforzato mediante l’Espiazione di Gesù Cristo? Alma insegnò che il Salvatore avrebbe preso su di Sé “le pene e le malattie del suo popolo” e avrebbe “[soccorso] il suo popolo” (Alma 7:11, 12; corsivo dell’autore). Chi è il “suo popolo” in questa promessa? Sono tutti gli esseri mortali — tutti coloro che godranno della realtà della risurrezione tramite l’Espiazione? O sono soltanto quei servitori scelti che si sono qualificati mediante le ordinanze e le alleanze?

Nelle Scritture la parola popolo ha molti significati. Il significato più appropriato per il principio secondo cui il Salvatore soccorrerà il “Suo popolo” è quello dato da Ammon quando insegnò che “Dio si rammenta di ogni popolo, in qualsiasi paese possa trovarsi” (Alma 26:37). Questo è anche il significato di ciò che gli angeli dissero quando annunciarono la nascita di Cristo bambino: “Il buon annunzio di una grande allegrezza che tutto il popolo avrà” (Luca 2:10).

Grazie alla Sua esperienza espiatrice durante la vita terrena, il nostro Salvatore può confortare, guarire e rafforzare tutti gli uomini e tutte le donne ovunque essi siano, ma credo che Egli lo faccia soltanto per coloro che Lo cercano e che chiedono il Suo aiuto. L’apostolo Giacomo insegnò: “Umiliatevi nel cospetto del Signore, ed Egli vi innalzerà” (Giacomo 4:10). Ci qualifichiamo per tale benedizione quando crediamo in Lui e preghiamo per ricevere il Suo aiuto.

Ci sono milioni di persone timorate di Dio che pregano il Signore affinché Egli allevii le loro afflizioni. Il nostro Salvatore ha rivelato che Egli è “sceso al di sotto di tutte le cose” (DeA 88:6). Come insegnò l’anziano Neal A. Maxwell, “essendo disceso ‘al di sotto di tutte le cose’, Egli capisce perfettamente e intimamente l’intera gamma delle sofferenze umane”. Potremmo persino dire che, essendo disceso al di sotto di tutto, Egli è nella posizione ideale per risollevarci e per darci la forza di cui abbiamo bisogno per sopportare le nostre afflizioni. Dobbiamo solo chiedere.

Famiglia a tavola

Spesso, nelle rivelazioni moderne, il Signore dichiara: “Perciò, se mi chiederai, riceverai; se busserai, ti sarà aperto” (per esempio, DeA 6:5; 11:5; vedere anche Matteo 7:7). Infatti, grazie al Loro amore universale, il nostro Padre Celeste e il Suo Beneamato Figliuolo, Gesù Cristo, ascoltano le preghiere di tutti coloro che Li cercano con fede e vi rispondono debitamente. Come scrisse l’apostolo Paolo: “Abbiamo posto la nostra speranza nell’Iddio vivente, che è il Salvatore di tutti gli uomini, principalmente dei credenti” (1 Timoteo 4:10).

So che queste cose sono vere. L’Espiazione del nostro Salvatore va ben oltre il garantirci l’immortalità mediante una risurrezione universale e darci l’opportunità di essere purificati dal peccato tramite il pentimento e il battesimo. La Sua Espiazione fornisce anche l’opportunità di fare appello a Lui che ha provato tutte le nostre infermità terrene affinché ci dia la forza di sopportare i fardelli della vita terrena. Egli conosce le nostre pene ed è lì per noi. Come il buon samaritano, quando ci trova feriti ai margini del nostro cammino Egli fascia le nostre ferite e si prende cura di noi (vedere Luca 10:34). Il potere di guarigione e fortificatore di Gesù Cristo e della Sua Espiazione è a disposizione di tutti coloro che chiedono. Ne porto testimonianza come porto pure testimonianza del nostro Salvatore, che rende tutto questo possibile.

Un giorno, tutti questi fardelli terreni scompariranno e non vi sarà più dolore (vedere Apocalisse 21:4). Prego che tutti noi comprenderemo la speranza e la forza dell’Espiazione del nostro Salvatore: la certezza dell’immortalità, la possibilità della vita eterna e la forza sostentatrice che possiamo ricevere, se solo la chiederemo. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Not3e

  1. Boyd K. Packer, “Il sacrificio altruistico e sacro del Salvatore”, Liahona, aprile 2015, 38.

  2. James E. Faust, “L’Espiazione: la nostra più grande speranza”, Liahona, gennaio 2002, 22.

  3. “Un fermo sostegno”, Inni, 49.

  4. Vedere in generale, Jeffrey R. Holland, Christ and the New Covenant: The Messianic Message of the Book of Mormon (1997), 223–234; David A. Bednar, “L’Espiazione e il viaggio della vita terrena”, Liahona, aprile 2012, 12–19; Bruce C. Hafen e Marie K. Hafen, “’Fear Not, I am with Thee’: The Redeeming, Strengthening, and Perfecting Blessings of Christ’s Atonement”, Religious Educator, vol. 16, n. 1 (2015), 11–31, in particolare 18–25; Tad R. Callister, The Infinite Atonement (2000), 206–210.

  5. “Come, Ye Disconsolate”, Hymns, 115.

  6. Tratto da una lettera ricevuta nel 2014 dal vescovo Bobby O. Hales, che supervisiona il Ramo Henry del carcere Central Utah.

  7. “Dove trovar potrò pace e conforto?” Inni, 75.

  8. Neal A. Maxwell, “‘Applicaci il sangue espiatorio di Cristo’”, La Stella, gennaio 1998, 26.