2010–2019
Grande amore per i figli di nostro Padre
Conferenza generale di aprile 2019


15:23

Grande amore per i figli di nostro Padre

L’amore è l’attributo primario e la motivazione principale degli obiettivi spirituali nei quali il nostro amato profeta ci ha sfidato a impegnarci.

Miei cari fratelli e sorelle, questo è un periodo unico e cruciale della storia. Abbiamo la benedizione di vivere nell’ultima dispensazione prima della seconda venuta del Salvatore. Poco dopo l’inizio di questa dispensazione, nel 1829, anno che precede quello dell’organizzazione formale della Chiesa, è stata ricevuta un’amata rivelazione secondo cui “un’opera meravigliosa [stava] per sorgere”. Questa rivelazione ha stabilito che coloro che desiderano servire Dio si qualificano per tale servizio tramite “la fede, la speranza, la carità e l’amore, con occhio rivolto unicamente alla gloria di Dio”. La carità, che è “il puro amore di Cristo”, comprende l’amore eterno di Dio per tutti i Suoi figli.

Il mio obiettivo questa mattina è quello di dare risalto al ruolo essenziale che questo tipo di amore svolge nell’ambito dell’opera missionaria, del lavoro di tempio e di storia familiare, e dell’osservanza religiosa familiare incentrata sulla casa e sostenuta dalla Chiesa. L’amore per il Salvatore e per i nostri fratelli e le nostre sorelle è l’attributo primario e la motivazione principale alla base del ministero e dei propositi spirituali nei quali il nostro amato profeta, il presidente Russell M. Nelson, ci ha sfidato a impegnarci tramite i cambiamenti annunciati nel 2018.

L’impegno missionario per radunare la dispersa Israele

Ho scoperto presto nella vita il rapporto esistente tra opera missionaria e amore. Quando avevo undici anni, ho ricevuto la benedizione patriarcale da un patriarca che era anche mio nonno. Parte della benedizione afferma: “Ti benedico con un grande amore per i tuoi simili, poiché tu sarai chiamato a portare il Vangelo nel mondo […] per poter condurre delle anime a Cristo”.

Persino a quella giovane età compresi che condividere il Vangelo si basa su un grande amore per tutti i figli del nostro Padre Celeste.

Quindici anni fa, come Autorità generali incaricate di lavorare a Predicare il mio Vangelo, giungemmo alla conclusione che l’attributo dell’amore è essenziale per l’opera missionaria oggi proprio come lo è sempre stato. Il capitolo 6, quello sugli attributi cristiani, tra cui la carità e l’amore, è da sempre il più amato dai missionari.

Quali emissari del Salvatore, la maggior parte dei missionari sente questo tipo di amore e, quando questo accade, i loro sforzi vengono benedetti. Quando i membri acquisiscono una comprensione di questo tipo di amore, che è essenziale per assistere il Signore nel raggiungimento dei Suoi scopi, la Sua opera si compie.

R. Wayne Shute

Ho avuto il privilegio di svolgere un piccolo ruolo in un meraviglioso esempio di questo tipo di amore. Mentre stavo servendo come presidente dell’Area Isole del Pacifico, ho ricevuto una telefonata del presidente R. Wayne Shute. Da giovane aveva svolto una missione alle Samoa. Tempo dopo vi era ritornato in veste di presidente di missione. Quando mi ha telefonato stava servendo come presidente del Tempio di Apia, nelle Samoa. All’epoca in cui era presidente di missione, uno dei suoi missionari era l’anziano O. Vincent Haleck, che ora è il presidente dell’Area Pacifico. Il presidente Shute provava un grande affetto e rispetto nei confronti di Vince e di tutta la famiglia Haleck. La maggior parte dei membri della famiglia faceva parte della Chiesa, a eccezione del padre di Vince, Otto Haleck, il patriarca della famiglia (di discendenza tedesca e samoana), che non era membro. Il presidente Shute sapeva che stavo partecipando a una conferenza di palo e ad altre riunioni nelle Samoa Americane, e mi ha chiesto se avrei preso in considerazione di soggiornare presso l’abitazione di Otto Haleck, con l’obiettivo di condividere il Vangelo con lui.

L’anziano O. Vincent Haleck quando era un giovane missionario

Io e mia moglie, Mary, siamo stati ospiti di Otto e di sua moglie, Dorothy, nella loro bellissima casa. A colazione ho portato un messaggio spirituale e ho invitato Otto a incontrare i missionari. In modo gentile, ma deciso, ha rifiutato il mio invito. Ha detto che era contento che molti membri della sua famiglia fossero santi degli ultimi giorni. Ma ha energicamente affermato che alcuni dei suoi antenati samoani da parte di madre erano stati tra i primi ministri di culto cristiani nelle Samoa, e che lui nutriva un forte senso di lealtà verso la fede cristiana tradizionale. Nondimeno, ci siamo lasciati da buoni amici.

Tempo dopo, mentre il presidente Gordon B. Hinckley si stava preparando a dedicare il Tempio di Suva, nelle Figi, mi ha fatto chiamare in Nuova Zelanda dal suo segretario personale, il fratello Don H. Staheli, per prendere accordi. Il presidente Hinckley voleva volare dalle Figi alle Samoa Americane per incontrare i santi. È stato suggerito un certo albergo già utilizzato per una visita precedente. Ho chiesto se potessi organizzare diversamente. Il fratello Staheli ha detto: “Sei tu il presidente di area, va bene”.

Ho chiamato immediatamente il presidente Shute dicendogli che forse avevamo una seconda possibilità di benedire spiritualmente il nostro amico Otto Haleck. Stavolta il missionario sarebbe stato il presidente Gordon B. Hinckley. Ho chiesto se riteneva che per gli Haleck sarebbe stato appropriato ospitare tutti noi che viaggiavamo con il presidente Hinckley. Oltre al presidente e alla sorella Hinckley, anche la loro figlia Jane, l’anziano e la sorella Holland facevano parte del gruppo. Il presidente Shute ha lavorato con la famiglia per fare tutti i preparativi.

Al nostro arrivo dalle Figi dopo la dedicazione del tempio, siamo stati accolti calorosamente. Quella sera abbiamo parlato davanti a migliaia di membri samoani e poi abbiamo proseguito verso l’ampia dimora della famiglia Haleck. Quando ci siamo riuniti per la colazione, la mattina dopo, il presidente Hinckley e Otto Haleck erano già diventati buoni amici. È stato interessante vedere che stavano avendo più o meno la stessa conversazione che avevamo avuto io e Otto più di anno prima. Quando Otto ha manifestato la sua ammirazione per la nostra Chiesa ma ha riaffermato la sua devozione nei confronti della religione a cui apparteneva, il presidente Hinckley gli ha messo una mano sulla spalla e ha detto: “Otto, questo non è abbastanza; dovresti diventare membro della Chiesa. Questa è la Chiesa del Signore”. Figurativamente, si è potuta vedere la corazza della resistenza di Otto cadergli di dosso sostituita dalla disponibilità ad ascoltare ciò che il presidente Hinckley aveva detto.

Questo è stato l’inizio di ulteriori insegnamenti da parte dei missionari e di un’umiltà spirituale che hanno portato al battesimo e alla confermazione di Otto Haleck poco più di un anno dopo. Trascorso un altro anno, la famiglia Haleck è stata suggellata nel tempio come famiglia eterna.

La famiglia Haleck dopo il suggellamento nel tempio

Le cose che mi hanno commosso durante questa incredibile esperienza sono state l’immenso amore cristiano dimostrato dal presidente Wayne Shute per colui che era stato un suo missionario — l’anziano Vince Haleck — e il suo desiderio di vedere l’intera famiglia Haleck unita come famiglia eterna.

Quando si tratta di riunire Israele, dobbiamo allineare il nostro cuore con questo tipo di amore e allontanarci dai sentimenti di mera responsabilità o colpa, nutrendo quelli di affetto e partecipazione all’opera che ci vede collaboratori di Dio nel condividere il messaggio, il ministero e la missione del Salvatore con il mondo.

Come membri della Chiesa, possiamo dimostrare il nostro amore per il Salvatore e per i nostri fratelli e le nostre sorelle di tutto il mondo facendo dei semplici inviti. Il nuovo programma delle riunioni domenicali rappresenta un’opportunità eccezionale perché i membri possano invitare amorevolmente e con successo amici e conoscenti a venire e vedere e a vivere un’esperienza in Chiesa. Una riunione sacramentale spirituale — speriamo sacra come ha descritto ieri l’anziano Jeffrey R. Holland — è seguita da una riunione della durata di cinquanta minuti focalizzata sul Nuovo Testamento e sul Salvatore oppure su dei discorsi della Conferenza pertinenti e altresì incentrati sul Salvatore e sulla Sua dottrina.

Alcune sorelle della Società di Soccorso si sono domandate perché sia stato affidato loro, insieme ai membri dei quorum del sacerdozio, un “incarico di raduno”. Le ragioni ci sono, e il presidente Nelson ne ha esposte molte durante la scorsa conferenza generale. Egli ha concluso dicendo: “Semplicemente, non possiamo radunare Israele senza di voi”. Ai nostri giorni siamo benedetti con l’avere circa il trenta percento di sorelle tra i missionari a tempo pieno. Questo incentiva ulteriormente le sorelle della Società di Soccorso a condividere amorevolmente il Vangelo. Quello di cui c’è bisogno è l’impegno amorevole, compassionevole e spirituale di ciascuno di noi — uomini, donne, giovani e bambini — a condividere il vangelo di Gesù Cristo. Se mostriamo amore, gentilezza e umiltà, in molti accetteranno il nostro invito. Coloro che sceglieranno di non accettarlo resteranno nostri amici.

L’impegno nel lavoro di tempio e di storia familiare per radunare Israele

L’amore è anche al centro del nostro impegno nel lavoro di tempio e di storia familiare per radunare Israele dall’altra parte del velo. Quando veniamo a conoscenza delle prove e delle difficoltà fronteggiate dai nostri antenati, il nostro amore e il nostro apprezzamento per loro aumentano sensibilmente. Il nostro impegno nel lavoro di tempio e nella storia familiare è stato rafforzato in modo significativo dai nuovi cambiamenti relativi al programma delle riunioni domenicali e all’avanzamento dei giovani nelle classi e nei quorum. Questi cambiamenti prevedono che venga posta un’attenzione più precoce e più forte sull’imparare a conoscere nostri antenati e sul radunare Israele dall’altra parte del velo. Sia il lavoro di tempio che quello di storia familiare ne risultano grandemente potenziati.

Internet è uno strumento potente; ora la casa è il nostro centro di storia familiare principale. I nostri membri giovani sono dotati di capacità eccezionali nell’ambito della ricerca della storia familiare e sono motivati spiritualmente a celebrare i battesimi per i loro antenati, che hanno imparato ad amare e ad apprezzare. Da quando è avvenuto il cambiamento che ha permesso a molti undicenni di celebrare i battesimi per i defunti, i presidenti di tempio di tutto il mondo stanno riscontrando un’affluenza al tempio molto maggiore. Uno di loro ci ha informati che “si è verificato un notevole aumento dei membri che celebrano i battesimi […] e l’aggiunta degli undicenni porta un maggior numero di famiglie […]. Persino alla loro [giovane] età, sembrano percepire la sacralità e la finalità dell’ordinanza che stanno celebrando. È qualcosa di meraviglioso da vedere!”.

So che i nostri dirigenti della Primaria e dei giovani stanno facendo della storia familiare e del lavoro di tempio uno degli impegni principali e continueranno a farlo. Le sorelle della Società di Soccorso e i fratelli del sacerdozio possono dare un contributo amorevole adempiendo alle loro responsabilità personali nell’ambito del tempio e della storia familiare e offrendo inoltre sostegno e ispirazione ai bambini e ai giovani per radunare Israele dall’altro lato del velo. Questo riveste una particolare importanza a casa e la domenica. Prometto che celebrare con amore le ordinanze per gli antenati rafforzerà e proteggerà i nostri giovani e le nostre famiglie in un mondo che sta diventando sempre più malvagio. Rendo anche testimonianza che il presidente Russell M. Nelson ha ricevuto delle rivelazioni profondamente importanti relative ai templi e al lavoro che vi si svolge.

Preparare le famiglie eterne e gli individui a vivere con Dio

La nuova enfasi posta sull’incentrare sulla casa lo studio e l’applicazione del Vangelo e le risorse fornite dalla Chiesa offrono una grande opportunità per preparare con amore le famiglie eterne e gli individui a incontrare Dio e a vivere con Lui.

Quando vengono suggellati nel tempio, un uomo e una donna entrano nel sacro ordine del matrimonio nella nuova ed eterna alleanza, un ordine del sacerdozio. Insieme ottengono e ricevono le benedizioni del sacerdozio e il potere di dirigere le questioni relative alla loro famiglia. Le donne e gli uomini ricoprono ruoli unici, come indicato in “La famiglia – Un proclama al mondo”, ma la loro intendenza è equivalente in valore e importanza. Hanno eguale potere di ricevere rivelazione per la loro famiglia. Quando lavorano insieme in amore e rettitudine, le loro decisioni sono benedette dal cielo.

Coloro che desiderano conoscere la volontà del Signore come individui e per le loro famiglie devono sforzarsi di essere retti, mansueti, gentili e amorevoli. L’umiltà e l’amore sono le caratteristiche distintive di coloro che ricercano la volontà del Signore, soprattutto per le loro famiglie.

Perfezionarci, qualificarci per ricevere le benedizioni derivanti dalle alleanze e prepararci a incontrare Dio sono responsabilità individuali. Dobbiamo essere autosufficienti e ansiosamente impegnati nel fare delle nostre case un rifugio dalle tempeste che ci circondano e un “santuario di fede”. I genitori hanno la responsabilità di insegnare con amore ai loro figli. Le case piene di amore sono una gioia, una delizia e letteralmente un angolo di cielo sulla terra.

L’inno preferito di mia madre era “Tutto è bello attorno a noi”. Era visibilmente commossa e le scendevano le lacrime ogni volta che ne sentiva il primo verso: “Tutto è bello attorno a noi quando regna amor”. Da bambini eravamo consapevoli di vivere in una casa in cui regnava amore; renderla tale era una delle sue maggiori priorità.

Oltre a incoraggiare un’atmosfera amorevole in casa, il presidente Nelson ha posto l’accento sul limitare l’uso dei mezzi di comunicazione che ostacolano il raggiungimento dei nostri scopi principali. Un cambiamento che sarà di beneficio pressoché a tutte le famiglie è quello di rendere Internet, i social media e la televisione dei servitori invece che delle distrazioni, o peggio, dei padroni. La guerra per le anime di tutti, ma soprattutto dei bambini, si svolge spesso in casa. Come genitori, dobbiamo assicurarci che il contenuto veicolato dai mezzi di comunicazione sia buono, adatto all’età di chi ne fruisce e in armonia con l’atmosfera d’amore che cerchiamo di creare.

L’insegnamento fornito nelle nostre case deve essere chiaro e interessante, ma anche spirituale, gioioso e pieno d’amore.

Prometto che se ci concentreremo sul nostro amore per il Salvatore e per la Sua Espiazione, se Lo renderemo il fulcro dei nostri sforzi per radunare Israele da entrambi i lati del velo, se ministreremo al prossimo e ci prepareremo individualmente a incontrare Dio, allora l’influenza dell’avversario si ridurrà e la gioia, la delizia e la pace del Vangelo gonfieranno la nostra casa di amore cristiano. Attesto queste promesse dottrinali e rendo sicura testimonianza di Gesù Cristo e del Suo sacrificio espiatorio in nostro favore. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Dottrina e Alleanze 4:1, 5.

  2. Moroni 7:47.

  3. Vedere “Carità e amore”, Predicare il mio Vangelo – Guida al servizio missionario, 124.

  4. Vedere Deuteronomio 6:5; Matteo 22:36–40.

  5. Vedere “Responsabilità delle presidenze del quorum degli anziani e della Società di Soccorso nel lavoro membro-missionario e in quello di tempio e di storia familiare”, avviso, 6 ottobre 2018.

  6. Mio nonno era autorizzato a impartire la benedizione patriarcale ai nipoti che vivevano in pali diversi dal suo. Ho ricevuto la mia quando avevo undici anni perché lui era malato e si pensava che sarebbe potuto morire.

  7. Benedizione patriarcale impartita a Quentin L. Cook dal patriarca Crozier Kimball, 13 ottobre 1951, Draper, Utah.

  8. Il presidente R. Wayne Shute ha servito, insieme a sua moglie Lorna, anche in diversi altri tipi di missioni a Shangai, in Cina; in Armenia; a Singapore; in Grecia. Dopo la morte di Lorna, ha sposato Rhea Mae Rosvall, con cui ha svolto una missione a Brisbane, in Australia. Sette dei suoi nove figli hanno svolto missioni a tempo pieno. Durante due degli anni in cui ha servito come presidente di missione nelle Samoa, l’anziano John H. Groberg stava servendo come presidente di missione nelle Tonga. Le esperienze vissute da entrambi sono ben note.

  9. Otto Haleck era un esponente laico della chiesa cristiana congregazionalista delle Samoa, che originava dalla London Missionary Society. Suo padre era di origine tedesca, di Dessau.

  10. Il presidente Don H. Staheli sta attualmente servendo come presidente del Tempio di Bountiful, nello Utah.

  11. Erano presenti il presidente Gordon B. Hinckley e la sorella Marjorie P. Hinckley e la loro figlia Jane Hinckley Dudley, l’anziano Jeffrey R. Holland e la sorella Patricia T. Holland, l’anziano Quentin L. Cook e la sorella Mary G. Cook e il fratello Don H. Staheli.

  12. L’anziano O. Vincent Haleck mi ha informato che suo padre aveva invitato lui e suo fratello David a tornare dall’estero per controllare la casa ed essere presenti durante la visita del presidente Hinckley. L’anziano Haleck ha detto che suo padre ha affermato: “Questi potrebbero essere degli angeli di vostra conoscenza”. Ha detto a suo figlio che se avessero ospitato il profeta, la casa doveva essere perfetta.

  13. Il presidente Hinckley è stato accolto dai governanti nazionali delle Samoa Americane e da molte migliaia di samoani presso lo stadio di football.

  14. Quella di unire le famiglie tramite una diligente opera missionaria è stata una grande caratteristica sia dei samoani che degli altri popoli polinesiani.

  15. L’affetto e l’ammirazione nei confronti del presidente Shute era tale che quest’ultimo è stato invitato a parlare al funerale di Otto Haleck, nel 2006.

  16. “A volte potremmo cominciare a servire spinti dal senso del dovere o perché ci sentiamo in obbligo, ma anche questo tipo di servizio può portarci ad attingere a qualcosa di più alto […] conducendoci lungo ‘la via per eccellenza’ [1 Corinzi 12:31]” (Joy D. Jones, “Per Lui”, Liahona, novembre 2018, 50–51).

  17. Vedere Tad R. Callister, L’Espiazione infinita (2015).

  18. I membri della Chiesa dovrebbero coordinarsi con i missionari nel fare questi inviti.

  19. Russell M. Nelson, “La partecipazione delle sorelle al raduno di Israele”, Liahona, novembre 2018, 70.

  20. Rapporto alla presidenza generale della Primaria presentato dal presidente B. Jackson Wixom e dalla sorella Rosemary M. Wixom, presidente e matrona del Tempio di Salt Lake, marzo 2019. I coniugi Wixom hanno indicato che si stanno “ordinando più tute battesimali di taglia XXXS per soddisfare le esigenze!”.

  21. Vedere Russell M. Nelson, “Discorso d’apertura”, Liahona, novembre 2018, 6–8.

  22. Vedere Dottrina e Alleanze 131:1–4.

  23. Vedere “La famiglia – Un proclama al mondo”, Liahona, maggio 2017, 145.

  24. “Ogni padre è un patriarca della sua famiglia, e ogni madre ne è la matriarca. Entrambi sono eguali nei loro diversi ruoli di genitori” (James E. Faust, “La voce profetica”, Liahona, luglio 1996, 6).

  25. Vedere Dottrina e Alleanze 45:26–27; 88:91.

  26. Russell M. Nelson, “Diventare santi degli ultimi giorni esemplari”, Liahona, novembre 2018, 113.

  27. Vedere “Se in casa vuoi il cielo”, Inni, 185.

  28. “Tutto è bello attorno a noi”, Inni, 186.

  29. Per poter ottenere questo tipo di amore, il nostro scopo dovrebbe essere quello di seguire le istruzioni date in Dottrina e Alleanze 121: 41–42:

    “Nessun potere o influenza possono o dovrebbero essere mantenuti in virtù del sacerdozio, se non per persuasione, per longanimità, per gentilezza e mitezza, e con amore non finto;

    Con benevolenza e conoscenza pura, che allargheranno grandemente l’anima senza ipocrisia e senza frode”.

    Dovremmo evitare di criticare eccessivamente i bambini. Per superare gli sbagli e la mancanza di conoscenza occorre ricevere istruzione, non critiche. Il peccato richiede il castigo (vedere Dottrina e Alleanze 1:25–27).

  30. Vedere Russell M. Nelson, “La partecipazione delle sorelle al raduno di Israele”, Liahona, novembre 2018, 69; vedere anche Russell M. Nelson, “O speranza d’Israele” (riunione mondiale per i giovani, lunedì 3 giugno 2018), HopeofIsrael.ChurchofJesusChrist.org.

  31. In un certo senso, la casa è una scuola di una sola stanza per bambini di tutte le età. Quando si insegna a un bambino di undici anni non si può ignorare quello di tre anni.

  32. Vedere Giovanni 17:3; 2 Nefi 31:20; Moroni 7:47.