Il potere di vincere l’avversario
In che modo troviamo pace, ricordiamo chi siamo e superiamo le tre S dell’avversario?
Fratelli e sorelle, grazie per tutto ciò che fate per diventare, e per aiutare gli altri a diventare, veri seguaci di Gesù Cristo e per godere delle benedizioni del sacro tempio. Grazie per la vostra bontà. Siete meravigliosi; siete stupendi.
Prego che, man mano che giungeremo a comprendere sempre più completamente che siamo figli di Dio, sapremo riconoscere l’influenza dello Spirito Santo che dà conferma. “La famiglia – Un proclama al mondo”, dichiara che “tutti gli esseri umani — maschi e femmine — sono creati a immagine di Dio. Ognuno di essi è un beneamato figlio o figlia di spirito di genitori celesti e, come tale, ognuno di essi possiede una natura e un destino divini”. Siamo “spiriti scelti […] tenuti in serbo per venire nella pienezza dei tempi, per prendere parte alla posa delle fondamenta della grande opera degli ultimi giorni”. Il presidente Russell M. Nelson ha dichiarato: “Siete stati istruiti nel mondo degli spiriti per poter essere preparati per qualsiasi cosa e per tutto ciò che avreste affrontato durante quest’ultima parte degli ultimi giorni (vedere Dottrina e Alleanze 138:56). Ciò che vi è stato insegnato sopravvive dentro di voi!”.
Siete eletti figli e figlie di Dio. Avete il potere di vincere l’avversario. L’avversario, tuttavia, è ben consapevole di chi siete. Conosce il vostro retaggio divino e cerca di limitare il vostro potenziale terreno e divino utilizzando le tre S:
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Sotterfugio
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Sviamento
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Scoraggiamento
Sotterfugio
Ai tempi di Mosè l’avversario usò lo strumento del sotterfugio. Il Signore dichiarò a Mosè:
“Ecco, tu sei mio figlio; […]
ho un’opera per te […] e tu sei a similitudine del mio Unigenito”.
Poco dopo questa gloriosa visione, Satana cercò di ingannare Mosè con un sotterfugio. Le parole che utilizzò sono interessanti: “Mosè, figlio d’uomo, adorami”. L’inganno non era insito solo nell’invito di adorare Satana, ma anche nel modo in cui questi definì Mosè figlio d’uomo. Ricordate, il Signore aveva appena detto a Mosè che era un figlio di Dio, creato a similitudine dell’Unigenito.
L’avversario fu implacabile nei suoi tentativi di ingannare Mosè, ma Mosè gli resistette dicendo: “Vattene da me, Satana, quest’unico Dio soltanto adorerò, che è il Dio di gloria”. Mosè ricordò chi era: un figlio di Dio.
Le parole che il Signore rivolse a Mosè si applicano a voi e a me. Siamo creati a immagine di Dio, ed Egli ha un’opera da farci compiere. L’avversario cerca di ingannarci facendoci scordare chi siamo veramente. Se non comprendiamo chi siamo, allora è difficile riconoscere chi possiamo diventare.
Sviamento
L’avversario cerca anche di sviarci da Cristo e dal Suo sentiero dell’alleanza. L’anziano Ronald A. Rasband ha spiegato: “Il disegno dell’avversario è quello di distoglierci dalle testimonianze spirituali, mentre il desiderio del Signore è quello di illuminarci e di coinvolgerci nella Sua opera”.
Ai nostri giorni, sono molte le cose che ci distraggono, tra cui Twitter, Facebook, i giochi di realtà virtuale e tanto altro. Questi progressi tecnologici sono straordinari ma, se non stiamo attenti, possono sviarci dall’adempiere il nostro potenziale divino. Un utilizzo consono può manifestare il potere del cielo e permetterci di essere testimoni di miracoli quando cerchiamo di radunare la dispersa Israele da entrambi i lati del velo.
Siamo attenti e non superficiali nell’utilizzo della tecnologia. Cerchiamo continuamente i modi migliori per far sì che la tecnologia ci avvicini al Salvatore e ci permetta di compiere la Sua opera mentre ci prepariamo per la Sua seconda venuta.
Scoraggiamento
Infine, l’avversario desidera che ci sentiamo scoraggiati. Possiamo scoraggiarci quando ci paragoniamo agli altri o quando riteniamo di non essere all’altezza delle aspettative, incluse le nostre.
All’inizio del mio dottorato mi sentivo scoraggiato. Il programma aveva accettato solo quattro studenti quell’anno, e gli altri studenti erano brillanti. Avevano avuto voti più alti e avevano più esperienza in posizioni manageriali di responsabilità, e trasudavano fiducia nelle loro capacità. Dopo le prime due settimane di partecipazione al programma, lo scoraggiamento e il dubbio cominciarono a fare presa su di me, fin quasi a prendere il sopravvento.
Decisi che, per riuscire a portare a termine il programma in quattro anni, a ogni semestre avrei letto il Libro di Mormon dall’inizio alla fine. Ogni giorno, leggendo, capivo l’insegnamento del Salvatore secondo cui lo Spirito Santo mi avrebbe insegnato ogni cosa e mi avrebbe rammentato tutto. Riaffermava chi sono come figlio di Dio, mi ricordava di non paragonarmi agli altri e mi infondeva fiducia nel mio compito divino di raggiungere il successo.
Miei cari amici, vi prego di non permettere a nessuno di derubarvi della vostra felicità. Non paragonatevi agli altri. Ricordate le parole amorevoli del Salvatore: “Io vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti”.
Quindi come si fa? In che modo troviamo questa pace, ricordiamo chi siamo e superiamo le tre S dell’avversario?
Per prima cosa, ricordiamoci che il primo gran comandamento è amare Dio con tutto il nostro cuore, facoltà, mente e forza. Tutto ciò che facciamo dovrebbe essere motivato dall’amore per Lui e per Suo Figlio. Man mano che sviluppiamo il nostro amore per Loro osservando i Loro comandamenti, crescerà la nostra capacità di amare noi stessi e di amare gli altri. Cominceremo a servire i familiari, gli amici e i vicini perché li vedremo come li vede il Salvatore — ossia figli e figlie di Dio.
Secondo, preghiamo il Padre nel nome di Gesù Cristo, ogni giorno, ogni giorno, ogni giorno. È attraverso la preghiera che possiamo sentire l’amore di Dio e dimostrare il nostro amore per Lui. Mediante la preghiera possiamo esprimere gratitudine e chiedere la forza e il coraggio necessari per sottomettere la nostra volontà a quella di Dio e per essere guidati in ogni cosa.
Vi incoraggio a “pregare il Padre con tutta la forza del vostro cuore, per poter essere riempiti di questo amore […] affinché possiate diventare figli [e figlie] di Dio; cosicché, quando apparirà, saremo simili a Lui”.
Terzo, leggiamo e studiamo il Libro di Mormon ogni giorno, ogni giorno, ogni giorno. Il mio studio del Libro di Mormon tende ad andare meglio quando leggo con in mente una domanda specifica. Quando leggiamo con in mente una domanda, possiamo ricevere rivelazione e renderci conto che il profeta Joseph Smith disse la verità quando dichiarò che “il Libro di Mormon è il più giusto di tutti i libri sulla terra […] e che un uomo si avvicina di più a Dio obbedendo ai suoi precetti che a quelli di qualsiasi altro libro”. Il Libro di Mormon contiene le parole di Cristo e ci aiuta a ricordare chi siamo.
Infine, prendiamo il sacramento ogni settimana, ogni settimana, ogni settimana. È tramite le alleanze e le ordinanze del sacerdozio, incluso il sacramento, che il potere della divinità è manifesto nella nostra vita. L’anziano David A. Bednar ha insegnato: “L’ordinanza del sacramento è un invito santo e ripetuto a pentirsi sinceramente e a essere rigenerati spiritualmente. L’atto di prendere il sacramento, di per sé, non rimette i peccati. Tuttavia, quando ci prepariamo coscienziosamente e partecipiamo a questa santa ordinanza con un cuore spezzato e uno spirito contrito, allora la promessa è che possiamo avere sempre con noi lo Spirito del Signore”.
Quando prendiamo umilmente il sacramento, rammentiamo le sofferenze di Gesù nel sacro giardino detto Getsemani e il Suo sacrificio sulla croce. Esprimiamo gratitudine al Padre per aver mandato il Suo Figlio Unigenito, il nostro Redentore, e mostriamo che siamo disposti a obbedire ai Suoi comandamenti e a ricordarci sempre di Lui. C’è un’illuminazione spirituale che accompagna il sacramento — è personale, è possente ed è necessaria.
Amici miei, vi prometto che se ci sforziamo di amare Dio con tutto il nostro cuore, di pregare nel nome di Gesù Cristo, di studiare il Libro di Mormon e di prendere il sacramento in spirito di preghiera, noi avremo la capacità, con la forza del Signore, di vincere i sotterfugi dell’avversario, di ridurre lo sviamento causato da distrazioni che limitano il nostro potenziale divino e di resistere allo scoraggiamento che diminuisce la nostra capacità di sentire l’amore del nostro Padre Celeste e di Suo Figlio. Impareremo a capire pienamente chi siamo quali figli e figlie di Dio.
Fratelli e sorelle, vi lascio il mio amore e vi dichiaro la mia testimonianza che so che il Padre Celeste vive e che Gesù è il Cristo. Ho un grande amore per Loro. La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è il regno di Dio sulla terra. Noi abbiamo l’incarico divino di radunare Israele e di preparare il mondo a per la seconda venuta del Messia. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.