Conferenza generale
Possiamo fare cose difficili tramite Lui
Conferenza generale di ottobre 2022


10:53

Possiamo fare cose difficili tramite Lui

Cresciamo nel nostro discepolato quando esercitiamo fede nel Signore durante i momenti difficili.

Durante il Suo ministero terreno, il Salvatore notò un uomo che era cieco. I discepoli di Gesù chiesero: “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?”.

La risposta ferma, amorevole e sincera del Salvatore ci rassicura che Egli è conscio delle nostre difficoltà: “Né lui peccò, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui”1.

Sebbene alcune difficoltà possano giungere a causa della disobbedienza intenzionale, sappiamo che molte delle difficoltà della vita giungono per altri motivi. Quale che sia la fonte delle nostre difficoltà, possono essere opportunità d’oro per crescere.

Alla nostra famiglia non sono state risparmiate le avversità della vita. Mentre crescevo, ammiravo le famiglie numerose. Queste famiglie mi piacevano, specialmente quando ho conosciuto la Chiesa da adolescente tramite mio zio materno Sarfo e sua moglie, a Takoradi, in Ghana.

Quando io e Hannah ci siamo sposati, desideravamo si adempissero le nostre benedizioni patriarcali, che indicavano che saremmo stati benedetti con molti figli. Tuttavia, prima della nascita del nostro terzo figlio, è stato chiaro dal punto di vista medico che Hannah non sarebbe stata in grado di avere altri figli. Sono grato che, pur essendo nato in una situazione di pericolo di vita sia per lui che per sua madre, Kenneth sia arrivato sano e salvo e che sua madre si sia ripresa. Kenneth ha potuto iniziare a prendere parte pienamente alla nostra vita familiare, compresi la frequenza in chiesa, le preghiere familiari quotidiane, lo studio delle Scritture, la serata familiare e le sane attività ricreative.

Nonostante abbiamo dovuto adattare le nostre aspettative di una famiglia numerosa, è stata una gioia mettere in pratica gli insegnamenti tratti da “La famiglia – Un proclama al mondo” insieme ai nostri tre amati figli. Seguire questi insegnamenti ha aggiunto molto significato alla mia fede in crescita.

Come il proclama dichiara: “Il matrimonio tra l’uomo e la donna è essenziale per la realizzazione del Suo piano eterno. I figli hanno il diritto di nascere entro il vincolo del matrimonio e di essere allevati da un padre e da una madre che rispettano i voti nuziali con assoluta fedeltà”2. Mettendo in pratica questi principi, siamo stati benedetti.

Tuttavia, un fine settimana, mentre servivo come presidente di palo, abbiamo affrontato forse la prova peggiore che dei genitori possano affrontare. Come famiglia, eravamo tornati da un’attività della Chiesa e avevamo pranzato insieme. Poi i nostri tre ragazzi sono usciti per giocare all’interno del nostro complesso.

Mia moglie ha avuto ripetutamente l’impressione che ci fosse qualcosa che non andava. Mi ha chiesto di controllare i bambini mentre lavavamo i piatti. Ritenevo che fossero al sicuro, dato che potevamo sentire la loro voce gioiosa mentre giocavano.

Quando alla fine siamo andati entrambi a controllare i nostri figli, con nostro sgomento abbiamo trovato il piccolo Kenneth di diciotto mesi inerme in un secchio d’acqua, nascosto alla vista dei suoi fratelli. Lo abbiamo portato di corsa all’ospedale, ma tutti i tentativi di rianimarlo si sono dimostrati vani.

Eravamo sconvolti dal fatto che non avremmo avuto l’opportunità di crescere il nostro prezioso figlio durante questa vita terrena. Nonostante sapessimo che Kenneth avrebbe fatto parte della nostra famiglia per l’eternità, mi sono ritrovato a chiedermi perché Dio avesse permesso che mi accadesse questa tragedia quando stavo facendo tutto il possibile per onorare la mia chiamata. Ero appena tornato a casa dall’adempiere uno dei miei doveri nel ministrare ai Santi. Perché Dio non aveva potuto tenere in considerazione il mio servizio e salvare nostro figlio e la nostra famiglia da questa tragedia? Più ci pensavo, più ero amareggiato.

Mia moglie non mi ha mai incolpato di non aver risposto alle sue sollecitazioni, ma ho imparato una lezione che mi ha cambiato la vita e ho stabilito due regole che non vanno mai infrante.

Regola 1: Ascolta e presta attenzione alle sollecitazioni di tua moglie.

Regola 2: Se per qualsiasi motivo non sei sicuro, fai riferimento alla regola numero 1.

Sebbene l’esperienza sia stata devastante e noi continuiamo a soffrire, il nostro fardello opprimente alla fine è stato alleggerito.3 Io e mia moglie abbiamo imparato lezioni specifiche dalla nostra perdita. Siamo arrivati a sentirci uniti e legati dalle nostre alleanze del tempio; sappiamo che possiamo reclamare Kenneth come nostro nel mondo a venire perché è nato nell’alleanza. Abbiamo anche acquisito l’esperienza necessaria per ministrare agli altri e immedesimarci con il loro dolore. Attesto che da allora, esercitando la fede nel Signore, la nostra amarezza si è dissolta. La nostra esperienza continua a essere difficile, ma abbiamo imparato, come l’apostolo Paolo, che possiamo “ogni cosa in Colui che [ci] fortifica” se ci concentriamo su di Lui4.

Il presidente Russell M. Nelson ha insegnato: “Quando incentriamo la nostra vita sul piano di salvezza di Dio, […] e su Gesù Cristo e sul Suo vangelo, possiamo provare gioia a prescindere da ciò che sta accadendo — o non accadendo — in essa”. Egli ha inoltre detto: “La gioia scaturisce da Lui e grazie a Lui”.5

Possiamo essere di buon animo ed essere riempiti di pace nei nostri momenti difficili. L’amore che proviamo grazie al Salvatore e alla Sua Espiazione diventa per noi una risorsa possente nei nostri momenti di prova. “Tutto ciò che è ingiusto [e difficile] nella vita può essere sistemato attraverso l’Espiazione di Gesù Cristo”6. Egli ha comandato: “Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, io ho vinto il mondo”7. Egli può aiutarci a sopportare qualsiasi dolore, malattia e prova affrontiamo nella vita terrena.

Troviamo molte storie scritturali di dirigenti grandi e nobili, come Geremia, Giobbe, Joseph Smith e Nefi, che non furono risparmiati dalle difficoltà e dalle sfide della vita terrena. Erano mortali che impararono a obbedire al Signore anche in condizioni difficili.8

Durante i terribili giorni nel carcere di Liberty, Joseph Smith gridò: “O Dio, dove sei? E dov’è il padiglione che copre il tuo nascondiglio?”9. Il Signore insegnò a Joseph a sopportare bene le avversità10 e promise che, se lo avesse fatto, tutte quelle cose gli avrebbero dato esperienza e sarebbero state per il suo bene.11

Riflettendo sulle mie esperienze personali, mi rendo conto di aver imparato alcune delle lezioni migliori durante i momenti più difficili della mia vita, momenti che mi hanno portato fuori dalla mia zona di comfort. Le difficoltà che ho incontrato da giovane, mentre imparavo a conoscere la Chiesa tramite il Seminario, come nuovo convertito e come missionario a tempo pieno, e le difficoltà che ho affrontato nella mia istruzione, nel cercare di onorare le mie chiamate e nel crescere una famiglia mi hanno preparato per il futuro. Più reagisco di buon animo alle circostanze difficili con fede nel Signore, più cresco nel mio discepolato.

Le cose difficili della nostra vita non dovrebbero sorprenderci una volta che siamo entrati nel sentiero stretto e angusto.12 Gesù Cristo imparò “l’ubbidienza dalle cose che soffrì”13. Se Lo seguiamo, specialmente nei momenti difficili, possiamo crescere fino a diventare più simili a Lui.

Una delle alleanze che facciamo con il Signore nel tempio è quella di vivere la legge del sacrificio. Il sacrificio ha sempre fatto parte del vangelo di Gesù Cristo. Ci ricorda il grande sacrificio espiatorio di Gesù Cristo per tutti coloro che sono vissuti o che vivranno sulla terra.

I missionari dell’anziano Morrison

So che il Signore ricompensa sempre i nostri desideri retti. Ricordate i molti figli che mi erano stati promessi nella mia benedizione patriarcale? Questa benedizione si sta adempiendo. Io e mia moglie abbiamo servito con diverse centinaia di missionari, provenienti da più di 25 paesi, nella Missione di Cape Coast, in Ghana. Ci sono cari come se fossero letteralmente i nostri figli.

Attesto che cresciamo nel nostro discepolato quando esercitiamo fede nel Signore durante i momenti difficili. Quando lo facciamo, Egli con misericordia ci rafforza e ci aiuta a portare i nostri fardelli. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.